Il Lavoro

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  1. Cercatore86
     
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    Penso che non possa sfuggire, a chiunque mediti un poco a riguardo, che nella odierna società capitalista occidentale il lavoro rappresenta la più grave e forte fonte di controllo sulle masse. Entrare nel mondo del lavoro, e tutto ciò che ne consegue rappresenta, per un giovane, un passo importante e decisivo che però comporta alla lunga una forma di schiavitù subdola dalla quale è pressapoco impossibile fuoriuscire.

    Se si escludono i liberi professionisti ( che rappresentano comunque la borghesia medio-alta ), il giovane medio appartenente alla cosiddetta "generazione 1000€", è destinato, prima o poi, a ritrovarsi invischiato per circa 8h al giorno in un meccanismo che non gli darà nessuna soddisfazione, né crescita di alcun genere, né dinamicità. Così come è strutturato nella società occidentale, il lavoro rappresenta il punto più alto di addomesticamento dell'uomo comune che, illudendosi di poter ottenere la tanto agognata indipendenza economica dai genitori e togliersi qualche soddisfazione personale, si trascina più o meno inconsapevolmente in un circolo vizioso dal quale, come già detto, è impossibile fuoriuscire.

    Mi chiedo, dunque, come dovrebbe comportarsi una persona dedita alla Spiritualità? ( intesa in generale, senza sottolineare se si è Buddhisti, o Cristiani, o altro ).

    Una soluzione radicale potrebbe essere quella di prendere la Veste e passare dalla vita laica a quella monacale, ma il problema qui posto riguarda la vita Laica, non quella dei monaci che si ritirano dal mondo.

    Come è possibile accomunare la ricerca spirituale, la laicità e le esigenze pecuniarie?
     
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  2. lete
     
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    ah ma è facile, è sufficiente invertire le parti, ovvero usare la religione per far carriera invece che far carriera per poter avere il tempo di praticare in santa pace!
    basta guardare le tante organizzazioni cattoliche che fungono piu da ufficio di collocamento che di divulgazione e studio, l'importante è far finta di essere un buon fedele poi vedrai che una spintarella te la danno!

    Scherzi a parte, alcuni studi erano anticamente appannaggio delle classi aristocratiche o comunque altolocate anche per questo motivo, sad but true.
    Poi bisogna anche vedere a quale tipo di pratiche ti vuoi dedicare, nella maggior parte dei casi sono sufficienti anche poche ore al giorno.
    Se invece ti vuoi dedicare a pratiche più intense devi far in modo di strutturare la tua vita in funzione di quest'ultime e non viceversa.
     
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  3. Aquilapicco
     
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    31. Il lavoratore non produce più se stesso, egli produce una potenza indipendente. Il successo di questa produzione, la sua abbondanza, ritorna al produttore come abbondanza dell'espropriazione. Tutto il tempo e lo spazio del suo mondo gli divengono estranei con l'accumulazione dei suoi prodotti alienati. Lo spettacolo è la mappa di questo nuovo mondo, mappa che copre esattamente lo spazio del suo territorio. Le forze stesse che ci sono sfuggite si mostrano a noi in tuta la loro potenza. Guy Debord - la societa' dello spettacolo.
     
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  4. Cercatore86
     
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    Proprio ciò che intendevo... si potrebbe citare anche Marx ( non tanto nelle conclusioni, quanto nelle premesse ).
     
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    Esiste pure la meditazione in movimento, cioè nel raggiungere e mantenera la consapevolezza di ogni attimo della propria vita (praticabile anche sul lavoro). Non saranno i 6 Yoga di Naropa, ma meglio di niente
     
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    Il lavoro nobilita l'uomo.
    Non è una battuta fascista. :P

