Cosa succede in Tibet?

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    Shankar Kulanath

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    monastero militare che serviva a cosa? O.o poveri gelug.. -.- i Dalai Lama approvavano sta cosa? bah..

    Preferisco non fare ulteriori commenti per non sembrare settario.
     
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  2. maris81
     
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    ragazzi ho trovato una bella iniziativa dell'organizzazione italia-tibet, vi posto l link :)

    http://www.italiatibet.org/

    saluti!
     
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  3. Tanya_
     
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    Dobbiamo fare tutti attenzione alle posizioni che assumiamo.
    E' molto facile puntare il dito contro questo o quell'altro, ma è un modo puerile e poco illuminato.
    Vedere continuamente i difetti di un altro, di un popolo di una nazione alla fine li fa diventare nostri.

    Non bisogna stupirsi di nulla, basta guardarsi dentro ed allora si capisce perchè accadono certe cose nel mondo, perchè sta accadendo ciò che sta accadendo ora in Tibet, domani in Israele, ieri in Africa ecc..

    Perchè siamo tutti intolleranti verso il prossimo, perchè siamo egoisti, perchè vogliamo prevalere sull'altro, perchè pensiamo di essere migliori di un altro, perchè pensiamo di essere nel giusto.


    Le crisi mondiali hanno la stessa radice del conflitto che si genera tra due vicini di casa!

    Inviterei a smettere di supportare la causa del Tibet o quella della Cina, oppure di denigrare la Cina.
    Non capite che più ci si schiera contro QUALCOSA più si generano tensioni ed odio?

    Non servono petizioni, non servono manifestazioni per cambiare le cose. Bisogna crescere dentro!


     
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  4. Lapsus_Weinstein
     
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    Ciao Tanya :-)

    Vedo con piacere che ti interessi di Kabbalah, anzi ne sei maestra!

    Non sono un esperto, ma qualche libro sull'ebraismo l'ho letto, e tra questi alcuni di uno di quelli che considero tra i migliori kabbalisti del nostri tempi, Gershom Scholem ( http://it.wikipedia.org/wiki/Gershom_Scholem )

    Bene, lui è stato fra i più fervidi promotori del ritorno degli Ebrei nella loro terra promessa, Erez, da cui vennero cacciati nel 70 e.v.

    Perchè dunque tu neghi questa possibilità ai Tibetani, dopo solo un sessantennio di esilio, per molti di loro?

    La questione dell'indipendenza, che il Dalai Lama non chiede, accontentandosi di una piena autonomia, dovrebbe credo essere comunque presa in considerazione, in nome del diritto dei popoli ad autodeterminarsi.

    Ma qui, in più, ci sono gravi e palesi, anche se sapientemente occultate dalle autorità di Pechino (che non corrisponde a i cinesi che non per colpa loro poco o nulla sanno) violazioni della Carta dei Diritti dell'Uomo, riconosciuta dall'ONU.

    Non agire, in questo caso, equivale a lasciar agire il regime poliziesco e dittatoriale che ahimè governa la Cina, ammantandosi per di più del vecchio ideale, quello comunista, dei fondatori della Cina Popolare.

    Per usare il tuo paragone, è come se svegliandomi, un mattino, di pessimo umore, lasciassi che il mio Ego mi tagliasse un braccio...

    https://www.youtube.com/watch?v=iyzjIo-XNo4

    Edited by Lapsus_Weinstein - 4/4/2008, 19:58
     
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  5. maris81
     
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    vabbè cmq la Cina ha torto sotto tutti i punti di vista legali internazionalistici...mi sbilancio ok!

    nessuno fa nulla perchè la cina ha basi nucleari in tibet con i missili pronti a partire..sono troppi i cinesi..e nessuno vuole una guerra...almeno dicono che non la vogliono...

