Buddhismo Italia Forum

Posts written by Voarchadumia

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    Il taedium vitae è un sentimento che pesa greve sull’esistenza umana e, proprio con la sua presenza, la connota in quanto tale.

    In effetti l’uomo, per sua natura,si trova inevitabilmente dinanzi ai suoi limiti ed è consapevole della sua finitezza e fragilità,al contrario di altri animali che ne hanno percezione solo in situazioni di pericolo estremo.

    L’uomo invece è sempre accompagnato da un appetito insaziabile verso la vita, anela con tensione a qualcosa di maggiore senza tuttavia riuscire ad afferrarlo del tutto.


    Seneca nel “De brevitatae vitae” affronta la problematica tutta umana della consapevolezza del fluire del tempo e del desiderio insaziabile che sempre accompagna gli uomini.
    Infatti,secondo la sua visione,l’uomo non riesce ad afferrare a pieno la vita e sfruttarla al meglio perché troppo immerso nei desideri che gli impediscono di concentrarsi realmente su se stesso e lo portano a struggersi riguardo alla brevità della porzione di tempo a ciascuno assegnata.
    La conseguenza è che nessuno è libero di conoscersi e studiarsi, nessuno è “suo”nel vero senso della parola, ma è sempre rivolto all’esterno e sempre si tuffa a capofitto in nuove passioni che lo rendono ubriaco di esistenza.
    Al contrario,concentrarsi su sé stessi, e di conseguenza rifuggire le forme di alienazione più o meno simulate, è forse l’unica soluzione per divenire realmente partecipi del nostro mondo e scavare tra le pieghe della nostra anima.
    Aprire gli occhi e guardarsi senza maschere e senza orologi al polso,che ci ricordano l’urgenza o il ritardo, è sicuramente uno dei passi più difficili da fare ma allo stesso tempo inevitabile per non ridursi a respirare un’aria di riflesso.

    In sostanza,la quantità della vita assume un valore del tutto secondario rispetto alla sua qualità, che invece ci consentirebbe di apprezzarla in quanto tale e non rifuggirla come se fossimo sempre in attesa di qualcosa di migliore.

    Purtroppo Il tempo sembra invece scivolare troppo veloce e finiamo per essere trasportati dal divenire e dal fluire degli eventi;ci sentiamo gettati in una dimensione limitata mentre vorremmo assaporare l’eterno, ma allo stesso tempo l’infinito ci inquieta e ci fa sentire terribilmente finiti.

    Il presente è in corsa e finisce quasi prima di essere giunto: diventa lotta vorticosa, moto delirante;l’uomo vive nel rimpianto o nel progetto accorgendosi di rado che il suo cuore batte; il presente si annulla nel suo essere totalmente investito nella proiezione.

    Nella maggior parte dei casi è l’uomo che si costruisce da solo barriere ed ostacoli, che si imprigiona dietro veli di bugie o verità fittizie ed evita di pulire la patina di sovrapposizioni che oscura la superficie dello specchio nel quale si riflette

    Vivere appieno non deriva da un’apparente soddisfazione di bisogni o bramosie ma piuttosto da uno stare nel mondo con leggerezza e allo stesso tempo con amore, senza rinunciare ai desideri,forse impossibili da annullare, ma non riponendo tutto in essi al fine di arrivare ad una maggiore auto-appartenenza.

    E pur vero che a livello teorico se il dolore viene dal desiderio, che spesso assume i contorni di uno struggimento indeterminato,di una mancanza di qualcosa che non si riesce a descrivere, di un desiderio del desiderare stesso,la cessazione del dolore dovrebbe venire dalla cessazione del desiderio, come del resto affermano diverse teorie filosofiche, come lo stoicismo,e dottrine religiose, come ad esempio il buddismo.

    Tuttavia credo che privarsi del desiderio sia pressoché utopistico e lontano dalla nostra natura.

    Noi viviamo di desiderio,la vita stessa lo è, non possiamo essere indifferenti alle cose,poiché tentare di cancellare parti della nostra essenza è come forzare la nostra anima a percorrere un cammino che non sceglie, come rifiutare una parte di noi.

