Non credo nel karma

Se fosse così

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    Per la logica del karma dovrei pensare che le persone che hanno una vita serena e piena di benessere hanno accumulato karma positivo....mentre io che ho avuto e ho tutt'ora una vita pesantissima avrei karma negativo ...ma qualcosa non mi convince perché la maggior parte delle persone che conosco che stanno bene sono spesso veramente cattive superficiali arroganti insensibili ..mi direte beh nella loro vita precedente non erano così ...io non sono d'accordo io penso che l'anima o continuum come volete chiamarlo voi non cambi le sue qualità da una vita a un'altra quindi se io in questa vita sono un pezzo di merda dubito che nella precedente ero madre Teresa di Calcutta... A me sta logica del karma non ha mai convinto ...lo so che è una domanda banale ma se fosse così come si giustifica il fatto di tutte queste persone malvage e cattive che se la spassano e persone amorevoli e gentili che soffrono ... Inoltre le persone cattive non pagano mai o quasi mai le loro azioni ..anzi .....
     
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  2. Rinchen Dorje
     
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    No no, no no... il karma è tutt’altra cosa, non lo puoi capire il karma in questo modo (tra l’altro nessuno è in grado di sapere esattamente cos’è il karma, ma dai testi e insegnamenti ricevuti qualcosa possiamo percepire...), con queste logiche banalotte, sempliciotte: il karma va meditato, ore e ore, anni seduti ad analizzare gli insegnamenti ricevuti su di esso, andare a fondo, scavare, osservare la realtà, meditare ancora, emerge e tornare ad analizzare ancora-

    Pensare che il karma non esista perchè un “pezzo di merda” è ricco, violento, pieno di figa è ridicolo-

    Inoltre percepisco che non è chiara la comprensione sul continuum mentale e il solo fatto di pensare che non cambi da una vita all’altra, è contro ogni logica (nel buddismo, sottolineo prima che mi venga riversata una valanga di merda).

    Il nostro karma NON E’ il frutto della vita precedente, ma di una vita che esiste da un tempo senza inizio, il frutto di mille situazioni e cause che si manifestano a seconda di determinate e complesse circostanze.

    Così il disgraziato bullizzato, brutto, povero e menomano fisicamente starà indubbiamente pagando per qualcosa, ma guarda caso quel disgraziato ha varcato la soglia di un istituto e ha incontrato il dharma... un mattone fortunato su un muro di karma che nessuno sa quando si manifesterà-

    E così per il ricco, bello ma bastardo che starà indubbiamente godendo per qualcosa di buono fatto nelle vite precedenti, MA guarda caso un giorno mentre passeggia, passa davanti ad un monastero, ad un istituto e in quel momento esce un gran monaco in abiti tradizionali, ma che lui per via di quella conversazione non nota, non coglie l‘attimo, preferisce organizzare la sua orgia a fragole e champagne; c’era l’occasione, ma il karma positivo non è maturato in modo perfetto, e così nonostante la sua gran fortuna e possibilità di aiutare con le sue ricchezze il dharma e i poveri, è passato oltre come in un film, maturando un karma basato su inutili orgasmi... Una vita sprecata sotto quell’aspetto. Non ha colto l’occasione.

    Perdonami, ma oggi non mi sento ispirato a scrivere (come sempre del resto), ma spero tu abbia un minimo capito ciò che volevo dirti.
     
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    CITAZIONE (Rinchen Dorje @ 28/11/2020, 11:09) 
    No no, no no... il karma è tutt’altra cosa, non lo puoi capire il karma in questo modo (tra l’altro nessuno è in grado di sapere esattamente cos’è il karma, ma dai testi e insegnamenti ricevuti qualcosa possiamo percepire...), con queste logiche banalotte, sempliciotte: il karma va meditato, ore e ore, anni seduti ad analizzare gli insegnamenti ricevuti su di esso, andare a fondo, scavare, osservare la realtà, meditare ancora, emerge e tornare ad analizzare ancora-

    Pensare che il karma non esista perchè un “pezzo di merda” è ricco, violento, pieno di figa è ridicolo-

    Inoltre percepisco che non è chiara la comprensione sul continuum mentale e il solo fatto di pensare che non cambi da una vita all’altra, è contro ogni logica (nel buddismo, sottolineo prima che mi venga riversata una valanga di merda).

    Il nostro karma NON E’ il frutto della vita precedente, ma di una vita che esiste da un tempo senza inizio, il frutto di mille situazioni e cause che si manifestano a seconda di determinate e complesse circostanze.