    Mi sono incastrato in questo discorso tempo fa
    con una specie di pensiero libero che cercava una soluzione.
    Il lavoro serve perché ci permette di vivere, ma oggi, non ha più
    questo scopo in se, lo scopo è perché ci permette di consumare.
    La struttura societaria costruita da alcuni uomini, nei secoli,
    è stata indirizzata alla produzione ed al consumismo.
    All'accumulo di beni e di danaro.
    Si è discusso in questo forum sulle possibilità che danno i soldi
    in questa società, tanto che si è arrivati al punto da affermare
    che se sei ricco, riesci ad ottenere anche accessi a sentieri iniziatici
    di alto valore.
    Se sei povero non servi a molto.
    Non entri a far parte dei piani costituiti dai dirigenti dell'economia
    e della conoscenza esoterica. Non ne avrai mai accesso.
    Può accadere che si accorgano di te se servi per qualche loro scopo,
    ma in definitiva, serviamo solo come consumatori.
    Anche questa funzione, del consumatore, sta venendo meno.
    Nel senso che la scelta degli ultimi tempi, è quella di ridurre i consumatori,
    e far pagare di più quelli che rimarranno.
    Se ciò che accade è pilotato, come lo è, sarebbe necessario andare
    a studiarsi alcuni tratti della storia antica, dove si parla di profezie e guardare
    con attenzione a quanto si è predetto. Ciò che si è predetto accade.
    Ma accade soltanto quello che è utile che accada solo per alcuni
    'dirigenti' di alto livello.
    Non accade per grazia divina, accade perché lo si fa accadere.
    La differenza tra noi e questi gestori sta nel fatto che loro hanno le
    conoscenze esoteriche per farsi aiutare a farle accadere, mentre noi non ne
    sappiamo niente o quasi.
    Il tenerci legati a ritmi di sopravvivenza, a ritmi di consumismo,
    ad indottrinamenti totali basati sulla comunicazione, fa di noi degli
    esseri che hanno solo la funzione che ci viene assegnata.
    In questo periodo, la nostra funzione è quella di aver paura di non
    farcela. La crisi, ci porterà alla fine dell'anno, e poi fino a maggio,
    se ricordo bene, sotto un pesante fardello di condizionamenti,
    che farà delle persone sempre più accondiscendenti nei confronti del potere.
    Se prima ci davano 50 euro, col nuovo sistema che si sta creando,
    ne avremo sempre 50, ma potremo acquistare per 25.
    La struttura del lavoro imposto, è l'arma che useranno. Se vuoi lavorare,
    dovrai accettare la nuova condizione perché purtroppo 'gli speculatori
    si sono presi tutti i soldi e non ce ne più'.
    Ok, accettiamo e proseguiamo finché non inizieranno un nuovo piano
    destabilizzante.
    La creazione di governi centralizzati, se ne parla parecchio in questi giorni,
    porterà le nazioni a non avere più alcun potere. Inoltre, centralizzando
    il potere, si creerà un perfetto sistema di controllo a distanza.
    Non puoi prenderla con chi non hai sotto casa. Anzi, non si capisce bene
    nemmeno dove risieda il centro del potere, perchè comunque sia, i veri
    responsabili, non sono mai esposti. Mandano avanti pedine sacrificabili.
    La storia insegna. Lo stesso saddam un tempo era amico, e poi, non servendo più,
    lo si è eliminato. Se ci pensate, guardate a quanti grandi politici del mondo
    sono stati eliminati nel momento che non erano più utili.
    Gli stessi governanti o primi ministri, non sono mai casuali. Barak Obama
    sapeva già cinque anni prima che sarebbe stato il futuro presidente.
    Ma lui stesso, se non esegue il piano, potrebbe essere eliminato.
    Oppure basta che salti fuori una idea migliore, e lo tolgono dai piedi.
    Capita comunque. In Italia abbiamo l'esempio del berlusca che è andato a casa
    senza dire una parola. E quando mai un politico ferrato accetterebbe
    qualcosa del genere? Fa parte del piano.
    Ed il piano è sempre lo stesso, mantenere il controllo e portare a termine
    (che poi non ha un termine) il piano di gestione del mondo, sia materiale
    che spirituale. Sia esoterico che exoterico.
    Quindi, se si vuole avere una qualche possibilità di lavorare, devi seguire la corrente.
    Devi accettare le condizioni.
    e non vi venga in mente che il buddhismo ne sia escluso.
    D&G ci mette spesso in guardia su questo punto, specialmente per quanto
    riguarda il buddhismo moderno.
    La scelta sta nell'accettare o meno i compromessi.
    Può darsi che sia dentro che fuori, si possa morire di fame, si possa perdere la
    casa e non avere il necessario, ma non ha alcuna importanza.
    Non è l'uomo al centro delle azioni della nostra società, è il piano.
    C'è una scena descritta in un libro di fantascienza, che ho letto anni,
    che mi è rimasta in mente.
    C'è il grande capo in un ufficio ed il personaggio che ha raggiunto alti livelli
    con eroicismo, ed il capo gli spiega il perché dell'impero.
    'Immagina tra centomila anni o tra un milione di anni... la nostra società
    ancora forte e sempre più potente... immagina il potere che si possiederà
    e le possibilità di manovrare interi universi che avremo... certo, noi non ci
    saremo più.. ma ci sarà l'impero economico che abbiamo contribuito a creare...
    è come se diventassimo immortali...'
    Ecco, questo è uno dei concetti di base, descritto terra terra.
    Non è l'uomo il centro, l'uomo muore, ma l'idea, l'Impero, potrà crescere
    sempre di più.
    Quindi per risolvere il problema lavoro, ci si deve creare qualcosa che
    ci permetta di vivere con più libertà possibile. La cosa più importante è quella di puntare,
    fin da giovani, a cercare di fare quello che ci piace di più, quello che ci soddisfa,
    quello che faremmo anche se non fossimo pagati. L'espressione di se stessi,
    la gratificazione di fare qualcosa che ci piace profondamente, ripagherà in
    gran parte il desiderio di ricchezza, che comunque, a certi livelli non avremo mai.
    La gioia, la serenità, la capacità di pensare liberamente, la pratica della meditazione
    positiva, il contatto umano e positivo con gli altri, il saper accettare liberamente
    la nostra condizione, sono basi che ci possono permettere di vivere decentemente.
    Ma ci sono tante cose che non sono accettate, che non son viste, che non sono
    credute che ci portano a deviare sempre il nostro pensiero sul momento.
    Non riusciamo a guardare al nostro futuro, rimane oscuro. E guardando in questo modo,
    lo avremo di sicuro.
    Ma poi, che senso ha una risposta simile?
    Non lo so.

