Il Dalai Lama chiede ad un bambino di succhiargli la lingua

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    Stando ai parametri della cultura tradizionale occidentale
    potrebbe risultare sgradevole,
    però stando alla tradizione del tantrismo tibetano
    potrebbe essere una variante tollerabile,
    sempre senza modo di sentire occidentale.
    Con metta. _/\_
     
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    Ecco quando si afferma che "criticare un maestro può portare a conseguenze negative per rinascite future" io non lo posso e non lo voglio accettare. Questo perché è giusto e doveroso criticare e denunciare atteggiamenti malsani dei leader religiosi. Affermare che la critica possa portare a rinascite negative è una di quelle tante superstizioni che gli uomini di potere si sono inventati per scoraggiare il dissenso e la critica, un po'come la paura dell'inferno all'interno del cristianesimo. Minacciare le persone con presunte conseguenze negative se provi a dissentire dal quello che dice il leader non è molto diverso dalle minacce del castigo eterno se provi a dissentire dal quello che insegna la chiesa. Sono cose che io non accetto perché non sono nient'altro che un ricatto morale per eliminare il dissenso. Bisognerebbe iniziare a liberarsi da tali superstizioni religiose, che ahimè ci sono anche all'interno del Sangha, e che servono solo a legittimare e coprire atteggiamenti tossici e abusanti da parte dei leader spirituali.
     
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    ma a qualcuno interessa veramente? comunque da un luogo dove c'è sempre troppo POCO vino.

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    CITAZIONE (Alessio Rando @ 15/4/2023, 13:12) 
    Ecco quando si afferma che "criticare un maestro può portare a conseguenze negative per rinascite future" io non lo posso e non lo voglio accettare.…

    È doveroso denunciare comportamenti contro la legge e nessuno è contrario a questo….

    Tuttavia secondo la dottrina buddhista criticare il maestro ha delle conseguenze, che piaccia o meno, che si sia d’accordo o meno… Ecco perchè i testi sottolineano di “separare” l’uomo e le sue azioni dal guru che ci ha trasmesso iniziazioni e insegnamenti.

    Nel buddhismo tibetano ci sono 272 inferni e un credente sa che quasi inevitabilmente qualche eone dopo la sua morte, la lo passerà….

    Il cristianesimo in confronto è una passeggiata primaverile in un campo di margherite 😂
     
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    CITAZIONE (Rinchen @ 17/4/2023, 14:22) 
    CITAZIONE (Alessio Rando @ 15/4/2023, 13:12) 
    Ecco quando si afferma che "criticare un maestro può portare a conseguenze negative per rinascite future" io non lo posso e non lo voglio accettare.…

    È doveroso denunciare comportamenti contro la legge e nessuno è contrario a questo….

    Tuttavia secondo la dottrina buddhista criticare il maestro ha delle conseguenze, che piaccia o meno, che si sia d’accordo o meno… Ecco perchè i testi sottolineano di “separare” l’uomo e le sue azioni dal guru che ci ha trasmesso iniziazioni e insegnamenti.

    Nel buddhismo tibetano ci sono 272 inferni e un credente sa che quasi inevitabilmente qualche eone dopo la sua morte, la lo passerà….

    Il cristianesimo in confronto è una passeggiata primaverile in un campo di margherite 😂

    In effetti soprattutto noi occidentali dovremmo prima fare un serio apprendistato e valutare attentamente le nostre capacità di comprendere bene il Dharma senza farci prendere dall'entusiasmo. Leggo di persone che hanno avuto delle iniziazioni tantriche e a distanza di tempo, svanito il primo periodo di propulsione entusiastica, recitano meccanicamente il Guru Yoga e lo fanno per non incorrere in queste temute infrazioni. Io frequento da circa tre anni un Centro di Dharma e seguo gli insegnamenti settimanali ( aperti a tutti) e e quelli mensili ( riservati ai soci), tenuti dal Ghesce residente, ma non ho ancora preso rifugio e se mai lo prenderò mi limiterò a questo. Per prendere altri tipi di voti e impegni bisogna avere a lungo esercitato la paramita della perseveranza. E poi bisogna verificare, prima di instaurare un rapporto maestro discepolo se si è disposti a cedere una parte della propria individualità; io sto ben riflettendo su questo. Non nego che questa vicenda mediatica che ha coinvolto il Dalai Lama mi abbia un po' coinvolta del lato mentale, anche se mi sono avvicinata al Buddhismo Tibetano non per una particolare ammirazione o devozione verso la sua figura o per avere letto alcuni suoi libri, quanto piuttosto per un interesse verso la religione buddhista che coltivo da molto tempo. In ogni modo il Ghesce del nostro centro ha richiamato tutti all'ordine diramando comunicazioni pubbliche e riportando tutti i seguaci a considerare l'importanza dei rapporti che si instaurano fra maestro e discepoli.
     