    Così il disgraziato bullizzato, brutto, povero e menomano fisicamente starà indubbiamente pagando per qualcosa, ma guarda caso quel disgraziato ha varcato la soglia di un istituto e ha incontrato il dharma... un mattone fortunato su un muro di karma che nessuno sa quando si manifesterà-

    E così per il ricco, bello ma bastardo che starà indubbiamente godendo per qualcosa di buono fatto nelle vite precedenti, MA guarda caso un giorno mentre passeggia, passa davanti ad un monastero, ad un istituto e in quel momento esce un gran monaco in abiti tradizionali, ma che lui per via di quella conversazione non nota, non coglie l‘attimo, preferisce organizzare la sua orgia a fragole e champagne; c’era l’occasione, ma il karma positivo non è maturato in modo perfetto, e così nonostante la sua gran fortuna e possibilità di aiutare con le sue ricchezze il dharma e i poveri, è passato oltre come in un film, maturando un karma basato su inutili orgasmi... Una vita sprecata sotto quell’aspetto. Non ha colto l’occasione.

    Perdonami, ma oggi non mi sento ispirato a scrivere (come sempre del resto), ma spero tu abbia un minimo capito ciò che volevo dirti.

    👍 Più chiaro di così... :notworthy:
    Grazie...🙏
     
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    Infatti, dire "non credo nel karma" sarebbe come dire "non credo nella legge di causalità".
    Il mondo è ciò che ne fai. E quando ci si arriva alla settantina, come il caso mio, ci si accorge ogni tanto di pagare delle cavolate di più di cinquant'anni fa'. Se questo karma non è, non so cosa sarà.
    Quanto alla gente cattiva, osservo che la cattiveria è una declinazione della stronzaggine. E, infatti, la parola "cattivo" significa proprio questo: uno cattivo è cattivo dei suoi sentimenti, dei suoi affetti, e non riesce a staccarsene, al punto di voler far pagare a tutti gli altri i propri guai.
     
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    Vabbè sta di fatto che io penso di essere una brava persona e tutta sta sofferenza sinceramente non me la merito poi vedo gente malvagia vivere nel benessere e nel godimento
     
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    CITAZIONE (Giuseppe Nero @ 29/11/2020, 03:02) 
    Vabbè sta di fatto che io penso di essere una brava persona e tutta sta sofferenza sinceramente non me la merito poi vedo gente malvagia vivere nel benessere e nel godimento

    Sì, le cose stanno così. Detto questo la mia sfida è sempre quella di trovare il coraggio di accogliere nel cuore queste parole del Saggio Ramana Maharshi:

    [… si dovrebbe rimanere come testimoni di qualunque cosa accada, adottando quest’attitudine: qualunque strana cosa debba accadere, accada: vediamo!”.
    Questa dovrebbe essere la propria pratica...]
     
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  7. Rinchen Dorje
     
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    CITAZIONE (Giuseppe Nero @ 29/11/2020, 03:02) 
    Vabbè sta di fatto che io penso di essere una brava persona e tutta sta sofferenza sinceramente non me la merito poi vedo gente malvagia vivere nel benessere e nel godimento

    certo, assolutamente e se rimaniamo nell’ambito delle opinioni personali allora potrei anche essere d’accordo col tuo pensiero.

    E questa è una delle ragioni che sin da bambino mi hanno portato a pensare nella non esistenza di un dio e da adolescente nella non esistenza di un karma, traghettandomi così verso una fede atea ormai in età avanzata. Forse solo Allah posso giustificare, un dio che fa quello che vuole e i fedeli devono stare solo zitti e accettare.

    Ma soprattutto ti dirò una cosa, ovvero che sono consapevolmente e profondamente convinto che siamo TROPPO PICCOLI per capire la vita, il karma e le sue dinamiche: tento applicare il dharma nella quotidianità e questo mi basta. Morire sereno è il mio unico obiettivo in questa esistenza, ma sono certo che fallirò quando giungerà l’appuntamento.

    Che sia troppo presto per aprire una bottiglia :lol: ?
     
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    I due "macrosistemi" con cui si cerca di dar senso all'esistenza sono "la volontà di Dio" e "il karma". La prima è imperscrutabile, del secondo si afferma che solo un Buddha possa comprenderne le dinamiche... 🤔 quindi sì, Rinchen, direi che puoi già aprire la bottiglia (ma a sto punto mi sa che l'avrai già aperta da un pezzo 😄).

