Buddhismo Italia Forum

Posts written by FabrizioOrsoBianco

  1. .
    CITAZIONE (**Destiny** @ 4/6/2014, 17:45) 

    Caro Destiny, tu stai cercando litigio, deridendo cio che dico e deducendo cose che non ho detto. Stai cercando a tutti i costi di screditarmi con la parola scritta.
    Tu lavori nell'oscurità, come alcuni tuoi fidati collaboratori, nascondi le esperienze che hai fatto, non dici se hai preso o meno l'Ayahuasca :
    CITAZIONE (**Destiny** @ 4/6/2014, 08:39) 
    Innanzitutto il fatto che io l'abbia provata o meno tu non puoi saperlo.

    Stai fallendo il tuo compito di amministratore, assomigli più ad un settario, un furbetto che cerca di assoldare persone per i suoi oscuri fini (non mi hai ancora detto il vero motivo per cui mi hai invitato così caldamente).... cancelli le discussioni che giudichi come attriti, forse perchè finirebbero per scoprire le carte che tieni gelosamente coperte ;)
    Ti sfido a venire in Perù con me in una cerimonia di Ayahuasca, vediamo se continui a ridere quando vedrai l'oscurità che è in te :D , vediamo se riderai quando dovrai vomitare tutta la robaccia oscura che ti porti dentro, nel profondo, che ti guida nel fare cio che fai in questo forum , alla faccia della salute psico spirituale della gente ignara che si fida della tua facciata.

    Non ho nemmeno bisogno che tu mi risponda alle domande di questa discussione, per quello che riguarda te caro Destiny, ti sei esposto chiaramente: stai tentando di distruggere cio che dico. L'oscurità sta lavorando dentro di te e chissà con quali pratiche ti sarà entrata dentro. O forse hai fumato la Marihuana per divertimento, cosi' che adesso hai anche lo spirito del canamo contro. ?

    E ora passerò a leggere e rispondere a Baba Rom, che mi pare abbia dato una risposta interessante proprio sul tema.

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    Rispondo rapidamente anche ad eizo:
    Non ho esagerato, forse hai inteso che io sappia tutto? Non è così.
    Le piccole verità le ho vissute durante ogni cerimonia, verità su me stesso sopratutto, sui mondi spirituali e sugli spiriti con cui sono venuto a contatto.
    Non ho capito perchè ti è superfluo rispondere alle mie domande?
  2. .
    CITAZIONE (**Destiny** @ 4/6/2014, 08:39) 
    .... Infatti provare personalmente una cosa dà un'esperienza estremamente limitata e soggettiva della cosa stessa. Infatti io, .... ho espresso un'opinione molto condivisa in quanto dipende dall'esperienza .... dell'Ayahauasca di molti sciamani.

    La tua conoscenza deriva esperienze altrui che non conosci nei dettagli. E siccome non conosci lo sciamanismo, come faresti a sapere quali dettagli verificare? Fidarsi dell'opinione altrui senza indagare per bene, è un'atteggiamento superficile.
    Se gli sciamani a cui ti riferisci lavorano anche con l'oscurità, oltre che con la Luce, non avrai conosciuto l'opinione di chi lavora solo con la Luce, cosa che potrai verificare solo con l'esperienza diretta dell'assumere l'Ayahuasca, confrontandoti con altre persone che hanno fatto la stessa cosa.
    Gli sciamani possono parlare e scrivere per attirare persone, perchè hanno bisogno di soldi, in america latina la povertà è molto diffusa. E anche così non saprai tutta la verità.


    CITAZIONE (**Destiny** @ 4/6/2014, 08:39) 
    .... Il fatto che l'Ayahuasca non dica sempre la verità è una cosa sia detta dagli Ayahuasquero seri, sia confermato dall'esperienza di diverse persone che puoi leggere nei forum di Ayahuasca. Perchè dovrebbero mentire?
    Il fatto che l'Ayahauasca sia poi gelosa è qualcosa che fa talmente parte dell'immaginario collettivo che lo sa pure il mio vicino di casa, e quindi ribadisco la domanda: come può uno spirito geloso e possessivo essere completamente illuminato (o completamente luminoso, il che è lo stesso)? Non mi pare di aver ricevuto risposta a questa domanda

    Questi ayahuaschero seri, hanno fatto una buona pulizia dell'oscurità dentro di loro? .... Perchè altrimenti la loro mente e il loro modo di vedere il mondo sarà influenzato anche dall'oscurità che si portano dentro e quello che raccontano sarà inquinato.
    Altro dettaglio consiste nel fatto che è molto più facile imparare ed usare gli spiriti oscuri, rispetto agli spiriti di Luce. Quindi ci sono molti più sciamani che operano con l'oscurità, perchè è più facile diventarci, solo 6 mesi di dieta, e puoi fare soldi più velocemente. Ed i tuoi Ayahuasquero seri da chi sono andati, ricercatori inclusi ?

    Ripeto ancora che l'Ayahuasca non mi risulta gelosa. E poi gelosa di chi, di cosa? .... Esistono spiriti delle piante a cui non piacciono certi nostri comportamenti se ci uniamo a loro. Altri X non tollerano che in noi ci siano spiriti Y di altre piante.... ma questo succede se lo sciamano che ti ha unito con lo spirito della pianta X non ha precedentemente unito lo spirito X con lo spirito Y. Oppure succede se tu da solo unisci senza volerlo due spiriti antagonisti, per esempio fumando una pianta e assumendo un'altra pianta che non sai essere antagonista della prima. Se hai letto questi racconti di gelosia, è probabile che sia questa la situazione: persone o sciamani inesperti, oppure irrispettosi di queste attenzioni, tipiche di chi invece opera solo con la Luce.


    CITAZIONE (**Destiny** @ 4/6/2014, 08:39) 
    Mi chiedo da che pulpito viene la ridicola paternale di Fabrizio, dato che i nonni degli sciamani che ora per attrarre i turisti come lui parlano di Luce fino a l'altro ieri prendevano l'Ayahuasca anche per essere meglio in grado di sgozzare i propri nemici in battaglia. Altro che luminosità. Inoltre l'Ayahuasca viene usata non solo dai guaritori, ma anche dagli stregoni neri: un motivo ci sarà.

    Mi sembra che tu sia arrabbiato nei miei confronti, agitato.... forse aspettavi che io confermassi le tue visioni dello sciamanismo. Ti dico solo che sono molto parziali e spesso errate, forse conosci solo una parte dello sciamanismo.
    Se la vedi come paternale, fatti tuoi. Io fornisco la mia esperienza diretta, non le opinioni di altri che non posso verificare.
    L'Ayahuasca è uno spirito Madre, questo te lo ricorderai spero. E' un mezzo per viaggiare nei mondi spirituali, tutti i mondi spirituali.
    Inoltre la bevanda chiamata Ayahuasca, fornisce la visione dei mondi spirituali, delle energie e degli spiriti che vi abitano. In america latina non ci sono mezzi migliori per entrare in contatto con gli spiriti, di qualunque tipo siano: tocca allo sciamano decidere con chi lavorare, non è colpa dell'Ayahuasca!
    L'Ayahuasca ti apre le porte alle visioni, ai mondi spirituali, ma quale mondo visitare tocca a te deciderlo. Tu, lo sciamano, il curandero o lo stregone, o chiunque altro, sono le persone che decidono dove andare e con chi avere a che fare, se sanno come fare. Altrimenti si lasciano trasportare e l'Ayahuasca gli farà vedere cio che hanno dentro, spiritualmente, emotivamente, nella mente, traumi, problemi, ecc.
    L'Ayahuasca è un mezzo per viaggiare, un veicolo di trasporto.


