Sull'esistenza o meno degli Dèi.

E sul loro grado di esistenza

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    Apro il thread per descrivere e discutere dell'annosa questione sull'esistenza o meno degli Dèi, che sempre spunta quando si parla di Hinduismo o Buddhismo Tantrico.

    Come per la guaina energetica, anche qui vi sono diverse interpretazioni. Si può notare però come, a parte l'interpretazione materialista, ogni interpretazione successiva sia un'estensione di quella precedente, che viene inclusa.

    1) Interpretazione materialista: non esistono gli Dèi. Si tratta di una credenza folkloristica e pseudoscientifica di una cultura che non aveva il metodo scientifico.

    2) Interpretazione archetipica: Gli Dèi sono archetipi intrinseci alla mente umana utilizzati per ottenere devozione e altri vantaggi. Ad esempio, tramite le Murti, Yantra e Mantra di Lakshmi ottengo effetti psicologici per la buona sorte, tramite quelli di Narasimha effetti per la forza, e così via. Oltre a ciò vi è l'ovvio effetto devozionale tipico di tutte le divinità entro una certa misura. Dunque gli dèi esistono, ma nella mente umana.

    3) Interpretazione eggregorica individuale: Gli Dèi sono eggregore, cioé forme-pensiero create dalla mente umana tramite rituali e che si manifestano nel mondo reale. In quanto tali possono nascere e morire, ma non sono "vivi" come noi, sono "macchine di pensiero".

    4) Interpretazione eggregorica universale: Probabilmente la visione più particolare di tutte. Gli Dèi sono sì archetipi ed eggregore, ma sono generate dal cosmo, non dagli umani. In quanto tali sono sì macchine di pensiero ed è vero che non sono vivi, ma esistono da quando esiste il cosmo, e moriranno solo quando (e se) morirà il cosmo

    5) Interpretazione letterale: Gli Dèi sono manifestazioni del Brahman come dice la tradizione, ma sono vivi e coscienti come noi.

    Cosa ne pensate? Quale ritenete la più sensata?
     
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    La verità sta nel mezzo tra la quarta e la quinta.

    Gli altri punti citati però non sono del tutto sbagliati, sono solo molto parziali.
     
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 12/3/2024, 11:17) 
    La verità sta nel mezzo tra la quarta e la quinta.

    Gli altri punti citati però non sono del tutto sbagliati, sono solo molto parziali.

    In che senso "nel mezzo"?
     
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    Gli dei hanno forse un grado di esistenza superiore rispetto a noi, nel senso che sono più vicini alla realtà ultima. Nonostante ciò sono più sfortunati in un certo senso, perché la vita umana può più facilmente giungere all’Illuminazione. Da un punto di vista più largo noi siamo loro e loro sono noi, nel senso che l’interiorità di qualsiasi essere, dal verme all’asura, contiene tutto ciò che esiste e mai esisterà. Dentro un essere vivente sussistono diavoli, dei, preta, esseri umani e animali.
     
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    CITAZIONE (Levaier @ 12/3/2024, 16:34) 
    Nonostante ciò sono più sfortunati in un certo senso, perché la vita umana può più facilmente giungere all’Illuminazione.

    Credo che questo valga solo per gli Dèi Vedici nell'Induismo e i non-Anagami nel Buddhismo. Gli Dèi Puranici e quelli delle terre e sedi pure sono molto più vicini all'illuminazione, se non già illuminati.
     
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    CITAZIONE (Ptaah @ 12/3/2024, 11:32) 
    CITAZIONE (**Destiny** @ 12/3/2024, 11:17) 
    La verità sta nel mezzo tra la quarta e la quinta.

    Gli altri punti citati però non sono del tutto sbagliati, sono solo molto parziali.

    In che senso "nel mezzo"?

    Gli Dei non sono semolici enti singoli, separati e limitati, ma Flussi di Potere che si manifestano su più piani di esistenza. Quindi i punti che hai citato in realtà non escludo gli altri.
     
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 13/3/2024, 19:39) 
    Gli Dei non sono semolici enti singoli, separati e limitati, ma Flussi di Potere che si manifestano su più piani di esistenza. Quindi i punti che hai citato in realtà non escludo gli altri.

    Questo spiegherebbe i fenomeni di sincretismo e scissione che hanno subito e subiscono alcune divinità.
    Pensi che ciò avvenga per la volontà degli dèi, per l'effetto rituale umano, o come tendenza naturale?
     
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    Sono sostanzialmente corretti tutti e cinque i punti che hai citato, tranne il 5 in quanto, ti cito, non "sono vivi e coscienti come noi".
    Sono flussi di potere e sono contemporaneamente manifestazione su vari piani di tali flussi.
     
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    Sono pienamente d'accordo con il punto 5 nel ritenere che gli dei indù descritti dai Purana sono essere coscienti,personali,reali e vivi come noi.

