Cosa succede in Tibet?

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  1. encovata
     
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    Inoltro anche io per come mi è arrivato, forse lo avete già letto ,

    ciao Encovata




    Cari Amici,

    vi preghiamo di diffondere i comunicati stampa che trovate di seguito.
    Se volete, potete aggiungere la vostra adesione.
    Per altre informazioni vi inviamo il seguente link.

    www.repubblica.it/2008/03/sezioni/esteri/tibet-scontri-lhasa/tibet-scontri-l
    hasa/tibet-scontri-lhasa.html#up







    ASSOCIAZIONE AMICI DEL TIBET

    Comunicato Stampa



    Sosteniamo pienamente le proteste dei monaci buddhisti e del popolo tibetano
    in atto in queste ore a Lhasa, in Tibet, per il rispetto dei Diritti Umani,
    delle libertà fondamentali (libertà di parola, di opinione, di assemblea) e
    per l'autodeterminazione.



    Condanniamo duramente la brutale repressione militare cinese che con decine
    d'arresti, lacrimogeni e l'uso di armi da fuoco (al momento si ha notizia di
    almeno due morti e di un numero imprecisato di feriti) sta rispondendo alle
    manifestazioni dei tibetani che si susseguono in questi giorni in tutto il
    Tibet e nei grandi monasteri di Ganden, Sera e Drepung.



    Uno dei maggiori problemi della Repubblica Popolare Cinese è la mancanza di
    legittimazione del suo governo in Tibet. Come ha appena affermato il Dalai
    Lama, Premio Nobel per la Pace 1989, da Dharamsala in India, con l'uso della
    forza delle armi non si otterrà nessuna stabilità duratura.



    Oggi è veramente sotto gli occhi di tutti in che modo Pechino si sta
    preparando alle sue Olimpiadi, tradendo gli ideali olimpici di pace,
    amicizia, comprensione globale. Infatti in Cina si moltiplicano gli arresti
    e le torture dei reporter, dei sostenitori dei Diritti Umani, dei loro
    avvocati, dei dissidenti e sono già stati oscurati quasi tremila siti
    Internet.



    In Tibet la Cina da mezzo secolo sta perseguendo una politica di
    annientamento dell'identità e cultura tibetane, anche attraverso
    l'emarginazione linguistica e i massicci trasferimenti di popolazione cinese
    (genocidio per diluizione) assieme alla distruzione e al saccheggio del 90 %
    del patrimonio artistico e architettonico tibetano, all'uso devastante,
    anche fino alla morte, delle torture fisiche e psichiche sui prigionieri
    politici, monache e monaci buddhisti, arrestati spesso solo perché in
    possesso di una foto del Dalai Lama o per aver gridato la loro voglia di
    indipendenza e la loro lealtà al Dalai Lama.



    Del resto il regime autoritario cinese è il più grande stato killer del
    mondo, con circa 10.000 condanne a morte l'anno (più del 77% delle
    esecuzioni accertate sul totale mondiale).



    La Cina è il principale sostenitore della giunta militare birmana, occupa
    illegalmente il Tibet, il Turkestan Orientale e la Mongolia Interna,
    supporta il Sudan nella tragedia del Darfur: in una totale mancanza di etica
    della politica e dell'economia, nella corsa ai profitti derivanti
    basilarmente dallo sfruttamento di manodopera a basso costo, si continua a
    chiudere gli occhi.



    FERMIAMO SUBITO IL GENOCIDIO IN TIBET!

    IL SILENZIO È SEMPRE COLPEVOLE



    Associazione Amici del Tibet








    COMUNICATO STAMPA
    CS34-2008



    CINA: AMNESTY INTERNATIONAL CONDANNA LA REPRESSIONE NEI CONFRONTI DEI
    MANIFESTANTI TIBETANI



    Amnesty International ha espresso la propria condanna per la recente dura
    repressione nei confronti di un gruppo di pacifici manifestanti nella
    capitale del Tibet, Lhasa.

    Secondo testimoni oculari, l´11 marzo la polizia cinese ha usato gas
    lacrimogeni e pungoli elettrici per disperdere 500 manifestanti che
    stavano chiedendo il rilascio di alcuni monaci arrestati nel corso delle
    proteste dei giorni precedenti.