    inoltre è membro permanente dell'onu...ci sono milioni di dollari investiti per le olimpiadi..è un dittatura travestita da repubblica popolare...ha costretto il tibet a firmare un trattato di liberazione nel 51 sotto costrizione, quindi in termini internazionali invalido quindi privo di effetti giuridici...quindi il tibet è internazionalmente libero e uno stato a se stante.
    ha distrutto l'ambiente naturale del tibet monasteri e testi sacri...facendo perdere ai pochi tibeteni rimasti li la loro identità,sono morte oltre 2 milioni di persone....è attuata una politica repressiva di controllo delle nascite per l'etnia tibetatana(madre e feto per intenderci)...continuano a sparare stronzate politiche per giustificare gli ultimi scontri....ah dimenicavo: l'invasione del 1949-50 è giustificata dai rapporti che intrattenne il V dalai lama con il principe mongolo, di cui adesso non ricordo il nome, e siccome la mongolia a suo tempo faceva parte della cina anche il tibet era cinese....mah patetico...di tutto questo dobbiamo ringraziare Mao tze dong....

    capisco che la Cina non va denigrata..ma caspita è un dato di fatto che il suo atteggiamento è antitutto quello che non è cinese..quindi perfavore non mi venite a dire che non bisogna supportare il Tibet..la cosa buona è giusta è supportarlo con la giusta motivazione...io non provo odio per la Cina e penso che nessuno in questo forum nutra odio per i cinesi...ma è un fatto importantissimo poter dare solidarietà a un popolo oppresso da così tanti anni....con iniziative tese a far conoscere lo scempio che sta avvenendo il tibet...a mio parere la giusta informazione è necessaria per affrontare il regime comunista cinese non le strumentalizzazioni varie di informazioni come il boicottaggio del made in china...ma la bandiera tibetana io l'appenderei al balcone, come mi farei una bella camminata in silenzio :)

    la stessa solidarietà la do ai Palestinesi per esempio..ma non significa che gli israeliani sono il demonio! :)

    ciao

    CITAZIONE (Tanya_ @ 4/4/2008, 19:57)
    CITAZIONE (AuspiciousMerit @ 4/4/2008, 18:51)
    Non sono d'accordo. Per le cause giuste, e con una giusta motivazione, è necessario lottare.

    L'Impero Tibetano, che tanto si difende a spada tratta, ha fatto morti e conquistato terre, privando chi c'era prima della loro autonomia, proprio come adesso gli sta facendo la Cina.

    scusami se te lo dico..quest'affermazione non è veritiera..il tibet sta li da millenni.. ^^ non c'è piu dal 1949-51 e dopo l'esilio del Dalai Lama...
     
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  6. encovata
     
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    Dalla redazione siddhi, copio e incollo
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    Ritenendo che ci sia bisogno di far circolare le notizie il più possibile, anche a rischio di farne circolare di false o di entrare a far parte dell'ennesima mail della stessa notizia....la redazione di Siddhi inoltra.




    To: <@iltk.it;>
    Subject: Fw: NOTIZIE
    Date: Mon, 7 Apr 2008 20:49:50 +0200
    X-Priority: 3


    da Franco

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    La candidata democratica alla Casa Bianca prende posizione sul Tibet: "Disertare la cerimonia dell'8 agosto se Pechino non muterà atteggiamento"

    Olimpiadi, la Clinton a Bush: "Boicotti l'apertura dei Giochi"




    Hillary Clinton
    WASHINGTON - Hillary Clinton, candidata democratica alla Casa Bianca, ha chiesto al presidente americano George W. Bush di "boicottare l'apertura delle Olimpiadi di Pechino" se il governo cinese non muterà atteggiamento in materia di diritti umani.

    "I violenti scontri in Tibet e il fallimento del governo cinese nell'usare i suoi rapporti con il Sudan per fermare il genocidio in Darfur sono un'opportunità per la leadership presidenziale", ha affermato la Clinton, secondo la quale il presidente non dovrebbe partecipare alla cerimonia dell'8 agosto "in assenza di cambiamenti importanti da parte del governo cinese".

    L'ex first lady ha accusato l'amministrazione Bush di "aver sbagliato a ridimensionare l'aspetto dei diritti civili nella propria linea politica sulla Cina". E ha esortato i cinesi ad approfittare di questo momento "come opportunità per tener testa alle aspirazioni universali per il rispetto dei diritti umani, ideali che i Giochi olimpici rappresentano". Gli americani, ha aggiunto la senatrice di New York, sosterranno con forza la tutela delle libertà religiose e d'espressione.

    Nello stesso tempo, la Clinton ha escluso ipotesi di boicottaggio da parte degli atleti Usa, "che hanno lavorato duramente per guadagnarsi il diritto a competere alle Olimpiadi".







