TUTTO E' CREATO DALLA MENTE

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  1. Morgoth333
     
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    CITAZIONE (dorje e gabbana @ 28/4/2011, 02:15) 
    Tuttavia queste terre pure non esistono solo in dimensioni eteree, ma sono dimensioni sottili agganciate sempre a stelle, cioè sistemi solari lontani dal nostro, ma ben conosciute dalle antiche tradizioni, per cui se vuoi trasferirti in una terra pura, devi sapere dove dirigere la tua energia e quale sole alternativo a questo sole samsarico in cui viviamo devi allineare.

    Questa cosa mi fu detta anche durante il Phowa. Ad una specifica domanda il Lama rispose che la terra pura esiste realmente in un sistema solare molto lontano dal nostro e non è da intendere in maniera astratta.

    E alla luce di quanto hai detto sulla chiusura di alcune vie (mi riferisco al post su lama Zopa) a tuo avviso la pratica buddhista del Phowa è ancora funzionante?
     
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  2. Uang PO
     
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    CITAZIONE (Morgoth333 @ 28/4/2011, 13:05) 
    Questa cosa mi fu detta anche durante il Phowa. Ad una specifica domanda il Lama rispose che la terra pura esiste realmente in un sistema solare molto lontano dal nostro e non è da intendere in maniera astratta.

    Con chi hai fatto il phowa? (lama e lignaggio)
    Grazie
     
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  3.  
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    Shankar Kulanath

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    questa cosa l'ha detta Lama Luigi, che l'ha sentito da Shamarpa (c'ero anch'io quando l'ha detto), che a sua volta l'avrà sentito dal 16esimo Karmapa
     
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  4. Morgoth333
     
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 28/4/2011, 13:29) 
    questa cosa l'ha detta Lama Luigi, che l'ha sentito da Shamarpa (c'ero anch'io quando l'ha detto), che a sua volta l'avrà sentito dal 16esimo Karmapa

    Confermo, anche se io e Destiny non eravamo allo stesso incontro.
    Io ero all'inizio del mio percorso ed all'inizio ero un po' stupito della cosa a causa di alcuni preconcetti residui. Ora per fortuna ho eliminato anche questi preconcetti!
     
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  5. Laviadellaspada2
     
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    CITAZIONE (dorje e gabbana @ 28/4/2011, 11:12) 
    Infatti nel powa nirmanakaya, si parla di "rinascita" su una terra pura - intendendo tra le righe che si rinasce e si perde la coscienza della vita precedente

    Ciao D&G. Sei sicuro di questo? Io l'ho chiesto espressamente a Lama Ole, il quale mi ha risposto senza alcuna esitazione che una volta rinati in Dewachen ci si ricorda della vita che stiamo vivendo ora. Come tu sai, Lama Ole la sa abbastanza lunga (a livello esperienziale) di Phowa e Dewachen...

    Ciao!

    Andrea
     
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    Shankar Kulanath

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    Sì è vero, ma Ole a riguardo fa un pò di sparate, come il fatto che una volta che uno nei suoi ritiri di 4 giorni ottiene il segno fisico del Phowa, cioè il buchetto sulla testa, rinascerà spontaneamente in Dewacen dopo la morte come se il Phowa fosse una sorta di pilota automatico, senza fare altre pratiche. Namkhai Norbu dice chiaramente che le cose non stanno così e ce lo ha detto anche Shamarpa a Torino. Shamar disse che andare in Dewacen non è affatto facile
     
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  7. dorje e gabbana
     
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    CITAZIONE
    Ciao D&G. Sei sicuro di questo? Io l'ho chiesto espressamente a Lama Ole, il quale mi ha risposto senza alcuna esitazione che una volta rinati in Dewachen ci si ricorda della vita che stiamo vivendo ora. Come tu sai, Lama Ole la sa abbastanza lunga (a livello esperienziale) di Phowa e Dewachen...

    certissimo ed era ovvio.......no?
    In quanto a Ole solo: Pubblictà & Progresso :lol: :lol: :lol:
    Ole era tanto simpatico, na vorta, mo ha fatto la chiesa pure lui e quindi deve recitar messa e mandare tutti ma proprio tutti in paradiso, se no vanno in un altra parrocchia...
     