    Premetto che non sono settario verso Vishnu e che considero aspetti altrettanto degni del Dio persona anche altre divinità indù ma che mi limito a parlare di Vishnu perchè è la divinità che mi è più familiare per quanto riguarda le mie conoscenze.

    Leggendo lo Srimad Bhagavatam(Bhagavata Purana),altri purana vishnuiti,la Bhagavad Gita(che fa parte del Mahabharata) e il Ramayana mi sembra più che ovvio che Dio è a tutti gli effetti un essere cosciente,personale,reale e vivo come noi.

    Per esempio nella Bhagavad Gita Krishna istruisce spiritualmente Arjuna e in generale nel Mahabharata e nello Srimad Bhagavatam ricambia l'amicizia di Arjuna e altri amici,cose che non potrebbe fare se Krishna/Vishnu fosse qualcosa di impersonale.
     
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    CITAZIONE (Ptaah @ 13/3/2024, 19:45) 
    CITAZIONE (**Destiny** @ 13/3/2024, 19:39) 
    Gli Dei non sono semolici enti singoli, separati e limitati, ma Flussi di Potere che si manifestano su più piani di esistenza. Quindi i punti che hai citato in realtà non escludo gli altri.

    Questo spiegherebbe i fenomeni di sincretismo e scissione che hanno subito e subiscono alcune divinità.
    Pensi che ciò avvenga per la volontà degli dèi, per l'effetto rituale umano, o come tendenza naturale?

    Anche qui si tratta di un misto di queste cose.

    Ad esempio, pongo la questione in un altro modo: inutile dire che, nel modo in cui appaiono le varie Divinità nelle varie tradizioni, ci sono in queste forme anche elementi che sembrano essere culturalmente condizionati.

    Premesso che il modo in cui una Divinità appare e viene descritta o rappresentata è semplicemente una Forma o una Maschera, la vera Divinità invece è sopratutto la Sostanza o il Flusso di Potere che c'è dietro tale maschere.

    La domanda però è: la forma in questione, che in apparenza è culturalmente filtrata, è emanata dal Flusso o creata dagli umani?

    Non c'è una risposta precisa perché possono essere vere entrambe le cose: il Flusso ovvero può ispirare una determinata Maschera (che apparirà nelle esperiene mistiche, nelle visioni sciamaniche, nelle ispirazioni artistiche, etc)... ed ecco quindi che tale forma andrà a plasmare la cultura di un popolo. Oppure, può capitare anche il contrario: la cultura di un tale popolo porterà qualcuno ad immaginare la Divinità con una tale forma ed una specifica maschera. Ed ecco, quindi, che il Flusso si riverserà in questa Maschera per entrare in comunicazione con gli esseri umani. E se ciò non accadrà, perché tale popolo è troppo lontano dal Divino, o la Maschera in questione è troppo incompatibile con gli Dei a livello vibrazionale, tale maschera verrà comunque riempita da qualcos'altro, come spiriti inferiori.

    Edited by **Destiny** - 14/3/2024, 16:31
     
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    Per togliersi il dubbio basta evocare lo specifico flusso di potere, lo si percepisce, se ne sente la natura e il potere/energia e si diventa tali. Così si fa esperienza diretta della divinità e ci si toglie ogni dubbio.

    Un po' come assaggiare un frutto sconosciuto, al posto di farsi tante domande su che sapore potrebbe avere.
     
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    Scusate ma cosa intendete per Flusso di potere. Riesco a intendere che la rappresentazione iconografica sia passibile di interpretazioni in base al proprio vissuto personale o culturale di appartenenza. Ma questi dei esistono su piani diversi e quindi hanno delle caratteristiche definite o sono solo energie sovrasensibili, per noi umani, che ne facciamo esperienza?
     
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    CITAZIONE (Ohm2017 @ 14/3/2024, 18:14) 
    Scusate ma cosa intendete per Flusso di potere. Riesco a intendere che la rappresentazione iconografica sia passibile di interpretazioni in base al proprio vissuto personale o culturale di appartenenza. Ma questi dei esistono su piani diversi e quindi hanno delle caratteristiche definite o sono solo energie sovrasensibili, per noi umani, che ne facciamo esperienza?

    Entrambe le cose
     
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    Ok entrambe le cose...Immagino che ci sia chi è soddisfatto di questa interpretazione...Per tutti gli altri rimane il dubbio di non capacitarsene :lol: Ma penso che finchè non se ne fa diretta esperienza rimanga difficile da comprendre. Ci vorrebbero quei corsi di fisica e chimica applicata all'uso domestico della casalinga di Voghera :lol: ...Si scherza naturalmente
     
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    Mi è sorto un dubbio rileggendo ma gli "spiriti inferiori" quali sarebbero?
     
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