    CITAZIONE (**Destiny** @ 4/6/2014, 08:39) 
    Prima di puntare il dito sugli altri -e in particolare al Dharma buddhista, che è una religione completamente luminosa - , dato che ha dimostrato una conoscenza delle altrui tradizioni pari a quella di un tricheco, invito a Fabrizio a pensare prima ai problemi di casa propria.
    Nonostante le cose scritte qui, preciso che considero comunque l'Ayahuasca un'ottima Medicina e non ne sconsiglio l'uso, se fatto con accortezza, testa sulle spalle, e sopratutto senza fanatismo.

    Come fai a sapere che il Dharma buddhista è una religione completamente luminosa? Hai controllato, visto, le energie e gli spiriti che si porta dietro ?
    E non dico che siano luminosi o scuri.... dico hai controllato, o ti fidi di quello che ti ha raccontato qualcuno, oppure della meditazione e basta ??

    Edited by FabrizioOrsoBianco - 4/6/2014, 14:58
  3. .
    Ancora fuori tema.... Vediamo di ribadire la domanda:

    Sciamanismo luminoso, benefico vs oscuro, malefico. I buddhisti non fanno distinzioni?

    Che importanza date al fatto che potete essere contaminati da un'energia oscura, da un'entità oscura, dal male in generale, mentre eseguite una pratica buddhista o una consigliata da alcuni maestri buddhisti?
  4. .
    CITAZIONE (apo @ 4/6/2014, 00:26) 
    Al punto 1) e 2) mi sembra che confermi quanto affermato da me prima. Sei molto autoreferenziale. Non credo comunque che tu ti possa permettere di metterti su un pulpito ad insegnare. E poi a chi? Io almeno questa autorità non te la riconosco.

    Sono autoreferenziale sulle mie esperienze, ovviamente. Non sono autoreferenziale su tutto. Hai dimenticato di specificare autoreferenziale in quale ambito....


    CITAZIONE (apo @ 4/6/2014, 00:26) 
    3) .... il problema è che non ti piace molto essere criticato e non accetti prospettive diverse all'interno di quella tradizione chiamata sciamanesimo, con tutte le sfaccettature che presenta. La tua tradizione la rispetto ma mica ci dobbiamo genoflettere ad essa.

    Non mi piace essere criticato e accusato di portare inesattezze, da chi non ha provato l'Ayahuasca almeno una 20ina di volte con gli sciamani che lavorano solo con la Luce.


    CITAZIONE (apo @ 4/6/2014, 00:26) 
    Tu invece appena ti si fa notare che le cose magari sono più complesse, ramificate, plurali, e che tu forse possiedi solo un pezzetto di quello che ritieni di essere la verità sulla realtà, ti inalberi e parti per la tangente con luce e ombra...E ovviamente chi la pensa diversamente da te: è ombra... :lol: :lol: :lol:

    Sbagliato !
    Io possiedo un pezzo delle tante verità.
    Chi la pensa diversamente da me, lo rispetto. Fintantoché non inizia ad affermare senza avere la minima esperienza. Io li chiamo anche quaquaraquà, parlare senza conoscere di persona....

  5. .
    CITAZIONE (apo @ 4/6/2014, 00:11) 
    Si ma Coyote è vero anche il contrario, ovvero che non bisogna accettare con fede cieca l'esperienza altrui rispetto all'uso di piante sacre. E che data la natura di un Forum pubblico e che tra noi siamo degli emeriti sconosciuti, obiettare come ha ha fatto Marco è lecito.

    Se no so si giunge all'assurdo che l'esperienza riportata da un utente del Forum, sia più valida di un testo in cui altre persone dicono di aver avuto certe esperienze. Senza nulla togliere all'utente Fabrizio, la sua esperienza vale tanto quanto l'esperienza di altri...Ne prendo atto, la confronto, magari la apprezzo anche, la ritengo verosimile; ma non ne faccio professione di fede. E' sindacabilissima, personalissima, e discutibilissima. Se il soggetto non vuole che essa sia messa in discussione nella pubblica piazza telematica, non deve far altro che tenerla gelosamente per se...Mi sembrano ovvietà queste.

    Concordo quasi su tutto.

    La questione è che qui si espongono PAROLE.... Così è per le LETTURE sui libri o su web, che sono PAROLE.
    Io sono certo delle mie esperienze, insisto tanto, perchè c'è un certo Destiny che insiste che le sue LETTURE sia più importanti a alle mie Esperienze.

    Qui bisognerebbe parlare sempre mettendo riferimenti alle proprie esperienze, mai facendole passare per assolute per gli altri che non le hanno sperimentate.

    Fabrizio :
    Mia esperienza
    Certa


    Anna :
    LEGGE Fabrizio, per lei è una POSSIBILITà

    Bisognerebbe sempre mettere il dubbio in cio che si legge, incluso quello che dico io. In occidente si crede alle favole troppo facilmente. Per questo vi esoorto a fare esperienza, ma non prima di aver cercato informazioni ovunque vi è possibile, sia di chi ne parla bene, che di chi ne parla male.... poi usate il vostro libero arbitrio....

    Smettiamo di credere per favore.....
  6. .
    CITAZIONE (apo @ 3/6/2014, 23:38) 
    Quello che invece disapprovo è questo:

    1) Tu affermi di aver effettuato 120 cerimonie con l'Ayahuasca e ogni volta che qualcuno ti obietta qualcosa tu usi tale fatto come un martello per delegittimare l'interlocutore, dicendo che lui non ha esperienza. Ma poi tu cosa ne sai, mica tutti vengono a parlare delle loro esperienze su un Forum pubblico; e direi anche per fortuna.

    Mi riferisco alle mie 120 cerimonie in merito a questioni precise, che non uso in altre situazioni. Non mi interessa delegittimare. Mi interessa mostrare cio che ho sperimentato e capito !


    CITAZIONE (apo @ 3/6/2014, 23:38) 
    2) Inoltre, il fatto che tu abbia utilizzato ritualmente tale pianta, ti legittima fino ad un certo punto. In altre tradizioni tale pianta non viene usata, e dunque non rappresenta necessariamente una prova inconfutabile sulla Verità. Tu esponi semplicemente la tua piccolissima verità, come tutti noi.

    Di quale verità parli ?
    Stai facendo di tutte le verità un fascio ?
    Le mie esperienze sono tante con l'Ayahuasca, 120 appunto. Quindi non è una piccola verità.... E' una piccola verità moltiplicato x 120 ! .... La sommatoria di 120 piccole Verità !


    CITAZIONE (apo @ 3/6/2014, 23:38) 
    3) Hai dimostrato più di una volta di non curarti del fatto che esistono anche altre tradizioni e sensibilità diverse dalla tua e con rigidità immensa riproponi ripetutamente quanto insegnatoti nella tradizione Shipibo-Cohibo. Ma scusa, una volta trasmesseci le informazioni che ritenevi opportune divulgare, e visto che hai riscontrato che altri interlocutori hanno opinioni diverse, perchè continuare a voler imporre la tua visione del mondo? Inizialmente pensavo fossi un interlocutore maturo...