    Rifacendomi al pensiero di Leopardi,il quale concepisce il taedium vitae come sentimento nobile, esclusivo dell’uomo.

    In effetti questa aspirazione continua,sebbene fonte di dolore, può essere considerata come un privilegio,come un’affinità con l’infinito,con le distanze aperte e l’interiorità nascosta del cuore.

    Ed allora, paradossalmente, proprio attraverso il taedium vitae, se riusciamo a reagire evitando di mettere da parte quello che siamo,si afferma con ancora più vigore la pienezza della vita stessa.
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    La parola Tratak deriva da una radice che significa lacrime ed è una tecnica di contemplazione, più di questo non so perché non ho avuto mai l'occasione di praticarla , vorrei raccogliere più informazioni su questa pratica, ho sentito varie opinioni su questo questo tipo di meditazione, c'è chi pensa sia inutile e dannosa per la vista, e chi afferma
    che la Trataka aiuti a migliorare la funzione degli occhi, la consapevolezza, attenzione e concentrazione. Attiva il chakra del terzo occhio, sviluppa le capacità psichiche e stimola la ghiandola pineale fino ad addirittura far accedere a siddhi di chiaroveggenza.

    Vorrei sapere se qualcuno di voi ha mai praticato Trataka e se ha avuto esperienze positive o negative.

    Grazie in anticipo.
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    Ci sono casi in cui medium non indottrinati, ignoranti e non evangelizzati, senza saperlo aprano le porte della loro medianità verso l'evocazione di Kiumbas, dei veri delinquenti del piu basso piano astrale, che faranno di tutto per ridicolizzare non solo il medium, come il Terreiro Umbanda( luogo dove viene praticato il culto).
    In molte occasioni il Kiumba una volta inocorporato si spaccia per guida spirituale o guardiano,sono
    spiriti maligni che fanno il male per il semplice piacere di farlo,
    Sono opposti al concetto di Umbanda cioè la luce le energie positive, Questi spiriti, "Kiumbas", vivono nell' Umbral (soglia) dove non esiste un ordine di qualsiasi tipo, in cui non c'è nessun governo ed è ognuno per sé. Essi sono spesso reclutati attraverso propinas(tangenti necessarie per convicerli ad agire nel nostro mondo), dai maghi neri per danneggiare altre persone o garantirsi qualche privilegio.
    Nell'Umbanda esistono sciamani chiamati Boiaderos che sono specializzati nella , caccia e cattura dei Kiumba che li temono come la peste.
    Nel Kimbanda che è il lato piu oscuro dell Umbanda(arte di
    curare) questi esseri sono richiestissimi (perchè ricordiamo che la famosa "Macumba" o magia nera non proviene dallo sciamano ma viene attuata da questi spiriti) che a loro volta sfruttano il mago nero che desideroso di beni materiali praticamente vende l' anima allo spirito, questa pratica se non eseguita correttamente puo rovinare letteralmente la vita a chi ne fa uso perchè le conseguenze possono essere fatali perche il mago/medium puo essere divorato con estrema ferocia cambiandolo dall' interno rendendolo succube di queste creature.

    Comunque il Kimbanda non è sinonimo di satanismo e in nessun modo può essere collegato all' oscurita o al male, perchè ricordiamo che è una ramificazione dell' Umbanda l'arte di curare non dobbiamo giudicare sappiamo che purtroppo ci sono persone senza scrupoli e di indole malvagia che utilizzano la magia della Kimbanda per fare il male, ma questo è solo colpa dell' uomo e non delle entità, non possiamo incolpare il veleno per i suoi effetti, ma chi lo usa come arma.
    Il concetto di polarità, positiva e negativa non rientra nel piano Materiale ma nel piano astrale è la normalita per noi la dualita non esiste quindi tendiamo a dare la colpa a questi Exu, il Kimbanda è lo studio dell'alchimia, lo studio della natura fondamentale della realtà anche della sua parte negativa.
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    Per rimanere lucidi nello stato di sogno la dottrina tibetana propone due metodi:

    a) il metodo tantrico, che ha principalmente lo scopo di prepararci a ottenere la liberazione durante gli stati di bardo;

    b) il metodo dello Dzogchen o della "luce naturale", che ha per scopo la liberazione utilizzando il periodo di tempo compreso tra il momento in cui ci addormentiamo e il momento in cui la mente riprende a funzionare; poi la lucidità nel sogno si manifesta come conseguenza della liberazione.