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  8. Lamauri
     
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    CITAZIONE (dorje e gabbana @ 28/4/2011, 20:53) 
    mo ha fatto la chiesa pure lui e quindi deve recitar messa e mandare tutti ma proprio tutti in paradiso, se no vanno in un altra parrocchia...

    :asd: :asd: :asd: :asd: :asd:
     
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  9. Uang PO
     
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 28/4/2011, 20:33) 
    Sì è vero, ma Ole a riguardo fa un pò di sparate, come il fatto che una volta che uno nei suoi ritiri di 4 giorni ottiene il segno fisico del Phowa, cioè il buchetto sulla testa, rinascerà spontaneamente in Dewacen dopo la morte come se il Phowa fosse una sorta di pilota automatico, senza fare altre pratiche. Namkhai Norbu dice chiaramente che le cose non stanno così e ce lo ha detto anche Shamarpa a Torino. Shamar disse che andare in Dewacen non è affatto facile

    Brav, esatt...era quello che stavo cercando di capire.

    Infatti volevo chiederti cosa ne pensavi, tu che il phowa con i kagyu l'hai fatto. ...ma mi hai preceduto.
     
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  10. dorje e gabbana
     
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    ecco lo dzog chen contemporaneo: andiam andiam andiam a lavorar.

    www.youtube.com/watch?v=TBv5fooWXzk&feature=player_embedded
     
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  11. grandiantichi
     
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    CITAZIONE (dorjepizza @ 27/4/2011, 00:12) 
    CITAZIONE (Laviadellaspada2 @ 24/4/2011, 11:53) 
    Ciao DorjePizza. Dal punto di vista della Madhyamika, se una persona porta a compimento soltanto l'accumulazione dei meriti realizza il Sambhogakaya e il Nirmanakaya, senza realizzare il Dharmakaya? Ho capito bene?

    Le idee di Geshe Gelek come si situano tra Madhyamika e Cittamatra? Ritiene entrambe errate?

    Ciao. Buona Pasqua a tutto il forum.

    Andrea

    Sicuramente per Geshe Gelek la Madhyamaka è siperiore al Cittamatra ma differente ed inferiore rispetto allo Dzogchen .Benchè lo Dzogchen faccia uso delle terminologie sia del CIttamatra che della Madhyamaka prende le distanze d aentrambe.

    A questo proposito di questi tempi gli arroganti che pretenderebbero di comprendere la visione della grande perfezione ritengono che che i fenomeni "siano" la propria mente. Commettono un errore molto grave perchè la mente ordinaria e la mente risvegliata non sono identiche. "mente ordinaria" si riferisce alle otto coscienze ed agli eventi mentali ad esse associati. Mente risvegliata si riferisce alla consapevolezza che è consapevolezza senza tempo spontaneamente presente priva di sostanza e caratteristiche, lo spazio originario di samsara e nirvana.

    Longchenpa
     
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  12. dorje e gabbana
     
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    e pensa che c'è un maestro tibetano che va per la maggiore nello dzog chen che è venuto recentemente pure a roma che riporta un testo che dice proprio il contrario: Long chenpa si rivolterebbe nella tomba. Guardate su youtube......

    però cosi lui fa tanto tanto contenti i cretini che credono che dalla mente ordinaria si possa passare al rigpa cosi come una passeggiata a castel sant'angelo.......

    e i cretini pagano...........e pure belle cifre astronomiche

    e il lama campa felice.......... :lol: :lol: :lol:

    Edited by dorje e gabbana - 29/4/2011, 23:37
     
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  13. dorjepizza
     
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    Scusate se ho impiegato tanto a rispondere vi posto una cosa di Lopon Rinpoche sulle differenze tra il Cittamatra e lo Dzogchen
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    I seguaci del Cittamatra asseriscono che ogni cosa dipende dalla mente(sems) e che non c’è niente oltre la mente.Secondo il Cittamatra ogni cosa esite in connessione con lamente ,questa è la reale visione.Secondo loro se vediamo l’occhio della coscienza(il lato del soggetto) e un colore blue(il lato del oggetto) sono inseparabili .Essi entrambi sorgono dalla medesima causa Karmika .Perciò ogni cosa percepita è connessa con la mente e sebbene non sia costituita da una cosa mentale o sostanza.Ancora se la coscienza non ci fosse l’oggetto non ci sarebbe.Niente esiste senza questa connessione con la coscienza.Niente esiste indipendentemente.Perciò il Cittamatra si domanda come lo Dzogchen possa fare meglio di questo.Come lo Dzogchen ha un punto di vista più alto ?Cioè come possiamo andare oltre i pensieri e la coscienza dello stato che trascende la mente?Non è possibile che non ci sia nulla oltre la mente.

    Ci sono alcune similarità nel linguaggio dello Dzogchen e del Cittamatra dove in realtà la gente ha confuso i due punti di vista dove in realtà sono distinti.Lo Dzogchen parla sempre di mente (sems) e perciò la gente comune pensa che la mente qui abbia lo stesso significato di Cittamatra(sem Tsam “soltanto mente”).Ma nel contesto dello Dzogchen la mente non è parte delle otto coscienze(rnam-shes) ma in realtà le parole si riferiscono a la natura della mente ciò che noi chiamiamo usualmente come stato naturale. L’essenza di questo stato Naturale è la vacuità(stong-pa nyid) e immediata consapevolezza.Si trovano sempre insieme.Essi sono inseparabili(dbyer-med) Così non ci deve avere nessun pensiero o coscienza presente a conoscere la vacuità perché una pura e immediata consapevolezza (rig-pa) è ugualmente presente.Ma secondo il Cittamatra qualunque cosa vediamo è interdipendente e la sua vacuità giace su questo fatto .Una percezione dipende dalla presenza di una coscienza e questa coscienza esiste inerentemente sebbene gli oggetti percepiti non lo siano .Ma lo Dzogchen non dice che lo stato naturale abbia esistenza inerente(rang-bzhin)essa manca di ogni esistenza inerente(ran bzhin med pa)perché essa è se stessa vacuità ,pura potenzialità.

    Quale è la differenza tra Rigpa o Stato Naturale e coscienza?Lo Stato Naturale è totalmente puro puro fin dal principio (ka-dag) dove le otto coscienze non sono pure e rappresentano il veicolo delle tracce karmike .Quando( secondo il Cittamatra)raggiungiamo l’illuminazione essi si assorbiscono nello Stato Naturale e allora essi manifestano come saggezza o conoscenza primordiale (yeshe) piuttosto che come coscienza (rnamshe) .Ma sebbene il Kunzhi namshe in particolare è il mezzo per la trasmissione delle tracce karmike essi non hanno modo di disturbare lo stato naturale .Una distinzione è fatta tra il Kunzhi nello Dzogchen e l’uso del Kunzhi Nmashe nell’uso Cittamatra.

    Essi sono abbastanza differenti.