    Stai esagerando platealmente caro apo, rasenti il ridicolo così :) ... "rigidità immensa" hahaha! .. Ma non hai capito che sto esponendo lo sciamanesimo Shipibo nella sezione Sciamanesimo e Religioni Afroamericane ?
    Dove dovrei parlare di queste cose ?
    Su questo forum ci sono 451 utenti, 1.633 visite questo mese.... e gli interlocutori con opinioni diverse sono 4 o forse 5.... E gli altri non li consideri ?
  7. .
    Incredibile Destiny, stai continuando a nasconderti e stai facendo oscurantismo.... (ti consiglio di smettere di comportarti come un bambino impaurito cancellando le risposte, è meglio per la tua immagine, oltre che certe cose non le cancelli dal lato spirituale di quello che fai)

    Ti ricordo caro Destiny che sei l'amministratore di un forum al 120 posto nella classifica dei forum, con 1600 visite questo mese (dal 1 al 3 Giugno).... Non ti puoi permettere di essere così superficiale .... Rifletti bene prima di continuare in questo modo, qualcuno potrebbe risentirsi per le imprecise indicazioni o suggerimenti che il tuo forum gli ha fornito....
    CITAZIONE (**Destiny** @ 3/6/2014, 23:12) 
    PS: il messaggio di Ashkali è stato cancellato, come anche la mia risposta, in quanto possibile causa di polemiche.
    Grazie

    Ma andiamo avanti....

    Edited by FabrizioOrsoBianco - 4/6/2014, 00:16
  8. .
    Allora non hai mai preso l'Ayahuasca !

    Stai blaterando di cose che non conosci ?

    CITAZIONE (**Destiny** @ 3/6/2014, 16:38) 
    Perdonami Fabrizio, ma sei tu che stai spammando e non ho tempo di stare dietro a questi deliri.

    Meno male che non avevi tempo per certi deliri....
  9. .
    Da quello che ho imparato dalle vostre risposte, sembra che non vi importi nulla, se lavorate con sciamanismo legato a forze oscure, piuttosto che legato alla Luce e al bene.
    Non vi importa di essere legati o invocare, usare, collaborare, ecc, con spiriti del male, malefici, demoniaci, piuttosto che lavorare con spiriti di luce, luminosi, che fanno unicamente del bene.
    Sembra che l'unico interesse rispetto allo sciamanesimo, siano i risultati che vi attendete.
    Nemmeno la magia e tutte le sue pratiche, sembra che vi importi se sia legata a forze malefiche oppure a spiriti luminosi. L'importante che otteniate i risultati che cercate.

    Francamente non interferisco sulle decisioni di una persona che vuole lavorare alla cieca. Ogniuno è libero di restare ignorante quanto vuole.

    Non mi piace e mi allarma invece, il fatto che se questo forum è seguito da molte persone, queste si facciano un'idea davvero sbagliata e pericolosa, riguardo l'approccio allo sciamanesimo, all'esoterico, alla magia, al metafisico, eccetera.
    Perchè questo significa portare persone ignare su strade pericolose .... e non ci sono dubbi che lo sono.

    L'approccio sconsiderato dei mondi spirituali, dello sciamanismo, della magia, del metafisico e di tutto cio che si riferisce a qualcosa che non è direttamente misurabile dai nostri sensi, và preso con estrema cautela. In caso contrario, ci si espone a pericoli lievi, medi, o pesanti, con tutte le sfumature intermedie; con effetti riscontrabili che vanno dal lungo termine, all'immediato, per esempio nel caso di intrusioni di spiriti maligni molto forti.
    Purtroppo non sono il solo a vedere le cose in questo modo, ho solo alle spalle 120 cerimonie con l'Ayahuasca, che hanno contribuito a farmi capire la situazione descritta. Ma ci sono sciamani e praticanti di magia che possono confermare la pericolosità potenziale di un'approccio inesperto o peggio : di un'approccio che esclude queste distinzioni.

    Mi interessa sapere se il buddhismo considera queste distinzioni bene / male inutili. E se qualcuno di voi segue questa via.
  10. .
    Ho ribadito il tema di questa discussione.

    dato che voi state cazzeggiandoci sorpa da tempo, con il bene placito dell'amministratore, che invece cancella gli attriti tra me e lete, ma non i numerodi Off Topic in questa discussione.

    Complimenti caro Destiny, tu si che sei parziale!
  11. .
    La Marijuana è una pianta, che come tutte le piante è connessa al suo relativo Spirito della Marijuana. In occidente il suo uso sacro si è fortemente distorto, nello specifico fumandone alcune sue parti. Ecco cosa dice un famoso studioso della cultura dell'India:

    "la pratica di fumare la canna (cáñamo) è fortemente sconsigliata in India", Daniélou Alain, famoso indianista
    www.find.org.in/alain-danielou/

    Usarla nelle modalità giuste, con rispetto, sacralità, può fornirci molto aiuto, guarigione e conoscenza.

    Usarla male, ovvero fumandola, provoca solo danni, come spiega Daniélou:
    .. "lo spirito del canamo, invitato mentre uno segue altre attività, è molestato e oltraggiato"..
    .. "Lo spirito del canamo, del tabacco, della amapola, della coca, sono divinità amiche dell'uomo e che permettono di alleviare le sue sofferenze, e per questo, aprono le porte dei mondi sottili; la sua proibizione, come il suo uso irrazionale, sono egualmente erronei e provocano la malevolenza delle divinità oltraggiate."

    Da: Marijuana: Angelo o Demonio?
    Articolo pubblicato sulla Rivista TAKIWASI, Nº 5, pp 63-77, Tarapoto, PERU, 1997
    www.takiwasi.com/esp/pub21.php

    Ho personalmente tradotto questo testo in italiano e ve lo posterò in seguito.

    Dato che frequento ogni anno gli Sciamani Shipibo del Perù, posso confermare non solo che che loro dicono le medesime cose che dice Daniélou, ma ho anche conosciuto alcune persone che erano nei centri di Medicina dell'Ayahuasca con me, e che erano venute proprio per curarsi dai danni provocati dal fumare la Marijuana. Danni difficili da identificare per chi la fuma, poichè provocano un lento e sottile cambiamento mentale, proprio provocato dalla malevolenza dello Spirito della Marijuana, nei confronti di chi l'ha fumata. Cosa che dura per tutta la vita, a meno di non ricorrere a cure specifiche, come appunto le cerimonie sciamaniche Shipibo.




    MARIHUANA : ANGELO O DEMONIO ?
    Traduzione Italiana a cura di Fabrizio Carrozzini
    
    Dr. Jacques Mabit,
    TAKIWASI, Centro di Riabilitazione per Tossicodipendenti e
    di Ricerca sulle Medicine Tradizionali
    Tarapoto, PERU, 8 de marzo de 1997

    Pubblicato sulla Rivista TAKIWASI, N° 5, pp 63-77, Tarapoto, PERU, 1997

    .....................................................
    Takiwasi- Prol. Jr. Alerta, N° 466, Tarapoto, Perú. Telefax (042) 52. 5479 Tel. (042) 52 2818
    [email protected] www.takiwasi.com
    .....................................................


    La Marihuana (Cannabis sativa) è tornata ai nostri giorni come tema in costante dibattito, e simbolizza perfettamente la lotta entro i sostenitori della liberalizzazione totale del consumo di sostanze psicoattive da una parte, e dall'altra gli oppositori a qualunque tolleranza verso essa. Incontrare queste posizioni, ci obbliga quasi automaticamente a scegliere entro due opzioni "chiuse": la prima che si avvolge pudicamente nel manto della tolleranza, la libertà e un'approccio pseudo "angelico" all'"erba", la seconda che demonizza tutte le modificazioni degli stati di coscienza indotti, evocando inorridita, le cifre effettivamente da brivido della dipendenza da droghe nel mondo. A pronunciarsi su questo tema, uno rischia di apparire un'esecutore mandato dalle istituzioni per mantenere l'ordine morale, oppure un'irresponsabile residuo della fantasia hippie, incapace di affrontare il resto del mondo moderno.

