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Quando accadono eventi tristi e inaspettati ci si interroga, è comprensibile. Ancor di più se ad esserne coinvolti sono capi spirituali come S.S. Kathok Getse Rinpoche. Leggendo le varie riflessioni a proposito di vita, malattie, morte, karma dei Maestri, mi son venute in mente le vicissitudini e le parole di Chögyal Namkhai Norbu. (Una testimonianza che non porto come elemento di chiarezza ma come esempio dell'inafferabilità del tutto...).
Qualche anno fa, durante un ritiro, raccontò un episodio (l'aveva già fatto altre volte ma forse non con così tanti particolari). Disse che quando era con il suo Maestro, il Rigdzin Changchub Dorje, tutti chiedevano divinazioni a quest'ultimo per problemi di salute. Il Maestro rimaneva un momento in contemplazione poi dava il responso, incuriosito pure Namkhai Norbu domandò quale fosse la durata della sua vita e Changchub Dorje rispose: "A 41 anni avrai un grave problema di salute se lo superi vivrai fino a 57 anni". Successivamente andò con il padre a trovare un Maestro che faceva ritiri personali in montagna, famoso per la divinazione con lo specchio (si invoca Manjushri o Dorje Yudromma e appaiono nello specchio oggetti, simboli, numeri, e se hai la necessaria capacità... puoi vederli). Questo Maestro prima gli disse che era tempo di lasciare il Tibet se no dopo sarebbe stato troppo tardi, poi nello specchio apparvero tre numeri. Il primo numero indicava l'età in cui si sarebbe manifestato un ostacolo, il secondo un ostacolo un po' più grande e l'ultimo numero, che determinava la fine della sua vita, era lo stesso che gli disse Changchub Dorje. Quindi domandò anche per suo padre. Il padre morì in effetti all'età predetta. Quando Chögyal Namkhai Norbu arrivò all'anno segnato dal primo numero ebbe un grave problema di salute dal quale guarì, poi all'età indicata come tempo della sua morte si ammalò improvvisamente e gravemente: pensò davvero fosse giunta la sua fine. Qualche anno prima in Nepal, nella grotta di Maratika, cara a Shiva e dove, secondo i buddhisti tibetani, Padmasambhava e Mandarava ottennero la realizzazione di lunga vita, aveva ricevuto/svelato proprio tale pratica. Al sopraggiungere di quella pesante malattia fu ricoverato in un ospedale specializzato ma arrivò al punto da essere costretto alla dialisi. A quel punto decise che la pratica di Lunga Vita di Mandarava (nella quale è scritto che anche se sei nella bocca di Yama, cioè in pratica sei quasi morto, hai la possibilità grazie a questo insegnamento, di prolungare la tua vita ancora di sette anni) oltre che insegnarla poteva provare lui stesso a metterla in pratica (questo lo diceva ridendo ). Così fece e sempre secondo le sue parole: "Dopo venti giorni, la malattia era scomparsa". Da quel momento non si è certo risparmiato, ha avuto altri problemi di salute ma non si è mai fermato, anzi, chi l'ha conosciuto da vicino sa che ha fatto un lavoro sovrumano per i praticanti e l'insegnamento... e nel frattempo sono trascorsi altri venticinque anni...
Edited by Epi - 23/11/2018, 13:28. -
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Per cui si vede che le predizioni sono un indicativo di una potenzialità, ma non una certezza assoluta.
Questo lo aggiungo anche tenendo conto delle proprie circostanze di vita mia.. -
.Per cui si vede che le predizioni sono un indicativo di una potenzialità, ma non una certezza assoluta.
Questo lo aggiungo anche tenendo conto delle proprie circostanze di vita mia.
Ha fatto predizioni?. -
swami chandraramabubu sfigananda.
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Una volta sentii un insegnamento al riguardo, dovrei ripescare il nastro ma grossomodo il contenuto è il seguente. Ci sono tre motivi per cui si muore, i primi due sono legati a indebolimenti delle energie vitali (curiosamente una di esse dipende da un termine che vuol dire anche "carisma"; ricordo bene questa cosa perché il traduttore era indeciso sul termine, si consultò con tutti noi come faceva sempre e poi uscì fuori anche questa parola tra quelle papabili); su quella legata al carisma si può agire poco ma si può, la seconda include le cause secondarie della maturazione del karma della durata di vita e suppongo sia quella cui si riferisce implicitamente Yudo; questa è, suppongo io, quella più sensibile alle cerimonie, all'accumulazione di meriti e così via. La terza è la durata massima permessa dal karma, e su questa non c'è nulla da fare.
Ovviamente in quell'occasione, sulla falsariga delle perplessità che esprimevo prima ma anche spesso sul forum, chiesi perché il Buddha non poté proteggere il bambino che si rifugiò presso di lui ma comunque morì. Altrettanto ovviamente l'episodio è stato spiegato con il terzo tipo di karma, ma questo mi pare ragionevole, sempre nella falsariga del fatto che non credo di avere aspettative impossibili.
Edited by swami chandraramabubu sfigananda - 11/23/2018, 03:54 PM. -
.Per cui si vede che le predizioni sono un indicativo di una potenzialità, ma non una certezza assoluta.
Infatti la divinazione non è solo un mezzo per prevedere il futuro ma è soprattutto un'indicazione per, eventualmente, poterlo cambiare.
Comunque tornando alle vicissitudini e al karma... pure Chögyal Namkhai Norbu qualche domanda se la pose, perlomeno a quel tempo. Da "Canti dall'ospedale e altre poesie":
Nello Spazio Puro dall'Origine
Nello spazio puro dall'origine
nella vastità del cielo che sembra così
puro
cos'è questa nuvola nera che si forma
chiara e distinta
per cause secondarie improvvise?
Non avevo nessun timore
che la mia pura intenzione, come una
tenda di seta bianca,
potesse venire macchiata dal nero
inchiostro e dallo sporco
di menti ristrette e cattive.
Non vedi che ora è successo?
Se il Buddha ha detto
che causa ed effetto sono infallibili
dev'essere senz'altro vero.
Ma come può essere che
una situazione simile
si sia manifestata senza una causa?
Forse dovrei chiederlo al Buddha..