    :lol: :lol: :lol:
     
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  7. dorje e gabbana
     
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    Certe vie sono sempre state appannaggio dell'aristocrazia e non del volgo, nato e creato per lavorare.....
    Persino il Buddha era un principe destinto ad essere Re. I Re sono figli del Cielo.
    L'alchimia è chiamata in occidente anche Arte Regale, cioè praticabile solo dai Re.

    Se sei un Re dentro, allora dovrai manifestarlo nella vita anche fuori, creando attraverso la tua mente il tuo mandala nel quale vivrai una vita libera, piena di ricchezze materiali e spirituali, scegliendo il lavoro che preferisci, creandolo da te e senza avere un padrone al qule obbedire.

    In caso contrario non sei un Re, figlio del Cielo, ma un figlio della terra e dovrai quindi lavorare, sgobbando per pochi euro, per sopravvivere. Non sei quindi adatto per percorrere la Via Secca, ma al massimo una via Umida, prendendo gli ordini monacali e vivendo al riparo di una istituzione che ti dia sicurezze e certezze in cambio della tua anima.... Extra Eclesiam Ulla Salus :lol:

    Molti si fermano a metà. E non riescono a fare il salto decidendo se vogliono essere completamente figli del Cielo, pur avendone in nuce le potenzialità. IL Vajrayana su questo aiuta in senso negativo, perchè come ho scritto tante volte, è una via iniziatica originariamente secca, sul quale hanno innestato molti elementi della Via umida. Il risultato è che la mente viene condizionata attraverso tutta una serie di strumenti depotenzianti per l'affermazione della propria assoluta Regalità interiore e l'affermazione esteriore nel mondo materiale viene seriamente compromessa. Tutti quelli che ho visto praticare seriamente, e criticavano il mio atteggiamento distaccato nei confornti di molti modi di pensare insegnati dai Lama (tipo: Il vero buddsita pensa piu' a preparare le vite future in modo positivo, non ricercando in questa vita ricchezza e soddisfazioni, e la vita attuale non è molto importante rispetto a quelle futrure....) sono finiti quasi in mezzo ad una strada.