    Dopo gli scontri di Londra, rallentamenti e interruzioni dei manifestanti pro-Tibet hanno costretto più volte gli organizzatori a cambiare modalità e itinerario

    La fiaccola nella Parigi blindata - Le proteste interrompono la marcia

    Il presidente del Comitato olimpico chiede di rispettare lo spirito dei Giochi e al governo del Paese ospitante una "pacifica soluzione" della questione Tibet




    La protesta davanti al municipio di Parigi
    PARIGI - Dopo le manifestazioni e gli scontri di ieri a Londra, la fiaccola olimpica è sbarcata a Parigi: sconvolto l'itinerario previsto, la solenne marcia si è fermata prima del termine. Manifestazioni di protesta a sorpresa da parte di attivisti di Reporter senza frontiere e di sostenitori del Tibet hanno interrotto più volte il percorso: gli organizzatori hanno portato la torcia su un bus, deviando strade e programmi. E mentre il Cio lancia un altro appello alla Cina, Pechino condanna le "vili proteste" inscenate nella capitale britannica.
    Parigi interrompe la marcia. La torcia è arrivata nel pomeriggio sotto scorta a bordo di un bus allo stadio Charlety, ultima tappa di un percorso a ostacoli che dalla Torre Eiffel ha costellato il passaggio della fiaccola tra le strade parigine. Le bandiere con i cinque cerchi olimpici trasformati in manette, simbolo della protesta attivata da Reporter senza frontiere, ha accompagnato con clamorose apparizioni il passaggio della torcia, sventolando sulla Torre Eiffel, sugli Champs Elysée, sul municipio di Parigi, e obbligando la fiaccola a fermarsi prima del traguardo dopo la decisione del sindaco Bernard Delanoe di cancellare ogni cerimonia.
    Sono stati gli organizzatori a decidere l'interruzione della staffetta dopo che i continui assalti da parte degli attivisti per i diritti umani hanno costretto a caricare più volte la torcia su un autobus scortato dalla polizia. A questo proposito la prefettura ha precisato che la fiaccola è sempre rimasta accesa ogni volta che si trovava sul mezzo, e che la fiamma si è spenta una sola volta per un problema tecnico.



    Gli agenti hanno arrestato quattro persone - due attivisti pro-Tibet, due di Reporters senza frontiere e una politica francese - che avevano ostacolato la marcia del tedoforo e cercato di superare il cordone di sicurezza. Anche la vice-presidente del consiglio regionale parigino, la verde Mireille Ferri, è stata fermata mentre, impugnando un estintore, si dirigeva verso la Torre Eiffel, punto di partenza della staffetta.

    La torcia avrebbe dovuto attraversare un percorso di 28 chilometri, portata a turno da 80 tedofori e costeggiando i maggiori siti turistici parigini fino alla sede del Compitato olimpico francese, nei pressi dello stadio Charlety, con circa tremila poliziotti impegnati a proteggere il passaggio. Ciascun tedoforo di turno era protetto da un cordone ambulante lungo 200 metri e composto da 65 poliziotti in moto, 100 sui roller e altrettanti vigili del fuoco corridori.

    L'ira di Pechino. La Cina ha condannato oggi le "vili azioni" dei manifestanti filotibetani che ieri hanno disturbato il percorso della fiaccola olimpica a Londra. Per la prima volta il tg della notte della tv cinese ha brevemente accennato agli incidenti che hanno disturbato il passaggio della fiaccola olimpica, ieri a Londra e oggi a Parigi, nell'edizione delle 22 locali (le 16 italiane) del notiziario della principale rete della tv centrale, Cctv1. In precedenza, l'emittente ha mostrato immagini del passaggio della fiamma a Parigi, con una forte presenza di poliziotti e con l'inviato della Cctv che si rallegrava per "la calorosa accoglienza degli abitanti di Parigi, dei cinesi d'oltremare e degli studenti cinesi".

    L'appello del Cio. Sul tema delle proteste legate al cammino della fiaccola per la prima volta è intervenuto il presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), il belga Jacques Rogge, che ha espresso la profonda preoccupazione per quello che sta succedendo. "Tutti siamo preoccupati - ha detto Rogge - la situazione in Tibet ha suscitato un'ondata di proteste dei governi, dei mezzi di comunicazione e dell'ong che sta mettendo a rischio il passaggio della torcia". Poi la richiesta a Pechino di una "rapida, pacifica soluzione" della situazione tibetana.

