Free Tibet ?!?! Free violence !!!

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  1. YESHE
     
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    lhamo
    Tibet : Tibetan burns to death in protest against China
    Redazione - Sab, 20/10/2012 - 15:47

    Another Tibetan has set himself on fire today in protest against China’s continued occupation of Tibet in Bora, Sangchu region of Amdo.Lhamo Kyab, 27, today set himself on fire near the Bora Monastery at around 2 pm (local time).He succumbed to his burn injuries at the site of his protest.Engulfed in flames, Lhamo Kyab raised slogans calling for the return of His Holiness the Dalai Lama to Tibet and then fell to the ground after walking a few steps.Following the self-immolation, a scuffle broke out at the site of the protest between Chinese security personnel and Tibetans, who succeeded in carrying Lhamo Kyab’s body inside the Monastery’s main prayer hall.
    The monks began to offer prayers for the deceased, even as a large number of Tibetans started to arrive at the Monastery upon hearing about the protest.
    As of latest information received, monks and local Tibetans have carried Lhamo Kyab’s body to his home.
    On March 20 earlier this year, more than 100 monks from the Bora Monastery had marched towards the township-level government buildings carrying Tibetan flags and pictures of the Dalai Lama calling for freedom in Tibet and the return of the Dalai Lama.
    The next day, Chinese security officers entered the Monastery and arrested 40 monks, prompting a gathering of a large number of monks calling for the immediate release of fellow monks.
    Bora monastery has faced heavy restrictions since the 2008 uprisings in Tibet. The restrictions were tightened after Losar, Tibetan New Year this year when monks in the monastery displayed a picture of the Dalai Lama.

    Dharamsala, 22 ottobre 2012. Un altro tibetano si è immolato con il fuoco nel Tibet orientale. Lhamo Kyab, 27 anni, padre di due bimbe piccole, si è dato fuoco il 20 ottobre a Bora, distretto di Sangchu, nella regione dell’Amdo, attorno alle 14.00, ora locale. Ha portato a compimento il suo atto di ribellione contro l’occupazione cinese del Tibet in una strada nelle vicinanze del locale monastero.
    Come gli altri eroi tibetani, Lhamo Kyab, ormai avvolto dalle fiamme, prima di stramazzare a terra ha avuto la forza di invocare il ritorno del Dalai Lama e di compiere qualche passo. E’ deceduto sul posto. I tibetani del luogo sono riusciti a portare il suo corpo carbonizzato nella sala di preghiera all’interno del monastero di Bora dove i monaci hanno officiato il rito funebre.
    Con la morte di Lhamo Kyab sale a quattro il numero dei tibetani che si sono auto immolati nel solo mese do ottobre 2012. Prima di lui, si sono dati la morte con il fuoco Gudrup (43 anni), Sangay Gyatso (27 anni) e Tamdin Dorjee (52 anni). Il 27 maggio 2012, Dorjee Tseten, nativo di Bora, si era dato fuoco a Lhasa, di fronte al Tempio del Jokhang, assieme a Dhargey, un suo compagno di lavoro.
    Il 23 marzo scorso le forze di sicurezza cinesi avevano fatto irruzione nel monastero di Bora prelevando quattro monaci: Sangyal Gyatso, 30 anni; Kelsang Lodoe, 23 anni; Sonam, 20 anni e Tashi Gyatso, 22 anni. Lo scorso 20 marzo avevano partecipato assieme a un centinaio di monaci a una grande manifestazione: portando bandiere tibetane e ritratti del Dalai Lama, avevano chiesto il ritorno del loro leader spirituale, il diritto alla libertà religiosa e all'insegnamento della lingua tibetana. Poco dopo le proteste, gli agenti avevano fermato oltre 40 persone che erano state rilasciate il giorno seguente grazie alla mediazione di Gyal Khenpo, ex abate del monastero di Labrang Tashikyil (prefettura di Kanlho, Gansu).
    Fonte: Phayul


    pawotoday

    22 ottobre 2012
    Nuova immolazione pro Tibet, seconda in 48 ore. E siamo arrivati a 57
    Seconda immolazione in meno di 48 ore contro quella che i tibetani ritengono l’occupazione cinese del loro paese, con il numero di questi gesti estremi che raggiunge i 57 dal febbraio 2009. Secondo quanto riferiscono organizzazioni che si battono per i diritti dei tibetani, Dhondup, un tibetano anche conosciuto come Hor Khagya si e’ dato fuoco stamattina intorno alle 9.47 locali nella strada principale nei pressi del Monastero di Labrang nella contea di Sangchu. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni oculari e monaci presenti sul posto, un gruppo di persone ha circondato il corpo in fiamme dell’anziano cercando di impedire che venisse preso dalle autorita’ cinesi. Poco dopo Dhondup e’ stato portato in ospedale dove e’ stato dichiarato morto. Solo due giorni fa, sabato, si era dato fuoco un altro tibetano, Lhamo Kyab, anche lui morto a causa delle gravi ustioni. Nel solo mese di ottobre sono morte cinque persone immolandosi per la causa tibetana. L’amministrazione centrale tibetana ha ripetutamente fatto appello affinche’ si risolva la crisi. ”Questi tragici episodi di auto immolazione – ha fatto sapere Kalon Dicki Chhoyang, del dipartimento per l’informazione e le relazioni internazionali dell’amministrazione centrale tibetana – avranno fine solo quando il governo cinese trovera’ una soluzione alla crisi tibetana attraverso il dialogo”.

