Buddhismo Italia Forum

Posts written by Mjölnir

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    CITAZIONE (luposaturnino @ 1/9/2016, 12:20) 
    CITAZIONE (redBerry @ 31/8/2016, 18:13) 
    Capisco Rinchen,sono certo che sei ben informato quindi prendo queste informazioni in seria considerazione.

    Magari appena ho più tempo provo a cercare nel forum discussioni passate per approfondire meglio il discorso, penso ne valga la pena.

    Grazie per gli spunti.
    :)

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    Io ho trovato questo:

    https://buddhismoitalia.forumcommunity.net/?t=55502455

    Così torniamo (più o meno) in topic...

    Comunque al mia era solo una battuta, non vorrei divagare sul mio amatissimo Veneto.
    Tornando al tema della discussione, il Tibet, ho ricevuto un messaggio privato di un utente che mi chiede informazioni in merito alla collaborazione tra CIA e Dalai Lama. I fascicoli sono stati resi pubblici da tempo ed ormai è tutto in luce. Basta inserire in google "dalai lama CIA" o "CIA Tibetan Program" e ci sono vari siti che ne parlano.

    Provo a citarne alcuni:
    http://www.repubblica.it/esteri/2012/06/09..._lama-36841119/
    https://en.wikipedia.org/wiki/CIA_Tibetan_program
    https://en.wikipedia.org/wiki/Chushi_Gangdruk
    https://en.wikipedia.org/wiki/Gyalo_Thondup
    www.historynet.com/cias-secret-war-in-tibet.htm
    www.globalresearch.ca/tibet-the-great-game-and-the-cia/8442

    Il programma durò, tra alti e bassi dal 1951 al 1972, anno in cui Nixon e Kissinger riallacciarono i rapporti tra Cina e USA sacrificando, tra l'altro, sull'altare della realpolitik, gli indipendentisti tibetani.
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    CITAZIONE (Q. Aurelio @ 1/9/2016, 10:36) 
    Sono d'accordo con te sul fatto che l'Italia è un paese fortemente antidemocratico. Tuttavia, non credo che il Veneto abbia avuto una sorte peggiore degli altri stati regionali italiani: tutti sono stati annessi con guerra di conquista, compresi quelli che sono stati acquisiti con la farsa del plebscito. La guerra di conquista è stata compiuta dal Regno di Sardegna, che era in tracollo economico e aveva bisogno di un'azione militare che risollevasse una situazione finanziaria destinata in breve alla bancarotta. Per questa ragione fu annesso il Regno delle Due Sicilie, il cui Banco di Napoli fu prosciugato per coprire il deficit piemontese e le cui industrie e manifatture furono smontate per essere ricollocate tra Milano, Torino e Bologna. Per governare uno stato su cui non avevano alcun interesse politico diedero potere ai latifondisti e alle bande criminali, creando il fenomeno della mafia per la prima volta nella storia d'Italia.
    Penso perciò che, tutto sommato, il Veneto non possa paragonarsi alle altre regioni d'Italia quanto a disaatri subiti, e certo non al Tibet occupato (dove si contano migliaia di monasteri distrutti e una ridefinizione dell'etnia degli abitanti). Infine, il Tibet ha differenza linguistica, storica e culturale forte, che certamente gli stati regionali italiani non avevano. Anche se questo, naturalmente, non giustifica la livella culturale degli ultimi 150 anni (che però, essendo ormai un fatto di società dei consumi, non si attenuerebbe ma anzi si accelerebbe in uno stato più piccolo e meno influente).

    Sono contento che qualcun altro riconosca la scarsa democraticità dell'italia.

    Io comunque non ho proferito parola sul fatto che il Veneto sia stato trattato meglio o peggio degli altri stati italiani. Questo ad oggi, dopo 150 anni è irrilevante. Ritengo invece che in Veneto ci sia, almeno in una parte della popolazione, una sincera volontà di indipendenza, non per odio contro l'italia ma semplicemente perché buona parte di noi si sente veneta e non italiano, senza nessuna particolare forma di odio. Semplicemente ci si sente diversi, con proprie peculiarità culturali e si vorrebbe poter vivere indipendentemente queste peculiarità.