    P.S. Nel frattempo voto sì alla "reattività" tirata in ballo da Sun 😊
     
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    CITAZIONE (Sun Yun @ 29/11/2020, 14:39) 
    CITAZIONE (Loredana Sansavini @ 29/11/2020, 06:14) 
    Sì, le cose stanno così. Detto questo la mia sfida è sempre quella di trovare il coraggio di accogliere nel cuore queste parole del Saggio Ramana Maharshi:

    [… si dovrebbe rimanere come testimoni di qualunque cosa accada, adottando quest’attitudine: qualunque strana cosa debba accadere, accada: vediamo!”.
    Questa dovrebbe essere la propria pratica...]

    Già ma cosa significa testimoniare?

    "conoscenza" che non si fonda su soggetto e oggetto...
     
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    CITAZIONE (Giuseppe Nero @ 27/11/2020, 19:27) 
    Per la logica del karma dovrei pensare che le persone che hanno una vita serena e piena di benessere hanno accumulato karma positivo....mentre io che ho avuto e ho tutt'ora una vita pesantissima avrei karma negativo ...ma qualcosa non mi convince perché la maggior parte delle persone che conosco che stanno bene sono spesso veramente cattive superficiali arroganti insensibili ..mi direte beh nella loro vita precedente non erano così ...io non sono d'accordo io penso che l'anima o continuum come volete chiamarlo voi non cambi le sue qualità da una vita a un'altra quindi se io in questa vita sono un pezzo di merda dubito che nella precedente ero madre Teresa di Calcutta... A me sta logica del karma non ha mai convinto ...lo so che è una domanda banale ma se fosse così come si giustifica il fatto di tutte queste persone malvage e cattive che se la spassano e persone amorevoli e gentili che soffrono ... Inoltre le persone cattive non pagano mai o quasi mai le loro azioni ..anzi .....

    Io ho un grande rispetto per la visione del karma induista e buddista, è un motore potente, è una sorta di meccanismo basato su causa ed effetto che introduce razionalità in un mondo apparentemente governato dal caos.

    Però ne ho adottato una versione personale, che si adatta al corso di una singola vita.

    Cioè, mentre nella versione cosmica il "continuum mentale" si trova a dover dimorare, se non ha raggiunto il nirvana , in ospiti diversi, per come la vedo, sono io che ha diverse possibilità di interpretare la vita: si può passare da una infanzia non proprio felice perchè magari non ti trovi a proprio agio in famiglia, ad una adolescenza complessata, ad una giovinezza parzialmente spensierata e parzialmente angosciata, fino ad una "maturità" che tende alla pacificazione del tutto.

    Tutti i passaggi cruciali della mia vita sono stati condizionati da situazioni esterne (famiglia non ricca, rapporti familiari conflittuali e poco affettivi etc) e mie inclinazioni, scelte sbagliate e poca selezione nelle amicizie; questo ha determinato il mio karma, ho poi potuto constatare che il karma genera karma..è davvero un potente motore.

    Man mano che mi sono reso conto di ciò che mi accadeva, ho provato a influire di più nel corso degli eventi; in principio pareva una battaglia persa: quando sei uno "sbarbatello" hai ben poco da sbraitare, da protestare, da contestare; sembra che il tuo "destino" sia segnato e qualunque cosa tu faccia non sposta di un millimetro la situazione.

    Il pensiero buddista mi ha dato una mano in questo rebus: non è questione di essere "padroni del proprio destino" in senso occidentale, fino a quando non capisci cosa è davvero causa e cosa è davvero effetto non ne esci fuori.

    Si tratta di lavorare con sè stessi, con nessun altro e con nient'altro all'infuori di te, capire il perchè quella cosa ti causa rabbia e quell'altra orgoglio, le grandi bestie feroci della mia esistenza...

    Così, piano piano, se proprio non ti riesce ad abbandonare antiche abitudini mentali, ne prendi almeno le distanze, inizi ad avere momenti, sempre più lunghi, totalmente pacificati, simil-nirvana.

    Si, io credo nel karma, nel mio karma, e nella possibilità di uscirne, in questa stessa, unica, vita.
    Dipende da me, solo da me.
    Non confrontarti con nessun altro, non ha alcun senso.
    Sei tu l'unico riferimento, in questa questione.
    Non avere paura di sembrare egoista; in questo caso, non c'entra l'egoismo.

    Edited by Frantore - 30/11/2020, 10:21
     
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    Facile verificare la legge del Karma. Basta darsi una martellata su un dito. Se si prova dolore, il karma esiste, perché una causa (il martello) ha provocato dolore (l'effetto).
     
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    CITAZIONE (Luigi M Nicolai Pubblico @ 30/11/2020, 11:02) 
    Facile verificare la legge del Karma. Basta darsi una martellata su un dito. Se si prova dolore, il karma esiste, perché una causa (il martello) ha provocato dolore (l'effetto).

