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Mjölnir
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Sono presissimo in questo momento. Purtroppo non riesco. Più avanti si vedrà.
Invece conosco meno Spencer Richard.
Per quanto concerne Dugin mi limito a dire che trovo spunti interessanti nella pars destruens mentre mi sembra vaga e confusa la pars costruendo. In particolare mi sembra poco "quarta teoria" ma più una declinazione della "terza teoria basata su una forma di destra identitaria inserita nel pensiero nazionalista e specifico russo.
In De Benoist rivedo alcune idee di Miglio, politologo della lega e trovo spunti di riflessione sulla critica alla Unione Europea per come oggi impostata e una preferenza per un nazionalismo europeo basato su una unione dei popoli europei, il cui collante a suo dire dovrebbe essere un comune sentire basato sulle specificità e centralità della storia e cultura europee.
Ovviamente questa è una mia estrema e imprecisa sintesi del suo pensiero.
Eppure vorrei renderlo ancora più estremo, sintetico, forse impreciso e molti più provocatorio: l'Europa politica o sarà fascista o non sarà.
Fascista inteso come nazionalista, populista, identitario e con una azione basata su volontà e orgoglio di essere ciò che si è.
Non vorrei essere tacciato di apologia, chi mi conosce sa che la mia storia politica è particolare e non certo nata nella succitata cultura politica. Come detto uso questo termine con una accezione provocatoria (vista la discussione su Evola) e per quello che questo termine potrebbe rappresentare per il futuro e non per ciò che rappresentò nel passato.
Mon cher Epì, touchè. La palla torna a Voi.
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