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Gyaltsen.
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Come praticanti del Dharma all'interno della società occidentale del Kali Yuga (che è anti-dharmica nell'essenza), ci troviamo dinnanzi a un compito certamente non facile: praticare il Dharma all'interno della nostra vita quotidiana.
Ora, io non so se ci avete mai riflettuto, ma io credo che questa sia essenzialmente la cosa più importante e il fondamento di tutto il resto: iniziazioni strafighe, sadhana avanzatissime, pratiche tantriche super-elevate non servono assolutamente a NIENTE (anzi, possono rappresentare dei danni enormi) se prima non si applica il Dharma in maniera coerente all'interno della vita quotidiana.
Ma che cosa vuol dire applicare il Dharma alla vita quotidiana? Ci avete mai riflettuto su questo? Nel momento in cui non ci prendiamo le nostre responsabilità, nel momento in cui scappiamo dai problemi, nel momento in cui feriamo una persona (anche per 'vendicarci' del male che ci ha fatto), nel momento in cui sbrocchiamo per niente, nel momento in cui ci deprimiamo e non reagiamo... ecco, in tutti questi momenti, noi NON stiamo praticando il Dharma!
Ed è inutile che ci giustifichiamo con delle scuse, perché forse potremmo mentire al nostro ego, ma non a Buddha... non al Dharma! Chiediamoci dunque se siamo disposti davvero a impegnarci a vivere all'altezza del Dharma e se lo stiamo realmente facendo.
Spero che questa discussione possa essere di aiuto a tutti coloro che si avvicinano al Dharma.. -
Dafne87.
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Siccome ho intenzione di avvicinarmi al Dharma posso affermare senza ombra di dubbio che non lo sto praticando perché diamine è dannatamente difficile controllare gli stati mentali dissonanti,specie come nel mio caso,l'ira e la gelosia. Hai perfettamente ragione Gyaltsen a che serve una pratica tantrica se poi non hai capito ad esempio la natura interdipendente delle cose edei fenomeni (mentali inclusi ovvio). . -
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Shankar Kulanath
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Verissimo: se si vuole praticare una via trasumanante bisogna partire dalle fondamenta . -
Dafne87.
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Nel mio caso il problema è dovuto alla mente non ancora disciplinata,un pò come nella parabola del bue dove il ragazzo cerca di imbrigliare il bue,nel tentativo di addomestivarlo. Io penso che comprendere che tutti i fenomeni sono interdipendenti sia mille miliardi di volte più importante e potente del praticare uno Yidamo irato,perché la gente vuole (non tutta per fortuna)fare qui,fare là a livello di sadhane per tirarsela,per risolvere i propri problemi interiori,scambiando così una Via di Liberazione per una terapia di gruppo da alcolisti anonimi. Secondo me a questi tipi di persone neanche gliene importa più di tanto di praticare è solo per dire "guardate io faccio Buddhismo ecc.."
Come puoi beneficiare dello Yidam (pacifico o irato che sia),della Karmamudra ecc. se prima non comprendi la natura interdipendente dei fenomeni,la Vacuità (a livello intelletuale almeno inizialmente)?Ma che cosa vuol dire applicare il Dharma alla vita quotidiana? Ci avete mai riflettuto su questo? Nel momento in cui non ci prendiamo le nostre responsabilità, nel momento in cui scappiamo dai problemi, nel momento in cui feriamo una persona (anche per 'vendicarci' del male che ci ha fatto), nel momento in cui sbrocchiamo per niente, nel momento in cui ci deprimiamo e non reagiamo... ecco, in tutti questi momenti, noi NON stiamo praticando il Dharma!
Ed è inutile che ci giustifichiamo con delle scuse, perché forse potremmo mentire al nostro ego, ma non a Buddha... non al Dharma! Chiediamoci dunque se siamo disposti davvero a impegnarci a vivere all'altezza del Dharma e se lo stiamo realmente facendo.
Gyaltsen come sempre la tua intelligenza ti fa creare post che toccano più punti,perché in questo si tocca un problema forse anche sottovalutato ossia i finti discepoli.. -
rinchendorje.
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Ma che cosa vuol dire applicare il Dharma alla vita quotidiana? Ci avete mai riflettuto su questo? Nel momento in cui non ci prendiamo le nostre responsabilità, nel momento in cui scappiamo dai problemi, nel momento in cui feriamo una persona (anche per 'vendicarci' del male che ci ha fatto), nel momento in cui sbrocchiamo per niente, nel momento in cui ci deprimiamo e non reagiamo... ecco, in tutti questi momenti, noi NON stiamo praticando il Dharma!
Ed è inutile che ci giustifichiamo con delle scuse, perché forse potremmo mentire al nostro ego, ma non a Buddha... non al Dharma! Chiediamoci dunque se siamo disposti davvero a impegnarci a vivere all'altezza del Dharma e se lo stiamo realmente facendo.
