il Karma

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  1. warmbeer
     
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    Ecco ... potrei dire che ci credo, che sono d'accordo, ma non è così .. ho una posizione sia per la rinascita sia per il kharma ancora piuttosto "dubbiosa". Cerco di spiegarmi meglio: per me è meglio semplificarsi la vita e praticare "come se" ci fossero rinascita e karma, ecc ... ma in fondo in fondo resto incerto proprio sul discorso rinascita e karma. Non so (e per me non è importante) quando inizia ed esaurisce la conseguenza i una mia azione/intenzione/pensiero/ecc... e non so (e per me non ha importanza) se e quando proseguirà il cammino di questo "continuum samsarico" :D Non cambierebbe nulla se ci sono o non ci sono.
    Chiaramente non sono che opinioni, molto confuse di un principiante alle prime armi, e sicuramente soggette a cambiare, da non prendere sul serio.
     
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  2. devadatta7
     
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    :wacko: Warm.....non so se ti ho capito,Il karma è un concetto molto antico è nato dall'osservazione dei fenomeni,è da contemplare e non da prendere come un premio o una punizione.Semplice semplice semplice,Es:oggi nevica,si sono create le condizioni climatiche e le circostanze di una buona altitudine hanno fatto si che nevicasse,domani la neve si scioglie,apparentemente scompare,invece diventa acqua poi vapore acqueo sotto forma di nubi,poi viene primavera e poi estate e poi autunno,poi tornano i venti freddi e si creano le condizioni invernali,quando tutte le condizioni ci sono l'eperienza neve si manifesta di nuovo.Non è la neve dell'anno prima,ma il fenomeno è lo stesso.
    Promosso dalle stesse condizioni e circostanze.Il karma presenta tre aspetti.La causa karmika è il karma considerato sotto il profilo della singola azione.La tendenza karmica è quando un certo tipo di azione ripetuto costantemente produce una predisposizione verso un certo tipo di comportamento.Infine la relazione karmica regola i rapporti con gli altri individui e con l'ambiente in cui viviamo.Dipende infatti dalla relazione karmica se nasciamo in una certa famiglia,se viviamo in un certo stato, se entriamo in rapporto con certe persone piuttosto che con altre.Il karma può essere classificato anche in base al tempo che intercorre fra la causa e l'effetto.La causa chiamata anche seme karmico,resta latente nella nostra vita per un periodo più o meno lungo.L'effetto talvolta appare subito,talvolta nel corso della vita,dopo svariati anni,frequentemente erompe improvviso e apparentemente immotivato nelle vite successive.Solitamente tanto più le cause sono pesanti,tanto più lontano nel tempo si manifesteranno gli effetti in tutta la loro gravità:un grosso debito comporta maggiori interessi e quindi più tempo per essere estinto.Le cause più leggere producono inoltre effetti variabili nel tempo,cioè non prestabiliti o predeterminati,come un frutto che matura prima o dopo secondo le circostanze climatiche dell'anno.In questo caso parliamo di karma mutabile.Più grave è il karma immutabile che esplode nei suoi effetti predeterminati come una bomba ad orologeria nel tempo prefissato.La lunghezza della vita umana è l'aspetto più importante del karma immutabile.E' possibile cambiare il karma o dobbiamo rassegnarci ai suoi effetti?Un karma leggero e mutabile può essere vinto dagli sforzi umani.Ma il buddismo può incidere su karma immutabile.
    E' attraverso il buddismo , osservando i fenomeni e attraverso il concetto di karma che si sfata il caso o il destino,o la dispensa...benevolenza o malevolenza di un entità superiore.
     
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  3. warmbeer
     
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    CITAZIONE (devadatta7 @ 3/6/2010, 19:42)
    ... .Dipende infatti dalla relazione karmica se nasciamo in una certa famiglia,se viviamo in un certo stato, se entriamo in rapporto con certe persone piuttosto che con altre...

    E' questo che mi lascia un po' perplesso. E' tutto interdìpendente, interconnesso ... le "mie" azioni/pensier/ecc.. influenzano sul tsto/azioni/pensieri di "altro" ... se sono in continuo cambiamento, come può esserci qualcosa che "ha" un karma ... come posso estinguere qualcosa che in realtà non mi definisce?
    Mi rendo conto che, in ogni caso, le cose sono così come sono a prescindere dalla mia povera (o meglio praticamente nulla) comprensione, per cui anche se non lo riconosco posso essere comunque soggetto alla sua "legge".
     
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  4. Jaylyn
     
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    CITAZIONE (warmbeer @ 3/6/2010, 20:56)
    CITAZIONE (devadatta7 @ 3/6/2010, 19:42)
    ... .Dipende infatti dalla relazione karmica se nasciamo in una certa famiglia,se viviamo in un certo stato, se entriamo in rapporto con certe persone piuttosto che con altre...

