Pareri su "Perché non sono buddhista" di E. Thompson

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  1. hankchinaski
     
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    Caro amici, in questo libro si parla (credo) di Buddhismo modernista. L'autore è un accademico. Cosa ne pensate? In questa fase sono interessato a capire le varie sfumature del buddhismo. E di quello modernista ne so poco.

    www.astrolabio-ubaldini.com/libro/1554
     
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    Visto stamattina sulla bacheca FB del traduttore in lingua italiana. Sembra un ottimo libro. Informo che modificherò il titolo della discussione, troppo generico
     
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  3. hankchinaski
     
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    Grazie Parvatah.
    Allora, come affermavo essendo (io) a una fase iniziale dell'interesse per il buddhismo, cerco di capire e approfondire ogni corrente per capire meglio quale scuola può essere la più indicata per me.

    Ora, non so se questo libro sia pro-modernista o anti. Non conosco l'autore, ma mi ha incuriosito il fatto che se ne parlasse.
    Così come non conosco bene ancora la corrente modernista. Ma se, come evinco è quella meno esposta"religiosamente" è più vicina a un concetto materialistic (soprattutto meno fissata col karma) e meditativa potrebbe ancje risultati interessante. E stravolgere le carte rispetto a ciò che ho conosciuto finora.
    Essendo di base agnostico é utile capire questo approccio.
     
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    QUOTE (hankchinaski @ 3/17/2023, 12:38 PM) 
    Caro amici, in questo libro si parla (credo) di Buddhismo modernista. L'autore è un accademico. Cosa ne pensate? In questa fase sono interessato a capire le varie sfumature del buddhismo. E di quello modernista ne so poco.

    www.astrolabio-ubaldini.com/libro/1554

    Quindi conosci abbastanza quello "classico" :) Non sto facendo il malignetto, però dato che il forum è pubblico e c'è un topic penso di poter dire anche quello che penso io.

    In breve: nella mia scarsa e limitata esperienza eccetera, consapevole che non conosco bene di persona i 500 e passa milioni di buddhisti nel mondo, che buddhista non mi ci sento nemmeno eccetera, tutte le versioni di buddhismo modernista che io abbia visto sono sempre l'elaborazione personale di individui che mi paiono possedere diversi tratti caratteriali in comune: sopravalutazione della propria intelligenza, voglia di avere un pubblico e un séguito, e altro che non mi piace più di tanto. Prendere il nome di una qualsiasi tradizione, soprattutto se indiana e associargli l'aggettivo "modernista" è una contraddizione in termini. La stessa parola Dharma è parente dell'italiano trono: ciò che è fermo, stabile. Forse in questo momento c'è un buddha che sta insegnando come fece Shakyamuni da noi, ma in qualche pianeta di qualche galassia. Parla sicuramente una lingua che non è il Magadhi (o quello che parlava il Buddha boh). Ma sta insegnando le identicissime cose perché sono leggi di natura.

    Ora, è vero che sarebbe inappropriato non contestualizzare le cose. Noi abbiamo delle conoscenze che non c'erano allora. Grandissima parte delle parabole si potrebbero riformulare con gli scenari dei nostri tempi ma senza toccarne la sostanza. Persino la cosmologia reggerebbe interpretandola senza forzare la mano. A mia conoscenza non reggerebbe parte della seconda scuola filosofica ma solo negli esempi portati nei testi e non certo nella sostanza.

    Quindi cosa c'è da modernizzare? Non sarebbe più Dharma. In questo caso pare che l'autore non sia il solito "maestro" che rende le cose facili per attrarre discepoli. Se potrò lo leggerò perché pare molto interessante. Ma è una lettura indicata a chi sta approcciando le basi del Buddhismo da pochi mesi? Secondo me no, perché se va bene è una lettura che resta lì senza portare molto, se va male fa formare idee che potrebbero non essere quelle giuste.
     
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  5. hankchinaski
     
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    Caro swami, da parte mia, aprendo questo topic, non c'era nessuna vena polemica o provocatoria. Anzi.
    Come tu ben sai, io resto e sono un agnostico. Fondamentalmente. E parte da questo, mi sono approcciato al buddhismo e sono ancora in una fase primigena in cui cerco di capire (oltre alle basi) quale corrente possa fare meglio al caso mio.
    Il fatto che non conosca ancora bene il buddhismo tradizionale non mi vieta, però, di sapere che qualunque tradizione va comunque considerata sia come una filosofia di vita che come una religione. Perché ha una base spirituale, comune a tutte.
    Conoscere la corrente "modernista" che sicuramente per molti non sarà né dharma né buddhismo, può essere utile a capire se chi ha comunque un'attitudine un po' "materialistica" e lucreziana, come la mia possa, eventualmente, inserirsi meglio in tale percorso piuttosto che in uno tradizionale. Questo a livello di curiosità, non perché io ritenga il modernismo una corrente superiore alle altre.
    Poi, naturalmente, parlo da ignorante (per ora) e sto solo esprimendo delle valutazioni.
    Insomma, sai bene come la penso su questioni come "karma", "religiosità", "pratiche" ecc. Se c'è una corrente che possa alleggerirmi tutti questi veicoli non potrei che esserne grato. E non è detto, però, che sia la via giusta.
     
