L'introduzione diretta nello Dzogchen

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  1. dorjepizza
     
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    No perchèper Kagyu che hanno integrato il Thodgal nella loro pratica alla Mahamudra di Gampopa sembra mancare qualcosa

    Forse è bene spiegare cos'è il Thodgal.
    Il Thodgal è una pratica che serve ad aprire definitivamente un canale speciale chiamato kati.Quando questo canale è definitvamente aperto allora è possibile l'unificazione dei tre spazi quelle esterno quello di questo canale e lo Spazio segreto lo Stato naturale .Lo Stato naturale per lo Dzogchen permea in tutto il corpo ma si trova particolarmente presente all'interno di questo canale .Se questo canale è ostruito allora lo Stato naturale non può essere esperito nella sua pienezza e non può manifestarsi .Per questo molti lignaggi considerano che nelle pratiche precedenti non si abbia a che fare conlo Stato naturale ma con una delle sue manifestazioni pure.
    Nelle tadizioni più antiche le pratiche relative al Thodgal erano molto semplici e d erano considerate un aiutino per aprire questo canale.
    A rigore coloro che dimorano realmente nello Stato dell Dzogchen non hanno bisogno di alcun aiutinoperchè questo canale è automaticamente aperto.

    Dire che appena si è nello Stato della mahamudra si è nello Stato del Thodgal non è corretto perchè lo Dzogchen concepisce lo Stato naturale in modo radicalmente diverso rispetto al Buddhismo indiano e non ci sono prove che Gampopa abbia aderito alla visione particolare dello Dzogchen



    Un aspetto abbastanza importante e pieno di implicazioni è il fatto che "presenza spontanea" implica, in seno alla Base non ancora espressa, la presenza delle cinque saggezze, delle cinque luci, dei cinque venti o energie vitali sottili e di tutte le qualità inimmaginabili. Questo insieme di qualità racchiuse nella Base primordiale, simili a una lampada che fa luce in fondo a un vaso, viene denominato "corpo del vaso giovanile".

    Nello Dzog-chen,ed è un punto fondamentale per la comprensione della base., qualsiasi dimensione, pura o impura, materiale o sottile, è una manifestazione o un aspetto dell'energia dello Stato naturale

    L’energia viene spiegata così: quando la Base si esprime, diventa Base dell'emergere, o Base di emersione (TIB. 'char-gzhi), e la sua natura luminosa si manifesta; il movimento delle energie o venti sottili provoca il sorgere della luminosità e avviene una sorta di "lacerazione" della parete del vaso giovanile con l'espandersi delle qualità luminose. È l'energia dinamica (TIB. rtsal) della compassione (TIB. thugs-rje) che si dispiega (TIB. rol-pa) secondo otto modi di emersione, che includono tutte le possibilità di manifestazione tanto del nirvana quanto del samsàra. La Base, a questo punto, è diventata Base universale (TIB. kun-gzhi) ed è qui che divergono le vie dell'Illumina-zione e dell'illusione.

    Questo approccio dello Dzogchen è molto simile a quella della corrente del Tathàgatagarbha,.
    In India Gli insegnamenti del tahtagatarbha non hanno mai costituito una corrente indipendente ma il contenuto di questi insegnamenti si discostano dal modo di vedere del Buddhismo comunemente inteso

    In questo ciclo di insegnamentidel tahtagatarbha si insegna la presenza di un elemento permanente, realmente esistente (yang dag khams in tibetano) negli esseri senzienti. E costoro sono in grado di divenire. Buddha proprio in virtù di questo elemento. Esso trascende l'autoattaccamento egoistico (in effetti è esattamente l'opposto dell'autoattacca-mento), ma ciò nondimeno assolve molte delle funzioni attribuite al 'sé' dalla tradizione indiana.

