Roma - presentazione libro "Il demone e il Dalai Lama"

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  1. Kagyu Dorje
     
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    Lunedì 13 ottobre 2008 ore 18:00 presso la Libreria Croce, C.so Vittorio Emanuele II 156

    Verrà presentato il libro di Raimondo Bultrini, giornalista investigativo de "La Repubblica" presenterà il seguente libro che tratta dei fatti riguardanti la pratica vietata dal Dalai Lama ed il lignaggio che ha dato origine ai "New Kadampa"

    RAIMONDO BULTRINI
    Il demone e il Dalai lama

    Un triplice delitto avvenuto a poche centinaia di metri dalla residenza in esilio del Dalai lama apre al commissario indiano Singh le porte di un universo che non conosceva. Assieme al suo vice Amithaba, ripercorre le fasi del brutale omicidio e identifica i colpevoli nei membri di un culto esclusivo dedicato a uno spirito dai temibili poteri mondani, Dorje Shugden. Ma i presunti assassini sono fuggiti in Tibet e i giudici non ritengono le prove raccolte sufficienti per punire i mandanti. Tra i principali sospetti, il vertice di una società ispirata a Shugden con sede nel quartiere degli esuli di Delhi.
    Al termine dell’istruttoria di polizia, un giornalista investigativo – l’autore – cerca di imboccare un percorso alternativo ricostruendo la mistica del triplice delitto. Il lama stava traducendo in cinese, assieme ai due monaci uccisi con lui, un testo del Buddha sull’Origine dipendente dei fenomeni. Il trattato sembrava indicare il filo da ripercorrere all’indietro fino alla causa originaria dell’odio e dell’incomprensione. Ma avrebbe fatto luce anche sui responsabili degli omicidi?
    La ricerca risale all’origine del culto nell’epoca del Quinto Dalai lama e di un suo contemporaneo che morì in circostanze mai chiarite nel grande monastero di Drepung alle porte di Lhasa. La leggenda della sua scomparsa e della successiva trasformazione in un essere demoniaco ha attraversato il tempo, per riaffiorare, di tanto in tanto, nelle fasi più cruciali della storia tibetana. L’attuale Dalai lama scoprirà da adulto che i suoi tutori e maestri avevano formato una coalizione di potere basata sul culto di Shugden fin dai tempi del suo predecessore, il XIII. Dopo aver a sua volta pregato per anni lo spirito su loro indicazione, progressivamente se ne distacca creando le condizioni per una sorta di scisma dagli esiti ancora imprevedibili. Deciso a combattere lo spirito settario coltivato in nome del demone da una parte del clero della sua scuola Gelupa, il leader tibetano rivela all’autore inediti particolari storici e religiosi sulle conseguenze del culto.
    Molti degli eventi odierni sembrano dargli ragione, visto che i seguaci di Shugden sono entrati nell’area di influenza delle autorità cinesi. Il rapporto tra lama dissidenti e regime comunista si fa sempre più stretto, ponendo le basi per un’alleanza che punta a eliminare dal futuro del Tibet ogni traccia del lignaggio dei Dalai lama. Una sfida che coinvolgerà ancora parecchie generazioni di tibetani e cinesi, ma anche di occidentali interessati ai segreti delle civiltà dell’Asia.



    Biografia

    Raimondo Bultrini, giornalista de La Repubblica, ha lavorato all’«Unità» e a «Paese Sera», occupandosi di temi politici, giornalismo investigativo e di denuncia sociale. Successivamente il suo interesse si è spostato alle filosofie orientali, alle politiche asiatiche e al buddhismo, diventando direttore delle riviste «Oriente» e «Merigar Letter». Dopo un anno trascorso in Cina e in Tibet seguendo il professore e maestro Choegyal Namkhai Norbu, ha scritto il libro In Tibet. Ha prodotto documentari per Samarcanda, Mixer, Format e La7 tra i quali La caduta del Muro di Pechino. Dal 2000 è collaboratore dal Sud-est asiatico del gruppo editoriale la Repubblica /L’espresso e ha pubblicato oltre 500 articoli sull’Asia, seguendo gli eventi più importanti per «la Repubblica», «L’espresso», «il Venerdì», «Limes» e «D donna».
    Dopo l’11 Settembre 2001 è stato inviato in Pakistan e Afghanistan. Nel 2002 ha diretto il film documentario Madre Teresa, una santa indiana. Fra le sue più importanti interviste, ci sono quelle effettuate nei numerosi incontri con il Dalai lama. Vive in Thailandia.
     