    Chissa perchè io ero sempre moltro criticato da questi baciapile quando chiedevo specifici insegnamenti tantrici per aumentare la ricchezza. Ed erano scandalizzati dalle mie risposte sul genere di: "Se non hai molti soldi in questa civiltà moderna sei uno schiavo che non puo' scegliersi il proprio destino, ma deve sopravvivere ad un destino scelto da altri"
    Loro rispondevano che il vero buddista non concentra la sua mente sui beni materiali....
    Adesso dopo aver fatto il ritiro di tre anni, hanno cambiato idea.....

    Sconsigliano vivamente ad altri di fare il ritiro di tre anni, perchè convivnti che non serva a nulla e che non produca alcun cambiamento sostanziale. E non avendo nè arte e nè parte vivono praticamente in mezzo ad una strada. La loro mente è debole, piena di umidità e rassegnazione che trasuda da ogni parte......

     
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  8.  
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    So bene che vi sono vie chiuse ai poveri mortali.
    E so bene che ci sono limiti imposti, dovuti ad una miriade di motivi
    di cui non è il caso di parlare perché diverrebbero fonti di discussioni
    che si perderebbero nei meandri della logica costituita.
    L'ignoranza è così diffusa che la Verità è divenuta un'illusione.
    Un'immagine creata dietro stimoli e messaggi che appare davvero
    come un'idea che non ha nulla di diverso dall'idea di un dio minore,
    creato a propria immagine e soprattutto a proprio pensiero.
    Staccare la testa dal corpo è piuttosto difficile per i mortali.
    Ma si va verso situazioni pesanti, e tutta la storia del 2012,
    con i riti che verranno fatti il 21 dicembre, è stata così ben confusa
    che qualsiasi cosa accada, anche se non accade nulla, sarà comunque stato
    previsto da qualcuno.
    Ma che importanza ha per il lavoratore che vive del suo lavoro?
    C'è l'emotività di esistenze. La paura, la disperazione, il bisogno,
    una energia che viene disprezzata e considerata un nulla.
    Non mi rammarico per quanto accade, perché da parte mia
    ho utilizzato tutti i mezzi che ho potuto utilizzare, accadrà a prescindere
    dalla mia volontà.
    Nel buddhismo viene insegnato ad essere oltre, a non essere coinvolti dai sentimenti,
    dagli attaccamenti, dai desideri, si ottiene l'accettazione di ciò che accade
    come causa ed effetto, come karma.
    Ma questa accettazione di condizioni di sofferenza da dove vengono?
    Chi è in me che le nomina per primo?
    Perché devo concepire che esiste una sofferenza?
    Perché devo vedere le cose sotto l'aspetto di positivo o negativo?
    Perché non sappiamo vivere.
    Perché abbiamo imparato che per vivere bene si devono fare certe cose.
    Per vivere bene ti servono certe cose, ed allora cerchi di ottenerle da una parte
    mentre da un'altra le consideri negative.
    Un conflitto veramente eccellente per evitare alla nostra stessa mente
    di capire.
    Le percezioni sono passate in terzo o quarto piano.
    Si preferisce la logica, la prova, la certezza matematica, o quasi.
    Non c'è modo di risolvere un problema di mancanza di danaro
    se il danaro viene ritirato.
    La soluzione è scoprire un modo di viverci senza.
    Ho sentito subito il vostro pensiero che ripeteva: è impossibile!
    Ok.
    Se pensate che sia impossibile, lo sarà.

    Dai, oggi sono strano, non badateci...

    :lol:

    D&G: il dubbio rimane sempre su chi agisce e per cosa.
    Che sia Vajrayana o una via alchemica, trovo
    qualche fiducia solo nelle pratiche, privandole, per quanto
    possibile, dagli insegnamenti indottrinanti.
    E non sempre mi riesce di capire.

    ;)
     
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  9. b eone
     
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    CITAZIONE (pietrochag @ 17/8/2012, 10:17) 
    Quindi per risolvere il problema lavoro, ci si deve creare qualcosa che
    ci permetta di vivere con più libertà possibile.

    D&G
    CITAZIONE
    Se sei un Re dentro, allora dovrai manifestarlo nella vita anche fuori, creando attraverso la tua mente il tuo mandala nel quale vivrai una vita libera, piena di ricchezze materiali e spirituali, scegliendo il lavoro che preferisci, creandolo da te e senza avere un padrone al qule obbedire.
    In caso contrario non sei un Re, figlio del Cielo, ma un figlio della terra e dovrai quindi lavorare, sgobbando per pochi euro, per sopravvivere.