    » 22/10/2012 10:53
    TIBET – CINA
    Due nuove auto-immolazioni in Tibet, il mondo “ha scelto di non vedere”
    Lhamo Kyeb, 27enne sposato con due figli piccoli, si è dato fuoco a Bhora per chiedere la fine della repressione cinese e il ritorno del Dalai Lama. Poco prima aveva compiuto lo stesso gesto anche Dhondhup, 50 anni. Le auto-immolazioni nella regione arrivano a 57, nonostante gli appelli del Dalai Lama e del governo in esilio a favore della vita. Il direttore di Free Tibet: “La Primavera tibetana non finirà anche se i governi internazionali scelgono di ignorarla."

    Dharamsala (AsiaNews) - Nonostante la repressione del regime comunista, non accenna a fermarsi la scia di auto-immolazioni in Tibet. Lhamo Kyeb, 27 anni, si è dato fuoco alle 2 del pomeriggio (ora locale) per protestare contro l'occupazione cinese della regione e chiedere il ritorno del Dalai Lama a casa.
    Si tratta del 57esimo tibetano che sceglie questa estrema forma di protesta: sia il leader spirituale del buddismo tibetano che il governo in esilio hanno chiesto agli abitanti della regione di "rispettare a tutti i costi la propria vita" ma hanno riconosciuto le "terribili situazioni" in cui versano i tibetani.
    Poche ore prima ha scelto di darsi fuoco anche un uomo di 50 anni, Dhondup, che ha deciso di uccidersi nei pressi del monastero Labrang, molto noto nel Tibet orientale per la propria opposizione alle politiche cinesi. I monaci di Labrang sono noti per aver messo in atto una protesta anti-Pechino nel 2008, durante la visita di alcuni giornalisti occidentali, ma quella di Dhondup è la prima auto-immolazione ad avvenire in quel luogo.
    L'auto-immolazione di Lhamo è avvenuta invece nel villaggio di Bhora, nella contea di Sangchu, nella Prefettura tibetana di Kanlho: lascia una moglie e due figli, di 10 e 7 anni. Secondo alcuni testimoni oculari, si è dato fuoco e ha iniziato a correre verso il monastero buddista del villaggio: gli agenti delle forze di sicurezza hanno cercato di bloccarlo per spegnere le fiamme, ma l'uomo si è opposto fino a che non è caduto a terra morto.
    Prima di morire, ha urlato slogan per chiedere il ritorno del Dalai Lama in Tibet. Dal 1959 il leader religioso è in esilio a Dharamsala, in India, dove ha sede anche il governo tibetano in esilio. Secondo le autorità comunista, sono proprio il Dalai Lama e i suoi ministri a fomentare questi suicidi: nel corso di un grande summit pan-tibetano, invece, la diaspora ha chiesto ai propri concittadini di scegliere forme pacifiche di protesta.
    Dopo la morte di Lhamo, gli abitanti del villaggio e i monaci locali ne hanno portato il corpo nel monastero di Bhora, dove hanno tenuto diverse funzioni per la sua anima. I tibetani dei villaggi vicini si sono recati nel luogo di culto, hanno preso il corpo del defunto e lo hanno riportato a casa nel suo villaggio natale, Dokabma.
    Stephanie Brigden, direttore del Free Tibet (che ha dato la notizia dell'auto-immolazione) dice: "Le proteste contro la brutale soppressione cinese dell'identità e della cultura tibetana hanno ormai raggiunto un punto che richiede l'intervento della comunità internazionale. La Primavera tibetana non riuscirà ad avere successo soltanto perché i governi mondiali hanno scelto di ignorarla".



    latestfiremap3


    Tibet : Chinese authorities arrested 11 monks of Wonpo Monastery
    Redazione - Lun, 22/10/2012 - 14:58

    Chinese authorities in Wonpo ,Eastern Tibet ,have arrested 11 monks of Wonpo Monastery.Chinese authorities arrested six monks on Saturday and five monks today.The five taken into custody today were from Ngaba Kirti Monastery.The six monks of Wonpo monastery were identified as Thapmey, Phagdrol, Sherab, Dawa, Gonpo and Kyapo. However, there is no additional information on the five monks of Kirti Monastery.Following the arrests, the Chinese authorities raided the personal quarters of the monks and confiscated 60,000 Chinese Yuan.
    Nine others tibetans were reportedly arrested and taken to an undisclosed location by the Chinese authorities.
    It is also reported that three of the monks detained earlier last week from Wonpo have been taken to Sershul County.
    The situation in the Wonpo region is being described as “very tense” and under “strict surveillance.”
    In just a week, 33 Tibetans were arrested in Wonpo region.


    Self-immolation protests rock Sangchu County, one more immolates
    Dharamshala, October 23: Amidst reports of two self-immolations over the last three days in Sangchu County in eastern Tibet, a Tibetan man today set himself on flame in the area bringing the total count of the fire protest to 58 now.
    The Tibetan, identified as Dorje Rinchen, 57, set himself on fire around 4:30 p.m (local time) and died in alleged protest against China’s harsh rule near a local police station in Sangchu County in Kanlho Tibet Autonomous Prefecture in eastern Tibet, according to a report in Tibet Times.
    The report chttp://tibettimes.net/news.php?showfooter=1&id=6792iting an unnamed source said Tibetans gathered at the site of the fiery protest and a minor scuffle broke out between the local Tibetans and police forces when the latter tried to take away charred body of the protester. However, Tibetans took the possession of Richen and said prayers for him, it said.
    The report also said many Tibetans are heading to Sayu Township in Sangchu where large security personnel have already been deployed. Communication channels around the area have been cut off following the protest rendering it difficult to get more details about the protest.
    “Police check-points have been set up at roads leading to the protest site to prevent Tibetans from travelling to the area,” it said.
    Exile groups say 58 Tibetans have resorted to this fiery protest since 2009 to demand what they say is “freedom in Tibet and the return of their exile spiritual leader Dalai Lama back to Tibet.”

    Edited by YESHE - 23/10/2012, 15:24
     
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