    Vorremmo provare ad aprire un terzo spazio ubicato ad uguale distanza da entrambi i gruppi, che si rafforzano reciprocamente, per presentare posizioni sulla realtà che consideriamo distorte e basate su un certo grado di auto inganno, fino alla frode. Tuttavia, desidereremmo orientarci prioritariamente ai difensori dell'uso incondizionato della cannabis, già che la nostra posizione non può essere sospettata, da parte loro, di parzialità a favore di una proibizione cieca dell'uso di tutte le sostanze psicoattive. Dal primo numero di questa rivista, segnalammo che "il gruppo" che promuove una proibizione totale di qualunque sostanza psicotropica, si prende il rischio di minacciare la libertà individuale, partecipare ad una devitalizzazione delle culture autoctone, ed infine favorire il traffico di droghe (Mabit J., 1992). E più in là delle parole, il centro Takiwasi dimostra, nelle sue attività terapeutiche e pedagogiche, con valutazioni di indagini psico cliniche (Giove R., 1996), che un uso corretto di piante psicoattive non è dannoso e inoltre permette di trattare i tossicomani.

    Crediamo sia necessario insistere fin dall'inizio sulla nostra convinzione, dell'indiscutibile valore della cannabis sativa. Possiede virtù medicinali innegabili, dimostrate e appoggiate da prove empiriche di secoli. Possiede anche attitudini per l'ampliamento della coscienza e l'insegnamento spirituale, cosa che permette di classificarla senza dubbio, nel gruppo delle piante sacre o piante maestre.

    E' precisamente per questo, come tutte le sostanze psicoattive naturali e di uso ancestrale e sacro, merita altro trattamento invece che una condanna generalizzata e cieca; come nemmeno può essere oggetto di un consumismo degradante, indiscriminato e, in fin dei conti, irrispettoso e non esente da pericoli. Con rammarico, i sui difensori tendono a prestarsi su posizioni che, lontane da portare argomenti aperti alla tolleranza, segnalano molto meglio una grande confusione di criteri, ed incitano alla poca comprensione. Crediamo sia necessario chiarire il dibattito, analizzando il collocamento attuale della marihuana nella nostra società contemporanea e la distanza tra i discorsi ed i fatti, in base al nostro privilegiato punto di osservazione.


    Fattori determinanti l'incontro con la marihuana

    Credo che ora non sia necessario dimostrare, che gli effetti dell'uso di qualunque sostanza psicoattiva, dipendono da tre fattori condizionanti: la sostanza, il consumatore e il contesto.
    Chiunque saprà differenziare il consumo di alcool forte adulterato per una ragazzo di dodici anni, in una gang di una zona urbana marginale, dal consumo di champagne di qualità in seno ad una famiglia che festeggia un matrimonio; oppure l'uso rituale di vino durante l'eucarestia cristiana. Si tratta sempre del consumo di una sostanza psicoattiva, l'alcool, dove gli studi scientifici dimostrano la sua potenziale nocività, il rischio di tossicomania e il suo enorme costo sociale ed economico. Nessun chirurgo si servirebbe delle proprietà della morfina a nome dei fumatori di oppio di Macao o degli eroinomani di Ginevra. Non si vedono campagne contro l'abuso di zucchero raffinato, nonostante l'enorme danno collettivo alla salute e la tossicodipendenza a questo prodotto di una importante frazione della popolazione. E la lista potrebbe proseguire... (Mabit, J., 1995).

    Allo stesso modo, sarà simile il consumo del bhang nelle società iniziatiche o per gli yogis in India, il consumo tradizionale di hachis dei campesinos del Marruecos, il consumo ludico di "erba" tra i giovani delle società urbane occidentali, il consumo misto con Ayahuasca nella chiesa del Santo Daime in Brasile e la mistura con pasta basica di cocaina nei "buchi" dei distretti marginali delle città latino americane? Di quale marihuana stiamo parlando? A che tipo di consumo ci riferiamo?


    La sostanza

    Quando parliamo di fattori vincolati ad una sostanza, ci riferiamo alle sue qualità e alle dosi, il che include quantità e frequenza di consumo. La Cannabis ha molte modalità d'uso e molte qualità differenti della pianta. Tuttavia gli studi scientifici dimostrano un potenziale tossico già conosciuto dalle società tradizionali, per cui come segnala il famoso indianista Alain Daniélou "la foglia si pesta entro due pietre e si sciacqua con abbondante acqua, ciò che permette di _estrarre gli elementi nocivi_. Si prepara una bevanda con latte di mandorle, mescolando l'equivalente di una grossa oliva di Bhang, che ognuno ingerisce con rispetto." (Daniélou A., 1992). Si tratta di un procedimento di disintossicazione, di una ingestione a freddo per via digestiva e non calda per via respiratoria. L'inalazione del fumo, modifica la farmacodinamica del prodotto: si evade la protezione naturale della barriera digestiva e si aumenta il processo di assimilazione sanguigna transpolmonare, mentre la combustione genera nuovi metaboliti.
    Daniélou aggiunge, con l'autorità che gli accordano i suoi quaranta anni di convivenza intima con il gruppo degli iniziati dell'India, al quale si riferisce, che "_la pratica di fumare la canna (cáñamo) è fortemente sconsigliata in India_, gli elementi tossici non vengono eliminati..."


    Soggetto

    Come per qualunque sostanza psicoattiva, esiste un grado di suscettibilità individuale. Questa suscettibilità si manifesta nell'intensità degli effetti immediati, come nella possibile dipendenza. Esistono individui poco influenzati dalla marihuana e altri rispondono rapidamente con alterazioni forti nella formazione di idee e nella condotta, stati di confusione con disorganizzazione del comportamento. Questo fattore non può essere ignorato quando si propone la libera disponibilità della marihuana.

    Allo stesso modo, nonostante sia catalogata come "droga leggera", si possono creare in certi individui, dipendenze estremamente forti alla marihuana. La caratteristiche di questa dipendenza, secondo la nostra osservazione, sono le seguenti:


    .. Distorsione graduale della percezione della realtà:
    La lentezza e sottigliezza di questo fenomeno, non permette al soggetto di identificarlo e di esserne cosciente. Qui non siamo in presenza di effetti "drammatici", comparabili all'uso di eroina, pasta basica di cocaina o crak, per cui è molto facile per il soggetto ignorare la sua propria trasformazione, che non identifica chiaramente.

    .. Fenomeno di "mentalizzazione":
    Il campo percettivo si focalizza a livello mentale, cancellando impercettibilmente gli effetti di tipo emozionale. Il soggetto sostituisce progressivamente il suo "cuore" con la sua "mente". Confonde "sentire" e "pensare". I curandero diranno che la sua energia si sta concentrando nella sua testa. Lo intuiranno molto bene coloro che consumano marihuana per realizzare un lavoro intellettuale e stimolare le proprie capacità mentali. Quello che può essere un uso inoffensivo temporaneo, può anche diventare una maniera permanente e patologica di percepire il mondo.

