L'introduzione diretta nello Dzogchen

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  1. indacobaby
     
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    CITAZIONE (pietrochag @ 14/3/2009, 21:40)
    In Sardegna???

    E dove???? :o:

    :namastè*:

    https://buddhismoitalia.forumcommunity.net/?t=22477309

    DOLIANOVA (Cagliari)
    30 aprile –3 Maggio 2008
    Ritiro di insegnamenti e pratica
    sullo
    Gyalwa Chaktri
    Trasmessi da
    Geshe Gelek Jimpa
    Maestro
    del monastero Bonpo di Norbutse

    :D
     
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  3. dorjepizza
     
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    Come promesso posto una cosa sui Tantra. e lo Dzogchen.Questo è un argomento spinoso perchè in moplte correni dello Dzogchen odierno questo è considerato parte del Vajrayana.Da recenti conversazioni con un amico molto addentro nei Tantra Nyngmapa e amico di famiglia di un importante protagonista dello Dzogchen del secolo appena trascorso i Tantra Nyngmapa sono molto vicini allo Shivaismo degli altri e contengono molte descrizioni scomparse nelle tradizioni Sarma.Questo non è campato in aria visto che lo Yantra Yoga praticato nella comunità Dzogchen è molto vicino alllo hata Yoga con una differenza è molto più antico visto che lo hata Yoga come noi oggi lo conosciamo è una riealaborazione dle XV secolo .Inoltre sempre secondo il mio amico Jigme Lingpa espresse che questo era il tempo della devozione e di un approccio graduale .Nel suo sistema perciò il Maha e l'Anu Yoga aveveno un posto molto speciale.
    In effetti e concordo molto con il mio amico .Nei primi secoli lo Dzogchen era un etichetta che inglobava molti insegnamenti tra cui il Chan .Non vi era un ordine dottrinale preciso.Il primo a fornirla fu Longchenpa .Dal XIV secolo in avanti quando le scuole Sarma presero piede ci fu ancor adi più l'esigenza di porre ordine e di fornire delle di lettura per non incorrere alle ire delle scuole Sarma .
    Questo è avvenuto ponendo anche molte questioni dottrinali dello Dzogchen ben nascoste e tra le pieghe .

    Uno dei passi fu di considerare il Tantra pate del vajrayana.Il problema è che il Vajrayana dei Nyngmpap contiene veicoli come l'Anuyoga non presenti nel sarma e probabilmente molte altre cose non presenti nella tradizione Sarma .

    I tantra Nyngmpa sono ancora molto poco studiati anche se adesso è possibili trovare dissertazioni sull'Alchimia presente nella scuola Nyngmapa .Sono però studi che toccano la superficie del problema .Perciò nella mia dissertazione sui tantra e lo Dzogchen mi rifarò solo alla visione della scuola sarma buona lettura