    San Francisco pronta alla protesta. Con l'odierna tappa parigina la fiaccola chiuderà il suo giro europeo e partirà questa sera per le Americhe, attesa dagli appuntamenti di San Francisco, mercoledì, e Buenos Aires, venerdì. Intanto la città californiana, dove vive la terza comunità cinese del Nordamerica, si prepara ad accogliere la fiaccola olimpica con manifestazioni anti-cinesi.
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    Parigi, percorso a ostacoli per la fiaccola olimpica: niente cerimonia, arrivo su un bus


    La staffetta percorrera' 28 chilometri


    Una bandiera nera sulla quale i cerchi olimpici vengono raffigurati come manette è stata issata al primo piano della Tour Eiffel, sul lato nord.

    Alcune bandiere nere di Reporter senza frontiere e una bandiera del Tibet invece sono state esposte per protesta da un gruppo di consiglieri ecologisti all'interno del municipio parigino.

    Dopo questi episodi il sindaco di Parigi ha deciso di annullare la cerimonia prevista all'interno dell'Hotel de Ville, il municipio di Parigi, per il passaggio della fiaccola olimpica dalla ex campionessa di nuoto, Christine Caron, al calciatore del Paris Saint Germain, Pedro Pauleta.

    "Non siamo d'accordo sul fatto che la fiamma delle Olimpiadi entri all'Hotel de ville - ha detto l'assessore comunale Denis Baupin, dei Verdi - perché è una parte del sangue dei tibetani che entra nel municpio con la fiaccola".

    Tracce della questione tibetana sulla tv cinese
    Per la prima volta un'emittente televisiva cinese ha accennato, seppur in maniera superficiale, agli incidenti che hanno ostacolato il percorso della fiamma olimpica a Londra e a Parigi. A parlarne, ieri sera, il telegiornale delle 22.00 della principale rete della tv centrale, Cctv1. La giornalista ha detto che "un piccolo gruppo di persone ha tentato di perturbare il passaggio della torcia a Parigi e Londra", ma non ha fornito alcun particolare sugli incidenti verificatisi nella capitale francese.

    La corsa ad ostacoli della torcia olimpica
    Oggi le autorità parigine hanno deciso di troncare la marcia della torcia olimpica attraverso la città, annullando le ultime staffette, dopo i numerosi attacchi che hanno rallentato e a volte interrotto la staffetta. La torcia è arrivata all'ultima tappa del suo passaggio, alla sede del Compitato olimpico francese accanto allo stadio Charlety, nella parte sud di Parigi, a bordo di un autobus.

    Tante, comunque, oggi le interruzioni del percorso della fiaccola a Parigi: la staffetta è stata interrotta per ldue volte dalle manifestazioni pro-Tibet e la fiaccola è stata messa al sicuro sull'autobus. Anche questa volta, gli organizzatori hanno spiegato che la fiaccola è stata spenta per motivi di sicurezza.

    La fiamma olimpica era stata riaccesa e affidata ad un tedoforo verso le 13:50 vicino a Pont d'Issy-les-Moulineaux alle porte di Parigi.

    Era partita intorno alle 12:35 dalla Torre Eiffel, come previsto. Poi, per le troppe proteste le autorità hanno deciso di spegnerla.

    La fiaccola è stata portata a bordo di un'autobus mentre si dirigeva, lungo la rive gauche, verso Issy-les-Moulineaux (sud-ovest di Parigi), e dopo incidenti tra forze dell'ordine e manifestanti pro-Tibet. L'interruzione si è avuta a circa 200 metri dalla Tour Eiffel, quando il corteo che seguiva la fiaccola aveva lasciato la zona di sicurezza segnata attorno al monumento.

    Proteste e fermi
    Quattro persone sono state fermate dalla polizia lungo il percorso della fiaccola olimpica, mentre tentavano di rallentare il passaggio della torcia.

    La vicepresidente della regione parigina dell' Ile-de-France, la verde Mireille Ferri, è stata fermata dalla polizia, mentre si stava dirigendo con un estintore, poco prima di mezzogiorno, verso la Torre Eiffel. Lo hanno reso noto i Verdi, precisando che la Ferri è stata condotta in un commissariato di polizia.