    Lunedi´ 10 marzo 11 dimostranti, tra cui nove monaci, sono stati
    brutalmente picchiati e arrestati all´esterno del tempio di Tsuklakhang,
    nel centro di Lhasa. Il gruppo stava manifestando per ricordare il 49°
    anniversario della fuga del Dalai Lama dal Tibet, dopo il fallimento della
    sua ribellione contro il dominio cinese. Nelle stesse ore sono stati
    arrestati una cinquantina di monaci in altre zone della capitale.

    `I dimostranti hanno il diritto di esprimere la propria pacifica protesta.
    Negando la liberta´ di espressione e di riunione, la Cina viola gli
    standard internazionali sui diritti umani´ - ha dichiarato Paolo Pobbiati,
    presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. `In questo
    modo le promesse fatte in occasione dei Giochi Olimpici a Pechino appaiono
    ancora piu´ vuote e lontane´.

    L´organizzazione per i diritti umani ha chiesto alla Cina di rilasciare
    immediatamente tutte le persone arrestate negli ultimi giorni per aver
    esercitato in forma pacifica i propri diritti.



    FINE DEL COMUNICATO

    Roma, 12 marzo 2008



    Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
    Amnesty International Italia - Ufficio stampa
    Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: [email protected]






    COMUNICATO STAMPA

    Il giorno 10 marzo 2008 nella capitale del Tibet; Lhasa, durante il 49mo
    anniversario dell'insurrezione del popolo tibetano contro l'occupazione
    cinese del Tibet, più di 500 monaci dei monasteri di Drepung e Sera sono
    scesi in piazza con una manifestazione pacifica chiedendo la libertà per il
    Tibet e la liberazione dei monaci arrestati nello scorso ottobre. Secondo
    Radio Free Asia i manifestanti sono stati arrestati e i monasteri sono
    ancora blindati. Gli spari sono stati sentiti dai monasteri. La situazione è
    molto critica.

    Questa manifestazione è la prima grande manifestazione dopo quella del 1989
    che fu brutalmente repressa, portando centinaia di morti e arresti e fu
    imposta la legge marziale in Tibet.

    In tutto il mondo ci sono state manifestazioni pro Tibet negli ultimi tre
    giorni, e la bandiera del Tibet è stata esposta in più di 941 comuni in
    Germania e in molti Stati negli Stati Uniti.

    Queste manifestazioni coincidono con la marcia del ritorno a piedi degli
    esuli tibetani dalla sede del governo Tibetano in Dharamsala in India per
    raggiungere il Tibet durante i giochi olimpici in agosto. Inoltre coincide
    anche con le olimpiadi dove la Cina vuole legittimare l'occupazione del
    Tibet, la Mongolia interna e il Turkestan Orientale e tutte le gravi
    violazioni dei diritti umani in Cina.

    1. Noi Tibetani condanniamo la brutale repressione dei monaci che hanno solo
    manifestato per chiedere i diritti di cui non godono. Gli arresti in Tibet
    per una manifestazione anche pacifica comportano lunghe e disumane torture e
    la prigione a vita. Chiediamo che siano immediatamente liberati i monaci
    arrestati.

    2. Chiediamo all'ONU e Unione Europea di condannare il Governo di Pechino e
    di mandare un inviato speciale in Tibet come hanno fatto per la Birmania.

    3. Chiediamo alle redazioni dei giornali di mandare i loro giornalisti in
    Tibet.

    4. Protestiamo al COI di non aver fatto nessuna pressione alla Cina per
    migliorare i Diritti Umani in Cina e di aver favorito il mercato degli
    sponsor e il regime totalitario. Inoltre chiediamo che siano liberati i
    prigionieri politici prima dei giochi olimpici.

    5. Chiediamo agli individui, ai giornalisti e al mondo libero, civile e
    democratico di sostenere la lotta non violenta del popolo Tibetano.

    Sabato 15 marzo ci sarà un sit-in a Milano dalle ore 11 alle 12.30, Piazza
    della Scala in solidarietà con i monaci in Tibet


    13 marzo 2008

    Comunità Tibetana in Italia
    Tel: 3287438279
    www.comunitatibetana.org <http://www.comunitatibetana.org/>

    Hanno aderito alla manifestazione:

    Comunità Tibetana in Italia
    Associazione Donne Tibetane in Italia
    Associazione Italia-Tibet

    Associazione Amici del Tibet
    Socialismo Libertario
    Associazione Radicale Adelaide Aglietta
    Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito
    Amnesty International
    Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano
    Aref Onlus
    Radicali Milano

     
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103 replies since 12/3/2008, 19:27   4221 views
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