    Questi sùtra Tathagatagarbha risalgono in genere all'epoca Gupta, vale a dire al periodo di massimo vigore e splendore della cultura hindu classica. e si sarebbe tentati di parlare di un'influenza hindu sul Buddhismo, ma parlare semplicemente di influenze è quasi sempre troppo facile: una tradizione potrà influenzarne un'altra solo nel caso che quest'ultima sia capace di rendere significative all'interno di sé le influenze ricevute. La tradizione influenzata, insomma, è sempre a metà del cammino, non si da mai un completo cambiamento di direzione. Nel Buddhismo, in effetti, esisteva già una lunga tradizione che considerava il nirvana e il Buddha in termini positivi, sulla base di un nucleo di esperienze compiute nell'ambito della meditazione

    Nel Mahaparinirvana Sutra,uno dei sutra più importanti di questo ciclo si asserisce che il tathàgatagarbha, la 'natura di Buddha', altro non è che il 'sé'(àtman). Ciò è in esplicito contrasto con le posizioni di altri sutra, quali il Lankàvatàra Sutra, che si dimostrano sempre molto attenti a evitare l'uso di termini come 'sé', e altri del genere, in riferimento al tathàgatagarbha. Invece, secondo il Mahaparinirvana Sutra, "'sé' è il significato di 'tathàgatagarbha'. L"elemento di Buddha' esiste certamente in tutti gli esseri senzienti. Inoltre, esso è oscurato da varie contaminazioni e pertanto non può essere percepito dagli esseri senzienti nel modo in cui esiste". Naturalmente, questo 'sé' non è un 'sé' inteso nel senso convenzionale, come insegnano i pensatori non-buddhisti, o come ritiene il tanto bistrattato 'uomo della strada'. Il Buddha insegnò la dottrina del 'non-sé' per smantellare quel 'sé' egoistico che è la base dell'attaccamento e della brama.

    In tibet questa sutra vennereo a creare un nuovo tipo di Madhyamaka lo Shengtong ( a cui i principali maestri Kagyu adersicono) Esiste una realtà ultima, un Assoluto, qualcosa che possiede realmente un'esistenza intrinseca. Essa è eterna, immutabile, un elemento che è presente in tutti gli esseri senzienti e che rimane il medesimo, assolutamente il medesimo, nell'oscuramento come nell'illuminazione. Tutti gli esseri hanno in séla coscienza (o consapevolezza/sapienza/gnosí, jnana) pura, radiante enon duale propria di un Buddha pienamente illuminato. Questa coscienza viene oscurata da contaminazioni accidentali che in realtà non esistono. Nel suo stato di oscuramento, essa viene chiamata tatbagatagarbha; nello stato di illuminazione, essa è il dbarmakaya, o il 'Corpo di Essenza': ma in realtà l'uno e l'altro sono esattamente la stessa cosa, e pertanto anche gli esseri non illuminati hanno in se la coscienza non duale di un Buddba, completa di tutte le eminenti qualità proprie della coscienza di un Buddha. Tale tradizione è nota sotto il nome di gzban stong, 'vuoto d'altro', poiché, sulla base delle affermazioni dello Srimala Sutrtra, insegna che questa Realtà Fondamentale è priva di contaminazioni accidentali che sono intrinsecamente distinte da essa, ma non è priva della propria esistenza intrinseca, né delle qualità di Buddha che fanno parte della sua stessa natura.

    I jo nang pa chiamavano le dottrine gzban stong “La Grande Madhyamaka," sostenendo che esse corrispondevano non solo agli ammaestramenti di Maitreya e Asanga, ma anche agli insegnamenti ultimi di Nágarjuna e Aryadeva. Si ammette, in genere, che le opere di Nagàrjuna di carattere filosofico, quali le Madbyamakakiriki, non insegnino una Realtà Fondamentale intrinsecamente esistente (e in questo senso sono rang stong), ma i jo nang pa e altri insistevano sul fatto che l'esplicito insegnamento ultimo di Nagàrjuna, relativo a una Realtà Fondamentale intrinsecamente esistente, può essere ritrovato in alcunidei suoi inni, e in particolare nel Dharmadhatustava. Gli stessi jo nang pa ritenevano gli insegnamenti sul 'vuoto di sé' corretti solo nella sfera del ragionamento, e dunque insegnamenti di grado inferiore, capaci, sì, di dissipare le concezioni erronee, ma anchedestinati a essere infine abbandonati, poiché è necessario trascendere la sfera del puro ragionamento. Quando, dunque, si va al di là del puro ragionamento, si comprende qualcosa di nuovo, vale a dire un Assoluto reale, intrinsecamente esistente, superiore a qualunque attività concettuale, ma accessibile attraverso una intuizione spirituale e altrimenti raggiungibile, come sottolineano i testi Tathàgatagarbha, solo in virtù della fede.