    Circa 3.000 poliziotti sono impegnati nel servizio di sicurezza.

    Ai piedi del celebre monumento parigino c'erano centinaia di persone. L' associazione Reporter senza frontiere aveva chiesto ai parigini di radunarsi per manifestare a favore del Tibet.

    Primo degli 80 tedofori impegnati nella staffetta parigina era Stephane Diagana, ex campione mondiale dei 400 metri ostacoli. La staffetta doveva percorrere 28 chilometri, passando davanti ai celebri siti della capitale francese per arrivare, intorno alle 17, allo stadio Charlety.
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    OLIMPIADI CINESI - CONTINUA L'ASSEDIO DEI FILOTIBETANI
    Scontri a Parigi, spenta la fiaccola. Il Cio sferza Pechino: basta violenza
    Parigi, attivisti pro-Tibet si scontrano con la polizia
    + Londra, assalto alla fiaccola olimpica
    Tafferugli e manifestazioni pro Tibet. E il sindaco annulla le ultime staffette
    PARIGI
    La marcia della torcia olimpica si è fermata. Il sindaco di Parigi, Bernard Delanoe, ha annullato le cerimonie organizzate per il passaggio della fiaccola e sul municipio pendono la bandiera tibetana e un drappo nero con i cinque cerchi trasformati in manette. La staffetta è stata interrotta dopo che i continui assalti da parte degli attivisti per i diritti umani hanno costretto a spegnere più volte la torcia e a caricarla su un autobus scortato dalla polizia.

    Scontri e arresti
    Un altro drappo nero su cui si stagliavano cinque manette è stato disteso sulla torre Eiffel da tre attivisti di "Reporter senza frontiere". Gli agenti hanno fermato cinque persone - due attivisti pro-Tibet e due di Reporters senza frontiere e una politica francese - che avevano ostacolato la marcia del tedoforo e cercato di superare il cordone di sicurezza. Il vice-presidente del consiglio regionale parigino, la verde Mireille Ferri, è stata fermata mentre, impugnando un estintore, si dirigeva verso la Torre Eiffel, punto di partenza della staffetta. Lo hanno reso noto fonti del partito.

    Il Cio incalza Pechino: «Soluzione pacifica»
    Mentre Pechino torna a condannare il tentativo di sabotare il passaggio della fiaccola, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), Jacques Rogge, è intervenuto per la prima volta per esprimere «profonda preoccupazione» per quello che sta succedendo e chiedere alla Cina una «rapida, pacifica soluzione» della situazione in Tibet. «Tutti siamo preoccupati», ha detto Rogge, «La situazione in Tibet ha suscitato un'ondata di proteste dei governi, dei mezzi di comunicazione e dell'ong che sta mettendo a rischio il passaggio della torcia. La violenza, da qualunque ragione sia ispirata, non è compatibile con i valori della fiaccola e dei Giochi olimpici».

    «Un trionfo per la democrazia»
    La stampa britannica ha salutato le proteste di sabato a Londra come «un trionfo per la democrazia». Nella notte, la fiaccola è stata portata in un luogo segreto e lungo il percorso di 28 chilometri è protetta da circa 3.00 agenti: un cordone di 65 poliziotti in moto, 100 pompieri, a una cinquantina di veicoli con circa 200 uomini in assetto anti-sommossa. Anche San Francisco, dove la torcia olimpica è attesa mercoledì, si sta attrezzando per allestire un 'piano sicurezzà senza precedenti. Tutto fa pensare che il cammino della fiamma olimpica sarà ancora accidentanto.
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    SABINE VERHEST, LA LIBRE BELGIQUE, BELGIO