    .. Disincarnazione:
    L'iperattivazione mentale fornisce la sensazione di poter risolvere numerosi problemi, avere idee "geniali", comprendere cose complesse. Tuttavia è caratteristico osservare che gli stessi soggetti, hanno estrema difficoltà nel concretizzare queste idee, a scriverle dentro la materia, a realizzarle nella quotidianità. Si conoscono studenti universitari che generano idee "brillanti" per le loro tesi, le stesse che mai porteranno a conclusione. Potremmo illustrarlo dicendo che, il soggetto si dilata in forma aerea e perde il radicamento alla terra, tende a smaterializzarsi.

    .. Proiezione in una realtà virtuale:
    Chi è dedito alla marihuana, arriva a credere che pensare e vivere sono la stessa cosa. Gran parte del suo essere si riversa in un mondo immaginario o virtuale, solo per percepirlo o condividerlo in forma evanescente con i compagni di consumo. Questo aspetto mi pare drammatico quando abbraccia la sfera spirituale, giacchè trasforma l'esperienza spirituale incarnata, in un mero sogno etereo, un raziocinio talvolta brillante però incongruente con la vita quotidiana, senza adattamento con la realtà ordinaria. Ricrea simbolismi, connessioni, interpretazioni, che mai arrivano ad avere l'approvazione della realtà. Da qui nasce un appetito per tutto ciò che è esoterico, il magico, i mondi paralleli... il che permette di meglio evadere dal qui ed ora.


    Contesto

    L'incontro della sostanza e del soggetto, si ha in un contesto che influisce poderosamente sugli effetti del consumo. Incontriamo con grande frequenza, che i sostenitori di un accesso libero alla marihuana, rivendicano la sua benignità, per il fatto che questa pianta si consuma da secoli in società tradizionali, senza determinare alcuna patologia. Tuttavia, è contraddittorio notare, che precisamente nel contesto contemporaneo, coloro che difendono questa posizione, non fanno parte di queste società tradizionali, non le conoscono dall'interno (il che richiede tempo e dedizione), ne tantomeno rispettano i suoi criteri di consumo. In special modo, inoltre, la modalità specifica di ingestione; ignorano gli elementi rituali indispensabili ad un approccio corretto alla dimensione spirituale, inerente tutti gli atti sacri, come appunto è l'ingerire una pianta maestra. L'acquisizione di questa conoscenza, esige un apprendistato ed una iniziazione, guidati dalla fonte stessa di questa saggezza ancestrale: chi ha fatto lo sforzo di seguire questo percorso all'interno della legione dei consumatori di marihuana? (Secondo una recente informazione ufficiale, queste legioni arriverebbero a per lo meno 15 milioni di individui, solo negli Stati Uniti).

    Il contesto abituale di consumo nella società moderna, è principalmente ludico. Costituisce una maniera per identificarsi in ambienti marginali, e manifesta un distanziamento con il formalismo del sistema. Evoca una ribellione dal tratto adolescenziale, ubicata entro il movimento politico messianico dei "rasta" e la spiritualità evanescente, libera da tutte le connessioni ad una istituzione o chiesa. Permette una condivisione gradevole in amicizia, senza ulteriori vincoli sociali. Evoca atmosfere di rilassamento, di euforia, di piacere sensuale dove si può associale, eventualmente, cibo, bevande e sesso. Per alcuni è il riposo di fine giornata o fine settimana, la fuga in un momento di piacevole sogno ad occhi aperti, dove uno può lasciar correre la sua immaginazione, creare idee le più fantasiose, lasciar divagare il pensiero, rilasciare le tensioni indotte dalle molteplici obbligazioni del mondo moderno. E' come darsi il diritto ad una ricreazione, ad una parentesi.

    Di per se, l'aspetto ludico non è rifiutabile e corrisponde ad una necessità naturale dell'essere umano. Quello che ci pare più deplorevole, è la esclusività di questo modo di consumo e la organizzazione in sistema dei contesti di incitamento, che esclude infine tutto l'approccio realmente sacro, rinchiudendo l'esperienza di consumo in un sistema di valori infantili o, al massimo, adolescenziali. Qui non si tratta di una pausa, ma di evasione, ed è li che si trama l'atteggiamento che provoca assuefazione. In questo schema di consumo, i soggetti non si vedono incentivati ad intervenire nel tessuto sociale, manifestare compassione attiva, essere attori nel proprio ambiente. Tendono a restare nel discorso orale o scritto, molte volte prolifico, fino ad arrivare al logorroico, talvolta brillante (fascino intellettuale) però indigesto (pesante e non traducibile in azioni). Alcuni portavoce della New Age, ci appaiono perfetti prototipi di questo difetto: i loro discorsi affascinano la mente, eccitano i neuroni, però scarseggiano in entusiasmo (in-theos) e della ispirazione di uno spirito ardente, l'unico capace di toccare il cuore. Infine ritornano soggetti più passivi e sottomessi, difronte ad un ordine sociale di cui pretendono smarcarsi e contro il quale si accontentano di lottare verbalmente senza attuare. In questo contesto, essere "cool" ci pare evocare più uno stato di rinuncia, che una autentica serenità.

    Non può tuttavia non richiamare l'attenzione che, il consumo di marihuana inizia precisamente, nel 90% dei casi, nell'adolescenza (12-14 anni). Corrisponde ad una fase di rifiuto delle proposte del mondo adulto, percepito come noioso e pressante. Difronte agli obblighi che si profilano, esiste la tentazione di mantenersi nell'infanzia, non crescere, preferire le fantasie e la magia alla realtà che, si presenta in modo troppo triste, monotona, rutinaria, mancante di ispirazione, di entusiasmo, di spirito di avventura. Quello che si intende come una crisi classica del cambio di età, ritorna preoccupante quando si solidifica nel soggetto di età adulta in comportamenti adolescenziali. Il consumo regolare di marihuana fin dall'adolescenza, con questa cornice sociale, non aiuta ad evolversi, ma tende a mantenere l'individuo in un prolungato stato di immaturità, ricordandoci la figura della "pubertà eterna", "l'eterno adolescente".

    Intendiamo che è il contesto collettivo di una società con poche prospettive stimolanti per l'individuo, a favorire l'appetito per questo tipo di evasione. Però capiamo anche che colpevolizzare unicamente la società, corrisponde altresì ad una attitudine di deresponsabilizzazione dell'individuo. Nessuno è obbligato a fumare marihuana nè a continuare a farlo.

    Tuttavia il debilitamento precoce di un soggetto, entrando nell'adolescenza, se non dall'infanzia, non permette lo strutturarsi e formarsi di una personalità propria, facilitando così lo stabilirsi della dipendenza da marihuana. Non si può ignorare che _esistono numerosi casi di reale e seria dipendenza da marihuana_ : alcuni casi sono arrivati al nostro centro. E come già segnalammo, è una dipendenza difficilmente riconosciuta dal soggetto e in più, a maggior ragione, se il contesto "alternativo" fomenta un consenso pernicioso sulla benignità della marihuana. Il "marihuanaro" si sente confortato dall'ambiente "new age" nel suo consumo assiduo, com'è l'alcolista in una società culturalmente costruita attorno al vino. Quando fumare marihuana è la norma del gruppo (studenti, artisti, giornalisti, ecc), chi percepisce la distorsione se questa è ampiamente condivisa?