    Il Punto di vista del Tantra
    Oggi giorno molti maestri dicono che il punto di vista della Madhyamika della mahamudra e dello
    Dzogchen sono gli stessi.Ma questo non è vero lo Dzogchen dice che bisogna andare oltre tutti gli
    attaccamenti(‘dzinpa) che è l’apprendimento di un oggetto da parte di un soggetto.Questo Dzinpa o
    l’attaccamento rappresenta un lavorio della mente una agitazione dei pensieri anche se questo movimento
    può essere molto sottile e soltanto sottocorrente.Ciò non di meno è un’agitazione così rappresenta
    un’illusione(‘khrulpa).Perciò il praticante deve essere oltre questo Dzinpa.
    Se questo Dzinpa,questo attaccamento verso un oggetto da parte di un soggetto allora questa pratica non è
    Dzogchen.La capacità dello Stato naturale di essere consapevole è chiamato Rigpa e il Rigpa non è un
    pensiero.Tsonkhapa sostiene che ci deve essere sempre questo Dzinpa o pensiero presente altrimenti non
    si potrebbe conoscere o apprendere alcunché.Se non vi è questo Dzinpa non c’è nulla perché ogni cosa è
    conosciuto dai pensieri .Perciò lo Dzogchenpa ,secondo i Ghelupa ,non sono conoscitori di
    nulla,essi,secondo i Ghelupa, lo Dzogchen è uno stato di no mente come i seguaci degli Hwashang(Coloro
    che tentarono di insegnare il Chan o Zen in Tibet.
    Secondo le storie tradizionali del tibet questi ultimi furono sconfitti in dibattito nell’ottavo secolo dai
    seguaci della Madhyamika)
    Gli Annutara Tantra sono spiegati nei termini della madhymika(questo è vero solo a partire
    dall’undicesimo secolo ) così si trova ancora qualcosa che si aggrappa(dzinpa) .Secondo l’interpretazione
    Ghelupa c’è una mente sottile che ha bisogno del supporto del Prana per esistere.Nel tantra abbiamo il
    Detong Yeshe dove tong(stong-pa nyid=vacuità) e ha il medesimo significato della Madhyamika.
    Ma lo Stato Naturale nello Dzogchen è inesprimibile ed inconcepibile e quindi non possiamo trovarlo
    attraverso delle costruzioni mentali.Ma secondo i Ghelupa noi possiamo comprendere qualcosa solo
    attraverso i pensieri.
    Il Grande Maestro Sakya Pandita sostiene che anche nello stato della Mahamudra ci deve essere uno
    Dzinpa o pensiero presente altrimenti lo stato sarà privo di apprendimento e non si potrà conoscere
    alcunché .
    Gampopa nei suoi scritti non dice chiaramente che ci deve essere lo Dzinpa nello stato della Mahamudra
    ma il Background filosofico indica questo.Marpa segue la via del Guhyasamaja Tantra e il punto di vista
    di questo Tantra è lo stesso della Madhyamika così deve essere presente questo Dzinpa nello stato di
    Contemplazione
    Secondo il Guyasamaja Tantra come spiegato da Tsonkapa nel suo commentario e da qualche altra parte ,
    ci devono essere due cose unite insieme vacuità e beatitudine.Questo è chiamato Detong Zungjug cioè
    l’unificazione di Beatitudine e vacuità.Qui vacuità si riferisce all’oggetto della nostra esperienza e la
    beatitudine alla sensazione di piacere si riferisce al lato del soggetto.
    Quando queste due lati sono uniti insieme questo è conosciuto come la conoscenza dell’unificazione di
    Piacere eVacuità o detong Yeshe .Questa conoscenza è il vero fondamento del Tantra.Qui Tongpanyid o
    vacuità è lo stesso di Shunyata a cui si riferisce la filosofia Madhyamika .Perciò nelle sue spiegazioni
    Tsongkhapa da molte citazioni di maestri come Nagarjuna Chandrakirti Aryadeva.La nozione che il
    soggetto conosce l’oggetto è preso principalmente dal commentario di Marpa sul Naro chos drug ,le sei
    dottrine di naropa che si occupa dello Dzogrim (la fase del completamento) .Secondo il commento di
    questa tradizione Shunyata è la stessa della Shunyata di Nagarjuna .Seguendo questa linea di pensiero
    alcuni maestri sostengono che il Detong Yeshe è lo stesso dello Dzogchen ma questo non è vero.
    Comunque secondo Tsongkapa il Dewa o soggetto molto fortemente si aggrappa o dzinpa all’oggetto che
    è la vacuità. non soltanto nella pratica ma anche nella realizzazione . In questo contesto Dewa
    rappresenta una sottile coscienza.Così qui in questa esperienza di una originaria conoscenza (yeshe)noi
    abbiamo l’unificazione di soggetto e oggetto.
    Questo Detong Yeshe è la base della Mahamudra.
    Ora ci sono differenti pratiche metodi si metodi fisici (l’unione con una od un consorte ) e metodi di
    visualizzazione che hanno lo scopo di far sorgere questa esperienza di beatitudine o sensazione di
    piacere.Ma in ogni caso vi è un soggetto che si aggrappa ad un oggetto che è attaccato ho appreso .E così