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    CITAZIONE (Rinchen @ 17/4/2023, 14:22) 
    CITAZIONE (Alessio Rando @ 15/4/2023, 13:12) 
    Ecco quando si afferma che "criticare un maestro può portare a conseguenze negative per rinascite future" io non lo posso e non lo voglio accettare.…

    È doveroso denunciare comportamenti contro la legge e nessuno è contrario a questo….

    Tuttavia secondo la dottrina buddhista criticare il maestro ha delle conseguenze, che piaccia o meno, che si sia d’accordo o meno… Ecco perchè i testi sottolineano di “separare” l’uomo e le sue azioni dal guru che ci ha trasmesso iniziazioni e insegnamenti.

    Nel buddhismo tibetano ci sono 272 inferni e un credente sa che quasi inevitabilmente qualche eone dopo la sua morte, la lo passerà….

    Il cristianesimo in confronto è una passeggiata primaverile in un campo di margherite 😂

    Con tutto il rispetto, ma continuo a considerarla una vaccata che gli uomini si sono inventati per proteggere il loro potere. Il Dalai Lama ha fatto una schifezza? Non critichiamolo perché è il Dalai Lama! L'avesse fatto un pinco pallino qualunque sarebbe già stato lanciato
     
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    Sono entrambe posizioni legittime: quella che dà una visione letterale del karma sulla base dei testi antichi (come quella di Rinchen), e quella di chi non ci crede. Io ad esempio appartengo alla seconda categoria (e lo stesso vale non solo per la visione del karma buddhista ma anche quella proposta da alcuni testi hindu come il Garuda Purana, che è molto simile a quella buddhista). Credo negli inferni, ma le condizioni in cui ci si entra sono un pò diverse da quelle divulgate nelle narrative antiche, che avevano uno scopo pedagogico.

    Dal mio punto di vista gli effetti karmici negativi derivanti dal criticare uno dei propri maestri si pone nel momento in cui veramente questo è il proprio maestro, ovvero una persona che ti segue e che riversa su di sé l'influenza spirituale benefica delle Divinità. Questo nessuno di noi lo può dire per il Dalai Lama, in quanto per me non basta qualche iniziazione ricevuta insieme a migliaia di persone per creare questo genere di legame.

    Inoltre, ovviamente, questo problema non si pone nel momento in cui - pur essendo la tale persona il proprio maestro in senso effettivo, con cui si è creato un legame molto stretto a livello iniziatico - quest'ultimo dovesse dimostrarsi non degno o degenerato (e, specifico, questo NON è il caso del Dalai Lama, perché un conto è avere come tutti dei limiti o difetti umani, un altro è essere degenerati). In questo caso allontanarsi dal maestro è un dovere, come lo è la critica se questa ha senso (ad esempio per aiutare altre persone). Ed anche il Dalai Lama in passato più volte ha parlato dell'importanza di rifuggire e allontanarsi (e anche criticare, in caso) i maestri degenerati anche se fossero il proprio guru radice.
     
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    QUOTE (**Destiny** @ 17/4/2023, 19:51) 
    Sono entrambe posizioni legittime: quella che dà una visione letterale del karma sulla base dei testi antichi (come quella di Rinchen), e quella di chi non ci crede. Io ad esempio appartengo alla seconda categoria (e lo stesso vale non solo per la visione del karma buddhista ma anche quella proposta da alcuni testi hindu come il Garuda Purana, che è molto simile a quella buddhista). Credo negli inferni, ma le condizioni in cui ci si entra sono un pò diverse da quelle divulgate nelle narrative antiche, che avevano uno scopo pedagogico.

