Buddhismo "base"

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  1. hankchinaski
     
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    Grazie Alessio per il contributo. Erano proprio degli aspetti che volevo capire e chiarire. E sono anche aspetti che potrebbero essere importanti nella scelta del percorso da preferire.
    Dal mio punto di vista, ne parlavo tempo fa con il buon Swami, ritengo che ci sarebbe il rischio di ossessionarmi con l'idea di un karma perfetto per le possibili future rinascite.
    Ecco che magari un percorso o una scuola più lassista sulla questione è un vantaggio
     
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    Esattamente swami chandraramabubu sfigananda . Questioni come il karma, la rinascita, il canone sono questioni che nello Zen sono accettate, ma decisamente più secondarie, perché per sua natura lo Zen è una scuola che si occupa più del vivere il momento presente che di questioni speculative.
     
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  3. hankchinaski
     
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    Ergo lo zen (come spesso si è offerto in occidente) é maggiormente concentrato sull'idea che questa vita vada già vissuta nella sua pienezza e senza preoccuparsi troppo delle azioni che si compiono (tranne quelle negative)?
     
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    Ah bene, vuol dire che non l'ho completamente frainteso :D Per me resta un'anguilla sfuggente.
     
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    Dal mio punto di vista, ne parlavo tempo fa con il buon Swami, ritengo che ci sarebbe il rischio di ossessionarmi con l'idea di un karma perfetto per le possibili future rinascite.

    Qualisasi ossessione è un attaccamento, il che è l'esatto opposto di quello che il Buddha insegnava. Studiare va assolutamente bene, ma il buddhismo va principalmente praticato. Per questo, secondo me, non dovresti concentrarti solo sugli aspetti dottrinali del buddhismo ma anche trovare una pratica che ti soddisfi. Solo così potrai capire qual è il percorso da seguire.
     
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    QUOTE (hankchinaski @ 2/23/2023, 08:07 PM) 
    Ergo lo zen (come spesso si è offerto in occidente) é maggiormente concentrato sull'idea che questa vita vada già vissuta nella sua pienezza e senza preoccuparsi troppo delle azioni che si compiono (tranne quelle negative)?

    C'è molta differenza tra non occuparsi del peso etico delle azioni e riconoscere una sorta di incrostazione ai pensieri, ed è quella su cui si lavora. In soldoni uno si deve comunque comportare bene ma nel momento in cui si sovrappone la catena di concettualizzazioni oddio ho fatto male, apperò rinasco un figo, anzi no, non esiste il karma oppure esiste chi sa e se non esistesse? eccetera, ecco quella è il nodo che ostacola la mente.

    Come vedi sono strade ortogonali, non corrono parallele. Una delle due lascia in secondo piano l'altra. Ma non la nega.
     
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    CITAZIONE (hankchinaski @ 23/2/2023, 20:07) 
    Ergo lo zen (come spesso si è offerto in occidente) é maggiormente concentrato sull'idea che questa vita vada già vissuta nella sua pienezza e senza preoccuparsi troppo delle azioni che si compiono (tranne quelle negative)?

    Nello Zen si parla di vivere con consapevolezza, se si applica la consapevolezza in ogni azione quotidiana è molto difficile compiere azioni negative. Se ti preoccupi come influiranno le tue azioni negative su tue future rinascite non stai vivendo nel qui e ora.
    La preoccupazione di un praticante zen, ma credo si possa applicare a tutte le tradizioni, non è tanto come le mie azioni influiscono sul karma (il che diventa un attaccamento), ma preoccuparsi di non generare sofferenza. Quindi deve essere più una preoccupazione etica che metafisica.
     
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    Ah bene, vuol dire che non l'ho completamente frainteso :D Per me resta un'anguilla sfuggente.

    In realtà non è così sfuggente come potresti pensare, dato che si tratta di una tradizione più "terra terra", specialmente in rapporto alle tradizioni più esoteriche. Forse è più complicato conoscere (dall'esterno) proprio il buddhismo tibetano per via dell'enormità di pratiche e dottrine in esso contenute.
     
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  9. hankchinaski
     
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    CITAZIONE (Alessio Rando @ 23/2/2023, 20:11) 
    CITAZIONE (hankchinaski @ 23/2/2023, 20:07) 
    Ergo lo zen (come spesso si è offerto in occidente) é maggiormente concentrato sull'idea che questa vita vada già vissuta nella sua pienezza e senza preoccuparsi troppo delle azioni che si compiono (tranne quelle negative)?

    Nello Zen si parla di vivere con consapevolezza, se si applica la consapevolezza in ogni azione quotidiana è molto difficile compiere azioni negative. Se ti preoccupi come influiranno le tue azioni negative su tue future rinascite non stai vivendo nel qui e ora.
    La preoccupazione di un praticante zen, ma credo si possa applicare a tutte le tradizioni, non è tanto come le mie azioni influiscono sul karma (il che diventa un attaccamento), ma preoccuparsi di non generare sofferenza. Quindi deve essere più una preoccupazione etica che metafisica.

    E quasi simile a ciò che dicevo io. E che ha detto anche Swami, occorre comportersi rettamente ma senza ossessionarmi sul controllare ogni proprio comportamento. Mi riferisco ovviamente al relazionarsi agli altri, ma anche alle scelte personali. Così come alla sfera sessuale o ai legami famigliari.
    Per esempio, sull'aspetto della rabbia ci devo lavorare. Ma se penso che questo sia un elemento che può creare karma negativo, si va in fissa. Se invece penso che la pratica può aiutarmi a migliorarmi, senza sentire il peso del danno karmico la vivrei più serenamente

    Edited by hankchinaski - 23/2/2023, 21:15
     
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