    questo punto di vista non va oltre l’attaccamento .Lo Stato dello Dzogchen va oltre a qualsiasi
    attaccamento :lo Stato dello Dzogchen non unisce due cose differenti sia beatitudine che vacuità,o oggetto
    o soggetto ma piuttosto le trascende sin dall’inizio.Questo Stato conosciuto come Rigpa o immediata
    consapevolezza è prima di ogni distinzione o unificazione entrambi i quali non sarebbero altro che
    operazioni della mente..
    Naturalmente quando parliamo dello Dzogchen come un’insegnamento piuttosto che come dello Stato
    Naturale primordiale allora facciamo delle distinzioni.Parliamo del lato di vacuità da un lato e della
    chiarezza o consapevolezza dall’altro.Ma queste distinzioni sono soltanto logici e linguistici,.Comunque
    perfino quando noi parliamo della distinzione della chiarezza vacuità nel contesto dello Dzogchen .Non è
    la medesima cosa dell’unificazione di vacuità e beatitudine nel contesto dei tantra.
    Il metodo del Tantra è la via della Trasformazione.Nel sistema tantrico le energie le passioni o Klesha sono
    usate nella pratica e sono trasformati .I Klesha o emozioni negative sono trasformate nei Jana o saggezza
    originaria.La trasformazione è il metodo tipico del Tantra .Comunque la sensazione di piacere come
    oggetto nella pratica tantrica,che sorge dalla pratica meditativa o dalla vera pratica sessuale deve essere
    priva e non mischiata con il desiderio o attaccamento.Il Dewa in se stesso è soltanto un feeling della
    sensazione di piacere,ma se questo feeling è mischiato con l’attaccamento allora è un Klesha una
    corruzione o passione. Dall’altro lato se questo feeling è mischiato con la shunyata allora può essere usato
    nel tantra.L’unione fisica con una consorte produce questa sensazione di piacere.Ora è possibile ottenere
    l’illuminazione sia con i metodi dei Sutra che con quelli tantrici ma secondo i Tantra il metodo sutra non è
    completo non è pienamente realizzato.Allora un’ulteriore passo deve essere preso.
    Il tantra viene diviso in due fasi il Kyerim la fase di generazione e lo Dzogrim la fase del
    perfezionamento.
    Nella fase dello Dzogrim vi è una sottile mente e il prana (o energia vitale) sono uniti e questa
    unificazione persiste nel Bardo dopo la morte del corpo fisico come un corpo sottile.E poiché il praticante
    tantrico ha praticato durante la vita quando muore scopre che la sua coscienza ora abita in questo corpo
    sottile o Gyuli prodotto dall’unificazione di mente e prana .La sua mente è stata trasformata nella mente
    dello Yidam (divinità delle meditazione) La mente che abita questa sottile corpo è realizzata attraverso la
    pratica del tantra ed è conosciuta come Detong yeshe.Finchè il praticante è vivo con il suo corpo fisico ci
    sono due esseri che dimorano dentro di lui come una madre e un bimbo.Allora al momento della morte
    questo legame tra il corpo fisico e la mente è spezzato ,il primo si dissolve nei suoi elementi costituenti
    dove la coscienza entra nel Bardo .Ora in quel momento i praticante ha questo Gyulu che è il prodotto
    della unificazione e prana attraverso la pratica dello Dzogrim.Questo Gyulu già possiede il Detong Yeshe
    .Qui ci sono due possibilità il puro Gyulu e l’impuro Gyulu.ma ancora,secondo lo Dzogchen, questo non è
    il raggiungimento dello stato di Buddha .ma c’è questo Dzinpa o attaccamento.
    Comunque per il praticante tantrico che abita in questo sottile corpo che ha la forma della suo Yidam egli
    deve continuare a praticare in questo stato esaltato e non ha bisogno di ritornare nella dimensione
    umana.Non è più controllato dalle cause Karmike e può proiettare molte emanazioni di se stesso in
    qualunque forma quando e dove sceglie .Egli può decidere di rinascere sotto alcune circostanza
    Nei tantra Bon il soggetto è più come lo Dzogchen una inerente e immutabile natura proprio come
    è.Questa è l’interpretazione Bonpo dei Tantra :nei Tantra Bonpo l’oggetto è preso da sotto i (sutra) e il
    soggetto è preso da sopra(Dzogchen).E dal lato del soggetto c’è questa inerente ed immutabile natura
    .Soltanto il Rangrig o consapevolezza può vedere questo.Ogni essere individuale ha il suo proprio Stato
    naturale così c’è una continuità individuale da vita in vita.Comunque lo Stato naturale in se steso è
    immutabile anche se la chiarezza individuale è mutevole.ma ancora questi due sono inseparabili.Ma nel
    Margyud il tantra Madre Lo yab rappresenta la Shunyata e la Yum la saggezza[nei tantra Yab Yun indica
    l’unione sessuale tra le divinità maschili e femminili.Yab è la divinità maschile e Yum la divinità
    femminile]
     