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  2. mondodiamante
     
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    Grazie della segnalazione, spero di esserci
     
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  3. yudo
     
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    Ho visto di recente una trasmissione sui settatori di Dorje Shugden, che, all'iconografia, mi pare essere una variante tibetana di Kali.
    Sbalorditiva la loro violenza rispetto a chi gli dice di non più venerare la divinità. Osservo quindi che non sono buddhisti. Perché, nel Buddhismo, le divinità possono solo essere ausiliari, e non hanno di per sé importanza. Che Tibetani se la prendano con il DL per questo va ancora bene, ma quando vedo dei Francesi DOC fare questa parte, io m'interrogo. COsa hanno capito del Buddhdharma?
     
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  4. mondodiamante
     
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    Il libro è importante e l'autore comunica cose di cui forse nemmeno lui si rende conto.... Se possiamo dire che "il dharma si diffonde sempre di più" non bisogna tralasciare l'aspetto "umano troppo umano" che emerge in ambiti buddisti come in tutti gli ambienti. Tra l'altro, spiriti - kami - dei - santi ecc. si possono manifestare dappertutto è non solo nei paesi "esotici"! Come può essere buddista chi si sente "al di sopra" della compassione? Anche in occidente abbiamo visto tanti abusi perpetrati nel nome della religione.
     
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  5. DAVIDESAR
     
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    CITAZIONE (yudo @ 12/10/2008, 11:36)
    Ho visto di recente una trasmissione sui settatori di Dorje Shugden, che, all'iconografia, mi pare essere una variante tibetana di Kali.
    Sbalorditiva la loro violenza rispetto a chi gli dice di non più venerare la divinità. Osservo quindi che non sono buddhisti. Perché, nel Buddhismo, le divinità possono solo essere ausiliari, e non hanno di per sé importanza. Che Tibetani se la prendano con il DL per questo va ancora bene, ma quando vedo dei Francesi DOC fare questa parte, io m'interrogo. COsa hanno capito del Buddhdharma?

    ho visto qualcosa di simile su you tube, e mi hanno dato l'impressione di essere plagiati e fanatizzati.
    le cose ignobili che dicevano sul Dalai Lama dimostrava che del Dharma non hanno capito veramnete nulla, specilamente del budhismo tibetano di cui seguono la pratica.
    parlare di compassione e vacuità come fanno nei loro libri e poi insultare in quel modo un grande Maestro com il D.L.? :unsure:
     
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  6. giovannimenini
     
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    Si ma sono soltanto alcuni maestri che si prendono con SS il Dalai Lama ma se le altre scuole ed coloro che non lo praticano siamo molto di più
     
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  7. kuyjug
     
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    QUOTE (Kagyu Dorje @ 9/10/2008, 08:08)
    Lunedì 13 ottobre 2008 ore 18:00 presso la Libreria Croce, C.so Vittorio Emanuele II 156

    Verrà presentato il libro di Raimondo Bultrini, giornalista investigativo de "La Repubblica" presenterà il seguente libro che tratta dei fatti riguardanti la pratica vietata dal Dalai Lama ed il lignaggio che ha dato origine ai "New Kadampa"

    Namkhai Norbu Rinpoche nel corso degli ultimi ritiri a Merigar ha suggerito con la sua consueta simpatia di definirli "New new Kadampa"
    per distinguerli dagli storici "New Kadampa" che nulla hanno a che fare con la setta che venera Gyalpo Shugden
     
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6 replies since 9/10/2008, 08:08   579 views
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