Pio Filippani-Ronconi - Román Fiodórovic von Ungern-Sternberg

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    Shankar Kulanath

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    CITAZIONE
    Ahimsa per Gandhi significava non-violenza in senso stretto.

    Gandhi non era buddhista.
     
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  2. Fulgur
     
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    QUOTE (AuspiciousMerit @ 22/12/2008, 14:20)
    QUOTE
    Ahimsa per Gandhi significava non-violenza in senso stretto.

    Gandhi non era buddhista.

    QUOTE (AuspiciousMerit @ 22/12/2008, 14:20)
    QUOTE
    Ahimsa per Gandhi significava non-violenza in senso stretto.

    Gandhi non era buddhista.

    Per di più, per esplicita dichiarazione di Gandhi il suo concetto di non-violenza derivava dalla sua lettura di Tolstoj, ed aveva conosciuto il buddhismo attraverso la lettura di Light of Asia di Edwin Arnold. E se proprio dobbiamo dirla tutta, lo stesso Gandhi concepiva l'uso della violenza come extrema ratio. A mio avviso la visione più ragionata ed aquilibrata sull'argomento è quella espressa da Lama Ole Nydahl nel suo articolo "Pace e Buddhismo" http://www.buddhism.it/

    Edited by Fulgur - 22/12/2008, 14:35
     
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  3. Kagyu Dorje
     
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    Più che altro, l'interpretazione di Fulgur é assolutamente in linea con quella Tibetana, Cha, Zen e di altre scuole e maestri ancora, quindi non é "personale", per nulla.
     
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  4. flambeau
     
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    OK - mi sono sbagliato.
    Bisogna però capire se si trattava di extrema ratio nel caso di questo condottiero...
    CITAZIONE
    l'uso della violenza come extrema ratio

    Giustissimo, e va aggiunto: "e solo nella minima quantità necessaria".
     
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    Shankar Kulanath

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    Questo è l'articolo citato da Fulgur: http://www.buddhism.it/teaching/peaceAndBuddhism.html
     
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  6. Fulgur
     
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    QUOTE (flambeau @ 22/12/2008, 14:49)
    OK - mi sono sbagliato.
    Bisogna però capire se si trattava di extrema ratio nel caso di questo condottiero...
    QUOTE
    l'uso della violenza come extrema ratio

    Giustissimo, e va aggiunto: "e solo nella minima quantità necessaria".

    Nel caso di Ungern Khan ritengo si andasse alquanto vicini alla "massima quantità possibile" :D Bisogna dire che la sua era una lotta disperata contro un nemico potentissimo e senza umanità, non c'era modo per andare tanto per il sottile, solo al prezzo di una lotta senza quartiere e del suo sacrificio personale potè arginare per alcuni mesi la marea rossa che travolse la Mongolia e l'Oriente russo e distrusse completamente la cultura di quei popoli, che solo oggi, lentamente e tra mille sforzi, può tornare a fiorire.
     
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  7. flambeau
     
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    CITAZIONE
    Nel caso di Ungern Khan ritengo si andasse alquanto vicini alla "massima quantità possibile"

    Ecco perchè ero un po' sospettoso sull'idealizzazione, pur non conoscendo il personaggio.
    Comunque siete tutti dei pozzi di cultura!!! :) :namastè*:
     
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  8. Mahavir
     
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    CITAZIONE
    Bisogna dire che la sua era una lotta disperata contro un nemico potentissimo e senza umanità

    chi? gli ebrei?

    scherzi a parte, non mi pare che questo barone mostrò molta più umanità di quelli che voleva combattere... anzi, questi ultimi almeno una causa nobile l'avevano, ossia quella di creare una società umana dove regnasse la fratellanza sociale... purtroppo sbagliarono totalmente i metodi e la storia ce ne ha dato conferma.
    Per quanto riguarda l'articolo... pur considerando il prof. Pio Filippani Ronconi una persona eruditissima, non posso di certo condividere quanto scrive in questo articolo...

    questo comunque è il mio PERSONALISSIMO punto di vista e non è una verità assoluta!

    Edited by Mahavir - 22/10/2010, 14:47
     
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    Shankar Kulanath

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    Vorrei informare tutti che abbiamo un nuovo utente che conosceva di persona il grandissimo professore. Spero che possa scrivere qualcosa su di lui
     
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  10. Laviadellaspada2
     
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    CITAZIONE (Satyricon_02 @ 14/4/2008, 12:24)
    Se ne parla QUI

    Grazie. Informazioni molto interessanti. Non avevo visto questa discussione del passato. Grazie anche a Fulgur.

    Ciao.