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  4. flambeau
     
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    CITAZIONE
    Come promesso posto una cosa sui Tantra. e lo Dzogchen

    Grazie mille!

    MA ancora mi sfugge una cosa: esiste qualcuno che pratica Dzogchen senza praticare i tantra? Qualcuno cioè che non usi affatto la via della trasformazione?
     
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  5. dorjepizza
     
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    CITAZIONE (flambeau @ 7/2/2010, 20:05)
    CITAZIONE
    Come promesso posto una cosa sui Tantra. e lo Dzogchen

    Grazie mille!

    MA ancora mi sfugge una cosa: esiste qualcuno che pratica Dzogchen senza praticare i tantra? Qualcuno cioè che non usi affatto la via della trasformazione?

    Allora nel Bon lo Dzogchen è distinta dal tantra .Quindi per Lopon Rinpoche si può praticare senza usare il Tantra .I tibetani però senza Tantra non possono stare.Quindi il tantra come sostegno e pratica secondaria viene comunque usato
    Questo nel Bon ma come ti ho detto nei Nyngmapa da Jigme Lingpa in poi i Tantra sono un pre requisito indispensabile .Non tutti i Maestri Nyngmapa però considerano il Tantra in questo modo
    Dipende da quale Maestro segui per Norbu Rinpoche lo Dzogchen è totalmente distinto dai Tantra
    Poi ripeto uno studio su tantra Nyngmpa è ancora nelle fasi iniziali.Sono più le cose taciute che dette
     
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  6. flambeau
     
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    CITAZIONE
    Allora nel Bon lo Dzogchen è distinta dal tantra .Quindi per Lopon Rinpoche si può praticare senza usare il Tantra .I tibetani però senza Tantra non possono stare.Quindi il tantra come sostegno e pratica secondaria viene comunque usato
    Questo nel Bon ma come ti ho detto nei Nyngmapa da Jigme Lingpa in poi i Tantra sono un pre requisito indispensabile .Non tutti i Maestri Nyngmapa però considerano il Tantra in questo modo
    Dipende da quale Maestro segui per Norbu Rinpoche lo Dzogchen è totalmente distinto dai Tantra
    Poi ripeto uno studio su tantra Nyngmpa è ancora nelle fasi iniziali.Sono più le cose taciute che dette

    Questo Bon è proprio interessante...

    PS grazie di cuore per le informazioni dettagliatissime.
     
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  7. Laviadellaspada2
     
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    CITAZIONE (dorjepizza @ 7/2/2010, 10:48)
    Questo Stato conosciuto come Rigpa o immediata
    consapevolezza è prima di ogni distinzione o unificazione entrambi i quali non sarebbero altro che
    operazioni della mente..

    Scusa Dorjepizza, riprendo le differenze tra Tantra e Dzogchen. In cosa si differenzierebbe il Rigpa dello Dzogchen dalla BASE-FRUTTO (BASE = realtà ultima potenziale; FRUTTO = realtà ultima realizzata) del Tantra?
    Il Rigpa dello Dzogchen "non manifesto" (non sperimentato) mi sembra essere la stessa cosa della BASE del Tantra, e il Rigpa dello Dzogchen "realizzato" (sperimentato) mi sembra essere la stessa cosa del FRUTTO del Tantra.

    Tu dici che il Tantra agisce in ambiti nei quali esiste "distinzione" e "unificazione", ma questo è vero nella VIA, non nel conseguimento del FRUTTO. Durante la VIA infatti la mente permane nella condizione di dualità (dove possono persistere "distinzione" e "unificazione"), la quale cessa quando si ottiene il FRUTTO.

    Sbaglio?

    Ciao.

    Andrea

    Nota: con "Tantra" in questo post mi riferisco sempre all'Anuttarayoga Tantra.
     