    ... ridurre il karma a questo? .... noooo :laughing:
    È come voler misurare il cielo con un bastone...
    Karma... mistero nel mistero :worthy:
     
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    CITAZIONE (Giuseppe Nero @ 29/11/2020, 03:02) 
    Vabbè sta di fatto che io penso di essere una brava persona e tutta sta sofferenza sinceramente non me la merito poi vedo gente malvagia vivere nel benessere e nel godimento

    Certo, ma, vabbe', io alla tua età ho sofferto tanto. Niente andava: la gente non mi sopportava, ero abbandonato dai miei, niente mi riusciva, e i motivi di insoddisfazione erano tanti.
    Eppoi, arrivato ai 45 anni di età, mi sono accorto che, persino nei momenti più difficili (tipo ridotto a dormire all'aperto, eh, intendiamoci), si è sempre trovata gente brava per darmi la mano e ho dovuto convenire che a volte, anche con questa gente ero stato uno stronzo.

    Comunque, la scoperta del Buddha sotto al suo albero era abbastanza semplice. Tanto infatti, che allo scorprirlo, egli si disse: "Questa facenda è cosìcche, se la racconto in giro, nessuno mi crede!". Era che tutto è capace di trasformarsi in insoddisfazione. Siamo circondati da gente che non sopportiamo (o che non ci sopporta), non possiamo avere vicino la gente che vogliamo, quel che abbiamo non ne vogliamo, e quel che vogliamo, o non lo abbiamo, o si guasta in un modo o l'altro. C'è ne di causa di essere insoddisfatti! Paragonò questo fenomeno ad una ruota che cigolia. Gnic ginc gnic, ad ogni giro di ruota, con questa sensazione di un punto duro che ti obbliga a pedalare più forte su quel punto lì. (Cosa? Non c'erano le bici alla sua epoca? Ma perlomeno c'erano i carri, no?)
    Beh. Scoprì anche che il tutto veniva causato dalle nostre aspettative. Tu t'immagini una vita di sogno, e la paragoni con la realtà e crolla tutto. Ti diletti di una cosa, di una persona, e bam! Finisce la cosa o se ne deve andar via la persona.
    Logicamente, capì che il modo di non soffrire da questi momenti di fastidio era di lasciar perdere e di accettare che le cose hanno un fine e di fare i conti con la realtà.

    Ma il più interessante è che insegnò che il modo di fare questi conti con la realtà è quel che chiamò l'Ottuplice Sentiero: otto modi di fare le cose proprio come ci vuole. Dire le cose correttamente. Agire correttamente. Guadagnarsi il pane correttamente. Fare gli sforzi corretti. Portare l'attenzione corretta. Concentrarsi correttamente. Vedere correttamente. Pensare correttamente.
    Qualsiasi artigiano ti dimostrerebbe come ognuna di queste cose sono importanti. Quando sei artigiano, impari molto presto che fare un lavoro impeccabile significa meno lavoro, meno noie, non doverci ritoccare niente, ecc.

    Tu soffri, dici.
    Sappi che non sei solo. Ma che sei il primo agente se vuoi uscirne. Non serve grattare la piaga. Anche se ci fossero le cause misteriose e ignote della tua sofferenza, se vuoi che smetta, sei tu a dover darti da fare. Prendi ciò che hai, e non sperare in ciò che non hai o, forse, mai avrai. Alza la testa, cessa di lamentarti e guarda intorno, e sorridi. E troverai chi risponderà al tuo sorriso e ti darà la mano. Ma anche se ti da la mano qualcuno, sta ancora a te di accettare di prenderla.
     
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  14. Rinchen Dorje
     
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    CITAZIONE (Luigi M Nicolai Pubblico @ 30/11/2020, 11:02) 
    Facile verificare la legge del Karma. Basta darsi una martellata su un dito. Se si prova dolore, il karma esiste, perché una causa (il martello) ha provocato dolore (l'effetto).

    :no-no-no:
    è la stupidità di chi si martella un dito a provocare il dolore :lol:
    ... che poi detta tra noi, nel tuo esempio, siamo sicuri che la causa sia il martello? ;)
     
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    Se questo è il karma non esiste religione o visione atea che non dica le stesse cose con parole diverse. Ricordo solo una scuola indiana, ma non il nome, secondo cui non esistono leggi di causalità (e infatti è vituperatissima da tutte le altre :D)
     
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29 replies since 27/11/2020, 19:27   853 views
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