    E' questo che mi lascia un po' perplesso. E' tutto interdìpendente, interconnesso ... le "mie" azioni/pensier/ecc.. influenzano sul tsto/azioni/pensieri di "altro" ... se sono in continuo cambiamento, come può esserci qualcosa che "ha" un karma ... come posso estinguere qualcosa che in realtà non mi definisce?
    Mi rendo conto che, in ogni caso, le cose sono così come sono a prescindere dalla mia povera (o meglio praticamente nulla) comprensione, per cui anche se non lo riconosco posso essere comunque soggetto alla sua "legge".

    La frase sottolineata rappresenta, secondo me, il limite. Il karma non definisce un singolo individuo, è invece un flusso, una corrente. Che si creda o meno nella reincarnazione come rinascita di un'energia "personale", o piuttosto di un'energia "impersonale", dal mio punto di vista è irrilevante. Il lavoro che ognuno di noi svolge è di raffinamento di questo flusso e lo scopo non è necessariamente quello di ottenere una buona rinascita per se stessi ma di ottenere un miglioramento per il genere umano. Se il mio compito è quello di lasciare dei semi per il futuro, è chiaro che farò di tutto perchè siano semi commestibili e gradevoli piuttosto che velenosi, poco importa se sarò io in un'altra forma a mangiarli o semplicemente altri esseri umani. L'ego è attaccato al concetto della propria esistenza e della propria sopravvivenza: l'idea di lavorare per un altro gli risulta sgradevole. Ma non sarebbe già abbastanza, per ognuno di noi, riuscire a fare sicuramente del bene ad una singola persona? E non è questo il tipo di possibile traccia karmica che lasciamo se lavoriamo in modo positivo in questa vita? E se poi questa persona, che non sarò io ma che avrà questa traccia che ho lasciato, fosse addirittura positiva anche per altri, perchè in questa traccia io avrei messo i semi della spiritualità e dell'evoluzione, allora non sarebbe un buon risultato a prescindere dalla salvezza della mia identità?
    Quando mi sento attaccata all'ego, guardo le formiche. Le vedo collaborare in maniera perfetta, ognuna con il suo compito, ognuna con dedizione e attenzione. Potrebbero sembrare ottuse ma la scienza ha dimostrato che le formiche giocano e non mangiano i loro morti (del loro formicaio, intendo) ma li mettono in un posto specifico. Sono semplici, ma non stupide. Ognuna di loro rappresenta e si identifica nel formicaio, come un'unica identità. Le ammiro e qualche volta vorrei avere un cuore di formica, capace di pensare in termini di "umanità" piuttosto che di "Jay"...
     
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  5. devadatta7
     
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    hai centrato perfettamente il bersaglio jay ^_^ pensare in termini di umanità.. e di vita tutta.In questa prospettiva la frase di warmbeeer può essere stravolta.Come tu ben dici è il limite e secondo me è vero , almeno per il genere umano. Il Karma non definisce l'individuo,ma è l'individuo che definisce il karma...lo crea ,lo modifica ,lo trasforma,lo ripulisce o lo peggiora.Ecco direi che abbracciare il buddismo fa la differenza con le altre religioni soprattutto per il karma.Un buddista consapevole della legge causa-effetto opera concretamente al fine di migliorare la vita dentro di sé e dell'ambiente che lo ospita,apportando del buono anche nella vita altrui,consapevole che la vita è una...l'altro sono io.
     
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  6. warmbeer
     
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    CITAZIONE (Jaylyn @ 3/6/2010, 21:36)
    Se il mio compito è quello di lasciare dei semi per il futuro, è chiaro che farò di tutto perchè siano semi commestibili e gradevoli piuttosto che velenosi, poco importa se sarò io in un'altra forma a mangiarli o semplicemente altri esseri umani.

     
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  7. Siryo
     
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    CITAZIONE (warmbeer @ 3/6/2010, 20:56)
    CITAZIONE (devadatta7 @ 3/6/2010, 19:42)
    ... .Dipende infatti dalla relazione karmica se nasciamo in una certa famiglia,se viviamo in un certo stato, se entriamo in rapporto con certe persone piuttosto che con altre...

    E' questo che mi lascia un po' perplesso. E' tutto interdìpendente, interconnesso ... le "mie" azioni/pensier/ecc.. influenzano sul tsto/azioni/pensieri di "altro" ... se sono in continuo cambiamento, come può esserci qualcosa che "ha" un karma ... come posso estinguere qualcosa che in realtà non mi definisce?