    riporto sinteticamente l'insegnamento di Namkhai Norbu:

    “Nello yoga del sogno ci sono due tecniche, una preliiminare e una fondamentale. Secondo la tecnica preliminare è necessario, prima di andare a letto, interiorizzarsi, cioè ritirarsi dalla identificazione con il fisico, le emozioni e i pensieri possibilmente usando la tecnica del pratyahara per poi addormentarsi con l'intenzione di ottenere la lucidità nei sogni. A letto è consigliabile dormire sul fianco destro per rendere libera la narice sinistra. Con la pratica la posizione non ha più importanza.

    Dopo la pratica preliminare, abbastanza interiorizzati, prima di addormentarsi visualizzare la lettera "A" bianca e luminosa al centro del corpo percependone anche il suono. Rimanere il più a lungo possibile concentrati su questa lettera cercando di averne un'immagine molto precisa. Poi aumentare lentamente l'interiorizzazione in modo da prendere sonno più facilmente. Nell'addormentarsi è fondamentale mantenere la presenza della "A" bianca; se ci si riesce, si dormirà mantenendo la piena consapevolezza. All'inizio si sperimenterà una certa tensione che si cercherà di allentare rilassandosi ma senza abbandonare l'immagine della "A" bianca fino a quando, completamente rilassati, si entra nel sonno. Probabilmente saranno necessari diversi tentativi ma se si riesce a prendere sonno nel modo appena descritto si entrerà nello stato di sogno riconoscendo facilmente che si sta sognando. Proseguendo con la tecnica, si sarà sempre più coscienti di stare sognando. Con la visualizzazione della "A" bianca prima di dormire si utilizza la mente per raggiungere uno stato che trascende la mente stessa. Al mattino, cercare di svegliarsi con la consapevolezza che ci si sta per svegliare; appena svegli, ricordare la lettera "A" bianca e risuonare il suono "AAAAA". La "A" bianca rappresenta sia l'unificazione del nostro stato di coscienza con quello di tutti i nostri Maestri, sia il fluire armonioso dell'energia nel nostro fisico.

    Se malgrado vari tentativi non si riesce a diventare consapevoli di stare sognando, ci si può aiutare visualizzando una "A" rossa nel cakra della gola. Se dopo altri tentativi non si diventa consapevoli, si può visualizzare una sfera bianca sulla nostra fronte in corrispondenza del chakra ajna (il cosiddetto "terzo occhio"). Infine, se dopo questi tentativi non si riesce ancora ad essere consapevoli di sognare, si può pensare con continuazione che tutto quello che facciamo e che vediamo durante il giorno è solo un sogno.

    Se ci si addormenta con la presenza della "A" bianca e ci si risveglia al mattino con la "A" ancora presente, potrebbe significare che si è rimasti in uno stato interiorizzato per tutta la notte. Quando i sogni diventano pura consapevolezza si è raggiunto lo scopo, e allora non servono altre tecniche.

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    Che rapporto esiste tra il corpo e l'anima durante il sogno?

