Origini mitiche del Bon

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  1. hevajra
     
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    SHENRAB MIWOCHE

    II bon è l'antica religione prebuddhista autoctona del Tibet, seguita ancora oggi da molti tibetani in Tibet e in India. Il fondatore della religione bon nel mondo degli uomini è il Signore Tonpa Shenrab Miwoche.
    Secondo la biografia tradizionale, in un'era precedente Shenrab si chiamava Salwa e aveva studiato le dottrine bon assieme ai due fratelli Dagpa e Shepa nel cielo di Sidpa Yesang, sotto la guida del saggio bon Bumtri Logi Cesan. Terminati gli studi, i tre fratelli si recarono dal dio della compassione, Shenlha Okar, per chiedergli come potevano alleviare le sofferenze degli esseri senzienti. Shenlha Okar consigliò ai fratelli di fungere da guide dell'umanità durante tre successive ere del mondo. Dagpa insegnò nell'era trascorsa; Salwa si è manifestato come Tonpa Shenrab Miwoche ed è il maestro e guida dell'era presente; e il fratello minore, Shepa, insegnerà nell'era futura.
    Tonpa Shenrab discese dai reami celesti e si manifestò ai piedi del monte Meru, assieme a due discepoli, Maio e Yulo. Quindi prese una nascita principesca come figlio del re Gyal Tokar e della regina Zanga Rin-gum, nel luminoso giardino ricco di fiori meravigliosi di un palazzo a sud del monte Yungdrung Gutseg, all'alba dell'ottavo giorno del primo mese del primo anno del topo di legno (1857 a. C). Si sposò ancora giovane ed ebbe dei figli. A trentun anni rinunciò alla vita mondana, e iniziò a praticare le austerità e a insegnare la dottrina bon. Durante tutta la vita, i suoi sforzi per diffondere gli insegnamenti bon furono ostacolati dal demone Khyabpa Lagring, intenzionato a distruggere l'operato di Sherab. Alla fine, però, si convertì e divenne suo discepolo. Una volta Khyabpa rubò i cavalli di Shenrab, che lo insegui attraverso tutto lo Shang Shung fino al Tibet meridionale. Shenrab entrò in Tibet valicando il monte Kongpo. Fu l'unica volta che Shenrab entrò in Tibet. A quel tempo i tibetani praticavano i sacrifici rituali. Shenrab assoggettò Ì demoni del luogo e ordinò di compiere i rituali con offerte di dolci in forma di animali sacrificali, fatto che portò all'abbandono dei sacrifici animali in Tibet. Nell'insieme trovò il paese impreparato a ricevere i cinque veicoli 'del frutto' dei più alti insegnamenti bon, e si limitò quindi a insegnare i quattro veicoli 'della causa'. In queste pratiche l'accento cade sul rafforzamento dei rapporti con gli spiriti guardiani e l'ambiente naturale, l'esorcizzazione dei demoni e l'eliminazione delle negatività. Insegnò anche pratiche di purificazione attraverso la fumigazione e l'aspersione, e introdusse le bandiere di preghiera come mezzo per attirare la fortuna e l'energia positiva. Prima di lasciare il Tibet profetizzò che i suoi insegnamenti sarebbero fioriti in quella terra quando i tempi fossero stati maturi. Tonpa Shenrab morì a 82 anni.

    ORIGINI MITICHE E STORIA DELLA RELIGIONE BON

    Secondo la mitologia bon, vi furono 'tre cicli di diffusione' della dottrina bon in tre diverse dimensioni: la dimensione superiore degli dèi, o deva (lha); ìa dimensione intermedia degli esseri umani (mi); e le dimensioni inferiori dei naga (klul).
    Nella dimensione dei deva, Shenrab costruì un tempio chiamato la 'Vetta indistruttibile che è il castello dei lha', e svelò il mandala dei 'Vittoriosi dello spazio'. Vi espose gli insegnamenti dei sutra e designò un successore, Dampa Togkar.
    Padmasambhava nato dal loto, fondatore della scuola buddhista Nying-mapa (rNying ma pa) e diffusore di insegnamenti tantrici e dzogchen in Tibet, abbracciò ufficialmente la nuova religione, conservandosi in privato fedele alla pratica bon per preservarla segretamente. Chiese infatti al re: "Perché fate una distinzione tra bon e chos?" (la parola bon per i bon-pa, e la parola chos per i buddhisti, significano entrambe 'dharma' o 'verità'), poiché riteneva che in essenza fossero la stessa cosa. Vairocana, dotto buddhista e discepolo di Padmasambhava, e molti altri traduttori di testi buddhisti dell'India e dell'Oddiyana, tradussero testi bon redatti nella lingua di Drusha. Per essere salvati dalla distruzione, molti testi bon furono nascosti come terma, per essere riscoperti in futuro quando i tempi fossero stati più propizi.
    Nei secoli IX e X, il bon patì altre persecuzioni condotte con l'intento di sradicarlo. Ma i seguaci del bon riuscirono a preservare i testi fino all'XI secolo, in cui si assistette a una sua rinascita. Ciò avvenne soprattutto in seguito alla riscoperta di molti importanti testi da parte di Shenchen Luga, discendente dello stesso Tonpa Shenrab.
    Shenchen Luga aveva molti seguaci, alcuni dei quali fondarono il primo monastero bon in Tibet. Nel 1405, il grande maestro bon Nyamed Sherab Gyaltsen fondò il monastero di Menri. Quelli di Menri e di Yung-drung Ling divennero i due principali monasteri bon.

    Tenzin Wangyal - I Miracoli della mente naturale - Ubaldini

    Si veda anche Drung, Deu e Bon - le narrazioni, i linguaggi simbolici ed il Bon ... "Le origini del pensiero e della cultura tibetana" Chogyal Namkhai Norbu - Shang Shung Edizioni
     
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  2. dorjepizza
     
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    Grazie mille hevajra.
    e grazie per aver creato questo thread .Infatti sto leggendo the light of Kailash .Un lavoro di namkhai Norbu tradotto da Donatella Rossi nota phd e una delle prime allieve di Norbu Rinpoche.Avevo promesso un articolo e di appoggiare il progetto di traduione on Italiano .
    Cercherò di parlarne tra breve con maggiori dettagli.


     
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  3. dorje e gabbana
     
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    Grazie Hevajra per il post.
    Io stavo invece rileggendo Oral Tradition from ZHang Zhung, di J Reynolds con Introduzione di Lopon Tenzin Namdak, che lo ha aiutato a nche nella traduzione di alcuni passi oscuri dei testi Bonpo

    Anche in merito a ciò, quando il tempo sarà clemente volevo postare qualcosa, ma visto che hai cominciato tu allora lo stimolo è maggiore :lol:
     
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    Mi è arrivato il libro oggi.

    Adesso inizio a leggerlo.

    ;)
     
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  5. pepper_sauce
     
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    Io di Tenzin Wangyal ho acquistato qualche giorno fa Lo Yoga tibetano del sogno e del sonno. Ma è un testo fin troppo dettagliato e sinceramente non credo sia il caso di eseguire le pratiche che vi sono descritte all'interno senza la guida di un maestro, come lo stesso Tenzin Wangyal raccomanda. Se non altro è molto interessante.
     
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  6. dorje e gabbana
     
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    Si sono pratiche molte belle ma articolate. E poi il libro non spiega come attivarle in realtà. L'intento non basta, il tumo per sbloccare i nodi della nadi e dei chakra. invece può di molto aiutare.


    Edited by dorje e gabbana - 18/1/2011, 00:53
     
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5 replies since 17/1/2011, 15:33   908 views
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