    Come il Cittamatra lo Dzogchen parla del Rang Ring e Kuzhi ma la comprensione di questi termini è differente.Secondo il Cittamatra ogni coscienza ha una sua illuminata qualità (rang ring) che si trovano sempre insieme .Inoltre soggetto e Oggetto sono inseparabili ancorché distinti.In un primo livello la coscienza dei sensi rappresenta il lato del soggetto e gli oggetti esterni il lato del soggetto.Ma ad un secondo livello di coscienza((rnam-shes) se stesso rappresenta il lato dell’oggetto e il Rang Rig il lato del soggetto.Dal punto di vista del Cittamatra questo Rang Rig è un autoconoscente dalla coscienza stesso cioè a dire è autoilluminato .Ognuno delle otto coscienze(rnamshes)hanno due funzioni Esso illumina un oggetto (zhan-rig) ed illumina se stesso(rang-rig).Un esempio di (citatati precedentemente)è un lampada che illumina in una stanza buia .Illumina l’oggetto della stanza e d illumina se stesso.E’ questa seconda funzione che rende possibile la memoria.Così il Rang-ring è una sottile conoscenza che accompagna la coscienza dei sensi.Il Cittamatra asserisce che se non ci fosse questo Rang rig ,questa qualità di auto consapevolezza, noi non saremmo in grado di ricordare .Siccome non abbiamo la memoria questo Rang rig deve esistere Madhyamaka replica questo argomento che noi potremo ricordare senza questo ipotetico Rang Rig.Quando noi vediamo un oggetto esso semplicemente ce lo ricorda.Noi lo ricordiamo attraverso il nome non ha un inerente esistenza.Così il Rang Rig viene inteso nel sistema Cittamamtra ma nello Dzogchen Rang Rig ha un significato differente

    Secondo lo Dzogchen il Rang-rig è la consapevolezza che conosce lo Stato Naturale.Non è qualcosa di separato dallo Stato Naturale ma è lo Stato Naturale che è consapevole di se stesso;;è un autoconsapevolezza dove il Chittamatra questo termine si applica alle otto relative coscienza (rnam-shes) .Il Chittamatra non ha la coscienza dello Stato Naturale il suo punto di vista non c’è niente oltre coscienza. Così qui noi troviamo la stessa parola ma con un differente significato.Ma una tale coscienza è sempre dualistica nella sua operazione una biforcazione in soggetto e oggetto e sempre condizionato da cause antecedenti .In contrasto lo Stato naturale non c’è dualità in soggetto e oggetto è incondizionato ed è fuori del tempo.Non è qualcosa generato da cause.E’ totalmente oltre la causa e l’effetto.Sebbene si possa parlare del RangRig come il lato soggettivo dello Stato naturale .Non è qualcosa che si origina tra le otto coscienze come nel caso del Chittamatra .Il Citthamatra non conosce questo puro Stato naturale che trascende totalmente il Kunzhi Namshe(kun gzhi rnam-shes) Questo Kunzhi Namshe è qualcosa ancora oscurato dalle passioni ed è condizionato dal Karma passato.

    Nello Dzogchen Ha un differente significato ,è la stessa parola ma un differente significato.Ciò che abbiamo visto dal lato dell’oggetto è la natura vuota ma la consapevolezza (rig-pa) nello Dzogchen è differente dalla coscienza(rnam-shes) nel Cittamatra sul lato della saggezza.Analizzando il termine Tibetano Rang normalmente significa se ma qui nel contesto Dzogchen si riferisce al Khunzi dove rig si riferisce alla consapevolezza o Rigpa.Ciò che Vediamo è la natura vuota(stong-cha) e Rig è il vedente(gsal-cha).Il riferimento è all’immediata consapevolezza e non alla coscienza.E secondo lo Dzogchen questi due sono inseparabili;il lato del soggetto e il lato dell’oggetto non sono distinti e separati.Noi possiamo parlare del Rang Rig rappresenta il lato del soggetto dello Stato Naturale e Kunzhi rappresenta il lato dell’oggetto .Ma questo non si è originato tra le otto coscienze ne è ciò che si origina tra le otto coscienze.Secondo lo Dzogchen Kunzhi e Rangrig sono inseparabili .Essi vanno sempre insieme come il fuoco e il calore o come l’acqua e il bagnato.Noi parliamo di questi differenti qualità ma in realtà sono inseparabili.Il Rigpa è sinonimo di chiarezza .Ciò che chiaro che il Khunzhi .Il modo in cui è chiaro è l’inseparabilità.Per esempio è come lo spazio(=Kunzhi) e la luce del sole(=Rigpa) che illumina il cielo.L’altro termine chiave è Khunzi. Ma Kunzhi ha un altro differente significato nel Cittamatra e nello Dzogcehn.nel sistema Cittamatra il Kunzhi namshe è una delle otto relative e condizionatecoscienza e sua funzione come contenitore di tracce Karmike .E’ chiamato Kunzhi Namshe perché tutte (Kun) le tracce karmike buone o cattive sono contenute all’interno di questa base (gzhi) come ricettacolo.E’ la base di coscienza o Khunzi Namshe .