    Dal mio punto di vista gli effetti karmici negativi derivanti dal criticare uno dei propri maestri si pone nel momento in cui veramente questo è il proprio maestro, ovvero una persona che ti segue e che riversa su di sé l'influenza spirituale benefica delle Divinità. Questo nessuno di noi lo può dire per il Dalai Lama, in quanto per me non basta qualche iniziazione ricevuta insieme a migliaia di persone per creare questo genere di legame.

    Inoltre, ovviamente, questo problema non si pone nel momento in cui - pur essendo la tale persona il proprio maestro in senso effettivo, con cui si è creato un legame molto stretto a livello iniziatico - quest'ultimo dovesse dimostrarsi non degno o degenerato (e, specifico, questo NON è il caso del Dalai Lama, perché un conto è avere come tutti dei limiti o difetti umani, un altro è essere degenerati). In questo caso allontanarsi dal maestro è un dovere, come lo è la critica se questa ha senso (ad esempio per aiutare altre persone). Ed anche il Dalai Lama in passato più volte ha parlato dell'importanza di rifuggire e allontanarsi (e anche criticare, in caso) i maestri degenerati anche se fossero il proprio guru radice.

    Secondo me no, secondo me gli effetti karmici "negativi" ci sono anche se si critica una persona che NON è il proprio maestro (ma che è realizzata, che è un prerequisito importante per la banale considerazione che segue). Ed il motivo è il seguente: Se Mario Rossi è un essere realizzato e si comporta liberamente senza aderire alle norme sociali, e Fabrizio Bianchi (sono nomi di fantasia questi eh) lo critica e sviluppa qualche forma di risentimento nei suoi confronti, l'effetto karmico si manifesta nel fatto che Fabrizio Bianchi non potrà per un lungo perioro beneficiare degli insegnamenti di Mario Rossi o di chiunque faccia parte della sua cerchia/tradizione. Avrà dubbi, risentimenti, ecc, tutte cose che gli faranno perdere tempo. Fosse solo perdere un giorno di pratica. Fosse anche avere la mente leggermente turbata per un istante. E questo gli prolungherà il suo soggiorno nel samsara, fosse solo per un istante, un giorno, ecc.

    Ed ecco che tadaaaa l'effetto karmico è servito.
     
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    Quel che dici ha un senso, ma le cose sono spesso più complesse di come appaiono e ti propongo di valutare anche un'altra prospettiva.

    Innanzitutto, criticare ciò che qualcuno dice o fa non implica odiare la tale persona a livello personale. Ad esempio, riguardo il Dalai Lama io ho personalmente criticato (sulla scia comunque anche di altri grandi maestri buddhisti) le sue posizioni su alcune questioni (come quella del Karmapa, o il modo in cui ha gestito la faccenda di Shugden, o il modo in cui si è relazionato con la Cina, o la pretesa del Governo Tibetano in Esilio di trattarlo come Capo di tutto il Buddhismo Tibetano).... eppure, ho incontrato il Dalai Lama una volta, e mi sta umanamente persino simpatico.

    Secondariamente, devi considerare che la realizzazione non è una cosa unica per tutti, e le vie sono diverse. Vie diverse portano, prima dell'Illuminazione ultima, a prospettive diverse e parziali.

    Per tale ragione, se studi bene, potrai notare come personaggi molto realizzati di varie tradizioni (anche solo all'interno del Buddhismo, ma io mi spingo a considerare anche quelli di altre religioni) si sono criticati a vicenda. Possiamo anche solo limitarci a considerare come si criticavano i capi lignaggio di molte scuole tibetane del passato, ma la cosa si può estendere.

    Questo li ha portati ad accumulare karma negativo? No, non credo. Anzi. La critica rinforza l'identità della propria via, e questo può avere anche funzioni positive, se non ci si attacca ad essa. Altro aspetto positivo, ma che riguarda meno il singolo, è che tramite la critica le tradizioni possono evolvere ed adattarsi meglio alle varie circostanze spazio-temporali.

    Chiaramente se si criticano le posizioni di un maestro si creano degli ostacoli - non comunque insormontabili - riguardo il fatto di beneficiare dai suoi insegnamenti in futuro. Però questo non è un problema perché ci sono molte altre vie e molti altri maestri, evidentemente più adatti a sé.

    Ciò detto però bisogna comunque distinguere le critiche da bar da quelle a cui mi riferisco sono fatte a partire da solide posizioni spiritualmente legittime ed hanno quindi un certo fondamento spirituale, etico, dottrinale o quant'altro.
     