    Ippocrate, Aristotele e Galeno affermavano che nel sogno è come se si amplificassero le sensazioni. Anche in quasi tutte le antiche culture, da quelle animiste degli aborigeni australiani ai nativi d'America, dallo sciamanesimo di varie derivazioni fino alle mistiche superiori della tradizione vedica ed induista, veniva data molta importanza allo stato onirico.
    Nel Buddhismo tibetano c'è un tipo di letteratura chiamata "Milamgyi Terdzod", letteralmente "tesori dei sogni". Sono insegnamenti ritenuti trasmessi da uomini illuminati e intenzionalmente occultati allo scopo di preservarne il contenuto per generazioni future. A dimostrare la grandezza di questi insegnamenti è il fatto che tali maestri hanno predetto nel dettaglio le future invenzioni, il nome dell'inventore ed il tempo della scoperta. Questi insegnamenti, per noti studiosi Buddisti, sono nati migliaia di anni prima della nascita del Buddha storico.
    Gli Egizi cercavano di interpretare i sogni allo scopo di decifrare messaggi da parte degli dei. Fin dai tempi di Giuseppe, il figlio di Giacobbe, il faraone interrogava gli indovini per trovare spiegazioni ai propri sogni. Anche i Caldei si dedicarono alla divinazione attraverso i sogni. Porfirio, filosofo e teologo di origine fenicia, racconta che Pitagora aveva appreso l'arte di interpretare le visioni oniriche recandosi presso i Caldei, gli Ebrei e gli Arabi. Le stesse credenze le ritroviamo presso i Persiani, i Greci, gli Indù e i Cinesi. Cerimonie dedicate ai sogni e alle guarigioni si possono far risalire ai tempi di Babilonia e dell'antica Roma. I sacerdoti di Sparta dormivano nel tempio di Pasifae, figura della mitologia greca figlia di Elio e di Perseide e madre del Minotauro, per ricevere istruzioni "divine" nel sogno per governare nel migliore dei modi. Zoroastro, il re Mitridate, Serse, Quinto Curzio, Giustino, Erode, Cicerone sono solo alcuni personaggi storici che attestavano completa fiducia nelle visioni del sogno. Anche nelle tribù native americane si riportano descrizioni dei sogni nei quali veniva insegnato il metodo più appropriato per guarire un malato.

    Nell'antica Grecia per avere ispirazione nei sogni si usava addormentarsi nei templi sacri sopra una pelle di ariete sacrificato, un vello nero, un'abitudine talmente diffusa che da qui risalirebbe il verbo "dormire". La pelle dell'animale è comunemente detta "derma", successivamente la "e" venne cambiata in "o" come i termini "bonus" che deriva da "benus", "homo" da "hemo", "toga" da "tego" etc. Nella chiesa cristiana l'interpretazione dei sogni non è esaltata come in altre religioni anche se nelle Sacre Scritture personaggi come Salomone, Abimelech e Daniele hanno avuto sogni profetici.

    Riguardo ai nostri tempi va ricordato il chimico Friedrich August Kekule che in sogno scopri la struttura molecolare del Benzene, Dmitrij Ivanovič Mendeleev scoprì in sogno il metodo della tavola periodica di classificazione degli elementi in base al loro peso atomico, Elias Howe completò in sogno la meccanica della sua invenzione la macchina per cucire e anche la teoria della relatività di Albert Einstein ebbe parzialmente origine in un sogno. Giuseppe Tartini violinista e compositore sembra aver avuto ispirazione nel sogno della celebre sonata per violino "Il Trillo del Diavolo" e Voltaire sognò il primo canto dell'Enriade una sua grande opera.


    Aveva forse ragione Shakespeare quando nella Tempesta scriveva:

    Siamo fatti della stessa materia
    Con la quale son fatti i sogni;
    E la nostra piccola vita
    E' avvolta nel sonno.
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    Non credo che personaggi come il Dalai Lama o il 16 Karmapa mancassero particolari abilità per via del loro taglio di capelli quindi puoi andar tranquillo.
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    Buddhismo Zen o Nikaya
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    Secondo quanto riportato dai necrologi del New York Times e del Time Magazine del 6 Maggio 1933, il signor Li Ching-Yun morì dopo aver cresciuto 180 discendenti e dopo aver seppellito 23 mogli all’incredibile età di 256 anni.

    Questa è la storia misteriosa dell’uomo più longevo mai vissuto.

    Come potrete immaginare non si sa molto riguardo quest’uomo, è certo che sia nato in Cina, a Szechwan, provincia nel quale è anche morto. Sappiamo anche che il giovane Li a partire dall’età di 10 anni ricevette un istruzione adeguata ai tempi e più tardi viaggiò a Kansu, Shansi, Tibet, Annam, Siam e Manchuria, località Cinesi dove lavorò alla raccolta di erbe medicinali.
    In seguito a questa esperienza lavorativa la sua storia diventa confusa e meno precisa. Probabilmente per ancora un centinaio di anni il signor Li vendette le sue erbe e verso la fine della sua attività decise di vendere le erbe di altri produttori. Si sa anche, a detta del Time, che l’uomo avesse le unghie della mano destra lunghe 15 centimetri.