    Secondo il punto di vista del cittamatra quando si raggiunge il Nirvana il Khunzu Namshe si dissolve.Il punto di vista dello Dzogchen è differente perché Il Khunzhi è la base sia del Nirvana che del Samara:perciò non si dissolve.Il Kunzhi è vacuità essa stessa ,la matrice da cui si manifestano tutte le possibili forme.Perciò è comparato allo spazio o all’infinito spazio.E non è affatto un deposito bagagli per le tracce karmike .e non serve come base per le tracce Karmike perché primordialmente puro (kadag).Ma secondo il Cittamatra il kunzhi namshe è impuro perché contaminato dalla tracce karmike.Quando le tracce Karmike sono alla fine purificate il Khunzhi si dissolve.La mente sporcata con le tracce karmike è ora trasformata nella mente di Buddha o conoscenza (yeshe) che è limpida in se stessa e senza le tracce karmike.Quando uno si è lavato le mani per togliere lo sporco le mani sono ancora al loro posto.Ciò che rimane è soltanto questa consapevolezza originaria o conoscenza (yeshe).Così si dice che quando abbiamo purificaro tutte le tracce Karmike ,esso diventa conoscenza del Dharmadhatu(bon-dbyings yeshes).

    Nello Dzogchen Khunzi è la base (gzhi) di ogni cosa sia del Samara che del Nirvana .Nel Contesto dello Dzogchen Kunzhi significa il vuoto e immutabile stato Naturale.In esso tutte le cose esistono spontaneamente e potenzialmente.

    Ma in termini dello Stato Naturale non c’è nullo da essere purificato o cambiato o trasformato.Perciò diciamo che è primordialmente puro(KA-Dag).Non è mai stato adulterato dalle tracce karmike del Samara.Ciò non di meno rimane la base di ogni cosa.Qualunque cosa sorga sorge nello Stato Naturale qualunque cosa si libera si libera nello Stato Naturale.Dall’altro lato il Khunzi namshe del Cittamatra contiene solo le tracce karmike del Samara .E’ la base per queste tracce karmike non è la base del Nirvana.Per lo Dzogchen non si possono trovare tracce Karmike nello Stato Naturale.E’ come provare a scrivere qualcosa nello spazio,come le nuvole che passano nello spazio,nessuna traccia viene lasciata dietro di se.Nessuna traccia perché Lo Stato Naturale è primordialmente puro(ka-dag).I riflessi non lasciano traccia nello specchio.E’ la base di ogni cosa .Qualunque cosa sorga sorge nello Stato Naturale.Essi dimorano nello Stato Naturale e si liberano nello Stato Naturale.Periò lo Stato Naturale è chiamato Dharmakaya.

    Nello Dzogchen si parla dl Kunzhi come essere il Dharmakaya della base ma questo non è il reale Dharmakayavale a dire il Dharmakaya della manifestazione cioè il frutto..Noi qui stiamo parlando solo della base.Il Trikaya è già presente nella base come sua Natura,Essenza ,Energia ma affichè il Trikaya diventi manifesto e pienamente visibile come frutto sono richieste certe cause secondarie principalmente la purificazione delle due oscurazioni.Per vedere la faccia del sole per prima cosa bisogna dissipare le nuvole nel cielo anche se il sole è nello spazio per tutto il tempo

     
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102 replies since 20/3/2011, 16:43   3430 views
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