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Salve a tutti!
Non ho ancora ufficialmente preso rifugio nei Tre Gioielli,non ho ancora fatto il voto del bodhisattva e non ho modo di incontrare una guida spirituale.
Sono sinceramente interessato a diventare un bodhisattva...riassumendo in modo molto semplicistico,sono interessato a diventare un buddhista che vuole raggiungere l'illuminazione a beneficio di tutti gli esseri senzienti,scegliendo quindi di non entrare nel Nirvana(come inteso nell'Hinayana/Theravada).
Quali libri dovrei leggere per sapere come iniziare e continuare ad essere un bodhisattva?. -
swami chandraramabubu sfigananda.
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Sicuro? Hai fatto caso che ha citato l'interpretazione delle scuole sino giapponesi per cui il bodhisattva rimandarebbe l'illuminazione per essere d'aiuto agli altri? Il Bodhicharyapiagnone (ho più di un motivo per detestare quel testo) deriva dalla parrocchia indotibetana dove l'interpretazione è del tutto diversa. Poi se gli piace il "taglio" avrai fatto un bel bingo di suggerimenti bibliografici
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Sicuro? Hai fatto caso che ha citato l'interpretazione delle scuole sino giapponesi per cui il bodhisattva rimandarebbe l'illuminazione per essere d'aiuto agli altri? Il Bodhicharyapiagnone (ho più di un motivo per detestare quel testo) deriva dalla parrocchia indotibetana dove l'interpretazione è del tutto diversa. Poi se gli piace il "taglio" avrai fatto un bel bingo di suggerimenti bibliografici
Di che natura sono questi motivi che ti portano a detestare il testo?. -
swami chandraramabubu sfigananda.
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Di che natura sono questi motivi che ti portano a detestare il testo?
L'atmosfera che si respira in fin troppi passi. Uno in particolare mi colpì, quando dice che (vado a memoria) l'unica cosa che ha fatto nella sua vita è procurare dolore alla propria madre con la gestazione e il parto. Sembra il peggior S. Agostino, il che è tutto dire. Questo mi ha scatenato una serie di riflessioni, prima delle quali la possibilità che non esista una tradizione realmente diversa come credevo (e tuttora in piccola parte credo) fosse il Buddhismo in cui la spiritualità sia separabile dal senso di colpa e dalla contrizione. Mi son sentito quasi ingannato. Non solo, ma se (ed è così, inutile girarci intorno) il nostro obiettivo dovrebbe essere diventare monaci a tempo pieno, ebbene un giorno in una vita futura l'essere che "sarò" pensereà quelle assurdità, delle vere forche caudine prima dell'illuminazione. Non so se posso accettare di pagare un prezzo così, ovvero essere un bacchettone contrito anche se solo per una vita e anche se non sarò "io".
Non solo, ma quando il maestro spiegò quel passo io presi il coraggio a otto mani e feci una delle mie rarissime domande durante gli insegnamenti. La traduttrice non solo è brava ma ci conosciamo personalmente da anni, sa come sono fatto e quale fosse il senso letterale e intimo della domanda. Dissi che a quanto ne sapevo il Buddhismo ricorre alla ragione, alla logica e al buon senso, compendiati nella via di mezzo. Dissi che questo mi sembrava fuori dalla via di mezzo e da una visione equilibrata delle cose, e chiesi perché potesse esistere un passo come questo. La risposta mi deluse un po', mi è sembrata un'arrampicata sugli specchi; in sostanza questi passi sarebbero una sorta di mezzo abile per farci riflettere (supposi e suppongo sul fatto che comunque facciamo del male e questo dovrebbe spronarci a raggiungere in frettissima l'illuminazione) e non disse molto più di questo. Siamo come sopra: avevo fiducia del maestro e conoscevo il suo valore: se una persona in mia massima stima mi dice che comunque questo testo e passi di quel tipo sono "imprescindibili" e il libro è uno dei testi fondamentali, ebbene, non riesco ad apprezzarlo (il testo) per questo e per forza.
Credo che per poter apprezzare il testo da chi è stato in contatto con il Cattolicesimo da moccioso serva una capacità di distacco dal proprio universo interiore che almeno io non possiedo. Forse a chi non ha mai conosciuto questo genere di senso morboso del peccato il Bodhicharyavatara può rivelare il suo significato. A me almeno quella parte non lo rivela. E comunque è ugualmente enfatico e retorico in diversi altri punti, non è un libro per me e approfitto del "permesso" ripetuto spesso dal DL: se qualcosa è utile integratela nella vostra vita altrimenti abbandonatela.. -
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Purtroppo la mia conoscenza e comprensione del Buddhismo sono ancora molto superficiali,quindi è possibilissimo che io sia ancora confuso sulla figura del bodhisattva,alla quale sono interessato dal punto di vista del Buddhismo tibetano.