    Nessuno ignora che il terreno è fondamentale perchè si installi una vera dipendenza. Esistono antecedenti che hanno creato la condizione favorevole allo sviluppo di una farmaco dipendenza. Ma precisamente, crediamo che la gran parte dei soggetti nelle nostre società occidentali post moderne, non oltrepassino la struttura di tipo infantile o adolescente. Si sono persi i riti di passaggio, non esiste una trasmissione del sapere ancestrale, svalutato in relazione agli "ultimi avanzamenti della scienza", i sistemi di protezione della società, tendono a deresponsabilizzare gli individui, ecc: tutta la società è malata! Per cui, consideriamo che i soggetti predisposti all'innamoramento con la marihuana siano numerosi e, in tutti i casi, in quantità molto maggiore di quello che accettano di riconoscere i difensori attivi della marihuana, che come presupposto, si auto escludono automaticamente dal gruppo dei dipendenti.

    D'altra parte, in alcuni casi, una volta esaurito l'interesse per la benignità della marihuana, il consumatore cercherà effetti molto più intensi, esplorando le sue reazioni a sostanze più potenti. Dalla nostra esperienza, il 90% dei pazienti internati in Takiwasi, per dipendenza alla distruttiva pasta basica di cocaina, iniziarono il consumo con marihuana. Durante il trattamento, osserviamo la sparizione dei sintomi in ordine regressivo (vicariazione regressiva), dove si cancellano in primo luogo i sintomi apparsi per ultimi. Ci viene all'attenzione come, una volta superati i comportamenti e le idee vincolate alla pasta basica di cocaina (PBC), nuovamente si manifestano quelli prodotti inizialmente dalla marihuana. Sebbene gli effetti esplosivi della PBC siano difficili da rimuovere, per lo stesso seguace, l'affrontare in una seconda tappa i tratti tipici della marihuana, rappresenta una grande sfida e in generale un ostacolo maggiore. Si nota una forte resistenza e la tendenza a dissociare gli effetti della PBC da quelli della marihuana, come se non avvenissero nello stesso soggetto e appoggiati nella medesima strutturazione della personalità. Perciò, il trattamento della dipendenza alla marihuana, si rivela particolarmente arduo e spesso molto penoso, rispetto ad altre sostanze apparentemente meno dannose. E' difficile dimenticare questo dati, quando si propone il libero accesso alla marihuana.

    Nel centro Takiwasi, l'uso di piante medicinali, secondo gli insegnamenti sciamanici dell'Amazzonia, induce durante le sessioni uno stato di chiaroveggenza (visioni) e, l'attitudine a percepire il corpo energetico del paziente. I consumatori regolari di marihuana, manifestano sempre una opacità del loro corpo energetico, una concentrazione eccessiva di energia a livello mentale, una mancanza di punti a terra, a volte un dislocamento del corpo fisico dal corpo energetico. Tutto questo genera confusione e disordine, interiore ed esteriore. Quando si opera una pulizia energetica con piante purgative (Aristoloquia didyma), si osserva un blocco energetico, maggiormente a livello epato biliare, che suscita violenti e sofferti vomiti. L'accesso e l'insegnamento fornito dall'ayahuasca si fà inizialmente più difficile, specialmente per addentrarsi nella conoscenza di se stessi, esistendo una marcata tendenza a proiettarsi fuori da se stessi. A cosa serve gironzolare nei mondi intergalattici e parlare con esseri cosmici, imbastire teorie sofisticate ed elaborati metafisici, se uno è incapace di armonizzare la sua vita quotidiana e regolare le sue relazioni con l'ambiente e le persone che gli stanno intorno? Come costruire, per elevarsi, senza fondare preventivamente strutture solide sulle quali appoggiarsi?


    Marihuana e spiritualità

    La cannabis si utilizza in atti religiosi, in varie culture e con benefici innegabili. Queste società tradizionali, integrano questo uso in un contesto sacro, che include sempre un rituale ereditato da una tradizione iniziatica. La pianta è considerata come maestra, giacchè è abitata da uno spirito vivo, adatto ad insegnare come la si deve approcciare. In altre parole, il rituale non è una costruzione immaginaria del soggetto, ma un codice di comunicazione dettato dall'essenza stessa della pianta, la sua propria natura e struttura. Qui non si tratta di una creazione artistica basata sull'estetica, nè di un ambiente teatrale destinato a favorire la suggestione, dove ogniuno può improvvisarsi sacerdote; ma di una operatività efficace, una tecnologia sacra risultato di un lungo apprendistato. Come tutti i linguaggi, richiede una rigorosità e precisione per essere efficiente e non dannoso. L'obiettivo è permettere una comunicazione con l'essenza della pianta, la sua "anima", entità vivente ed intelligente.

    Si intende che, si propone una attitudine di profondo rispetto verso gli "dei" e che un atto sacro con una pianta sacra, richiede sviluppare una sacralità tanto interiore come esteriore. Così Daniélou insiste sull'attitudine di rispetto adottata in India, che include un bagno rituale e vestirsi con abiti puliti e precisa che "lo spirito del canamo, invitato mentre uno segue altre attività, è molestato e oltraggiato" (op. cit.)

    La dipendenza si intende allora, come il risultato di una trasgressione, dove lo spirito offeso della pianta, arriva a impossessarsi dell'individuo. La cura di questa possessione sarà quindi un esorcismo, destinato a pacificare lo spirito interessato e convincerlo di abbandonare chi è diventato sua vittima.

    Conclude dicendo: "Lo spirito del canamo, del tabacco, della amapola, della coca, sono divinità amiche dell'uomo e che permettono di alleviare le sue sofferenze, e per questo, aprono le porte dei mondi sottili; la sua proibizione, come il suo uso irrazionale, sono egualmente erronei e provocano la malevolenza delle divinità oltraggiate." (op. cit.).

    In molte persone che seguono un cammino di ricerca personale, la marihuana tende a bloccare la loro evoluzione. Le persone si intrecciano nei giochi mentali della marihuana, fino a perdersi in seri stati di confusione, che gli fanno optare per condotte inadeguate o pericolose, come abbiamo potuto osservare in varie occasioni.

    La dipendenza da marihuana, lo ripetiamo, è rara, a volte ammessa dall'interessato. Non devono sorprendere le multiple astuzie, tipiche della ricerca di una giustificazione del seguace, che può avere un soggetto che dipende dalla marihuana. Il suo "innamoramento" è tale che non c'è discorso ragionevole che possa superare uno stato in fondo irrazionale. Tuttavia, una persona sincera, è possibile convincerla a misurare la sua assenza di alienazione, mediante un tempo di prova senza alcun consumo di canapa. Questo tempo permette di valutare il grado di dipendenza alla marihuana.

    Tra il consumatore confermato e quello astemio, esiste tutta una gamma di stati e relazioni più o meno strette con la marihuana. Numerosi consumatori hanno un controllo del loro consumo, come molta gente sa gustare un buon vino senza arrivare ad una dipendenza alcoolica. In questo caso non parliamo di ricerca spirituale ma, di creare momenti di rilassamento. I difensori dell'uso della marihuana, segnalano con ragione, che molta gente abituata al suo uso episodico e regolare, proseguono "funzionando" bene. Si intende che la loro abitudine, non porta conseguenze immediate pregiudizievoli per il resto della società. Però mi interrogo se nella relazione con le piante sacre, si tratta solo di "funzionare" e se l'assenza di conseguenze evidente nel corto termine a livello sociale, non è sottostimata nel lungo termine, per l'indifferenza progressiva ad una veritiera partecipazione sociale, per l'incapacità graduale a trasformare concretamente la realtà per il bene comune. Il poco logorio fisico indotto dalla marihuana, rafforza l'idea della sua innoquità, quando la perturbazione indotta è anzitutto di tipo energetico e psico spirituale.