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    QUOTE (Almax84 @ 18/4/2023, 14:30) 
    Secondo me no, secondo me gli effetti karmici "negativi" ci sono anche se si critica una persona che NON è il proprio maestro (ma che è realizzata, che è un prerequisito importante per la banale considerazione che segue). Ed il motivo è il seguente: Se Mario Rossi è un essere realizzato e si comporta liberamente senza aderire alle norme sociali, e Fabrizio Bianchi (sono nomi di fantasia questi eh) lo critica e sviluppa qualche forma di risentimento nei suoi confronti, l'effetto karmico si manifesta nel fatto che Fabrizio Bianchi non potrà per un lungo perioro beneficiare degli insegnamenti di Mario Rossi o di chiunque faccia parte della sua cerchia/tradizione. Avrà dubbi, risentimenti, ecc, tutte cose che gli faranno perdere tempo. Fosse solo perdere un giorno di pratica. Fosse anche avere la mente leggermente turbata per un istante. E questo gli prolungherà il suo soggiorno nel samsara, fosse solo per un istante, un giorno, ecc.

    Ed ecco che tadaaaa l'effetto karmico è servito.

    ciao,

    non mi sono granche' interessato all'episodio francamente e non mi 'stuzzica' gran che nemmeno ora, se non altro per una mia inclinazione caratteriale all'anarchia che mi rende spesso e volentieri (per non dire sempre :lol: ) un poco allergico a situazioni 'maestro'/'discepolo' (ma forse e' solo che non ho incontrato il 'picchiatore giusto' :D e senza per questo rinunciare a sviluppare in alcuni casi una notevole ammirazione per certe persone che percepisco a fiuto del tutto istintivo e animale, aver realizzato mete che trovo gigantesche)

    pero' in linea di massima tendo a convenire grosso modo sulla posizione che hai espresso con alcune considerazioni del tutto personali e fermo restando che il DL, pur con tutto il rispetto, non e' esattamente in cima ai miei pensieri di tutti i giorni

    do infatti per acquisito che il DL ha fatto nel caso specifico uno 'scivolone' da un punto di vista per lo meno di 'comunicazione' alla occidentale (marketing comunicativo 'mondano', se vogliamo) che da una persona nella sua posizione (intendo responsabilita' politiche, religiose, organizzative ecc.).. ecco, forse ponderare un momento in piu... pero' secondo me puo' succedere, ragazzi.. questo signore alla sua eta' si fara' 365 conferenze / incontri all'anno minimo.. che qualche volta salti fuori una parola di troppo.. alla fine si e' tutti esseri umani e senonche' si e' immediatamente scusato

    d'altra parte se ho avuto modo di leggere accenni all'episodio su molte testate, sui socials ecc. non ho pero' avuto la possibilita' di capire il contesto del discorso nell'ambito del quale e' stata pronunziata la frase 'incriminata'. per intendersi.. dire: "e' nero come il carbone" ha un certo significato se parliamo di uno spazza-camino, ha un significato del tutto diverso se parliamo di una persona di colore e un altro ancora se mi riferisco ad un amico che e' uscito di casa una bella mattina e ha trovato le due fiancate della propria auto rigate con una chiave dal parabrezza al portabagagli :D

    nella mia vita ho imaparato (anche se sono un po' un ciuccio ostinato ma la programmazione non perdona :lol: ) che e' il contesto che definisce come e dove alcune variabili si comportano ed assumono un significato. stesso dicasi per le funzioni ecc.

    mi rendo perfettamente conto infine e vedo distintamente che il fatto di non specificare di proposito alcun contesto e' altresi' una volontaria e premeditata scelta comunicativa atta ad innescare il meccanismo della viralita' dell'informazione (che puo' tornare utile sotto vari aspetti.. politica, soldi ecc. a soggetti diversi). e' esattamente il principio su cui si basano i cosi detti 'socials'.

