Inizio del Cammino

Beh, questo è in realtà un argomento molto vasto e differenziato.
Innanzi tutto credo dovresti farti un'idea dei diversi insegnamenti e cammini proposti dalle diverse scuole: inizia con il capire le fondamentali differenze fra i tre grandi veicoli Mahayana, Theravada e Vajrayana e, all'interno di questi, delle principali scuole (che so, Zen, Terra Pura, Gelupa, Mahamudra, Kagyupa ecc.; ricorda che il Theravada è già di per sè una scuola, l'unica rimasta delle Scuole dei Nikaya o Hinayana). Giusto per orientarti e per individuare ciò che è in maggior sintonia con te e con il tuo modo d'essere.
Poi, il primo passo è differente: nel Theravada, ad esempio, non hai bisogno di iniziazioni o di una presa ufficiale del Rifugio; infatti, puoi prendere Rifugio personalmente nel Buddha nel Dhamma e nel Sangha, osservare i Cinque Precetti, studiare gli Insegnamenti ed iniziare a praticare Vipassana, e questo fa già di te un Theravadin.
Ma, a quanto so, non è così nel Vajrayana ad esempio, nè nella maggior parte delle scuole Mahayana.
Quindi, se ti stai davvero solo avvicinando, la primissima cosa da fare a mio parere è darti un'infarinatura generale ed effettuare una scelta ragionata e in linea con la tua mentalità: poi, nulla toglie che andando avanti con lo studio e la pratica, potresti accorgerti di aver fatto la scelta sbagliata. Capita, e anche molto spesso. E nessuno ti vieta di cambiare

C'è una discussione aperta a riguardo qui, Kagyu ha anche postato un link che dovrebbe chiarirti le idee in modo abbastanza semplice.

Invece anche nel Theravada è bene prendere il Rifugio o i 5 Precetti davanti a un monaco. Lo stesso vale per i voti monastici, che possono essere trasmessi solo da uno che li ha già presi.

It begins with one deceptively simple act: making the inner commitment to "take refuge" in the Triple Gem, to accept the Buddha, Dhamma, and Sangha as your source of spiritual guidance.1 This act is what makes one nominally "Buddhist." But going for refuge also implies a willingness — if only provisional, at first — to accept the cornerstone of the Buddha's teachings: the law of kamma. According to this universal principle, if you act unskillfully and make poor ethical choices, you are bound to suffer the consequences; if you choose wisely and act in line with the noblest ideals, you stand to benefit accordingly.2 In other words, your happiness ultimately depends on the quality of your choices and actions; you alone are responsible for your happiness. Your first act after seeking refuge should therefore be to resolve to observe the five precepts — the five basic principles of living that can help prevent you from making grossly unskillful choices. This is where the practice of Buddhism begins.

You don't need a formal public ceremony or "initiation" to make any of this official. There are no equivalents in Buddhism to Christianity's "baptism" or "confirmation" rituals. You don't have to dress differently or wear a badge that says, "I am now a Buddhist." The practice of the Dhamma is a private matter and no one needs to know about it but you. Many Buddhists do, however, find it invaluable to renew their commitment to the Triple Gem and to the precepts from time to time in a more formal way, enlisting the help of a good friend, a respected meditation teacher, or a member of the monastic community (Sangha) as a witness.3 Administering the refuges and precepts to laypeople is a duty that Buddhist monks are glad to perform