Mi sembra di ricordare che il testo di cui state discutendo venga citato dal Dalai Lama in un libro che sto leggendo: "La via della liberazione. Gli insegnamenti fondamentali del buddhismo tibetano".
Ho deciso dunque che comprerò e leggerò l'opera di Santideva. -
swami chandraramabubu sfigananda.
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Rimane comunque un testo che a me è piaciuto molto e che è ben fatto, quindi indipendentemente da tutto lo consiglio caldamente.
Se poi non era il caso di suggerirlo in questo specifico contesto me ne scuso
Per quanto mi riguarda era il caso eccome, mi scuso io se è sembrata una critica... E' nella top ten dei testi gelug.pa (anzi top five perché i primi cinque sono manuali reference di studio logico) quindi non si può sbagliare Scusa ancora se è apparsa la mia come una critica.
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swami chandraramabubu sfigananda.
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Purtroppo la mia conoscenza e comprensione del Buddhismo sono ancora molto superficiali,quindi è possibilissimo che io sia ancora confuso sulla figura del bodhisattva,alla quale sono interessato dal punto di vista del Buddhismo tibetano.
Non sei confuso, hai semplicemente conosciuto questa figura da un'altra famiglia di scuole con la loro validissima e consolidata interpretazione.
La visione tibetana è questa: man mano che si procede lungo le bhumi si acquistano sempre più poteri che diremmo "extra sensoriali", ovvero capacità di vedere la mente degli altri, quindi potergli dare gli insegnamenti che sicuramente gli faranno bene, e in alcuni casi rari di karma del discepolo, persino creare un ambiente attorno a lui per scopi particolari. L'evoluzione del bodhisattva è distinta quasi solo per numero di esseri che si possono aiutare. Cento nella prima bhumi, mille o centomila nella seconda (non ricordo il numero) e aggiunte vertiginose di zeri a ogni bhumi. Diventando un buddha illuminato queste capacità sono al massimo. Quindi l'argomento è: perché aspettare? Più rapidamente procedo, più esseri potrò aiutare. Rinunciare a diventare un buddha fino a che tutti non sono salvi è una specie di controsenso in questa ottica. Anzi, come buddha onnisciente le capacità di aiuto sono al massimo quindi è indispensabile fare presto.
Mi pare che questo dibattito esista anche nelle scuole sino-giapponesi che conoscono entrambe le interpretazioni spiegate con una delle loro tanto belle immagini (pastore che resta fuori dal recinto e aspetta tutti gli animali vs. pastore che li va a cercare o qualcosa di simile). E' cosa buona e giusta che esistano entrambe le interpretazioni perché possono essere di sprone a individui di diverso temperamento. Se quella di attendere ti ispira va benissimo, non è minimamente incompatibile con la parrocchia indo-tibetana, semplicemente leggerai i passi corrispondenti alla luce delle tue aspirazioni sapendo che hanno pieno diritto di cittadinanza pure loro.. -
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Wow. Bella spiegazione.
Tutta la faccenda ha anche ovviamente una radice decisamente esoterica, il mito di avalokitesvara n rappresenta l'aspetto essoterico.
È la sillaba HRI rossa nel cuore [hridaya] da cui si manifesta Avalokitesvara.
È nel cuore dell'essere umano che avviene la trasformazione più grande,questo accade man mano che la mente diventa più spaziosa e meno arrotolata su se stessa, ciòè avvinghiata agli oggetti.
HRI significa anche pudore e anche vergogna, sensibilità, l'opposto della tracotanza della nostra Hybris.
Edited by Sun Yu - 29/12/2019, 11:11. -
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Per chi puo' essere interessato...
www.laruotadeldharma.org/bodhisatt...vacharyavatara/
Commentario al Bodhisattvacharyavatara. -
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Ho già letto il Bodhicaryavatara,precisamente la seguente edizione: SPOILER (clicca per visualizzare)
Chiedo cortesemente altri consigli su libri da leggere. -
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Le trentasette pratiche del Bodhisattva
Di Tokme Zongpo, ed.: Ubaldini,di Ken McLeod
https://www.ibs.it/trentasette-pratiche-de...e/9788834017012
Buon cammino!
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Byang-chub sems-dpa’i sa, sct. Bodhisattvabhumi di Asanga:
https://b-ok.xyz/book/5225725/1aeffa
Ci va il proxy..
Testi che spiegano come praticare la via del bodhisattva |