    Io non credo che si possa andare" avanti" in un percorso da soli.
    Magari si dovrebbe vedere cosa significhi realmente Sangha.
    E fare una discussione( lenta) più grande di me e delle mie capacità su: il senso di monastero , come separazione dalla vita ordinaria.(oppure quanta energia" positiva" creata da questi possa bilanciare l'energia "negativa" creata dal postcapitalismo).
    Facendo un piccolo gioco di parole se sei un Re dentro lavori per la repubblica fuori ,perchè è la soluzione che ci permette di vivere con più libertà possibile.
    Se scoppia un atomica non c'è più spazio per un lavoro interiore possibile..
    Sono solo accenni ( io per es, ho verificato che per "salire "spesso devi scendere e vedere su cosa ti stai fondando ( e fare lavori di "manutenzione" su questa base")
    Sono molto "Sufi" su questo . dog Sufi Non FUFI !
     
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  10. lete
     
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    Secondo me c'è stato un grave misunderstanding.
    Si è creduto, forse sulla base del boom economico degli anni passati, che l'ascensore sociale fosse un traguardo ormai raggiunto pienamente interiorizzato dalla nostra società, uno strumento alla portata di chiunque in qualunque momento.
    Nulla di più sbagliato, e gli anni in cui viviamo ne sono una significativa prova.
    In fondo non è cambiato poi molto dall'epoca dei feudatari, semplicemente l'illusione democratica ha coperto con un bel velo colorato la realtà, ma sono apparsi ormai troppi strappi mal cuciti.
    Quando ero all'università ricordo che i docenti cercavano in tutti i modi di convincere gli studenti che la laurea fosse una tappa imprescindibile per potersi pienamente realizzare a livello professionale a prescindere dal proprio background, poi però quando ne parlavi privatamente, magari dopo aver instaurato un rapporto di stima vicendevole, si lasciavano scappare ragionamenti molto ma molto simili a quello da me fatto sull'ascensore sociale.

    Per quanto concerne la difficoltà di conciliare il lato economico con quello spirituale, credo molto semplicemente, che sia impensabile, per chi si voglia dedicare davvero seriamente a una via reale, dover rinunciare a dei ritiri solo perchè il tuo capo pretende da te ore di straordinario, oppure perchè non possiedi i soldi per coprire le spese. Tanto per fare qualche esempio concreto.
    Anche le operazioni di downshifting, che alcuni affermano essere l'unica via di cambiamento valida per combattere la crisi, sinceramente non mi convincono affatto.
     
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  11. CHARA
     
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    appare evidente che guadagnando 1000 euro al mese le rotelle tutte non ce lhai...se solo per tenere una ragazza devi guadagnare 1000 euro per pagare l'acqua me ne vado a vivere nelle foreste...tutti al giorno d'oggi vivono nelle foreste...ma chi pero' rimane sicuro del fatto che la casa e' sempre il problema e vivere nelle foreste e' sempre la cosa migliore..ci sono delle persone che non riescono a campa con questi cash...poi io dico possibile che uno si deve sempre lamentare e dire ma guarda il mondo al giorno d'oggi quanta ignoranza c'e',io ma ragazzi.
     
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  12.  
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    Shankar Kulanath

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    Se sei un Re dentro, allora dovrai manifestarlo nella vita anche fuori, creando attraverso la tua mente il tuo mandala nel quale vivrai una vita libera, piena di ricchezze materiali e spirituali, scegliendo il lavoro che preferisci, creandolo da te e senza avere un padrone al qule obbedire.