    Si racconta che un giorno il condottiero dell’Impero Wu Pei-Fu andò a casa sua per chiedergli quale fosse il segreto di tale longevità e la risposta dell’uomo fu:

    “Mantenere il cuore calmo, sedersi come una tartaruga, camminare allegro come un piccione e dormire come un cane”.

    Le fonti locali dell’epoca rimanevano sbalordite nel vedere che il signor Li Ching-Yun avesse l’aspetto di un uomo adulto in piena forma fisica nonostante i suoi anni. Persone del paese hanno raccontato di avere ricordo di Li fin dalla loro infanzia, altri invece raccontano dal fatto che fosse amico dei loro nonni.

    E’ possibile che un essere umano sia vissuto per un quarto di millennio conservando un aspetto tanto vigoroso? Probabilmente non avremo mai risposta a questa domanda, ma devo ammettere che questa storia è davvero affascinante.
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    Interessante notare come non solo le SS si ispirassero allo yoga indiano ma esistono anche elementi di sufismo Addirittura vengo a sapere che c'era anche un elemento Sufi dovuto a sebottendorf.
    E 'interessante notare dai manoscritti di von Sebottendorff, il fondatore della Thule-Gesellschaft, quali sono state le pratiche meditative che applicata, secondo il ciclo astrologico del sole e la luna: sono una rielaborazione molto fedele dei misteri islamici dell'Iniziazione presa dai sufi. Le mani rappresentano gesti, Mudra, che evoca le energie che vengono poi ridistribuite alle varie parti del corpo. Poi, con gli occhi chiusi, una sequenza di immagini mostrano il percorso evolutivo del Iniziato secondo le tradizioni sufi e dervisci turchi, che sono state prese dalla Thule Gesellshaft, che è stata la prima società segreta all'interno del partito nazionalsocialista tedesco. Come hanno fatto i riti di iniziazione si svolgono all'interno del nuclei più occulto del nazionalsocialismo? L'iniziazione è un inizio, un inizio di un cambiamento di vita, una trasformazione. Ma qual è il suo scopo? Cosa deve portare? L'uso fantasioso di rituali e immagini simboliche di "Spiritiual nell'intermediazione" (tra Uomo e il Divino), quindi la complessità di esoterismo, nel linguaggio criptico, porta l'esperienza di trasmutazione, in cui l'uomo sperimenta, all'interno del percorso iniziatico di una salita al un altro mondo, che viene intesa come una radicale trasformazione dell'uomo in un essere. Il risultato è una trasformazione, una trasmutazione. Secondo alcuni è "Redemption", per creare una diversa energia, il Prana secondo gli induisti, Vril secondo il ariosofia. Qual è stato il risultato all'interno del nazionalsocialismo, come hanno fatto di questa "utopia", e quello che era l'obiettivo finale del nazionalsocialismo nella sua chiavi esoteriche?

    "L'obiettivo del nazionalsocialismo era quello della trasmutazione umana. L'obiettivo finale è stata la "Sonnenmenschen", il Sole-uomo, un uomo che trascende la parte umana e la parte fisica. Con l'arrivo di Hitler al potere in Germania, passando da una dimensione storica ad un altro, credo che una forma di Tantra è stata praticata dalle SS. Il processo di iniziazione di conseguire una trasformazione attraverso l'uomo nuovo, si può far risalire alla tradizione indiana, poi ripresa dai membri delle SS Ahnenerbe, ispirato dal filosofo indiano Tilak, primo membro del Congresso con Gandhi, dal quale ha poi rotto via perché era molto più conservatore. Nel suo libro, "The Home artica nei Veda", ha mostrato come tutte le tradizioni indù provenienti da una civiltà del Polo Nord, quindi, secondo la sua interpretazione dei Veda, i conquistatori dell'India sono l'antica Iperborei, e poi le fonti delle SS Ahnenerbe sono stati indirizzati a questo concetto. L'aspetto tantrico ha tratto dalla tradizione indù del risveglio dei Chakra, più una parte sincretico che ha riguardato lo studio delle rune, la trasmutazione, in base alle SS, sarebbero ottenute Yoga Runic. Runes sono stati considerati come Chakra, attraverso questa meditazione si svegliarono la Kundalini, l'hanno fatta sorgere lungo la spina dorsale fino alla corona chakra Sahasrara. L'obiettivo era quello di creare il "Sonnenmenschen," Sun Man, l'Essere Illuminato, l'uomo immortale, ...
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    CITAZIONE
    Ahah e perchè hai aperto un topic? :lol:

    Perchè tra i diversi metodi di YOGA uno dei più curiosi e relativamente poco conosciuti è sicuramente quello "runico",anche se a confronto con i vari YOGA orientali risulta un Mappazzone, invece a livello storico è interessante, perchè esempio della cultura esoterica nazista.
    Nasce come trasposizione dei sistemi yogici tradizionali applicati alle rune, ma alla fine ne risulta una parodia perchè inventata su due piedi dai due esoteristi Friedrich Bernhard Marby e Siegfried Adolf Kummer, certamente non lo consiglierei come alternativa allo yoga tradizionale.
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    Mi dispiace, te l'ho bruciata in anticipo, comunque una caratteristica della meditazione runica è che essa non funziona affatto! Non è che un “po’ funziona e un po’ no”: non funziona proprio. Per nulla! Non serve a niente, non ha la minima ripercussione. E non noterete mai alcun effetto o miglioramento in nulla, per quanto tempo vi ci dedichiate.
    CITAZIONE (Epimenide @ 2/1/2017, 00:26) 
    Quando parecchi anni fa ero in Germania, Externsteine non lo conoscevo... mi ci portò una ragazza tedesca. Un luogo davvero particolare.

    Externsteine è uno dei luoghi più sacri della Germania praticamente sarebbe la Stonehenge tedesca, personalmente lo trovo un posto un po' inquietante con delle strane energie tuttavia è un posto molto interessante anche se ormai si parla di Externsteine come di un luogo di culto dei monaci cistercensi (non a caso l'ordine monastico che ebbe stretti contatti con i cavalieri Templari), questo luogo è uno di quei posti famosi per il magnetismo sparsi per il mondo e avvolti nel mistero che consiglio assolutamente come luogo da visitare.
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    Stádhagaldr" è un sistema attivo di magia che consiste nell'assunzione di posture o gesti runici, ovvero una forma di meditazione in cui si pratica il controllo del respiro, visualizzando i segni delle rune, che diventano i chakras , le ruote, i centri occulti di energia che sono dentro di noi, paralleli agli organi fisici.



    Gli obiettivi generali del Stádhagaldr sono:


    Il controllo del corpo attraverso la postura (stadha);

    Controllo del pensiero attraverso il suono runico (galdr);

    Il controllo del respiro;

    Il controllo delle emozioni;

    Conoscenza runica del sé e di quello che si vuol diventare;

    Il controllo e la direzione della volontà.

    Lo "Stadhagaldr" viene utilizzato come una modalità di integrazione psicologica e trasmutazione personale.

    Agli inizi del 1920, alcuni Erilaz tedeschi (FB Marby, SA Krummer, e Karl Spiesberger) hanno utilizzato lo Yoga Runico come mezzo per sfruttare i flussi di energia presenti sulla terra e l'atmosfera.

    Risulta che anche le SS utilizzavano le rune per sviluppare un sistema di meditazione di Yoga Runico.

    Ad Extersteine vi è una tomba scavata nella roccia, una sorta di sarcofago, nel quale Himmler e i suoi discepoli tentavano di passare attraverso la morte mistica, creando l'uomo eterno.
    Uno dei fini di Himmler era di certo la creazione del Sonnenmensh: l'uomo sole, il superuomo. L'uomo sarebbe diventato sonnenmensh passando per la morte mistica e divenendo, oggettivamente, immortale.