    Ipocrisia europea sul Tibet


    DELUDENTE E DEPRIMENTE. La vigliaccheria non è un atteggiamento rispettabile, soprattutto quando viene da un continente che si vanta di difendere i diritti, la democrazia e la libertà. Mentre i tibetani manifestavano a Lhasa, gli europei si sono defilati. Riuniti in Slovenia, i ministri degli esteri hanno lasciato l'ennesimo appello al dialogo. Ma hanno evitato di parlare di Olimpiadi. Avrebbero potuto sfruttare l'argomento per spingere Pechino a negoziare seriamente un'autonomia tibetana con il Dalai Lama all'interno della Cina. Invece è successo il contrario: la parola "Olimpiadi" è scomparsa dal comunicato europeo e l'idea di adottare una posizione comune durante le cerimonie olimpiche è stata abbandonata.
    Gli europei non si rendono conto che oggi molti tibetani sacrificano la loro vita pensando di essere sostenuti da Bruxelles. E che tremila persone fuggono ogni anno attraversando a piedi l'Himalaya. I nostri valori meritano di essere difesi in modo deciso, anche nei confronti della Cina, che è economicamente dipendente da noi come noi lo siamo da lei. Se oggi i cinesi si sentono forti, è anche perché di fronte hanno un'Unione incapace di andare oltre le dichiarazioni di principio.
    Che potevamo aspettarci da un gruppo di paesi che non esita a bloccare chi osa sventolare una bandiera tibetana e vieta alla stampa di assistere all'arrivo della fiamma olimpica all'Acropoli? L'Europa dovrebbe smetterla con l'ipocrisia e dire chiaramente che difende i diritti dell'uomo solo quando le conviene. E che in questo caso non le conviene. - adr
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  7. encovata
     
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    Segnalazione attendibile di siti dalla redazione di Siddhi,

    Oltre www.savetibet.org , oppure www.italiatibet.org , occidentali e tibetani mi hanno segnalato www.phayul.com .
    condivido.
    a.s.t
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  8. Lapsus_Weinstein
     
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    Vi segnalo che Bhikkhu Kamachi, del Dalai Lama Tibet Project in Second Life, ha ricevuto in dono da un illustre giapponese un'intera isola

    image

    http://slurl.com/secondlife/Tibet/117/137/54

    e invita, non appena sarà completamente agibile, anche i buddhisti italiani ad utilizzarla per incontri sul Budddhismo e sulla questione del Tibet (Libero)

    I tag attuali sono:

    DLTP - a SecondLife support group for the current 14th Dalai Lama, future Dalai Lamas, & Tibetan people for preserving Tibetan Culture & Buddhism in SL. Home of Dalai Lama Tibet Projects SecondLife and Building Potala Palace.

     
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  9. Abicetta
     
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    CITAZIONE (Tanya_ @ 4/4/2008, 19:57)
    Bisogna capire contro CHI, contro COSA ci stiamo scagliando.
    Quando vedremo che siamo noi, dall'altra parte dello specchio, ci fermeremo. Perchè non avremo il coraggio di auto-lesionarci.
    Siamo Uno, discesi nella materia sotto l'illusione della moltitudine!

    Vedete il limite delle religioni, tutte quante: insegnano teoricamente delle cose giuste (perchè anche il buddhismo, in questo caso, insegna che far del male al prossimo è fare del male a sè stessi, e che tutti siamo Uno) però poi ti spingono a prendere una posizione definita di appartenza, di identificazione con il gruppo, con un maestro invece che un altro.

    Bè qui più che una questione religiosa è una questione politica. Un problema di potere dittatoriale che va contro i più elementari diritti umani. I Cinesi stessi sono i primi ad esserne vittime e infatti come popolo hanno tutta la mia solidarietà.

    Come pensiero di unità: noi e l'altro noi... non è giusto autolesionarsi, sono daccordo, ma disciplinarsi si, altrimenti possono prevalere le cattive abitudini sulle virtù.

    Per quanto riguarda le lotte di appartenenza o di identificazione con un gruppo piuttosto che un altro... è più una caratteristica umana che si verifica in ogni aggregazione, anche non religiosa.
     
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    Brutto

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    sapevo gia´ di questa isola buddhista/tibetana..inutile dire che finche´ non mi son sistemato non posso organizzare la cosa.. se karmapa vorra´ qualcosa si potra´ organizzare pure li´ in terreno neutro (sempre che neutro sia considerato da altri..) ... i migliori auspici che la cosa migliori.. (come Bhikkhu e gli altri dicevano in conferenza settimane fa..)
     