    Se altre regioni ritengono di essere state storicamente depredate potrebbero provare a chiedere anche loro un referendum per l'indipendenza, aiutando indirettamente il Veneto ad ottenere la necessaria modifica costituzionale.

    Lo stato italiano invece è anti-democratico e pusillanime, perché in fondo ha paura di permettere al Veneto di esprimersi perché teme di perdere. Ribadisco, il Regno Unito si è mostrato più maturo con la Scozia. Poi un referendum in Veneto potrebbe terminare con la decisione di rimanere in Italia, ma almeno ci sarebbe stata una discussione democratica sul tema ed un voto conseguente. Tutto questo è vietato ed è uno dei tanti tasselli che alimenta la scarsa democraticità italiana.

    Concordo inoltre su quello che scrivi in merito alla livella culturale della società dei consumi e della globalizzazione che ci rende tutti più uguali, cancellando differenze e particolarità (e spesso sono le molteplicità ad essere stimolo e ricchezza... ma tant'è). Proprio per questo però sarebbe necessaria una reazione a tale azione oggettiva del mercato mondiale. Andiamo incontro ad un futuro più omogeneo, quanto meno nei paesi occidentali e proprio questa spinta dall'altro alimenta la reazione opposta di coloro che smarriti vogliono coltivare la propria patria, non come rifiuto della modernità, ma come radici certe da cui rilanciarsi verso la modernità. Ogni partenza verso una meta (il futuro in questo caso) necessità di un porto sicuro di partenza e di una chiara idea su chi si è e cosa si vorrebbe essere.

    Concordo infine anche sulla problematicità degli stati piccoli e meno influenti. Questa è una tematica complessa, dipende molto anche dalla ricchezza, dalle alleanze e da quanto uno stato più grande considera e media le esigenze delle componenti regionali nella sintesi della politica nazionale ed estera. Una politica di uno stato grande e forte che non tenga in considerazione le esigenze di una sua regione, per quella regione è peggiore di una politica di uno stato più piccolo (la regione stessa resasi indipendente) ma focalizzata sulle proprie esigenze. Inoltre ritengo che per ovviare al problema esiste sempre l'Unione Europea, che è un Unione di stati che serve anche per ovviare alla dimensione troppo piccola degli stati nazionali europei rispetto alle esigenze di potenza nel teatro geo-politico mondiale. Anche sull'UE ci sarebbe poi da lavorare. Comunque l'esistenza di stati regionali più piccoli è possibile proprio grazie alla esistenza di un contenitore più grande, ossia l'UE, e i movimenti indipendentisti si sono rafforzati storicamente negli ultimi decenni mano a mano che la UE si integrava maggiormente generando un processo di erosione degli stati nazionali dall'alto (UE) e dal basso (indipendentismi). Ci sono stati politologi e storici che hanno provato a proporre una nuova Europa basata su una federazione di stati regionali e città-stato, qualcosa di simile a quello che fu l'organizzazione europea nel medio-evo ma in un contenitore democratico e con un economia moderna.
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    CITAZIONE (mauricello @ 1/9/2016, 10:28) 
    Purtroppo la Costituzione Italiana prevede l'unità territoriale dello Stato, bisognerebbe prima cambiare la Costituzione.
    La storia da quello che so è antecedente e risale a Napoleone, la cui sovranità sulla Repubblica di Venezia non è mai stata riconosciuta dai Veneziani.

    La costituzione è una scusa utilizzata per velare un intento anti democratico, ossia non dare la possibilità al popolo di esprimersi su varie tematiche di suo interesse, come ad esempio la propria indipendenza.

    Peraltro la costituzione stabilisce anche che "il potere appartiene al popolo..."

    Comunque, la costituzione è forma, è una legge, e come tale potrebbe essere cambiata e lo stanno facendo per aspetti molto meno importanti...
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    CITAZIONE (Q. Aurelio @ 31/8/2016, 23:30) 
    CITAZIONE (Mjölnir @ 31/8/2016, 22:51) 
    O nel Veneto occupato.

    Cosa intendi?

    Intendo dire che il Veneto è stato ceduto all'Italia a seguito di una guerra, peraltro persa dall'Italia sul campo ma l'Impero perse contro altre potenze che poi consegnarono in Veneto all'Italia con un accordo diplomatico.