    A posteriori, alcuni amici che consideravamo dipendenti dalla marihuana e che in passato finalmente arrivarono ad abbandonarla, poterono testimoniare di un miglioramento fisico, psichico e spirituale indiscutibile. Questa contro prova mi pare sommariamente convincente. Uguale fenomeno si osserva nei pazienti che passarono per Takiwasi.


    Gli echi della New Age

    Il fenomeno di mentalizzazione, incontra eco in una certa letteratura pseudo spirituale, che permette di fluttuare in amabili divagazioni, senza dover cambiare la propria realtà. Desideriamo illustrarlo brevemente con le figure prominenti della new Age, Castaneda e Osho: qualunque visita in una libreria "esoterica" o un negozio di transito di un aeroporto internazionale, permetterà di completare la lista.

    In effetti è inizialmente sorprendente il parallelismo tra il consumo di marihuana e l'affinità con le opere di Carlos Castaneda. I marihuanari si ritrovano perfettamente con i gusti di questo tipo di letteratura. Questo autore ebbe il merito di sensibilizzare molta gente su altri aspetti della realtà e di rivelare l'esistenza di una poderosa corrente, nella società occidentale, assetata di spiritualità e di cambio di prospettiva. Ha saputo tradurre l'inquietudine esistenziale contemporanea, in una fine e stimolante espressione letteraria. Tuttavia, presenta un mondo fantastico senza metodologia chiara adatta ad avanzare e, praticamente, irraggiungibile per un individuo normalmente costituito. D'altra parte mantiene un silenzio assoluto sull'essenziale: la vita affettiva, il quotidiano, il concreto. Ci ritroviamo sommersi di magia, stregoneria, parapsicologia, fonomeni rari... un mondo evanescente dove non paiono esistere esseri di carne e ossa, gente comune e scorrevole come Voi e me. Ci avviciniamo ad una realtà virtuale fuggendo sempre più in là, strizzando via tutte le inquietudini e con un discorso atto ad alimentare i giochi confusi della mente. Perfino lo stesso Castaneda pare un fantasma, del quale si continua a discutere l'autenticità e l'esperienza, la nazionalità, lo stato sociale, il livello reale di conoscenza e di evoluzione personale. Perchè tanto segreto e tanta oscurità, quando si pubblicizzano libri a decine di migliaia di esemplari? Forse la verità si nasconde, la luce si copre? Quindi camminando molto, in mezzo a questa corrente di gente alla ricerca, spero di incontrare il discepolo di Castaneda che possa parlare chiaro, trasmettere con metodo la sua esperienza e dimostrare nella sua persona, un'evidente avanzamento nella sua evoluzione personale. Castaneda ci permette di sognare, però non ci fornisce la ricetta per far diventare il sogno realtà: lì vedo la sua affinità con la canapa fumata nella nostra società, entrambi volatili e disincarnati, seduttori e confusi.

    Vorrei anche citare brevemente l'influente Bhagwan Shree Rajneesh, promotore del consumo di marihuana e della filosofia dell'amore disinteressato. L'invasione dei suoi libri và alla pari con l'ingrandirsi dell'ego, che è più convincente per i suoi adepti, quanto più è incredibile. Il "maestro illuminato" non ha dubbi nell'affermare incisivamente: "Sono l'inizio di una coscienza totalmente nuova", niente meno. Nelle nostre osservazioni, gli adepti di Osho mostrano un disadattamento importante alla realtà ordinaria e in sessioni di cura con piante amazzoniche, rivelano grandi perturbazioni energetiche. La marihuana e il sesso indiscriminato, sono gli strumenti basilari usati da Osho per sedurre e contagiare nuovi discepoli. Risponde ad una tendenza tipicamente occidentale di consumismo, libertinaggio confuso con libertà, evasione dalla sofferenza, consegna cieca ad un guru che ci fornisce uno pseudo foglio paterno deresponsabilizzante. L'involuzione mediante la fusione e l'indifferenziazione (specialmente di sesso) si oppone al cammino interiore di individuazione (in termini Junghiani) e differenziazione che passa obbligatoriamente per la traversia della sofferenza e il confronto solitario con se stessi.

    E' da notare, di passaggio, che entrambe i "maestri" che predicano l'indifferenza o distacco dalle cose materiali, non si distinsero per essere particolarmente disinteressati al denaro e i beni materiali.

    L'introduzione della marihuana fumata nei rituali brasiliani del Santo Daime (ayahuasca), è stato il fattore preponderante della scissione del gruppo iniziale del maestro Irineu, stimolando i conflitti e la competizione, secondo la confessione che ci ha fatto la sua sposa. Agì come elemento di divisione e confusione, gonfiando l'ego di alcuni discepoli e portando a successivi scismi: adesso esistono una decina di sette differenti. Questa associazione improvvisata, pare rispondere più alla richiesta di settori urbani, che nascere dall'iniziazione con l'ayahuasca. Gli sciamani dell'amazzonia peruviana che conosciamo, rifiutano incisivamente il fumare marihuana durante una sessione con ayahuasca. Tuttavia, essendo una medicina dinamica sempre disposta ad arricchirsi di apporti nuovi, promuovono un'indagine empirica, col fine di esplorare le virtù di questa pianta sacra. Possiedono una metodologia atta allo scopo, che consiste essenzialmente nell'entrare in trance visionario con preparati enteogeni (1) e da qui, ingerire progressivamente una infusione o decotto per "vedere" lo spirito della pianta e stabilire una rispettosa negoziazione con esso. Si intende, che questo procedimento necessita di esperienza e di una adeguata preparazione da maestri e non solo dell'audacia di novizi.

    1 Enteogeno : L'etimo è un neologismo derivato dal greco antico e formato da ἔνθεος (entheos) e γενέσθαι (genesthai), che letteralmente significa "che ha Dio al suo interno"

    Conclusione

    Io temo che i principali difensori dell'uso incondizionato della marihuana siano, in ultima analisi, i migliori fornitori di argomenti a favore della sua proibizione. Si deve in gran parte alla loro attitudine irresponsabile di fronte al rischio sociale: non si può ignorare che un bambino o un'adolescente non è adatto ad un consumo senza guida di una sostanza che potenzialmente lo può confondere, trasformarlo in persona assuefatta ed indurlo a maggiore dipendenza. Perciò è inaccettabile la sua libera sistemazione come prodotto inoffensivo, come lo è una proibizione cieca. E temo che numerosi adulti, nella nostra società, non abbiano più di 12 anni di maturità psico affettiva... Tutti i dibattiti sulla legalità, richiedono una previa considerazione sui criteri di legittimità.

    Prendendo come riferimento l'uso ancestrale, sarebbe anche onesto specificare che la marihuana non deve essere fumata secondo questa antica saggezza e che esistono condizioni precise per la sua corretta ingestione. Quindi si avrà da distinguere entro gli usi della marihuana: medici, ricreativi o religiosi. Ognuno di questi richiede una modalità di preparazione differente e un contesto di ingestione adeguato. Ad una pianta enteogena (1) si può chiedere questi tre livelli. Se si tratta di fare un'infusione rilassante, non è richiesto un rituale lungo e complicato giacchè si richiede alla pianta solo un effetto fisico. Se però si chiede alla pianta un insegnamento, di andare alla scoperta dei mondi sottili, o un'esplorazione dell'inconscio, il rituale indicato con attitudine interiore di sincero rispetto, diventa indispensabile non operare una trasgressione prometeica, in ultima analisi, dannosa.