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  11. Lapsus_Weinstein
     
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    Ricevo e ritrasmetto (il sito e il wiki segnalati possono inoltre forse servire... )

    His Holiness the Dalai Lama is visting america for 13 days. Settle and my home state of Michigan.
    Settle: http://www.seedsofcompassion.net/
    Michigan: http://www.dalailamaannarbor.com/

    Interesting: Dan Faber the Photagapher I knew 25 years ago and we stayed at the same Vietnamese temple in Los Angeles. His wesite is here http://www.bodhisattva.com/archive.html

    Everyday with LovingKindness

    Thank YOU,
    Bhikkhu Kamachi
    DLTP/Spiritual Director
    Seeds of Compassion Wiki

    This easy-to-use collaborative website (”wiki”) invites people around the world to participate in Seeds of Compassion on April 11-15, 2008 in Seattle, Washington USA. Introduce yourself, share ideas, or find out how to take action in 2008-09.

    Read About This Wiki to get started.

    http://wiki.seedsofcompassion.org/
     
    .
  12. encovata
     
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    Sotto, l'APPELLO del filosofo VAttimo ( già
    sottoscritto da 50 "intellettuali" italiani).

    >In allegato un intelligente commento di FRancesco Pullia.

    Da diffondere, mi pare.
    a.s.t

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    From: "comunitý" tibetana <tibetancommunityitaly @ yahoo.com>
    Subject: comunicato stampa: racogliamo nuove adesioni manifestazione davanti consolato cinese a Milano
    To: thupten <tenthup @ yahoo.com>



    Comunicato Stampa
    12 aprile 2008

    Il giorno 17 aprile a Milano dalle ore 15.00 alle 17.00 davanti al consolato cinese in via Benaco ci sar¨¤ una manifestazione di protesta contro:

    sessanta anni di repressione militare e assimilazione forzata che ha ridotto noi Tibetani ad essere un popolo di minoranza nella propria terra, un popolo discriminato ed emarginato in tutti gli aspetti della vita sociale, economica e politica. Non ce la facciamo pi¨´ ad essere soffocati e privati del nostro diritto all¡¯identit¨¤ culturale, della libert¨¤ di espressione e di praticare la nostra fede.

    La nostra lotta ¨¨ una lotta non violenta, contro un regime dittatoriale violento, la nostra arma ¨¨ la verit¨¤ contro le menzogne e la propaganda del regime cinese, che incita all¡¯odio razziale contro i Tibetani. La nostra lotta ¨¨ contro il regime e non contro il popolo cinese.

    Continua la repressione in Tibet, che ancora resta isolato dal mondo senza nessun giornalista libero. Nonostante gli appelli dell¡¯Unione europea e dell¡¯opinione pubblica mondiale contro la violazione dei diritti umani e la repressione brutale in Tibet, il Regime cinese mostra la sua violenza, la sua arroganza e le sue menzogne, giorno dopo giorno, al mondo.

    Continuano ancora gli arresti di massa dei Tibetani che finiranno con l¡¯essere torturati e imprigionati per anni nei campi di concentramento. I Tibetani feriti non ricevono assistenza medica perch¨¦ vengono arrestati, i monasteri sono assediati e l¡¯intero Tibet ¨¨ completamente militarizzato.


    1. Chiediamo che un ente investigativo internazionale e indipendente sia mandato in Tibet
    2. Chiediamo che sia dato immediatamente libero accesso alla stampa in Tibet
    3. Chiediamo immediatamente la fine della brutale repressione in tutto il Tibet
    4. Chiediamo che siano rilasciati tutti i prigionieri politici e i Tibetani arrestati.
    5. Chiediamo che sia fornita immediatamente l¡¯assistenza medica ai Tibetani feriti.
    6. Chiediamo il libero movimento del popolo tibetano per l¡¯accesso alle necessit¨¤ quotidiane.
    7. Chiediamo che la fiaccola olimpica macchiata di sangue non passi in Tibet.