    altro che 'bring the world closer together' (motto fb tipo: 'avvicinare il mondo'). piuttosto: 'fare la fotografia costantemente per via algoritmica alle persone, individuarne le debolezze, fare leva sempre per via algoritmica su contenuti selezionati prodotti aggratis da altri, che diano un tanto di compensazione ma non troppa, in modo tale che venga sviluppata una sorta di dipendenza come col fumo o le slot machine. con il fine ultimo di massimizzare il tempo speso sulla piattaforma ovvero l'esposizione agli annunci': 'bring the world closer together' roftl :D

    infatti, tipicamente quando ci viene offerto un pezzetto di informazione decontestualizzata (o anche scientemente contraffatta) abbiamo la tendenza 'spontanea' ad inquadrarla in quel contesto, il piu' immediato possibile, la scorciatoia per fare quasi zero fatica, scelto arbitrariamente nel nostro bagaglio culturale, che ci fa sentire 'migliori', che ci fa 'stare bene', che ci permette di 'salire sul piedistallo'. e questa strategia e' ovviamente tanto piu efficace quanto piu basso e' il livello di autostima individuale o quanto piu' ci e' necessario un certo sistema di credenze per stare in equilibrio

    ed allora ecco che arriva l'indignazione, l'alterita', la rabbia, il senso di essere privati di qualcosa e tutto il pantheon riassunto magistralmente dal marchese del grillo secondo cui alla fine.. 'jo so' joo e voi nun siete un ca***' :D

    per chiudere e riallacciarmi al pensiero che hai espresso sopra, come dicevo sono tendenzialmente d'accordo. ripeto, l'ipotesi di sottofondo a cui tutti alludono ma nessuno dice apertamente, neppure la prendo in considerazione (magari sono ingenuo io ma va bene cosi). altresi' mi sembra del tutto evidente che ci sia stato per lo meno un passo falso a livello di comunicazione. anche se non e' una cosa auspicabile, puo' succedere a certi livelli e con certi ritmi

    mi sembra infine di poter vedere con abbastanza chiarezza che ovviamente genera karma (inteso come insieme di cause ed effetti che si dipanano nel tempo). ne piu', ne meno di qualunque altra interpretazione scegliamo consciamente o inconsciamente di dare ad un immagine, ad una descrizione, ad una situazione. l'interpretazione generera' infatti delle sensazioni positive o negative che saranno il preludio di altri pensieri che a loro volta innescheranno delle reazioni successive. e il fiume del mio divenire continuera' a scorrere perpetuo ubriaco di se stesso

    fintanto che magari non avro' la fortuna di incontrare qualcuno che mi domandi, un esempio tra tanti: 'mostrami la mano nella quale tieni la tua sofferenza...' ......shock......!!! :D
     
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    Sentite, secondo me la situazione è molto più semplice di quello che pensate. Il Dalai Lama è molto anziano, sarà semplicemente un po’ rincoglionito!
     
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    CITAZIONE (Levaier @ 19/4/2023, 19:57) 
    Sentite, secondo me la situazione è molto più semplice di quello che pensate. Il Dalai Lama è molto anziano, sarà semplicemente un po’ rincoglionito!

    Di sicuro! Però il problema è che molti non riescono ad accettare la realtà così com'è. Se per loro il Dalai Lama è un grande maestro, allora è come se fosse infallibile. Invece anche il Dalai Lama è un essere umano e come tale può sbagliare.
     
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    Ma sai è l'approccio all'occidentale del concetto in sè di "culto" religioso a cui alcuni si rifanno per via del confronto dicotomico con la cultura Abramitica come controaltare versus quella Buddista. La figura del DL è stata "abramitizzata" (fino all'altro giorno...) per desautorare alcuni istituzioni religiose nostrane fortemente tradizionaliste di cui dovevano essere messi in discussione alcuni aspetti formali e ideologico-spirituali per adattarli meglio alle esigenze del sistema economico capitalista che "asfalta" e crea ponti, anche là dove "non c'è acqua che scorre" solo per garantirsi il proprio controllo/dominio. In i-taglia molti si dimenticano come si siano fatti i patti lateranensi per garantire divisione del "potere temporale" da quello spirituale come se si potesse dividere le acque del nilo con un solo colpo di spugna :lol: ...Divide et impera...
    "Dīvĭdĕ et ĭmpĕrā, traducibile in italiano come dividi e comanda, è una locuzione latina utilizzata per indicare il migliore espediente di una tirannide o di qualsiasi altra autorità per controllare e governare un popolo, ovvero dividerlo in più parti in modo tale da provocare rivalità e fomentare discordie tra esse." Ora il DL non ha più alcuna funzione utilitaristica per un approccio economico capitalista filo occidentale che si voleva espandere ad oriente, perchè non c'è più trippa per gatti e infatti si notino le divisioni multipolari che si stanno verificando a livello geo-politico. Allora e' diventato scomodo anche il DL come dimensione epistemologica di insegnamento "della via di mezzo", che incarnava per buona parte dell'opinione pubblica e viene a sua volta desautorato della sua abramitizzazzione iniziale...Crea miti e crea eroi per poi santificarli e crocifiggili poi quado non ne hai più bisogno e sono diventati scomodi...Suona molto familiare ^_^
     