    ^_^ e' la stessa domanda che ho fatto durante l'ultimo sesshin al mio maestro. Il dubbio era proprio questo, se io come Pinca Palla (nome fittizio) con la mia vita, il mio corpo, le mie idee non esisterò più che cosa rinasce? E come questo che cosa può essere influenzato da un karma prodotto da me se non sarò più io? (spero di essermi spiegata)

    La risposta di un maestro zen: tu come Pinca Palla non esisterai più, finchè c'è vita c'è solo vita, quando c'è morte non c'è più vita. Il karma inteso in questo senso (influenza delle vite future) è una visione un po' newagezzante per rasserenare chi non riesce a comprendere che non esiste un io.

    Concordo pienamente con la bellissima frase di Jai:
    Se il mio compito è quello di lasciare dei semi per il futuro, è chiaro che farò di tutto perchè siano semi commestibili e gradevoli piuttosto che velenosi, poco importa se sarò io in un'altra forma a mangiarli o semplicemente altri esseri umani.

    Questo però secondo me porta ad un altro problema, tutto il sistema educativo della nostra società è incentrato su: colpa - punizione, comportamento positivo- lode, si inizia fin da piccoli ad essere sottoposti a questo tipo di educazione e si continua anche da adulti, se mi comporto bene ho l'apporvazione della società, del mio gruppo di amici ecc. se mi comporto male posso anche rischiare che lo stato mi punisca/reclusione (lo so ... non vale per tutti purtroppo).
    Togliendo "la carotina" (karma positivo vita migliore in futuro) bisogna veramente aver sviluppato un alto grado di coscienza sociale, di etica e capire realmente l'importanza del discorso che ha postato Jai. Non tutti sono in grado di farlo. Il rischio è che alla fine si finisca per comportarsi come chi non ha nulla da perdere è può quindi osare tutto.

     
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  8. Jaylyn
     
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    CITAZIONE (Siryo @ 5/6/2010, 17:30)
    Questo però secondo me porta ad un altro problema, tutto il sistema educativo della nostra società è incentrato su: colpa - punizione, comportamento positivo- lode, si inizia fin da piccoli ad essere sottoposti a questo tipo di educazione e si continua anche da adulti, se mi comporto bene ho l'apporvazione della società, del mio gruppo di amici ecc. se mi comporto male posso anche rischiare che lo stato mi punisca/reclusione (lo so ... non vale per tutti purtroppo).
    Togliendo "la carotina" (karma positivo vita migliore in futuro) bisogna veramente aver sviluppato un alto grado di coscienza sociale, di etica e capire realmente l'importanza del discorso che ha postato Jai. Non tutti sono in grado di farlo. Il rischio è che alla fine si finisca per comportarsi come chi non ha nulla da perdere è può quindi osare tutto.

    Si, questo rischio esiste. Tuttavia è pur vero che il sistema della "pena", quand'anche fosse capitale o di natura divina, a quanto pare come deterrente funziona poco. Riprova ne è che nei paesi dove vige la deplorevole usanza della condanna a morte, non si delinque meno, e l'avere consapevolezza e fare propaganda delle possibili conseguenze infernali al peccare, non scoraggia i ministri di vari culti e i loro adepti dal comportarsi in maniera decisamente poco consona.
    Un punto necessario sarebbe l'educazione, ovvero una cultura illuminata, aperta, spirituale e non egoica... ma che ne parliamo a fare. Eppure, quando si sia raggiunta la consapevolezza reale dell'interdipendenza, quando cioè il cuore della Bodhicitta è finalmente risvegliato e funzionante, allora si può godere della libertà più estrema che consiste proprio nell'essere di beneficio senza avere alcuna necessità di un premio, nè alcun timore di una punizione. Si fa del bene con la stessa naturale spontaneità con cui si respira.
    L'ego diventa sabbia, polvere, da abbandonare fiduciosamente nel vento perchè ricomponga altrove una forma diversa. E l'idea di questo abbandono è dolcissima, priva di qualunque timore, perchè non c'è nulla che valga la pena trattenere, e non perchè niente abbia valore ma perchè ogni cosa ne ha.
     
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  9. Siryo
     
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    CITAZIONE (Jaylyn @ 5/6/2010, 20:58)
    Un punto necessario sarebbe l'educazione, ovvero una cultura illuminata, aperta, spirituale e non egoica... ma che ne parliamo a fare.

    E che noi umani abbiamo l'arroganza di ritenerci più importanti di tutti gli altri esseri, siamo così accecati che ci sembra inimmaginabile il fatto che potremmo anche estinguerci e che di noi come umanità non resterebbe proprio nulla. Una delle prime cose che mi ha detto il mio maestro e che in fatto di spiritualità noi genere umano siamo solo agli albori, siamo proprio come dei bambini ancora attaccati a dogmi e regole dettate da altri che ci dicono cosa è bene per noi e cosa è male, abbiamo paura ad essere autonomi, a metterci in gioco, a sperimentare.
    O forse è molto più comodo avere "la pappa fatta", mi adeguo a quello che mi vien detto fin da piccolo perchè così non mi devo arrovellare, non mi metto contro nessuno, ho l'approvazione di chi mi sta intorno e invece di dedicare tempo alla spiritualità faccio i minimi rituali richiesti e ho l'animo in pace.