    Alcuni ufficiali erano sottoposti alla cerimonia dell'aria soffocante che consisteva nel rimanere a meditare un'intera notte all'interno di una sorta di tomba, sovrastata da un arco a volta di pietra. Sulla parete interna, verso il meditante, si osserva la runa Algiz, della Aett di Heimdall. Questa Runa, da una parte rappresenta un sostegno vitale e un aiuto nella comprensione dello spirito, dall'altra, è un potente amuleto che preserva dalla paura dell'ignoto.
    In quel sepolcro il meditante, protetto e sostenuto da Algiz, avrebbe passato la notte recitando mantra e meditando con le rune, servendosi dello Yoga Runico che associa, in un certo senso, la runa al chakra.

    "Le rune sono le chiavi per l'accoglienza, l'assorbimento e la proiezione delle energie presenti nel cosmo. Utilizzando le corrette posture runiche combinate con l'intonazione del giusto suono runico, si può attingere a una combinazione di forze, il cui loro primo effetto è la trasformazione e la guarigione della persona..."

    yoga
    Alcune pose dello yoga runico
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    Questo concetto di Tradizione mi appare estremamente vago soprattutto la sua valenza empirica, non riesco a inquadrarlo, credo sia soggettivo, per me la Tradizione sarebbe la Grande Opera, cioè il fine ultimo dell’Alchimia, che non è la fabbricazione dell’oro, ma la trasformazione dell’uomo che assume la consapevolezza della sua vera natura, cioè il conseguimento dell’illuminazione, se per Tradizione intendi il percorso da seguire per raggiungere l' illuminazione tramandato dagli antichi maestri, il discorso ha un senso ma se per Tradizone qualcos' altro non saprei, non ho capito cosa intendi per Tradizione.
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    Per esempio durante la sua predicazione, il Buddha sostenne sempre una fondamentale misoginia, al pari di tutti i filosofi dell'antichità.
    La donna era vista come una fonte di tentazione del tutto incompatibile con la vita ascetica; essa ovviamente non veniva condannata come persona, ma piuttosto come potere di seduzione che porta a quell'attaccamento per la vita che, attraverso le generazioni, perpetua la condizione di "essere nel mondo" e vincola, di conseguenza, l'individuo al suo dolore, alla sua cieca ignoranza, alla ruota delle rinascite.
    Poiché l'amore e l'unione sessuale sono -secondo Buddha- le forme più primordiali in cui si manifesta la sete di vita, il Buddismo classico non poteva che negare alla donna la possibilità di giungere al Nirvana: l'unica condizione, per una donna, era quella di estinguere in sé tutto ciò che è femminile, cioè in sostanza sforzarsi di sviluppare un pensiero maschile al fine di poter rinascere come "uomo".
    Solo dopo molte discussioni e polemiche, il Buddha consentì ad ammettere le donne fra i suoi discepoli, questo è un esempio di innovazione.

    Comunque devi mettere il pensiero del Buddha nel contesto di 2500 anni fa e se avesse osato fare e dire il contrario sarebbe stato messo alla gogna dai suoi stessi discepoli, anzi, non avrebbe avuto nessun discepolo.
    Proprio per queste cose, quando ebbe l'illuminazione, non voleva insegnare a nessuno, perchè pensava che nessuno sarebbe stato capace di comprendere le verità da lui trovate con l'illuminazione.
    Al giorno d'oggi le cose sono cambiate e la donna occupa un posto di tutto rispetto, nella religione buddhista.
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    Sono assolutamente d'accordo che seguendo un percorso tradizionale alla fine i conti tornino, ma credo che per intraprenderlo ci si debba armare di una sana dose di scetticismo, perchè comunque qui si sta parlando di tradizione in generale tuttavia ogni tradizione ha le sue fesserie tra misoginia e quant'altro e ci vuole discernimento per separare i principi fondamentali e indubitabili citati prima, e i dogmatismi assurdi di certe tradizioni.

    Comunque Papa Francesco non sara un gran teologo ma come Papa è veramente trasgressivo.
123 replies since 15/8/2016
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