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    21 - Aggiornamento settembre 2022: nel forum sono vietati i post e le discussioni riguardanti temi politici, geopolitici [...]



    https://buddhismoitalia.forumcommunity.net/?t=56429938

    Cerchiamo di rientrare in topic.
     
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    CITAZIONE (Ohm2017 @ 19/4/2023, 22:18) 
    Ma sai è l'approccio all'occidentale del concetto in sè di "culto" religioso a cui alcuni si rifanno per via del confronto dicotomico con la cultura Abramitica come controaltare versus quella Buddista. La figura del DL è stata "abramitizzata" (fino all'altro giorno...) per desautorare alcuni istituzioni religiose nostrane fortemente tradizionaliste di cui dovevano essere messi in discussione alcuni aspetti formali e ideologico-spirituali per adattarli meglio alle esigenze del sistema economico capitalista che "asfalta" e crea ponti, anche là dove "non c'è acqua che scorre" solo per garantirsi il proprio controllo/dominio. In i-taglia molti si dimenticano come si siano fatti i patti lateranensi per garantire divisione del "potere temporale" da quello spirituale come se si potesse dividere le acque del nilo con un solo colpo di spugna :lol: ...Divide et impera...
    "Dīvĭdĕ et ĭmpĕrā, traducibile in italiano come dividi e comanda, è una locuzione latina utilizzata per indicare il migliore espediente di una tirannide o di qualsiasi altra autorità per controllare e governare un popolo, ovvero dividerlo in più parti in modo tale da provocare rivalità e fomentare discordie tra esse." Ora il DL non ha più alcuna funzione utilitaristica per un approccio economico capitalista filo occidentale che si voleva espandere ad oriente, perchè non c'è più trippa per gatti e infatti si notino le divisioni multipolari che si stanno verificando a livello geo-politico. Allora e' diventato scomodo anche il DL come dimensione epistemologica di insegnamento "della via di mezzo", che incarnava per buona parte dell'opinione pubblica e viene a sua volta desautorato della sua abramitizzazzione iniziale...Crea miti e crea eroi per poi santificarli e crocifiggili poi quado non ne hai più bisogno e sono diventati scomodi...Suona molto familiare ^_^

    In linea di massima ho capito quello che vuoi dire e questo scandalo mediatico potrebbe avere a che fare con il momento storico che stiamo vivendo adesso,ma non so quanti lettori siano consapevoli del mondo multipolare che si sta formando, se non seguono la controinformazione. In ogni modo a prescindere da eventuali complotti politici il mondo occidentale deve in ogni caso desacralizzare sempre tutto....non è un caso che subito dopo il video sul DL è apparsa su i giornali un' insinuazione addirittura su Papa Woitila in merito al caso Orlandi.
     
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    Credo che questa questione del Dalai Lama ci debba portare a riflettere seriamente sul come, nonostante continuamo a predicare (giustamente) contro l'illusione e l'attaccamento, anche nelle scuole buddhiste tradizionali gli attaccamenti e le illusioni vi sono eccome, e sono anche "promosse" a livello dottrinale.

    Farsi in qualche modo turbare dallo scivolone del Dalai Lama è un'illusione, perché ci si illude che un venerabile maestro, che pratica da tutta la vita, sia in qualche modo infallibile. Giustificare a tutti i costi lo scivolone del Dalai Lama, perché lui sarebbe il Nirmāṇakāya di Avalokiteśvara - cosa tutta da dimostrare - è anch'essa un'illusione perché non si vuole vedere la realtà delle cose, che il Dalai Lama è come tutti noi un uomo (e per giunta anziano), soggetto a innumerevoli mancanze ed errori.

    Se un maestro o un lama sbagliano bisogna semplicemente prenderne atto, senza farci condizionare.
     
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