    Nella grande Madhyamaka abbiamo già un Buddha realmente qualofocatp.Nello Dzogchen abbiamo uno stato che contiene tutto potenzialmente ma a differenza degli altri insegnamenti dove si parla della base solo a livello metafisico lo Dzogchen contiene al suo interno delle vere e proprie pratiche e ammonimenti molto precisi .
    E' naturale quindi che molti Maestriabbiano integrato questo insegnamento all'interno del loro lignaggio perchè questa pratiche vertano sulla luce nascosta che i loro lignaggi non spiegano .Lo Stato naturale la Luce nascosta è per i Tantra qualcosa che può essere concepita da colui che con la pratca Tantrica si è portata al livello della decima Bhumi e quindi quando sarà in quello Stato intuirà da solo cosa sia la luce nascosta.Non c'è alcun insegnamento pratico ma solo metafisico.Lo Dzogchen invece fornisce delle vere e proprie mappe
    Lo Dzogchen è diventato parte integrante di molti lignaggi ed è stato smussato in molti modi.
    Per questo bisogna veramente stare attentii a fare congetture

    Vostro
    Dorje Pizza :D

     
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  2. Vajrapani
     
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    Grazie Dorjepizza per la splendida spiegazione.

     
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  3. Kagyu Dorje
     
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    Mi accodo a Vajrapani nel ringraziarti
     
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    Shankar Kulanath

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    Grazie DorjePizza.

    CITAZIONE
    Lo Stato naturale la Luce nascosta è per i Tantra qualcosa che può essere concepita da colui che con la pratca Tantrica si è portata al livello della decima Bhumi e quindi quando sarà in quello Stato intuirà da solo cosa sia la luce nascosta.Non c'è alcun insegnamento pratico ma solo metafisico.Lo Dzogchen invece fornisce delle vere e proprie mappe

    Quindi, se ho capito bene, praticando semplicemente la Mahamudra si realizzerà lo Stato Naturale alla decima Bhumi! O.o Un bel lavoretto.
     
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    Shankar Kulanath

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    Visto che abbiamo appurato più o meno che lo Stato Naturale dello Dzogchen è diverso da quello della Mahamudra, ora ti faccio un'altra domanda. Qual'è la differenza tra la Chiara Luce degli yoga dello stadio del completamento e lo stato Naturale dello Dzogchen? E qual'è la differenza tra la Chiara Luce e la Mahamudra?
    Grazie ^_^

    Metto questo topic come "Importante"
     
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  6. dorjepizza
     
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    Non esiste una visione unica dello Dzogchen .Dipende dal lignaggio pertanto allo stato attuale
    più che di una differenza tra Mahamudra e Dzogchen ,sto indicando un limite della pratica di gampopa.
    Il limite dei Tantra è che quello che ti viene insegnato apertamente è la realizzazione di un corpo illusorio puro e la sperimentazione della vacuità tramite el quattro gioie.
    Ti insegnano ad esperire la vacuità in termini diciamo così soggettivi. e a realizzare il Rupakaya
    ma della chiara luce oggettiva quella non te l'insegnano rimandandoti agli insegnamenti della Madhyamaka del Cittamatra del Thatagatagharba .
    Lo Dzogchen si occupa di questa chiara luce oggettiva in senso pieno e per questo ha attirato l'attenzione di molti praticanti in modo piuttosto trasversale.

