Free Tibet ?!?! Free violence !!!

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  1. YESHE
     
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    Triste Losar
    febbraio 15, 2013·by crespi enrico

    Non è un bel Losar per I tibetani di Boudha, del Tibet e della diaspora. Proprio all’inizio della festa un ragazzo di 20 anni, Thundup Dobhen, s’è auto immolato sotto il grande stupa bianco e, oggi è morto. La sua foto ci dà il volto di un ragazzo normale, con gli occhiali. E’ il centesimo tibetano che si dà fuoco per protestare contro il Tibet occupato, l’ottantaquattresimo che perde la vita; il primo in Nepal.
    A Boudha sono tutti sorpresi, immobilizzati da questa morte. Le feste famigliari e pubbliche, già ridotte per le immolazione passate, sono diventate ancor più essenziali. Grandi preghiere sotto le bandiere colorate che inviano, costantemente al cielo, i mantra di buon auspicio.
    Nei giorni precedenti avevano festeggiato a Kathmandu, il Sonam Losar i Tamang, con fanfare e danze e gli Sherpa, tutti popoli d’origine e cultura tibetana (il Tamu Losar dei Gurung cade a dicembre). Il capodanno che segue l’anno cinese, segna l’inizio della primavera. Siamo nell’anno del serpente d’acqua considerato di transizione, riflessione e pianificazione.
    Lunedì, 11 febbraio, quest`anno coincide con il primo giorno del primo mese (Choi Drul) del Lho (anno) Sar (nuovo) nel calendario Astronomico. Sara` quindi Lhosar, il Capodanno della Grande Nazione Tibetana (enorme anche nell`estensione geografica). Si entra` nel 2140esimo anno dalla fondazione della prima dinastia e del primo Regno Tibetano riconosciuto; e` Nyatrim – Tsampo l`artefice, primo monarca e guida politica (Tsampo, appunto, Re). Con la Valle dello Yarlung nel suo periodo di massima Potenza e, come sempre accade, di politica espansionistica. Ora la zona di Tsedang , piu` o meno corrispondente all`antico stato, è un area desertica,( come tutto l`Altopiano), e militarizzata, assai poco gradevolmente ospitale.
    Le celebrazioni si protrarranno fino al tredici del nostro febbraio, ma non ci saranno manifestazioni, se non quelle strettamente ufficiali, magari anche con burrascose contestazioni. Il cordone di sicurezza attorno alle sedi diplomatiche Cinesi è già allertato. Troppo duro e drammatico l`ultimo anno, il martirio di un centinaio di persone, immolatisi tra le fiamme; imprecisati arresti di oppositori, difficile tenerne la contabilità. Motivo e` richiamare l`attenzione al problema politico ed etnico Cino-Tibetano ormai sessantennale.
    Era il 10 marzo del 1959 quando l`esercito Cinese, rompendo ogni indugio od accordo, dal decennale presidio di Lhasa invadeva tutta la Regione, dando vita a una delle tante irrisolte tragedie del Novecento con una repressione spietata e crudele. Saranno poi le Guardie Rosse Maoiste, nel loro delirio di cambiamento, ad affiancare e terminare tale squassante operazione di pulizia cultural. Rimuovendo e affogando nel sangue quella che era comunque, non dimentichiamolo, una Teocrazia.
    Amo la Regione Autonoma del Tibet, ho bellissimi ricordi della Lhasa poco piu` di un villaggio quando ci capitai la prima volta alla fine degli anni ottanta. Allora il massiccio del Potala si stagliava sulla collina ed era visibile da lontano. Lungo la strada che dal Ghongar Airport porta fino in città, costeggiando il Bramaputra River. Talvolta si ciacola con qualche mio coetaneo tibetano allora bambino. Le nuove generazioni hanno, purtroppo in parte, rimossola loro storia, altro crimine da imputare all`occupazione.
    Toccanti i racconti di Lapka, una mia cognoscente, sulla sua fuga, allora bambina, dalla Valle di Kirong. Verso il Nepal. Attraverso i passi alti della Catena del Langtang, oppure percorrendo i sentieri tortuosi più a valle. Fino ai distretti di Nuwakot o Rassuwa. Molti sono rimasti a ridosso delle montagne, ricostruendo le loro mandrie di Yak. Altri sono giunti fino alla Valle di Kathmandu, prendendo nuova forza dall`istinto di sopravvivenza e diventando spesso abili imprenditori. Per tutti comunque è dolorosa l`impossibilità di un ritorno nella loro terra, anche temporaneo.
    Sono stati i nepalesi d’origine tibetana ( gli Sherpa,i Tamang, i Mananghi,i Gurung …etc) e non i Tibetani della diaspora a far da cornice festosa a questo che, rimane un triste Lhosar. (Gianni Ara)