    La marihuana non è una sostanza, termine che la oggettivizza spogliandola della sua dimensione viva, energetica e spirituale. E' anzitutto una pianta sacra. La modalità abituale d'uso contemporaneo, la riduce ad un semplice prodotto di consumo, in una tipica attitudine materialista occidentale. Lì è dove si incontrano oppositori rigidi e difensori accaniti: sono entrambi seguaci di un materialismo virulento, agenti promotori di una mentalità dittatoriale, confusi nel gruppo dei negatori del cuore. Come conclude saggiamente Daniélou: "E' a causa della sua incomprensione della realtà del mondo sottile, che il materialismo moderno diventò sua vittima".

    E' tempo di trovare percorsi che permettano di proteggere l'accesso alle piante sacre, creando le condizioni per un approccio rispettoso, controllato, guidato, garante di innocuità e di una autentica esperienza spirituale. Lo slogan occidentale "tutto, adesso e senza costo", lo stesso che sollevavano gli adepti come perfetti rappresentanti di questa società dissacrata, non ha validità in questa terza via. Questo slogan caratterizza una attitudine tossicomane, matrice psichico mentale, che con rammarico predomina entro i consumatori di marihuana. La soluzione sarà progressiva, non immediata e con un costo individuale e collettivo, includendola per ognuno quale propria quota di sofferenza "liberamente" accettata.


    Riferimenti bibliografici

    .. Daniélou Alain, 1992, “Las divinidades alucinógenas”, Revista Takiwasi, Tarapoto, pp. 25-29. ("Le divinità allucinogene", rivista)

    .. Giove Rosa, 1996, “Medicina Tradicional Amazónica en el tratamiento del abuso de drogas: Experiencia de dos años y medio (92-94)”, CEDRO, Lima, 135p. ("Medicina Tradizionale Amazzonica nel trattamento dell'abuso di droghe: Esperienza di due anni a mezzo ('92-'94)"

    .. Mabit Jacques, 1992, “De los usos y abusos de sustancias psicotrópicas y los estados modificados de conciencia”, Revista Takiwasi, Tarapoto, pp.13-23. ("Dell'uso e abuso di sostanze psicotropiche e gli stati modificati di coscienza", rivista)

    .. Mabit Jacques, 1995, “El saber médico-tradicional y la drogadicción”, El Filósofo Callejero, N° 7, Abril 1995, Santiago de Chile, pp.10-16. ("La conoscenza medica tradizionale e la tossicodipendenza")
  12. .
    Questa è la discussione: Sciamanesimo e magia

    Come minimo, mi sarei aspettato una definizione di questi due termini. Ripeto per la 3° volta credo, che il termine magia è generico.
    Quindi è necessario definire una terminologia più specifica, che demarchi al meglio le varie declinazioni della generalizzazione "magia":

    Io mi riferisco alla magia praticata nel sud America:
    Magia Bianca,
    Magia Verde,
    Magia Rossa,
    Magia Nera.

    I vocabolari forniscono definizioni generiche o molto differenti tra loro, senza stabilire una terminologia composta da due o più parole, che sia legata alle varie tipologie di magia, che saranno sicuramente più delle 4 praticate nel sud america.

    www.grandidizionari.it/Dizionario_I...spx?query=magia
    ‖ Magia bianca, naturale, quella praticata a scopi benefici
    ‖ Magia nera, diabolica, che pretende di sovvertire le leggi naturali con l'intervento malefico dei demoni


    www.dicio.com.br/magia/
    s.f. Arte tida como capaz de produzir, por meio de certas práticas ocultas, efeitos que contrariam as leis naturais.
    Arte che sembrava essere in grado di produrre, attraverso alcune pratiche occulte, effetti che contraddicono le leggi naturali.
    Fig. Efeito surpreendente, comparável aos da magia: a magia das palavras.
    Fig. effetto sorprendente, paragonabile alla magia: la magia delle parole.
    Magia negra, a que tinha por objeto a evocação dos demônios. (Sin.: encantamento, fascinação, prestígio.
    Magia nera, che aveva per oggetto l'evocazione di demoni. (Sin.: incanto, fascino, prestigio.)


    www.priberam.pt/dlpo/magia
    magia branca • Arte de aproveitar os segredos da física, da mecânica, etc., para produzir efeitos surpreendentes
    magia bianca. Arte di approfittare dei segreti di fisica, della meccanica ecc., per produrre effetti sorprendenti.
    magia negra • Bruxaria ou evocação dos mortos.
    magia nera. Stregoneria o l'evocazione dei morti.



    Poi ci sono sciamani che usano le suddette magie sud americane, ma altri sciamani non le usano, come appunto gli Shipibo.

    Volete continuare ad usare il termine magico o magia come generico ? Fate pure ....
  13. .
    CITAZIONE (Jayanti @ 21/5/2014, 14:17) 
    CITAZIONE (FabrizioOrsoBianco @ 21/5/2014, 11:45) 
    2 . Discussione Pratica. Quella che si può fare facendo Pratica o chiamiamolo Laboratorio.
    Discussione per modo di dire ovviamente, cioè partecipare ad una cerimonia bevendo l'Ayahuasca, prendendo il San Pedro, assumendo la Marijuana secondo la tradizione rispettosa che merita, contattare uno spirito di Luce e chiedergli la sua conoscenza (dietare)....

    Parti dal presupposto erroneo che nessuno di noi abbia mai fatto le cose che hai esposto nel post qui sopra.
    Tu non ci conosci, come noi non conosciamo te.
    Non parlare pubblicamente di una cosa non vuol dire necessariamente non averla fatta.

    Come fai a dire che parto dal presupposto che nessuno di voi abbia mai fatto le cose che ho esposto nel post qui sopra ??
  14. .
    CITAZIONE (lete @ 21/5/2014, 09:44) 
    .... ma in questo caso specifico trovandoti su un forum in cui vi sono persone che appartengono a differenti tradizioni dovresti fare lo sforzo di mettere in discussione almeno in parte le tue credenze altrimenti quale scambio potrà mai avvenire?

    Sono d'accordo, ed io propongo 2 livelli di "discussione" :

    1 . Discussione Teorica. Quella che facciamo qui, basata sul significato delle parole.
    Questà è purtroppo molto carente, perchè qui si parla di entità Spirituali, cioè di intelligenze spirituali.... non serve a nulla teorizzare su cosa uno Spirito fà, farebbe.... le teorie servono a poco o nulla, se si esclude la pratica.
    Inoltre non posso mettere in dubbio una cosa che ho sperimentato e dalla quale ho avuto dei risultati inequivocabili.

    2 . Discussione Pratica. Quella che si può fare facendo Pratica o chiamiamolo Laboratorio.
    Discussione per modo di dire ovviamente, cioè partecipare ad una cerimonia bevendo l'Ayahuasca, prendendo il San Pedro, assumendo la Marijuana secondo la tradizione rispettosa che merita, contattare uno spirito di Luce e chiedergli la sua conoscenza (dietare)....
  15. .
    CITAZIONE (lete @ 21/5/2014, 09:44) 
    CITAZIONE
    Teorizzare lo faccio anche io, ma mai mi sognerei di dire che una teoria o ipotesi è vera.

    purtroppo qui hai esposto una tua teoria non suffragata da prove empiriche dato che non hai mai praticato lo sciamanesimo nepalese:

    Certo che sono teorie non suffragate da prove empiriche! Ma è lo stesso per le cose che dici tu sull'Ayahuasca e lo sciamanesimo Shipibo.

    Improvvisamente ti piacciono le prove empiriche ?? .... Perchè nel caso sono molto contento. Ti invito a fare una serie di prove empiriche con l'Ayahuasca, in Perù ovviamente.... :D
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