    Andrea
     
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  11. Niemals
     
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    riesumo questo vecchio topic :) da bravo lurker passo molto tempo a far tesoro di ciò che è stato scritto, anche da parecchio tempo :D
    nel topic "considerazioni finali sul vajrayana, mahayana, induismo e dintorni, un saluto finale, prima della partenza", leggevo nerkiananda che descriveva come lama ole sia effettivamente mahakala, così come il XIII Dalai Lama Thubten Gyatso sosteneva che il barone Ungern Von Sternberg ne fosse un'incarnazione.
    Queste affermazioni non mi stupiscono affatto dal momento che, proprio come spiegava Filippani Ronconi, vige la massima na ádevo devam arcayét nel senso che il praticante "deve essersi assimilato, mediante l’estasi illuminativa, alla figura divina che intende evocare per proiettare secondo lo opus sacrificale (épas) che intenda compiere." A questi pezzi del puzzle ci aggiungo ciò che viene spiegato da d&g, quando dice che gli esseri di queste dimensioni superiori non si accostano neppure agli esseri umani che non abbiano seguito un percorso di purificazione interiore tale da potersi permettere di partecipare al processo... oserei dire quasi entropico... con queste energie di piani superiori.
    Va aggiunto infine ciò che, sempre d&g, spiegava nel topic "L'Avatar Gesù Cristo ed il suo sacrificio", un vero maestro sa quello che è il proprio ruolo, se Gesù Cristo fosse stato un avatar di uno degli dei primordiali, avrebbe saputo che il sacrificio sarebbe stato inutile per le sorti mondane del popolo ebraico e come instaurazione del Regno dei Cieli sulla terra, e dunque è possibile che il sacrificio non si sia verificato per come è stato tramandato dalla mitopoiesi cristiana.

    Raccolti tutti questi elementi, veniamo al dunque :)
    -è giudicabile come attendibile la testimonianza storica secondo cui il XIII Dalai Lama avrebbe riconosciuto in Von Ungern Sternberg un'incarnazione di Mahakala o son solo chiacchiere?
    -Quale poteva mai essere la missione in terra di Ungern-Sternberg, visto che la sua opposizione al bolscevismo in asia risulta esser stata vana?
    -praticare la via alchemica stellare tramandata fin dai tempi dell'egitto pre-dinastico non solo metterebbe in condizione il praticante di entrare in contatto con delle entità altissime (e conseguenzialmente anche ricevere istruzioni pratiche per avere un ruolo attivo nella preservazione del Dharma) ma anche potenzialmente di far diventare il praticante stesso manifestazione del divino in questo piano illusorio come successo con Lama Ole/Mahakala, è un'intuizione corretta?
    -infine, il proseguire dei tempi verso il picco di oscurità del Kali Yuga dovrebbe rendere sempre più difficile l'apparizione di figure come questi maestri in grado di relazionarsi con questi enti così alti, fino ad arrivare al giorno in cui l'esistenza mondana sarà mera sequela di brutali barbarie, un periodo in cui non ci sarà essere umano realizzato. La "parte ascendente della parabola", che dall'azimut del Kali Yuga ci ricondurrà ad una nuova età dell'oro, permetterà man mano gradualmente l'apertura di nuovi canali energetici che invece ora si stanno chiudendo, permettendo alle divinità di manifestarsi di nuovo direttamente in questo mondo di illusione che sarà il vero innesco per gli esseri umani del futuro di avviare nuove vie che permettano di elevarsi e realizzarsi, e così ciclicamente, è corretto?
     
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  12. Bardwulf
     
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    CITAZIONE (Fulgur @ 15/12/2008, 13:01) 
    Segnalo per quanti potessero essere interessati l'uscita del volume "Imperi delle steppe - da Attila ad Ungern Khan" a cura del Centro Studi Vox Populi, che contiene articoli storici ed etnografici sui popoli delle steppe. Tra i temi trattati l'epopea del Barone von Ungern Sternberg e la figura di Zanabazar, discendente di Genghis Khan, straordinario e versatile artista e primo Jebtsundamba Khutuktu, tulku a capo del Vajrayana in Mongolia.