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    QUOTE (hankchinaski @ 3/17/2023, 01:11 PM) 
    Caro swami, da parte mia, aprendo questo topic, non c'era nessuna vena polemica o provocatoria. Anzi.
    Come tu ben sai, io resto e sono un agnostico. Fondamentalmente. E parte da questo, mi sono approcciato al buddhismo e sono ancora in una fase primigena in cui cerco di capire (oltre alle basi) quale corrente possa fare meglio al caso mio.
    Il fatto che non conosca ancora bene il buddhismo tradizionale non mi vieta, però, di sapere che qualunque tradizione va comunque considerata sia come una filosofia di vita che come una religione. Perché ha una base spirituale, comune a tutte.
    Conoscere la corrente "modernista" che sicuramente per molti non sarà né dharma né buddhismo, può essere utile a capire se chi ha comunque un'attitudine un po' "materialistica" e lucreziana, come la mia possa, eventualmente, inserirsi meglio in tale percorso piuttosto che in uno tradizionale. Questo a livello di curiosità, non perché io ritenga il modernismo una corrente superiore alle altre.
    Poi, naturalmente, parlo da ignorante (per ora) e sto solo esprimendo delle valutazioni.
    Insomma, sai bene come la penso su questioni come "karma", "religiosità", "pratiche" ecc. Se c'è una corrente che possa alleggerirmi tutti questi veicoli non potrei che esserne grato. E non è detto, però, che sia la via giusta.

    Lo so che non c'era vena polemica, ci mancherebbe. La battuta è stata delle due la mia, che risponde anche al resto: detta in modo diverso, per comprendere la portata, i punti forti e deboli di una versione personale di una tradizione, serve una conoscenza solida di quella tradizione. Se no c'è il rischio di cercare di leggere questi libri un po' per sentirsi dire quello che si voleva sentirsi dire. Meglio di come l'ha detto fantasia in tag non saprei fare quindi gli interessati a quel che ha detto lo leggano ora o tacciano per sempre o almeno dal momento in cui i messaggi saranno inghiottiti dal Grande Nulla :)
     
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  7. hankchinaski
     
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    CITAZIONE (swami chandraramabubu sfigananda @ 17/3/2023, 13:23) 
    CITAZIONE (hankchinaski @ 3/17/2023, 01:11 PM) 
    Caro swami, da parte mia, aprendo questo topic, non c'era nessuna vena polemica o provocatoria. Anzi.
    Come tu ben sai, io resto e sono un agnostico. Fondamentalmente. E parte da questo, mi sono approcciato al buddhismo e sono ancora in una fase primigena in cui cerco di capire (oltre alle basi) quale corrente possa fare meglio al caso mio.
    Il fatto che non conosca ancora bene il buddhismo tradizionale non mi vieta, però, di sapere che qualunque tradizione va comunque considerata sia come una filosofia di vita che come una religione. Perché ha una base spirituale, comune a tutte.
    Conoscere la corrente "modernista" che sicuramente per molti non sarà né dharma né buddhismo, può essere utile a capire se chi ha comunque un'attitudine un po' "materialistica" e lucreziana, come la mia possa, eventualmente, inserirsi meglio in tale percorso piuttosto che in uno tradizionale. Questo a livello di curiosità, non perché io ritenga il modernismo una corrente superiore alle altre.
    Poi, naturalmente, parlo da ignorante (per ora) e sto solo esprimendo delle valutazioni.
    Insomma, sai bene come la penso su questioni come "karma", "religiosità", "pratiche" ecc. Se c'è una corrente che possa alleggerirmi tutti questi veicoli non potrei che esserne grato. E non è detto, però, che sia la via giusta.

    Lo so che non c'era vena polemica, ci mancherebbe. La battuta è stata delle due la mia, che risponde anche al resto: detta in modo diverso, per comprendere la portata, i punti forti e deboli di una versione personale di una tradizione, serve una conoscenza solida di quella tradizione. Se no c'è il rischio di cercare di leggere questi libri un po' per sentirsi dire quello che si voleva sentirsi dire. Meglio di come l'ha detto fantasia in tag non saprei fare quindi gli interessati a quel che ha detto lo leggano ora o tacciano per sempre o almeno dal momento in cui i messaggi saranno inghiottiti dal Grande Nulla :)

    Ma certo. Per altro penso che quel libro, in realtà, non esponga una posizione pro-modernista, ma solo di critica nei confronti della corrente, probabilmente, per analizzarne i pro e i contro.

    Se poi qualcuno conosce l'autore e ne sa di più, ben lieto di ascoltare.
     
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  8. hankchinaski
     
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    Comunque ho letto meglio la prefazione del libro (che ho ordinato) e alcune interviste. E sì, l'autore fa una critica alle correnti moderniste, secondo le quali il buddhismo non ha un fondamento religioso ma sia sovrapponibile alla scienza e attraverso la meditazione come fase esperienziale si possono risolvere problemi di natura neurale o psicologica.
    Rivista così, in effetti, pare una stronzata. Perché togli secoli di contenuti a una dottrina che inevitabilmente ha dei contenuti religiosi.
    Lui poi sembra proporre un buddhismo "cosmopolita" che credo sia una sorta di visione che serve a difendere proprio l'idea di conservazione di tradizioni diverse in chiave moderna.
    Poi capirò meglio
     
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