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  8. dorjepizza
     
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    CITAZIONE (Laviadellaspada2 @ 8/2/2010, 20:04)
    CITAZIONE (dorjepizza @ 7/2/2010, 10:48)
    Questo Stato conosciuto come Rigpa o immediata
    consapevolezza è prima di ogni distinzione o unificazione entrambi i quali non sarebbero altro che
    operazioni della mente..

    Scusa Dorjepizza, riprendo le differenze tra Tantra e Dzogchen. In cosa si differenzierebbe il Rigpa dello Dzogchen dalla BASE-FRUTTO (BASE = realtà ultima potenziale; FRUTTO = realtà ultima realizzata) del Tantra?
    Il Rigpa dello Dzogchen "non manifesto" (non sperimentato) mi sembra essere la stessa cosa della BASE del Tantra, e il Rigpa dello Dzogchen "realizzato" (sperimentato) mi sembra essere la stessa cosa del FRUTTO del Tantra.

    Tu dici che il Tantra agisce in ambiti nei quali esiste "distinzione" e "unificazione", ma questo è vero nella VIA, non nel conseguimento del FRUTTO. Durante la VIA infatti la mente permane nella condizione di dualità (dove possono persistere "distinzione" e "unificazione"), la quale cessa quando si ottiene il FRUTTO.

    Sbaglio?

    Ciao.

    Andrea

    Nota: con "Tantra" in questo post mi riferisco sempre all'Anuttarayoga Tantra.

    Ciao Andrea nel testo precedente sono stato ben attento a specificare il contesto in cui mi muovevo .Fondamentalmente partivo da due premesse

    1 La prima premessa da cui sono partito è che i Tantra sono interpretati alla luce della Madhyamaka Prasangika.Come ho detto questo è il modo in cui vengono interpretati i Tantra dalle scuole Sarma
    Questa affermazione è vera nell'ambito dei Sakyapa e Ghelupa e dai Kagyu anche se credo che molti Kagyu odierni siano più seguaci della tradizione dello ShengTong
    Ma non per i Bonpo e Nyngmapa che asseriscono chela chiara luce dei tantra è il rigpa dello Dzogchen .
    La Madhyamaka Prasangika Non è neanche la posizione della scuola Jongapa seguaci della tradizione Shengtong.

    La prima premessa è necessaria perchè specifica che stò parlando dei tantra secondo gli insegnamenti delle principali scuole della tradizione sarma

    2. ho parlato delGuhyasamja Tantra il Tantra principale della scuola Ghelupa e uno dei più importanti della seconda diffusione del Buddhismo .


    Detto questo ripeto ancora una volta la differenza tra la Madhyamaka prasangika e lo Dzogchen è che lo Dzogchen concepisce una natura come un dinamicità potenziale che possiede questa intelligenza ,il Rigpa,in modo inerente .
    La Madhyamaka invece concepisce la vacuità semplicemente come uno spazio bianco che manca però di qualsiasi intelligenza.
    Nella Madhyamaka Parliamo infatti di una mente che realizza la vacuità e che non è separata da essa ma questa mente non è inerente alla natura della vacuità.

    Questa è la grande e fondamentale differenza che avevo già detto nei precedenti Post e che bisogna tenere sempre presente .
    Per i Ghelupa è l'aspetto della mente più sottile ,la chiara luce,cjhe si trasferisce di vita in vita è capace di posto in certe condizioni di sperimentare uno Stato che lo porterà a realizzare direttamente la vacuità.
    La Madhyamaka parla espressamente di questa mente Yogika capace di percepire direttamente la vacuità .Ma questa mente Yogika non è una qualità inerente alla Vacuità come il Rigpa dello Dzogchen .


    Inoltre la Chiara Luce dei Tantra è una mente inattiva .La si rende attiva grazie allo Dzogrim .Il Rigpa è qualcosa di attivo anche in condizioni normali.
    Questa è un punto importante .I tantra persino secondo la Jonagpa parlano di uno Stato di Buddha presente ma imprigionato e non attivo .Lo Dzogchen è invece sempre presente e vine chiamato la natura della mente proprio perchè se seguiamo gli insegnamenti dello Dzogchen non vi è bisogno dello Dzogrim per scoprire il Rigpa perchè tra un pensiero e l'altro vi è sempre questa presenza il Rigpa.
    Questa

    Perciò che riguarda il fatto che nelle tradizioni Bon e nyngmapa lo stato Naturale sia la base dei Tantra bisogna fare questa precisazione.Prima parliamo di due tradizioni distinte dalla scuola Sarma e secondo .Benchè i Tantra riconoscono lo Sato naturale non si fidano completamnete del suo potere .perciò nei Tantra Bonpo e Nyngmapa si aggiungono dei metodi di trasformazione .Solo lo Dzogchen invece ha questa fiducia piena nel potere dello Stato naturale.