    CITAZIONE
    Eppure, quando si sia raggiunta la consapevolezza reale dell'interdipendenza, quando cioè il cuore della Bodhicitta è finalmente risvegliato e funzionante, allora si può godere della libertà più estrema che consiste proprio nell'essere di beneficio senza avere alcuna necessità di un premio, nè alcun timore di una punizione. Si fa del bene con la stessa naturale spontaneità con cui si respira.
    L'ego diventa sabbia, polvere, da abbandonare fiduciosamente nel vento perchè ricomponga altrove una forma diversa. E l'idea di questo abbandono è dolcissima, priva di qualunque timore, perchè non c'è nulla che valga la pena trattenere, e non perchè niente abbia valore ma perchè ogni cosa ne ha.

    Grazie, bellissima frase, mi aiuta molto quello che scrivi. ^_^
     
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  10. Jaylyn
     
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    CITAZIONE (Siryo @ 7/6/2010, 08:49)
    Grazie, bellissima frase, mi aiuta molto quello che scrivi. ^_^

    Ogni mia parola non è che il pallido riflesso di ciò che i miei Maestri hanno generosamente deciso di donarmi. Possa ogni lode andare a coloro che rappresentano degnamente il Dharma e possa ogni cuore puro trovare serenità nella loro saggezza.
    :namastè*:
     
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  11. apo
     
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    CITAZIONE
    Ogni mia parola non è che il pallido riflesso di ciò che i miei Maestri hanno generosamente deciso di donarmi. Possa ogni lode andare a coloro che rappresentano degnamente il Dharma e possa ogni cuore puro trovare serenità nella loro saggezza.

    Grazie per la tua onestà spirituale.Mi unisco nella tua preghiera.

    :namastè*:
     
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  12. @lara
     
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    ciao a tutti

    è la prima volta che scrivo. Non sono buddista ma mi riconosco molto in questo "pensiero".

    Avrei una domanda da farvi perchè sono andata un pò in confusione.

    HO sempre creduto che il buddhismo sostenesse l'inconsistenza di un IO come entità autonoma e indipendente e da qui negasse anche l'esistenza di un anima.

    Bene....nella discussione con un'amica viene fuori una versione diversa, cioè ci sono scuole di pensiero che sostengono che l'IO si trovi in uno dei 5 aggregati e che questo io, quindi passerà alla futura incarnazione. Più precisamente ciò che si reincarna è "la mente sottile".

    Mi ha fatto sentire delle registrazioni sul sito del centro Kumpen di Milano dove effettivamente si sostiene questo.

    Come stanno effettivamente le cose ?

    Grazie ciao

    lara
     
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  13. Kakaram
     
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    Ciao @lara
    nemmeno io sono buddhista per ora. Sono in fase "approfondimento".

    Per questa ragione, molte di queste disquisizioni filosofiche mi sfuggono anche troppo. Però, se non mi confondo, credo che sfogliando il forum (specie nella sezione vajrayana e in quelle nuove) potrai trovare delle informazioni che ti possono interessare riguardo l'esistenza di un qualcosa di immortale...

     
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  14. dorje e gabbana
     
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    CITAZIONE
    HO sempre creduto che il buddhismo sostenesse l'inconsistenza di un IO come entità autonoma e indipendente e da qui negasse anche l'esistenza di un anima.

    Bene....nella discussione con un'amica viene fuori una versione diversa, cioè ci sono scuole di pensiero che sostengono che l'IO si trovi in uno dei 5 aggregati e che questo io, quindi passerà alla futura incarnazione. Più precisamente ciò che si reincarna è "la mente sottile".

    Mi ha fatto sentire delle registrazioni sul sito del centro Kumpen di Milano dove effettivamente si sostiene questo.

    Come stanno effettivamente le cose ?

    lara

    Le cose stanno come tu dici. Il Buddismo ha diverse vie - e ciò vale non solo per il quesito specifico da te posto ma anche per molte altre cose - vie che hanno visioni diverse su diversi argomenti e persino tecniche diverse per raggiungere l'illuminazione.......

    Ma questo capita anche tra la chiesa cristiana ortodossa e quella cattolica. Entrambe sono cristiane ma hanno visioni diverse.

    Per comprendere come stanno effettivamente le cose:

    il Buddha consigliò di praticare, ottenere l'illuminazione e poi risolvere questi problemi da soli attraverso l'apertura dell'occhio della saggezza
     
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    Quindi se ho capito bene il karma sarebbe come il prendersi la responsabilità e accettare le conseguenze delle proprie azioni/penisieri
    ...giusto?
     
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30 replies since 5/10/2008, 14:46   2319 views
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