    Al giorno d'oggi questo è un bel problema.
    Io, pur non disprezzando la ricchezza materiale, ritengo però che la Regalità interiore si manifesti sopratutto in una nobiltà, superiorità e raffinatezza di comportamento e concezioni, tale da provar quasi "disprezzo" per i modi di comportarsi e per gli interessi della massa bruta.
    Per ciò che riguarda il lavoro e la ricchezza materiale è un bel problema in quanto al giorno d'oggi spirito e ricchezza sono scissi, tali per cui in genere si arricchiscono le persone poco elevate spiritualmente.
    Inoltre, è meglio avere un lavoro che uno si crea da sè ma che assorbe tutto il proprio tempo (immaginate l'impegno necessario per esempio per un'attività di ristorazione), che magari ti rende pure schiavo dei tuoi (apparenti) dipendenti perchè in tempi di crisi devi fare i salti mortali per riuscire a pagargli lo stipendio - oppure è meglio un lavoro part-time da 1000 euro al mese, che però ti permette di avere un pò di tempo libero per praticare?
    Inoltre, per poter essere davvero un Re, probabilmente uno non dovrebbe lavorare proprio, dato che il Re nasce ricco e non lo diventa.
    A parer mio, quindi, indipendentemente dal proprio lavoro, la cosa importante è fare in modo da avere un bel pò di tempo libero per praticare.
     
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  13. dorje e gabbana
     
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    Inoltre, è meglio avere un lavoro che uno si crea da sè ma che assorbe tutto il proprio tempo (immaginate l'impegno necessario per esempio per un'attività di ristorazione), che magari ti rende pure schiavo dei tuoi (apparenti) dipendenti perchè in tempi di crisi devi fare i salti mortali per riuscire a pagargli lo stipendio - oppure è meglio un lavoro part-time da 1000 euro al mese, che però ti permette di avere un pò di tempo libero per praticare?

    Questo è un esempio di doppio legame o di impostare la mente secondo paradigmi già fallimentari in partenza. O apri una attività che ti soffoca e ti rende discretamente e non ti consente pero' di avere zero libero per praticare oppure ti accontenti di fare lo sfigato e vivere con mille euro e avere un gradiente di libertà esistenziale in temini di libertà di viaggiare, conoscere, poter disporre della tua vita come meglio credi, vicino allo zero.
    Bisogna assolutamente uscire da questa dicotomia stringente al piu' presto se siete giovani, altimenti poi andando avanti col tempo non ce la farete piu' ad uscire da questa morsa o gabbia che vi siete creata con le vs mani.
    Dovete abbracciare nuovi schemi di pensiero dove faccio un lavoro che mi piace, che mi rende bene e che mi lascia tempo libero per praticare.
    La maggior parte pensa che questo sia impossibile. Ma la mente puo' creare diversi paradigmi e poi realizzarli. Il mondo è pieno di gente cosi' e io ne conosco tanta.

    CITAZIONE
    Inoltre, per poter essere davvero un Re, probabilmente uno non dovrebbe lavorare proprio, dato che il Re nasce ricco e non lo diventa.

    Gli eroi, i capostipiti di una dinastia regale, hanno conquistato il potere e la regalità, e la conseguente ricchezza, per diritto di Dio, sorgendo dal nulla e non ereditandola. Questo è il modello a cui ci rifacciamo quando parliamo di regalità divina.

    Se veramente avete capito cosa state praticando e sapete praticare veramente, allora fortuna, ricchezza e prosperità intese come condizione di base per poter avere la libertà di praticare come volete dovrebbero accompagnare spontaneamente la Vs pratica.
    E' una questione di potere personale....che si manfesta anche all'esterno. Quando magari c'è una crisi finanziaria internazionale come quella che stiamo vivendo, magari anche voi ne risentirete come tanti, ma quando la crisi passerà tornerete ad aumentare il flusso della Vs ricchezza.

    Se queste condizioni vengono meno allora o andate sull'himalaya in ritiro per sempre, contando sulle offerte della gente per vivere (e qui dovete mostrare capacità specifiche altrimenti nepalesi indiani e tibetani non vi guardano nemmeno), oppure ristabilite l'equilibrio energetico nella vs vita e lavorate per ottenere ricchezza indipendenza e libertà. Purtroppo è qualcosa che molti ritengono strano: lavorare sodo per ottenere danaro e libertà. Sembra una contraddizione in termini per molti che sono abituati a coltivare il binomio spiritualità= povertà e umiltà. Questo vale solo per le vie umide o mistiche, in cui spogliandosi di tutto si raggiunge piu' velocemente di annullare la propria identità per farsi coppa e fondersi con il divino.
    Nelle vie inziatiche di natura secca invece si segue esattamente la via opposta, accumulando potere sulla realtà circostante e libertà attraverso l'uso della magia e della psicurgia. Giudicare queste vie ed il comportamento dei loro praticanti con i criteri della via umida è assolutamente folle.