    Edited by dorjepizza - 8/2/2010, 23:02
     
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    Dorje, i tuoi interventi sono sempre importantissimi ;) .
    Di certo non ho conoscenza così profonda dei testi e delle
    differenze sottili che essi comprendono, ma alcune cose che
    scrivi, sicuramente frutto di ore ed ore di studio, non trovano
    nella mia esperienza, soddisfazione.
    Questo non è dovuto certo alla tua capacità di tramettere
    il tuo pensiero, ma alla mia incapacità di realizzare queste
    esperienze.
    In questo voglio premettere di essere un discepolo di
    Lama Ghendun (o Guendune) Rimpoche, quindi Scuola
    Karma Kagyu.
    Ma anche questa affermazione è da prendere con le 'pinze',
    perchè la mia esperienza si è sviluppata in una quasi totale
    assenza della presenza fisica dell'insegnante.
    Spesso, Mauro, mi fa notare che alcuni concetti che esprimo
    sono Dzogchen, e spesso, legendo alcuni testi, condivido
    in pieno questi concetti.
    Quindi è probabile che io sia un ibrido..
    Ho praticato Cenresi e ngondro per parecchio tempo.
    Questi sono preliminari, definitì così da varie scuole.
    Dopo anni di queste pratiche sono passato a Shinè.
    Shinè si è confermata quasi immediatamente come
    esperienza diretta.
    Ora, alla luce di questa esperienza, ho l'intuizione che
    sia la posizione Dzogchen che la posizione Mahamudra,
    mantengano quasi istituzionalmente il loro punto di vista,
    differenziandolo più nei termini che nella sostanza.
    Ripeto, ho qualche esperienza, ma non sono assolutamente
    realizzato..
    Il punto è che l'esperienza Natura della Mente e l'esperienza
    Rigpa, le vedo allo stesso modo.
    Nel tuo scritto però, mi fai notare la presenza di 'dzingpa'.
    Se ho ben capito, dzinpa è la presenza sottile
    che ci fa intendere, anche in stadi molto profondi di
    realizzazione, che c'è qualcuno che sà che ciò sta accadendo,
    una specie di 'controllore' sottilissimo che è ancora definibile
    illusione. In altro testo ho letto che questa presenza è
    qualcosa che si può estinguere soltanto nella morte,
    in quanto è ciò che regge la permanenza del legame
    tra l'essere nel corpo ed il non esserci più.
    In questo stesso testo però, si faceva notare che
    era possibile superare questo legame, ma che era
    estremamente difficile anche per grandi realizzati.
    Ci sono visione ed insegnamenti diversi, così diversi a volte
    che si stenta a comprenderli (almeno io).
    Nello Dzogchen si ha la trasmissione diretta,
    e Namkay Norbu utilizza questo metodo.
    Ma se non funziona immediatamente, il discepolo
    dovrà seguire un percorso graduale.
    Nella Mahamdra, si segue un percorso veloce,
    ma parte gia da una gradualità.
    Questo, secondo me, non preclude assolutamente
    la possibilità della Tramissione immediata tra
    un grande Maestro ed un Grande discepolo.
    Così che allora mi sembra che le differenze in questo
    non siano altro che di mantenimento di una tradizione.
    Nei testi Mahamudra, si legge che non vi è via migliore
    ed efficace.
    Nei testi Dzogchen, si legge che non vi è via migliore
    ed efficace.
    Sinceramente sono curioso di conoscere concetti diversi,
    ma non ho alcun desiderio di sperimentare i diversi metodi
    di tutte le scuole.
    Ho sempre l'impressione che di quel poco che so,
    ho messo in pratica molto poco, e che se riuscissi
    a realizzare solo ciò che sò, comprenderei a pieno
    le differenze e le sottigliezze dello stato.
    Ed è questo il punto in cui mi ritrovo senza risposta.
    Se un essere realizza tutto ciò, e si trova sul punto
    di realizzare l'Illuminazione, non credi che abbia
    la capacità di comprendere se è ancora appeso
    a qualche forma illusoria?
    Se questa sottile presenza, dzinpa, è ancora
    manifesta, non è visibile alla realizzazione di un
    Buddha?
    Oppure è una dimensione che riguarda soltanto
    chi cerca di spiegare questa dimensione?