Per me questo è dharma nella vita quotidiana. La penso nello stesso modo: ci si perde dietro a iniziazioni complesse, pratiche che fanno figo, erranti da un centro all'altro senza meta ne dimora fissa, ci se crede dei piccoli Milarepa, ecc ecc... ma poi non si da il buongiorno al vicino, non si lasciano 50cent alla vecchietta fuori dal supermercato dopo aver comprato tutto ciò di cui non abbiamo bisogno.. Non voglio fare il moralista, anche perché di immoralità ne ho tanta dentro, ma prima delle iniziazioni, della vacuità, dell'interdipendenza dei fenomeni, ecc ecc..c'è quello che abbiamo dentro.
Racconto una piccola storia di "dharma" per me...perchè in quella scena l'ho vissuta: mi trovavo in un paesotto di 600 anime, in Friuli; passavo per caso e vedo un bar e mi fermo per un caffè. Esco per rimontare in macchina con il mio bel abito, sigaretta e dalla posta esce un vecchietto sugli 80 e gli cade 1 centesimo.. Corre dietro al centesimo, si china a fatica e io incuriosito lo osservo... Cammina verso il bar avvicinandosi di conseguenza a me e una volta vicino si ferma, mi guarda e mi dice: ragazzo ricordati, se non ti inchini per raccogliere un centesimo vuol dire che non vali un centesimo.
Il dharma va cercato e visto ovunque-
In my personal opinion
_/|\_. -
Dafne87.
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Non voglio fare il moralista, anche perché di immoralità ne ho tanta dentro, ma prima delle iniziazioni, della vacuità, dell'interdipendenza dei fenomeni, ecc ecc..c'è quello che abbiamo dentro.
Io penso che capire,a livello di vita vissuta,che i fenomeni sono collegati,per la serie la farfalla che sbatte le ali in Cile e crea un uragano in Giappone,è importantissimo perché ti fa fermare e dire: un attimo che sto facendo? non ci sono solo io.
Mia opinione personale per il resto perfettamente d'accordo con te^^. -
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Ciao, trovo molto utile questo post, è un po' quel senso che secondo me, nella mia modesta pratica meditativa, mi ci ritrovo molto nelle parole di Gyaltsen.
Se quello che si vive ogni giorno non viene vissuto consapevolmente, con presenza mentale, nel rapportarsi al prossimo con gentilezza e un senso di vicinanza (un po' quasi sempre a ricordarsi che non siamo poi così diversi dopotutto), sinceramente non ci vedo questo gran senso di fare iniziazioni o cose elaborate, a che pro, ora come ora? Cioè se il mio modo di vivere va ad essere un qualcosa che aggiunge problemi ad altre persone invece di risolverli, qual è il senso di rapportarsi nei confronti di altre persone e di utilizzare la meditazione come strumento che ti faccia capire il modo in cui interpreti le svariate situazioni quotidiane?
Finora non ho fatto cose complesse, qualche ritiro e mantenere questo senso di semplicità per ora mi dà soddisfazione nel mio modo di vivere, nel cercare una crescita costante e graduale nella quale posso cercare di essere il più onesto possibile nei miei confronti e gran merito lo posso attribuire senza dubbio dall'avere affrontato con entusiasmo un percorso del quale farò un po' di pubblicità a Pietrochag
Ho seguito le lezioni della Coscienza del Sole e sono state utilissime per dissipare moltissimi dubbi e confusioni interiori, conoscere i mezzi per riconoscere i propri blocchi o problematiche è attaccare alla zattera della meditazione qualche motore ad elica. -
.CITAZIONEMa che cosa vuol dire applicare il Dharma alla vita quotidiana? Ci avete mai riflettuto su questo?
invero no, personalmente mai avuto tempo per rifletterci.
tutta colpa della vacuità.... -
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Grazie per la pubblicità, Raggamoffin.
Voglio aggiungere che Raggamoffin è stato molto bravo nel capirmi e nel mettere
in pratica quanto consiglio, e che in sei mesi l'ho visto veramente trasformarsi
in meglio.
Questo al di là di ogni mia capacità, perché il merito è tutto suo.
Ma volgio anche consigliare, a chi è nuovo del mondo della meditazione,
che se non ci si decide con la 'forza' a praticare, molte cose non verranno
mai comprese.
Le famose pratiche preliminari, di ogni scuola buddhista, oggi vengono
considerate perdite di tempo o cose troppo semplici, ma vi posso assicurare,
sia io che Teiwatz,Zia Jay e pochi altri che hanno fatto questo lungo e difficile percorso,
che se oggi possiamo dire di trovarci su una Via lo dobbiamo alla nostra
testardaggine nel fare le pratiche preliminari, rompendosi la testa ed il
sedere per ore ed ore, stando lì a contemplare ora il nulla, ora il pensiero,
ora il dubbio, ora a piangere come stupidi senza una reale ragione,
perché ti rendi conto che non sai niente, e che sei troppo stupido per
pensare che un domani saprai.
Se non si fanno questi percorsi, se non si affronta questo proprio essere
in questi termini, non si riesce a comprendere cosa sia la Compassione,
se ne può solo parlare o scriverne, ma non la si comprende davvero.
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