    Eppure non c'è altra soluzione, a meno che non siete nati molto ricchi e non avrete bisogno di lavorare per vivere.
    IO ho, sarà che sono stato bacato fin dalla adolescenza con idee alchimiche ed iniziatiche, ma quando avevo 18 anni e fui iniziato nella prima scuola esoterica occidentale del mio cammino, e capii quanto l'0alchimia richiedesse tempo libero per studi ricercche e pratiche, feci due promesse a me stesso:

    1) Non avrei mai lavorato sotto padrone, divenendo uno schiavo altrui e dipendendo dal capriccio di altri per la mia sopravvivenza.
    2) Avrei inventato il lavoro che mi piaceva di piu' e che mi avrebbe dato l'indipendenza economica e finanziaria per vivere secondo i miei standard e fare viaggi di studio e di pratica ovunque mi interessasse.

    Con questo tipo di mente, aprii già durante i primi anni di università una scuola di astrologia, conoscendo la materia molto bene. Di fatto guadagnavo già il doppio di un laureato appena inserito in una azienda, con la differenza che dovevo lavorare solo qualche ora a settimana eed avevo molto tempo libero per praticare e studiare cio' che mi interessava.

    Poi estesi le mie attività al trading finanziario basandomi su criteri astrologici e da li cominciai a guadagnare in un mese quello che una persona ordinaria guadagnava in un anno. Allora cominciai a poter viaggiare in sud america ed in oriente. Poi mi trasferii a New york.

    Insomma se voi siete giovani e scegliete cosa fare della vs vita facendo qualcosa di estremamente creativo e ben remunerato dipende solo dal Vs setting mentale e da quanto credete nelle Vs capacità intrinseche e nel Vs potere personale di far accadere le cose....
    Il punto è che se non ci credete voi profondamente, nessuno lo farà al Vs posto ed il risultato sarà una vita piena di difficoltà e frustrazioni.

    Volere è potre, ma la maggior parte delle persone che dicono di intraprendere una via spirituale sono molto confuse e spesso vogliono le cose sbagliate: frequentare una comunità che li faccia sentire a loro agio emotivamente continuando a fare la vita dello sfigato in mezzo a tanti altri sfigati :lol: :lol: :lol: E non sono neanche adatti ad una via umida praticata seriamente. In realtà non sono adatti a niente e subisocono solo il fascino di religioni esotiche per sfuggire ad una vita limitata e frustrante: ma non capiscono quello che stanno facendo nè hanno gli strumenti per comprendere cosa sia il Rigpa e lo Dzog Chen, tanto per fare un esempio concreto.

    In poche parole seguono una linea di pensiero debole, invece di coltivare una linea di pensiero forte in grado di manifestare quello di cui avrebbero bisogno nella vita di ogni giorno. Evidentemente se non lo fanno, la loro evoluzione non lo consente e quindi non sono in grado di percorrere ancora un sentiero non dico iniziatico, ma nenahce una via spirituale in modo pieno. E ritorniamo al concetto che le vie iniziatiche d'oriente e d'occidente non sono per tutti, ma sono vie elitarie per pochi Arya.
     
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  14. apo
     
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    Bel post. A proposito ieri sera da un mio conoscente mi è stato detto: "fra il minimo ed il massimo, non cercare mai il massimo!". Egli si riferiva alle scelte in generale da compiere nella vita, esortandomi in sostanza alla mediocrità. Io provocatoriamente gli ho risposto che non capivo cosa intendesse. Quello che ho provato sentendo tali parole è stato disgusto e schifo per cotanta pochezza e miseria umana. Eppure questo è anche il mondo.
     