    ;)

    :namastè*:



     
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  10. dorjepizza
     
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    CITAZIONE (pietrochag @ 9/2/2010, 09:51)
    Ed è questo il punto in cui mi ritrovo senza risposta.
    Se un essere realizza tutto ciò, e si trova sul punto
    di realizzare l'Illuminazione, non credi che abbia
    la capacità di comprendere se è ancora appeso
    a qualche forma illusoria?
    Se questa sottile presenza, dzinpa, è ancora
    manifesta, non è visibile alla realizzazione di un
    Buddha?
    Oppure è una dimensione che riguarda soltanto
    chi cerca di spiegare questa dimensione?

    ;)

    :namastè*:

    Bella domanda Pietro.
    Io ho postato questi scritti solo per spiegare le ragioni che hanno portato alla nascita della diatriba della Guardia .

    La mahamudra di gampopa e lo Dzogchen non hanno questo percettore per questo sono accusati di praticare uno Stato d'incoscienza da parte delle scuole Sarma .

    QUindi per lo Dzogchen e la Mahamudra queste domande non hanno ragione di porsi.

    Hanno senso nella scuola Sarma .In fin dei conti cos'è questa mente Yogika che conosce la vacuità e la sua definizione non implica una certa dualità ? La risposta è no perchè ti dicono che è inseparabile dal suo oggetto la vacuità .Ma allo stesso tempo ti dicono che questa mente non è inerente alla vacuità.

    La critica di Tsongkhapa e Sakya Pandita alla mahamudra e lo Dzogchen è di praticare uno stato d'incoscienza .
    Non riconoscono l'esistenza di questa presenza quando i pensieri si sono interrotti.

    E' questo il puntp che tento di spiegare la vacuità ,secondo la Madhyamaka,in sè non ha alcuna saggezza inerente

    Il fatto che tantra Sarma si rifanno alla Madhyamaka e quindi hanno bisogno di questo soggetto che conosce un oggetto è un problema molto profondo.
    Hanno bisogno di questo perchè Shunyata per la Madhyamaka alla fine significa che un fenomeno non si può dire che esista nè che non esista
    ne che esista e non esista insieme, nè che esita nè che non esista.
    Cioè su un fenomeno non puoi dire nulla non si può formulare nessuna teoria o dare giudizio.Questo per altro è vero per i Ghelupa per cui la vacuità appunto è la mancanza di esistenza intrinseca .Ma non per i Sakyapa

    Per Gorampa uno dei più grandi studiosi Sakyapa della Madhyamaka noto per aver confuto TsongKhapa questa affermazione non è poi del tutto vera .Questa secondo lui è la vacuità che si può giungere a stabilire con la ragione.
    Ma la vera vacuità è un altra e può essere compresa solo dalla mente Yogika.
    Oggi Gorampa è considerato un maestro pari a Tsong Khapa però la sua esegesi sulla madhyamaka lascia molti punti aperti e non risolti

    Alla
    Sulla mente che percepisce la vacuità cioè la mente Yogika non viene detto nulla .Non vengono date spiegazioni .Viene detto solo che questa mente è inseparabile dal suo oggetto la vacuità è non illusa .Altro non viene detto.

    Caro Pietro alla fine lo Dzogchen e la Mahamudrasono interessatiall'esperienza .Usano la filosofia solo per ammonire di non legare questa esperienze a nessun sistema filosofico

    Edited by dorjepizza - 9/2/2010, 12:20
     
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    Caro Pietro alla fine lo Dzogchen e la Mahamudra è interessato all'esperienza .Usa la filosofia solo per ammonire di no legare questa esperienze a nessun sistema filosofico

    Con queste parole confermi appieno
    le mie intuizioni.

    ;)

    :namastè*:

     
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