    La mahamudra di gampopa è un'insegnamento relativo alla quarta iniziazione dei Kagyupa .Quando parli di Mahamudra con un Kagyu questa non sarà mai intesa come un un livello puro ma manifesto della chiara luce .ma la chiara luce oggettiva.
    :kalu Rinpoche diceva che per il ver o Yogi la Mahamudra era lo Dzogrim la saggezza e la pratica dei sei yoga di Naropa e la pratica della diviiità la fse del Kyerim attraverso cui manifestiamo la Divinità.Pertanto per Kalu Rinpoche lo mahamudra di Gampopa è l'insegnamento della luce Nascosta.Ma per parlare della Mahamudra per lui si deve fare il ritiro dei tre anni tre mesi e tre giorni .
    Per i praticanti Kagy che hanno integrato lo Dzogchen la pratica della Mahamudra di gampopa non insegna semplicemete a praticare il lato della chiarezza .
    Cioè il modo di praticare di gampopa si ferma al lato di quello che viene chiamato kadg.Ma in senso metafisico la mahamudra e lo Dzogchen indicano lo Stato di Buddha .Per un Kagyu alla pratica del Treckchod ma non la identificano con il rigpa risplendente come fanno altri lignaggi ma lla rigpa immanifesto solo che mancono delle istruzioni necessarie per lavorare con la chiarezza .
    Se vuoi al pi lo Dzogchen per loro è un pò più raffinato nei metodi .
    Certo ci sono molti Maestri per cui lo Dzogchen dei kagyu non è Dzogchen ma qui entriamo in diatribe che lasciano il tempo che trovano.

    lo Dzogchen ed è per questo che sono intervunuto ,nel Thread di Italo n,on può essere disguinto dal lignaggio.Quindi definirsi maestri Dzogchen significa esssere detentori di un lignaggio preciso e avere delle conoscenze precise che non possono essere acquisite nel l'arco di due o tre anni :
    Parlare di Dzogchen in senso generale può portarci fuori strada .
    Certo se si analizza tutto in un contesto storico allora in origine molte scuole Kagyu rigettavano lo Dzogchen.Questo indica che in origine il lato della chiarezza come presentato nello Dzogchen non era accettato unanimamente
    Ma con il terzo karmapa lo Dzogchen venne accolto e venne utilizzata la sua terminologia.
    L'apporccio del karmapa viene cosiderata di tipo Semde il che significa un approccio graduale allo Stato dove gli elementi dello Stato Naturale vengono intrododtti gradualmente .
    in questo d ifferente da quella degli Upadesha .

    Parlare di Dzogchen in generale va bene per capire che quello di cui si parla nello Dzogchen verte su qualcosa dove le altre strade si fermano e si rifiutano diparlare.Pertanto dire che qualcuno dicendo bongo bongo ti infonda questa conoscenza è un poco assurdo e significa non aver capito l'ambito dello Dzogchen.
    Poi si parla di un sentiero dello Dzogchen e questo sentiero contiene delle pratiche come il tummo ,i semdzin i trulkhor eil Trckchod e il Thodgal che con il tempo. si è adattato a delle specifiche realtà e contiene delle differenze intepretative di fondo importanti tra i vari lignaggi dello Dzogchen

    Vostro
    Dorje Pizza :D


     
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  7. Dejan_Janus
     
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    Un sentito grazie, Dorjepizza. :)
     
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    Shankar Kulanath

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    Già, grazie DorjePizza.
    Comunque se avrò la fortuna di intervistare privatamente il Karmapa o lo Shamarpa, magari per mettere l'intervista nel futuro sito di buddhismoitalia.com, una domanda è d'obbligo: "Che fine ha fatto il Karma Nyingthig?" :D
     
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  9. dorjepizza
     
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    A proposito di grandi Maestri di Dzogchen che hanno realizzato il corpo di luce è stato pubblicato questo libro di Achard:
    Enlightened Rainbows
    The Life and Works of Shardza Tashi Gyeltsen
    Brill`s Tibetan Studies Library
    by Achard, Jean-Luc

    contents


    Acknowledgements viii

    Introduction

    1. A brief history of the Bon tradition in Tibet ix
    1-1. Buddhist, modern and traditional views of Bon ix
    1-2. The meaning of Bon xii
    1-3. The life of sTon pa gshen rab xv
    1-4. The persecutions of Bon and the revival of the tradition xviii

    2. Shardza Rinpoche and the Bon tradition in the 19th
    and early 20th century in Eastern Tibet xx

    3. The Edition of the Shar rdza bKa' 'bum in 13 and
    16 Volumes xxiii

    4. Shardza Rinpoche’s various names xxix

    5. The Overview of the Collection xxx
     
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    Shankar Kulanath

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    Riporto qui un post che dorjepizza ha fatto in un'altra discussione (lì era un pò off-topic, e il suo posto è questo).