    (IMG:http://www.vxp.it/images/Imperi%20delle%20...rtina%20400.jpg)


    [PIANO DELL'OPERA]



    Centro Studi “Vox Populi”
    Presentazione

    Franco Cardini
    Prefazione “Il vento della steppa”


    Ermanno Visintainer
    Continuità epica nelle letterature della Mongolia: dalle Epigrafi dell’Orkhon alla Storia Segreta dei Mongoli

    Aldo Ferrari
    I Mongoli e la Russia: l’interpretazione della storiografia eurasista

    Andrea Marcigliano
    La steppa e la macchia mediterranea. Ovvero, Attila e gli Unni


    Luca Mantelli
    L'ilkhanato mongolo di Persia e l'Occidente cristiano tra progetti di alleanza e speranze di conversione (secc. XIII-XIV)

    Andrea Forti
    Nader Shah, l’ultimo “Imperatore Oceanico”

    Salvatore Santangelo
    La rinascita di una fratellanza guerriera

    Purev Erdenesukh
    Zanabazar - Statista, artista e erede spirituale di Gengis Khan


    Gregorio Bardini
    La trance sciamanica e la musica


    Daniele Lazzeri
    Il lupo della steppa. Le radici mistiche della geopolitica di Ungern Khan


    Claudio Tessaro de Weth
    Il barone Ungern von Sternberg tra storia e leggenda

    Federico Prizzi
    Konarmija: La divisione di cavalleria asiatica


    Pio Filippani Ronconi
    Un tempo un destino. Il fato singolare del barone-generale Román Fiodórovic von Ungern-Sternberg



    Giancarlo Ventura
    Patrocinio “Soyombo” Associazione culturale per la diffusione della cultura mongola



    Copertina e illustrazioni Francesco Iacoviello

    www.vxp.it/

    ma guarda che coincidenza...
     
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    CITAZIONE (Satyricon_02 @ 26/5/2008, 15:21) 
    negli ambienti eurasisti, il barone è visto come un precursore e quindi la sua figura è di nuovo studiata ed approfondita in questi tempi.

    CITAZIONE (Satyricon_02 @ 27/5/2008, 12:29) 
    L'autore dell'ultima biografia del barone è Leonid Juzefovic:
    Samoderz'ec pustyni. Fenomen sud'by barona R. F. Ungern-S'ternberga ('Il tiranno del deserto. Il prodigioso destino del Barone R.F. Ungern-Sternberg), Mosca, Ellis Luck, 1993.

    E' di quest'anno la traduzione in italiano:

    Il Barone Ungern. Vita del Khan delle steppe
    https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__...teppe-libro.php

    "La leggendaria storia del barone Roman Fedorovic von Ungern-Sternberg, incarnazione del Dio della guerra per i mongoli, comincia in Austria, dove nacque nel 1886. Egli apparteneva a quella nobiltà baltica di sangue germanico che viveva nei territori appartenenti allo Zar di Russia. Mentre la rivoluzione bolscevìca trionfava a Mosca e San Pietroburgo, e la marea rossa dilagava in ogni angolo del paese, egli era di stanza in Mongolia. Le steppe asiatiche, le distese immense battute dal vento, fra praterie sconfinate e monti selvaggi, le carovane di pastori e cacciatori: questo paesaggio formò l’anima di Roman Fedorovic. Ne subì il fascino misterioso e testò il suo buddhismo; quello originale, duro ed eroico, proprio del principe guerriero Siddharta Gautama, integrato con l’arcaica religione mongola. L’epopea di Ungern Khan alla guida della Mongolia durò in realtà solo pochi mesi; l’avanzata dell’Armata Rossa fu inarrestabile, la resistenza all’esercito sovietico con l’eterogenea e poco addestrata Divisione di Cavalleria Asiatica fu impresa vana. Il 21 agosto 1921 fu fatto prigioniero, tradito e consegnato ai russi da alcuni dei suoi uomini; processato e giudicato colpevole di cospirazione antisovietica, egli fu fucilato meno di un mese dopo. Appena appresa la notizia della morte di Ungern, il Bogd Khan ordinò che in tutti i templi della Mongolia si tenessero rituali funebri e preghiere in suo onore, affinché accompagnassero la sua anima. Egli aveva incarnato lo spirito genuino del buddhismo mongolo; era riuscito a sollevare una nazione in nome del ‘Re del Mondo’ ed aveva ottenuto la benedizione dei tre Grandi Lama per proteggere le porte di ‘Agarthi’. Leonid Juzefovic narra la sua esistenza avventurosa, la vita eroica, fino alla fucilazione, pubblicando anche i verbali del processo."
     
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    Ah, cosa mi tiri fuori... 'Bestie, uomini dei' di Ossendowski l'ho divorato...
     
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    CITAZIONE (luposaturnino @ 16/4/2018, 14:33) 
    Ah, cosa mi tiri fuori... 'Bestie, uomini dei' di Ossendowski l'ho divorato...

    Se non l'ha già letto c'è pure quest'interessante articolo:

    https://axismundi.blog/2017/11/23/la-relig...-cristianesimo/
     
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