    L'Italia oggi non permette un referendum Veneto sulla propria eventuale indipendenza e in questo si dimostra Stato accentratore e scarsamente democratico. Il Regno Unito, dove vige una democrazia matura, ha permesso agli scozzesi di esprimersi sulla propria appartenenza o meno. Anche il Veneto e la Catalogna dovrebbero avere la stessa possibilità, poi si vedrà cosa decideranno gli elettori... ma l'Italia si sa, è un paese diversamente democratico, basta guardare la storia post seconda guerra mondiale. Una serie di governi DC senza possibilità di una effettiva alternanza e poi nella seconda repubblica solo due primi ministri eletti in base alla volontà popolare (Prodi e Berlusconi), tutti gli altri nominati con giochi di palazzo.
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    CITAZIONE (redBerry @ 31/8/2016, 18:13) 
    Capisco Rinchen,sono certo che sei ben informato quindi prendo queste informazioni in seria considerazione.

    Magari appena ho più tempo provo a cercare nel forum discussioni passate per approfondire meglio il discorso, penso ne valga la pena.

    Grazie per gli spunti.
    :)

    Inviato tramite ForumFree Mobile


    Anche la collaborazione con la CIA anni fa e dei vari gruppi para militari che la stessa voleva creare per operare in Tibet sfruttando l'India coke retrovia operativa non è stata una scelta lungimirante (in questo i tibetani si sono fatti usare dalla politica americana e sono stati schiacciati tra due giganti e poi sacrificati visti gli interessi economici sino americani nel frattempo creatisi). La strategia di pacificazione con la Cina è stata avviata solo dopo un primo periodo di contrapposizione più dura. Più lungimiranza avrebbe permesso di capire che la Cina era sempre stata storicamente un colosso mondiale e sarebbe ritornato ad esserlo nel giro di poco tempo, quindi si sarebbe potuta perseguire fin da subito una strategia di pacificazione che invece è stata avviata tardi e nella peggiore delle condizioni (Cina piu forte, appoggi stranieri piu deboli e situazione deteriorata dagli scontri passati).
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    CITAZIONE (mauricello @ 31/8/2016, 17:09) 
    CITAZIONE (Rinchen Dorje @ 31/8/2016, 16:53) 
    O forse perché tra tibet, Siria, sierra leone e tante altre situazioni simili non faccio differenza

    Vero ma in questo 3d si parlava di precise affermazioni del Dalai Lama, e il Dalai Lama è capo spirituale dei buddhisti tibetani, non è il presidente della Sierra Leone.

    Il Dalai Lama è il capo spirituale di una parte dei tibetani e non di tutti. In particolare della scuola Gelug.
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    CITAZIONE (mauricello @ 31/8/2016, 16:47) 
    CITAZIONE (Rinchen Dorje @ 31/8/2016, 16:30) 
    Sì certo, ma per me il buddismo (personalmente) va al di là di quelste stupidaggini politiche. A me bastano gli insegnamenti credimi; mi sono lasciato quelle sciocchezze alle spalle tanto tempo fa.

    Forse perchè non vivi nel Tibet occupato.

    O nel Veneto occupato.
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    Inglese nulla?
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    Ho la versione di questo libro curata da Arena ed edita da Rizzoli. Non mi ha particolarmente soddisfatto.
    Qualcuno potrebbe consigliarmi edizioni a suo dire migliori, anche in inglese eventualmente.
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    Narraci, o Aurelio, di tali parabole del sommo Platone.
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    Anche San Paolo nella lettera ai Corinzi si esprime su tale tema citando gli insegnamenti spirituali che non possono essere intesi dagli uomini di questo mondo ma solo da quelli che parlano la lingua dello Spirito.

    Sulla stessa falsa riga la celebre frase di non dare le perle ai porci.

    Ebbene cerchiamo le perle, ove le troveremo e come intenderemo questo linguaggio dello Spirito che parla agli uomini che possono comprenderlo?
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    Cito il vangelo di Matteo, che essendo uno di quelli ufficiali è accettato teoricamente da tutti e da eventuali contestatori degli apocrifi.

    I discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
    Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.

    Matteo 13:10-11

    E cosa sono questi misteri rivelati solo agli apostoli e non alle masse per ammissione dello stesso Cristo?
1662 replies since 5/8/2016
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