    CITAZIONE
    Certo che un mero studio senza una verifica personale non porta a nulla ma lo Studio non è mai dannoso anzi il contrario.è una pratica senza la giusta prospettiva ad essere dannosa .

    Tecnicamente lo Dzogchen Bon non dovrebbe essere classificato nelle tre serie ma è ormai una pratica consolidata da secoli.
    Ho ricevuto insegnamenti precisi sullo Dzogchen Bon quindi non potrei assolutissimamente dirti se certi testi Dzogchen del Semde Bon corrispondano in tutto e per tutto al Semde Nyngmapa.

    Ma questa equiparazione è adottata dai maestri dello Yungdrung Bon almeno dal XII secolo e il loro lignaggio è l'unico che non ha subito serie modifiche dall'anno X ad adesso.

    Non si può dire del rsto dei lignaggi dei Nyngmapa e Nuovo Bon .Li le modifiche ci sono state e l'impatto dei Terma è stato fortissimo.
    Non mi fraintendere sono molto interessato ai terma Nyngmapa e a quelli Bonpo .Ogni serio praticante lo è.

    Però questi insegnamenti vertono sul Menagde o Upadesha e sono stati tralasciate le altre serie

    Così ci troviamo con la classificazione in tre serie

    Semde
    Alcuni dei suoi testi pù noti sono:
    Do rje sems dpa’ nam mkha’ che
    Il Rigpa Khyung.
    Kun byed rgyal po (la cui stesura come la conosciamo noi risale al XI secolo)

    Il Semde ha cessato di essere un lignaggio vivente dal XII XIII secolo all'interno dei Nyngmapa ed è rimasto a livello di trasmissione.

    Successivamente appariranno molti commetti soprattutto al Kun byed rgyal po ma tutti reinterpretati alla Luce del Menagde.Jean Luc Achard pubblicola traduzione di un commento al Kunjed Gyalpo el XVi secolo .In rete ha pubblicato alcuni stralci sul alcune strofe del Dorje Sempa namka CHe.
    Un giudizio sulla fedeltà di questi commenti allo spirito del Semde è per me impossibile ,però Jean Luc Achard ha i affermato che nel Semde secondo i Maestri nyngmapa troviamo in maniera semplificata alcune pratiche del Thodgal.In effetti nella tradizione Yungdrung Bon i testi relativi al Semde contengono queste pratiche però al di là di questo non saprei cosa dire.


    Longde
    E' tra tutti i cicli quello più sconosciuto e controverso .Per la tradizione dello Yungdrung Bon le pratiche del Longde di per se non sufficienti per raggiungere il corpo di Luce ma secondo Namkhai Norbu si .

    Ufficalmente questo lignaggio si sia coservata la trasmissione ma che molti aspetti del Longde siano andati irremediabilmente perduti o almeno così sembrerebbe.
    Il Longde fa uso massiccio delle pratiche alchemiche combinate con la visione del cielo.Nei Bon c'è solo lapratiche relative allo spazio e qualche Yantra yoga.ma mancano tutti i riferimenti alchemici.

    Jean Luc Achard che ha avuto modo di studiare parte del materiale esclude che si tratti del normale Chulen manon crede che il Longde sia scomparso del tutto come lignaggio.Ritiene che siano gli ultimi alchimisti presenti in Tibet .Cosa molto molto interessante questo connubbio di alchimia e Dzogchen .comunque i testi principali sono.
    Klong chen rab ‘byams gyi rgyud