    http://livestre.am/q45


    Tibet: 6 monaci arrestati dopo protesta
    Contro decisione Pechino di 'rieducazione politica' monastero
    20 febbraio, 10:31
    (ANSA) - SHANGHAI, 20 FEB - Le autorita' cinesi hanno arrestato sei monaci di un monastero in Tibet dopo alcune proteste a favore dell'indipendenza e del ritorno del Dalai Lama. Lo riferisce il sito di Radio Free Asia. Secondo le informazioni disponibili, le proteste dei monaci del monastero di Drakdeb nella contea di Markham (in cinese, Mangkang) nella Regione Autonoma del Tibet sarebbero scaturite a seguito della decisione del governo di Pechino di effettuare una sorta di ''rieducazione politica'' nel monastero.



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    Tibet : Two Tibetan teenagers set themselves on fire in Kyangtsa
    Redazione - Mer, 20/02/2013 - 11:44

    Two Tibetan teenagers set themselves on fire in Kyangtsa region of Zoege, eastern Tibet on February 19, protesting China’s continued occupation and repressive policies in Tibet.Rinchen, 17 and Sonam Dhargey, 18 have succumbed to their burns.The two teenagers carried out their protest at around 9:30 pm (local time) yesterday.The families of the two teenagers are in possession of their bodies and are hoping to carry out their final rites without any interference from the Chinese authorities.



    Breaking: Two Tibetan teenagers burn selves to death
    Phayul[Wednesday, February 20, 2013 15:50]

    DHARAMSHALA, February 20: Two Tibetan teenagers set themselves on fire in Kyangtsa region of Zoege, eastern Tibet on February 19, protesting China’s continued occupation and repressive policies in Tibet.
    Rinchen, 17 and Sonam Dhargey, 18 have succumbed to their burns.
    According to the exile base of Kirti Monastery in Dharamshala, the two teenagers carried out their fiery protest at around 9:30 pm (local time) yesterday.
    “It is not currently known what slogans they raised during the protest,” Kirti Monastery in a release said.
    “The families of the two teenagers are in possession of their bodies and are hoping to carry out their final rites without any interference from the Chinese authorities.”
    Rinchen's parents are Dhondup Tsering and late Aadon. Sonam Dhargye's parents are Tsering Dhondup and Takho.
    Confirming the reports, the Dharamshala based Tibetan Centre for Human Rights and Democracy today said both Rinchen and Sonam Dhargye attended the local primary school in Kyangtsa.
    “After finishing his primary school, Rinchen attended another school in Wenchuan for a few years and moved to Qinghai, where he worked,” TCHRD said. “At the time of self-immolation, Rinchen was on his Losar (New Year) holiday visiting his family in Kyangtsa.”
    With the latest self-immolations, as many as 104 known Tibetans living under China’s rule have now set themselves on fire demanding freedom and the return of the Dalai Lama from exile. Eight fiery protests have already taken place inside Tibet since the beginning of the new year, in addition to Tibetan monk Drupchen Tsering's self-immolation protest in Kathmandu, Nepal on February 13.
    The global rights group Human Rights Watch earlier this month said the self-immolations in Tibet are taking place in the context of the Chinese government’s "long-standing repressive policies in the Tibetan areas that have seen severe restrictions on Tibetans’ rights.”
    “To date there has still been no concerted effort from the Chinese government to address the underlying grievances in Tibet, which have contributed to the rising number of self-immolations by Tibetans,” HRW said.
     
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372 replies since 8/10/2011, 09:50   20583 views
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