    Ass. La Comunit¨¤ Tibetana in Italia
    Ass.Donne Tibetana in Italia

    www.comunitatibetana.org
    Tel: 3287438279/3283141501/3297879865

    Prime adesioni:
    Ass. culturale Progetto Asia ¨C Roma









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    >>
    >>
    >>«Vietate le Olimpiadi ai cani e ai cinesi»
    >>
    >
    >Appello
    >>Un'indegna campagna di demonizzazione della
    >>Repubblica Popolare Cinese è in corso. A
    >>dirigerla e orchestrarla sono governi e organi
    >>di stampa più che mai decisi ad avallare il
    >>martirio interminabile del popolo palestinese
    >>e sempre pronti a scatenare e appoggiare
    >>guerre preventive come quella che in Irak ha
    >>già comportato centinaia di migliaia di morti
    >>e milioni di profughi.
    >>Si agita la bandiera dell'indipendenza
    >>(talvolta camuffata da «autonomia») del Tibet,
    >>ma se questo obbiettivo venisse conseguito,
    >>ecco che la medesima parola d'ordine verrebbe
    >>lanciata anche per il Grande Tibet (un'area
    >>tre volte più grande del Tibet propriamente
    >>detto) e poi per il Sinkiang, per la Mongolia
    >>interna, per la Manciuria e per altre regioni
    >>ancora. La realtà è che, nel suo folle
    >>progetto di dominio planetario, l'imperialismo
    >>mira a smembrare un paese che da molti secoli
    >>si è costituito su una base multietnica e
    >>multiculturale e che oggi vede convivere 56
    >>etnie. Non a caso, a promuovere questa
    >>Crociata non è certo il Terzo Mondo, che alla
    >>Cina guarda con simpatia e ammirazione, ma
    >>l'Occidente che a partire dalle guerre
    >>dell'oppio ha precipitato il grande paese
    >>asiatico nel sottosviluppo e in un'immane
    >>tragedia, dalla quale un popolo che ammonta ad
    >>un quinto dell'umanità sta finalmente
    >>fuoriuscendo.
    >>Sulla base di parole d'ordine analoghe a quelle
    >>oggi urlate contro la Cina, si potrebbe
    >>promuovere lo smembramento di non pochi paesi
    >>europei, quali l'Inghilterra, la Francia, la
    >>Spagna e soprattutto l'Italia, dove non
    >>mancano i movimenti che rivendicano la
    >>«liberazione» e la secessione della Padania.
    >>L'Occidente che si atteggia a Santa Sede della
    >>religione dei diritti umani non ha speso una
    >>sola parola sui pogrom anticinesi che il 14
    >>marzo a Lhasa sono costati la vita a civili
    >>innocenti compresi vecchi, donne e bambini.
    >>Mentre proclama di essere alla testa della
    >>lotta contro il fondamentalismo, l'Occidente
    >>trasfigura nel modo più grottesco il Tibet del
    >>passato (fondato sulla teocrazia e sulla
    >>schiavitù e sul servaggio di massa) e si
    >>prosterna dinanzi a un Dio-Re, impegnato a
    >>costituire uno Stato sulla base della purezza
    >>etnica e religiosa (anche una moschea è stata
    >>assaltata a Lhasa), annettendo a questo Stato
    >>territori che sono sì abitati da tibetani ma
    >>che non sono mai stati amministrati da un
    >>Dalai Lama: è il progetto del Grande Tibet
    >>fondamentalista caro a coloro che vogliono
    >>mettere in crisi il carattere multietnico e
    >>multiculturale della Repubblica Popolare Cinese
    >>per poterla meglio smembrare.
    >>Alla fine dell'Ottocento, all'ingresso delle
    >>concessioni occidentali in Cina era bene in
    >>vista il cartello: «Vietato l'ingresso ai cani
    >>e ai cinesi». Questo cartello non è dileguato,
    >>ha solo subito qualche variante, come dimostra
    >>la campagna per sabotare o sminuire in qualche
    >>modo le Olimpiadi di Pechino: «Vietate le
    >>Olimpiadi ai cani e ai cinesi». La Crociata
    >>anticinese in corso è in piena continuità con
    >>una lunga e infame tradizione imperialista e
    >>razzista.
    >>
    > Domenico Losurdo, filosofo
    >>Gianni Vattimo, filosofo
    >>Luciano Canfora, storico
    >>Carlo Ferdinando Russo (direttore di «Belfagor»)
    >>Angelo d'Orsi, storico
    >>Ugo Dotti, storico della letteratura italiana
    >>Guido Oldrini, filosofo
    >>
    >>
    >>
    >>
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  13. Gufozena
     
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    :censored: :censored: :censored: :censored: :censored: :censored:
    la foto parla da sola....

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  14.  
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    Shankar Kulanath

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    Gufozena, questa foto si è scoperta essere una bufala
     
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  15. Abicetta
     
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    Oggi sono iniziate le trattative tra il governo di Pechino e gli inviati del Dalai Lama... speriamo bene :huh:
     
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103 replies since 12/3/2008, 19:27   4218 views
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