    Kun tu bzang po nam mkha’ che
    Ye shes gsang ba zhes bya ba’i rgyud



    Il Menagde
    Queste due serie sono indistinguibili tra i Bon e Nyngmapa e molti grandi Terton si proclamarono appartenenti ad entrambe le tradizioni.
    Lo si deve suddividere in quattro serie per il Bon e un quinto per i Nynmapa ma fino ad oggi non sembra che nessun occidentale abbia ricevuto insegnamenti oltre il terzo ciclo(intendo Nyngmapa perchè i Bon hanno trasmesso tutte e quattro le serie del menagde) .
    Sono gli insegnamenti esterni
    Gli insegnamenti interni
    Gli insegnamenti segreti che riguardano il Trekchod e il Thodgal
    Spesso i primi tre cicli vengono accorpati con il termine Ati Yoga
    Gl insegnamenti ultra segreti chiamati Yangti .
    Questi insegnamenti sono identificati erroneamente con il ritiro al buio ma in realtà hanno insegnamenti anche legati al Thodgal così come l'Ati contiene delle pratiche legate al buio.
    Quello che cambia è la prospettiva e buona parte di quello che viene insegnato nei cicli più esterni qui viene negato.
    Sono pochissimi gli occidentali ,forse il solo Achard ,ad aver ricevuto insegnamenti completi sul CIclo dello yangti .Così è un pò misterioso

    Ma il più misterioso è sPyi ti yoga .Li si nessun occidentale ha mai ricevuto alcunchè . ma è apparsa una traduzione dal nome
    The Teachings of Padmasambhava (Brill's Indological Library, Vol 12)
    (Hardcover) di Guenther .

    Quindi questi rapidi cambi prospettiva all'interno dello Dzogchen e così tanti Maestri provenienti da lignaggi fa si che lo studio sia necessario.

    Ho personalmente constatato queste differenze di prospettiva nello Dzogchen nel Bon : a seconda del testo le parole del Maestro cambiavano radicalmente .


    Vostro
    Dorje pizza

     
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  11. atisha
     
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    ..posto qui, in questa zona del forum, dopo essere stata invitata a leggerVi.. per gratitudine al mio antenato che mi ha dato la possibilità di camminare e cogliere ciò che ho colto.. il Maestro Atisha..

    Attraverso il tempo, la coscienza umana lentamente evolve, ristabilendo l'antico contatto nel Sè tramite una nuova Nascita.. risalendo l'ascendente spirale che lo condurrà verso una visione non più limitata come la precedente... e verso una consapevolezza che via via si espanderà.
    Inizierà una discriminazione ed una successiva manifestazione di esperienza di Liberazione, dove la capacità di vivere come nel passato, lascerà il posto ad un nuovo stato di tranquillità interiore e nuova consapevolezza di sè e del circostante.
    E' naturale ad un certo punto capire che si è o si stà percorrendo un salto evolutivo e che si desideri diventare consapevoli di questo processo..
    In ogni tradizione vengono elencati diversi gradi evolutivi (o tipi di iniziazioni), che rappresentano ciò che ogni uomo deve attraversare per giungere al culmine della sua evoluzione terrena.
    Dipende dalla sensibilità della propria mente considerare ciò che ritiene valido per se stessa, al fine di costruire la propria Anima, per varcare il proprio Tempio, dedicando ogni giorno della vita l'attività, la pratica giusta per quel dato momento.
    La Via, o Tradizione, valida è per me quella che mantiene nel qui e ora.. ad essere e restare sempre Presenti...

    namastè

    atisha :)
     
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  12.  
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    Grazie Dorjepizza per le tue delucidazioni.
    Sicuramente hai una conoscenza fortissima.
    Quindi mi scuso in anticipo per le mie piccole
    osservazioni da incolto. :D

    Da piccole esperienze personali,
    ritengo che la Via della Mahamudra o dello
    Dzogchen, abbiano in sè la possibilità di
    evoluzione fino alla soluzione.
    Questo perchè ho cercato di capire lo
    Dzogchen dopo aver letto in vari argomenti
    che tra le due vi era poca differenza.
    Effettivamente, le differenze non sono enormi, ma ci sono.
    Quindi, dico, ognuno scelga la sua Via.
    Sono nato in Mahamudra, e seguo Mahamudra,
    per quel poco che ne so.
    Ma nella pratica, e quindi nelle piccole realizzazioni che si
    affacciano alla mia esperienza, (parlo di esperienze
    dovute alla meditazione Shamata e Vipassana)
    scopro che dubbi ed incertezze si rivelano con
    chiarezza e svaniscono nel nulla con la costanza
    meditativa.
    Allo stesso tempo, nuovi e più sottili argomenti,
    avanzano e chiedono soluzione.
    Ogni soluzione trovata, regala una nuova esperienza,
    ed in questa esperienza, ci sono i mezzi, le forze e le
    possibilità di capire ciò che ci troviamo dinanzi.

