Castaneda, gli esseri inorganici e la morte della Gorda

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  1. ubekhet
     
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    non c'è di che... a disposizione se posso.. :-)
     
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  2. gio17
     
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    girA E RIGIRA SONO TEMI CHE AFFASCINANO
     
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  3. mauricello
     
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    CITAZIONE (gio17 @ 27/8/2016, 20:17) 
    GIRA E RIGIRA SONO TEMI CHE AFFASCINANO

    Già, c'era da farci un bel "up", grazie per averlo messo di nuovo in evidenza.
     
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  4. mauricello
     
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    Penso che la "pratica" altro non sia che il riconoscere le energie o forze oscure che ci muovono e non rimanerne invischiati.
    Solo così possiamo ri- conoscere ciò che siamo da sempre.

    Bumisparsa-Mudra--640x360
     
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  5. Riccardomichi2006
     
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    Ho letto tutto i vostri scambi di opinioni sui sogni lucidi. Ho fatto un corso con i tibetani e nn so se sia servito. Forse si impara a leggere i simboli ma credo che tale capacità di personale e un merito di chi è in grado di vedere. Si impara la teoria....grazie comunque al maestro.
     
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    Ragazzi scusate ma cosa ne pensate di Marco Baston che in Italia si racconta come successore di un altro Maestro tolteco?
     
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  7. Cercatore86
     
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    CITAZIONE (Emerald Ermes @ 13/5/2018, 23:33) 
    Ragazzi scusate ma cosa ne pensate di Marco Baston che in Italia si racconta come successore di un altro Maestro tolteco?

    Che meriterebbe un thread a parte.
     
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    io pure studio Castaneda e lo sciamanesimo tolteco
    mi son chiesto se veramente esista il libero arbitrio come Castaneda e Don Juan affermino
    però se per libero arbitrio intendiamo farsi un caffè alle 4 del mattino va bene
    se invece significa essere schiavi dei volador o degli inorganici o alleati o come li vogliamo chiamare non saprei dire
    o per il libero arbitrio fai un patto con loro e te li porti nel sogno
    oppure se ti chiudi in te stesso è come se non pagassi mai il debito che hai con loro
    nel senso che ho letto che gli alleati sono utili per dormire bene o meglio aiutano nel sognare però comunque ti danno una vita di inferno
    ti danno una vita eterna e devi essere disposto ad accettare delle regole
    se rifiuti il sogno sarà un castigo

    io comunque sto ancora approfondendo la ricapitolazione
    si tratta di galleggiare e respirare
    i toltechi vedono l'uomo come un uovo luminoso che galleggia
    nella ricapitolazione ci si centra muovendosi col bacino e respirando in un certo modo andando da destra a sinistra afferrando il ricordo e poi portandolo da sinistra a destra
    io ho visto nei videogiochi farlo
    in Spyro 2 per esempio molti personaggi effettuano quel movimento magico di andare dal futuro al passato o dal passato al futuro

    dopo tanti anni di questo gioco credo di aver afferrato alquanto bene i meccanismi di come si ricapitola
    provo giorno per giorno
    a volte mi riesce a volte no
    comunque bisogna sperimentare prima di stabilire che sia tutta una truffa
    tutto può essere una truffa
    anche il commento che sto scrivendo
    o forse no
    sta a voi valutarlo
     
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    Lascio un link di un testo gratuito in pdf di Giano bellona che apre interpretazioni interessanti sui testi di Castaneda

    www.docdroid.net/o3K8SA4/carlos-ca...ano-bellona-pdf

    "Ma, in pratica, come fu possibile? È tutto molto strano ma d'altronde non è
    che stiamo parlando della planimetria di una casa ma di qualcosa che è strano
    per definizione. Don Juan come un ipnotista entra nel modello del mondo di
    Castaneda, nei suoi interessi (l'etno-botanica) presentandosi a lui nel modo in
    cui lui può percepirlo: un indio, un umile ma “senza macchia” raccoglitore di
    piante sacre. Poi gli si rivelerà un brujo, uno stregone, infine un veggente, un
    Nagual di un lignaggio esoterico tolteco. E da questa nuova prospettiva tutto
    quello che era stato raccontato precedentemente era ovviamente un
    imbroglio, era un insegnamento per il “lato destro”. Nel frattempo nel “lato
    sinistro” Castaneda addirittura interagiva con altri seguaci e compagni di don
    Juan. La Gorda, la donna Nagual, il “terribile” Silvio Manuel, Vicente ma
    quando tornava nel lato destro se ne dimenticava.
    Un ragguaglio pratico lo abbiamo sempre dalla introduzione di The Fire from
    Within: «Avevo contatti con loro solo in stato di consapevolezza intensa,
    perciò nella mia vita normale non riuscivo a ricordarli in alcun modo. Dopo
    sforzi inauditi, giunsi a ricordare che mi incontravo sempre con loro in
    maniera quasi rituale. Cominciavo arrivando in macchina a casa di don
    Genaro, in un paesino del Messico meridionale. Immediatamente si univa a
    noi don Juan e poi tutti e tre ci dedicavamo a porre in atto le lezioni per il
    lato destro (...)»
    E fin qui siamo all’apprendistato da stregone dell’antropologo Castaneda che
    avvenne tra il 1969 e il 1973 descritto in A Separate Reality (1971), Journey
    to Ixtlan (1973) e Tales of Power (1974). Quello che sostanzialmente è il
    Castaneda rimasto nell'immaginario collettivo di cui ci siamo occupati finora.
    Ma parallelamente, scopriamo che nello stesso periodo accadeva che: «(...)
    Dopo un pò don Juan mi faceva cambiare livello di consapevolezza e io li
    portavo entrambi in macchina in un paese vicino, più grande, dove don Juan
    e don Genaro abitavano con gli altri loro compagni veggenti.
    Ogni volta che io entravo in uno stato di consapevolezza intensa non finivo
    mai di meravigliarmi della differenza esistente fra i miei due stati. Mi
    sembrava che mi si fosse sollevato un velo dagli occhi, come se prima fossi
    stato parzialmente cieco e ora potessi vedere bene.»
    E questa vita nel lato sinistro gli sarà ricordata dai compagni veggenti in The
    Second Ring of Power (1977) dando di fatto il via a questa nuova serie di libri
    e insegnamenti. È un vortice metanarrativo, in cui vi è una storia nella storia
    di una storia che a sua volta è una Mise en abyme. Da The Second Ring of
    Power in poi vi è quindi un’ ulteriore svolta nella letteratura Castanediana:
    don Juan era un Nagual e cioè l'appellativo del un leader di un lignaggio
    esoterico di veggenti toltechi che si muove da secoli in dimensioni oltre il
    conosciuto. Ci si accede con l'ipnosi, che più che altro è una deipnosi dalla
    socializzazione. Sarà forse per questo che in questa fase della letteratura di
    Castaneda, vengono usate tecniche ipnotiche per narrare di questa ipnosi...
    Una meta-narrazione a ritroso che è già di per sé ipnosi. Tocca citare ancora
    Milton Erickson, introducendo già fin d’ora il volume 2 di quest’opera
    (L’ipnosi ericksoniana di don Juan): «Tutto è ipnosi, l'ipnosi non esiste». In
    altri termini don Juan lo ripete in continuazione."

    Buona lettura

    Edited by Ohm2017 - 12/6/2023, 20:56
     
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53 replies since 2/11/2011, 01:48   4679 views
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