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  15.  
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    Intendersi intelligenti e capaci di comprendere è una frottola bella e buona,
    in quanto non si hanno elementi discriminanti per concepire l'intelligenza.
    Ci si basa su un metro che abbiamo acquisito, che ci è stato dato in qualche punto
    della nostra vita e ce ne andiamo in giro per il mondo a far vedere quanto siamo intelligenti.
    L'intelligenza dovrebbe essere qualcosa che ti permette di intuire il senso delle cose oltre le parole,
    ma quella diffusa nel mondo è la capacità di sapere ciò che è accaduto nel mondo.
    Se conosci bene la matematica saprai come gestire i numeri, se conosci bene la
    storia saprai dove sta Acapulco, se ti trovi tra amici puoi sfoggiare la tua dialettica.
    Se sai parlare bene potrai fare anche il politico.
    Tutte funzioni che riguardano un modo di vivere che considero errato. Non perchè
    non possono produrre niente, perchè in un certo senso mettono in giro conoscenza,
    ma perchè si rimane nei limiti di un mondo che è quello che non va da nessuna parte.
    La spiritualità è anch'essa una materia che ci viene aggiunta man mano che si cresce.
    Ci vengono dati i concetti più incredibili e quando li sentiamo diciamo, oh, bella questa frase!
    la riporto su facebook o sul forum!
    Ma ogni frase, ogni grande frase, è un concentrato, spesso, di vite intere.
    e quando non si sente emanare questa sensazione, è solo un riporto.
    Se non ho vissuto esperienze che mi hanno fatto comprendere quella frase,
    come posso dargli un senso nella mia esistenza? Rimarrà una bella frase,
    come un bel tramonto, una bela ragazza, un bel panorama, e lo relego nella memoria
    perché dopo qualche istante non mi serve più.
    Il punto dolente è che ci accontentiamo della superficie, non si va dentro,
    si ha paura di entrare nelle cose, perché troviamo un limite.
    Ma questo limite chi lo ha imposto? Chi ci costringe ad averlo?
    Noi stessi, solo noi stessi.
    Se, come dice d&g, non si ha la forza di cambiare, di accettare che il nostro mondo
    può essere diverso, allora nessuna via è una via.
    Non si realizzano gli stati della meditazione se non si riesce a capire che se fino adesso
    non li hai realizzati è perché così come sei non accadrà mai.
    E' così anche per il danaro. Non arriverà mai se si continua a pensare ed a ragionare
    così come si è sempre ragionato.
    Il problema è che cambiare è duro, è un lavoro massacrante.
    E' meno duro andare a lavorare in una miniera per 1000 euro al mese
    che cambiare, e non sto dicendo battute. Sto parlando di esperienze dirette.
    Scalzare qualcosa che è in noi, appare come un'impresa impossibile, e finché
    avremo questa visione sarà così. Non serve a nulla pregare, meditare, sognare,
    se non permettiamo a noi stessi di essere diversi da come siamo.
    Che poi si abbia la capacità di seguire una via iniziatica o meno, non posso
    dirlo, non ho sufficienti conoscenze per fare distinzioni di questo tipo, ma è certo
    che se non ci si libera da questi blocchi, non lo saprete mai.
    Anche ammesso che non siate in grado di realizzare la grande illuminazione,
    liberarsi da questi impedimenti, vi porterà sicuramente ad una qualità
    di vita superiore. Ad una diversa visione, ad un diversa posizione in questo mondo.
    Ha ragione Destiny quando dice
    CITAZIONE
    Per ciò che riguarda il lavoro e la ricchezza materiale è un bel problema in quanto al giorno d'oggi spirito e ricchezza sono scissi, tali per cui in genere si arricchiscono le persone poco elevate spiritualmente.

    Quindi se lo fanno altri, perchè pensate di non poterlo fare voi?
    Ve lo impedite in modo che nessuno possa dire che non siete spirituali.
    Per farvi un esempio pratico, io non ci sono ancora riuscito,
    ma so che posso riuscirci. Ho elementi di conoscenza che cominciano a dimostrarmi che
    posso farlo. A questo punto diventa una scelta, ve lo immaginate?
    Avendo le conoscenze diventa una scelta.
    Anche questo però è un bell'ostacolo. Scegliere è difficile, complicato.
    Spaventa molti, meglio lasciare che siano altri a scegliere per noi.
    o no?

    :lol:

    CITAZIONE
    IO ho, sarà che sono stato bacato fin dalla adolescenza

    Finalmente lo ammetti!!!

    :lol: :lol: :lol:

    Edited by pietrochag - 17/8/2012, 16:55
     
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21 replies since 8/8/2012, 14:01   517 views
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