    Spesso vado in crisi, (relativa :D )
    perchè non riesco a capire concetti espressi
    con maestria nei trattati buddhistici, ed a volte
    tento di carpirne i segreti leggendo e rileggendo.
    Niente da fare. Non si rivelano, restano segreti.
    Ma poi, procedendo con la pratica meditativa,
    (che non è soltanto sedersi, ma è anche vivere)
    ecco che alcuni segreti si rivelano.
    L'esaltazione maggiore di queste rivelazioni, è che
    non c'è alcuna esaltazione.
    Solo un semplice rivelarsi, una coscienza
    più chiara, un'apertura mentale più lucida,
    nessun 'effetto speciale' :D
    Ma la bellezza e l'intensità di queste esperienze,
    è che poi crescono con te.
    Ed a questo punto,
    aggiungo un consiglio per chi è alle prime armi.
    Seguite una Via. Scegliete, vagliate,
    ed una volta scelto, seguitela con sincerità,
    perchè i frutti ci sono, ed il
    Buddha è in ogni suo insegnamento.
    Ed è davvero un inestimabile
    possibilità che abbiamo avuto
    in dono.

    Possa io
    essere il vostro migliore discepolo!

    :namastè*:

     
    .
  13. anna66
     
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    CITAZIONE (pietrochag @ 30/6/2008, 14:57)
    ecco che alcuni segreti si rivelano.
    L'esaltazione maggiore di queste rivelazioni, è che
    non c'è alcuna esaltazione.
    Solo un semplice rivelarsi, una coscienza
    più chiara, un'apertura mentale più lucida,
    nessun 'effetto speciale' :D
    Ma la bellezza e l'intensità di queste esperienze,
    è che poi crescono con te.
    Ed a questo punto,
    aggiungo un consiglio per chi è alle prime armi.
    Seguite una Via. Scegliete, vagliate,
    ed una volta scelto, seguitela con sincerità,
    perchè i frutti ci sono, ed il
    Buddha è in ogni suo insegnamento.
    Ed è davvero un inestimabile
    possibilità che abbiamo avuto
    in dono.

    Possa io
    essere il vostro migliore discepolo!

    :namastè*:

    Grazie davvero. E' scritto proprio per me..!
    Sono ancora nella fase della scelta, ma questo incoraggiamento mi fa tanto bene!
    Grazie... :namastè*:
     
    .
  14.  
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    Sono felice per te, Anna66 :D

    ma non perdere troppo tempo
    nel cercare la Via migliore.
    Spesso, è quella che abbiamo
    davanti :D


    :namastè*:
     
    .
  15. dorjepizza
     
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    In questi giorni da altre parti e non qui namkhai Norbu Rinpoche è stato tirato un pò in ballo sull'introsuzione diretta Posto alcuni piccoli estratti tratti dagli Insegnamenti sull'Upadesha radice del Ponte Vajra del Longde nella speranza di fare almeno qui in Italia un pò di chiarezza visto che in altri portali di Lingua Inglese il suo nome e i suoi insegnamenti vengono citati a sproposito.Pagina 17


    "Introduzione diretta significa che il Maestro introduce lo studente in maniera diretta dalla mente alla natura della mente,senza sviluppare il livello mentasle mediante analisi eccetera eccetera.In questo modo si può capire se gli studenti hanno o meno la capacità di seguire l'insegnamento Dzogchen"


    Pagina 18
    "Se il Maestro introduce e lo studente comprende e si risveglia totalmente o parzialmente questo significa che lo studente ha delle capacità.Se non le ha e se pur partecipando all'introduzione diretta non riesce a capire ,se dice :
    " mi dispiace Maestro mon ho avuto alcuna conoscenza ed esperienza " allora il Maestro può cercare di capire che tipo di problemi ha e piano piano parlando e domandando ,magari scopre che gli manca la chiarezza,allora gli darà una pratica di purificazione in un certo modo,così in seguito quando un'altra volta riceverà l'introduzione diretta forse si risveglierà.Si lavora in questo modo dal livello piùù elevato si scende al a quelli inferiori e da li lavorando si cerca di risalire al primo"

    Vostro
    Dorje Pizza :D
     
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