Schola Italica

Amedeo R. Armentano, A. Reghini, G. Parise

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  1. **Destiny**
     
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    Shankar Kulanath

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    Per tornare in tema bisogna dire che sebbene nella religione greco-romana classica non ci sia speranza (o ce ne sono molto poche) per il destino dell'uomo,il pitagorismo -e l'orfismo prima di esso- costituisce una parziale eccezione. Si crede infatti nella reincarnazione e al fatto che da essa si può fuggire conquistando un stato di immortalità. Il punto è che è difficile poter considerare il pitagorismo quale espressione della religione greca (e ancor di meno quella romana) in quanto il loro strettissimo vegetarianesimo gli impediva di compiere i sacrifici agli Dèi, rito fondamentale del culto. Tra l'altro risulta anche improbabile che accettasseroi miti omerici. Non è escluso il fatto che, come gli orfici, erano legati alla figura di Dioniso e Persefone quali Divinità centrali, ma la cosa resta controversa. Ora va da sè che è molto difficile ipotizzare che tipo di pratiche facevano. L'unica cosa che sappiamo con certezza è che i tardi pitagorici praticavano un esercizi di memoria della giornata appena trascorsa, questo serviva ad evitare la dimenticanza di sè e l'oblio caratteristici dell'Ade. Chi ha un pò di esperienza di lavoro con la propria mente e i corpi sottili può senza dubbio apprezzare questa pratica. Se praticata correttamente può portare al sogno lucidoin vita, e alla consapevolezza del bardo dopo che si è morti (ovviamente chi non è in grado di vfarlo da vivi, non sarà capace neanche da morto). Ma di per sè non basta. Uno può anche nell'Ade diventare consapevole di essere morto ed evitare l'oblio più totale tipico dei sogni non-lucidi, ma se non ha trasmutato il proprio corpo sottile sarà come tutti soggetto alla secona morte. La pratica della memoria agisce come è chiaro ad un livello mentale, non ad un livello energetico. Non possiamo comunque escludere a priori che questo tipo di pratiche pochissimi abbiano potuto farle. Di sicuro il magistero stellare era sparito da un pezzo, però essendo quei tempi molto meno corrotti dei nostri anche con l'alchimia solilunare si poteva raggiungere mète non da poco. Inoltre non bisogna scordare che esistono pratiche trasmutatorie che non utilizzano l'energia degli Astri, e negli stessi anni di Pitagora il Buddha in India insegnava a creare un "corpo mentale" probabilmente in questo modo, e anche in cina l'alchimia taoista opera probabilmente senza utilizzare alkaest di natura astrologica. Non è da escludere il fatto che in grecia o nella roma antica dei circoli molto ristretti abbiano fatto pratche simili, certo è però che si è trattato di orientamenti molto lontani dalla religione dominante, che non possono essere apprezzati a posteriori non avendo dato traccia di sè, e inutili per il ricercatore moderno, dato che non mi risulta che siano sentieri più percorribili. Certo è, pertanto, che chi si forma oggigiorno studiandoil tantra o l'alchimia taoista, studiando le tecnologie del sacro che permettono il controllo e la trasmutazione dei corpi sottili, avrà più o meno chiare quali sono le cose importanti ai fini della realizzazione spirituale. Il tradizionalista romano medio non dovrebbe avere questa fortuna, a meno che non studi le tradizioni orientali suddette.
     
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118 replies since 4/10/2012, 22:29   4499 views
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