la Mala

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  1. luca.costantino
     
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    (fonte : post di Yogachakra)

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    La mala e' un filo di grani che molti buddhisti usano quando recitano i mantra. E' uno strumento pratico e allo stesso tempo pieno di simbolismo. Di solito una mala consiste di 108 grani piu' piccoli e di un grano molto piu' grande che assomiglia ad uno stupa. In realta' questo grano e' uno stupa, e porta il significato di uno stupa. La sua forma appuntita rappresenta lo "Stato di Verita'" che e' stato raggiunto realizzando che non e' possibile trovare un ego o un "io". Nello "Stato di Verita'" tutte le qualita' della mente possono manifestarsi liberamente. La parte rotonda del "grano-stupa" mostra la gioia che appare quando l'illusione di un ego scompare e tutte le energie che solitamente sono legate da speranza e paura, tutte le idee rigide, e tutti i pensieri inerenti a passato e futuro vengono lasciati. Simbolizza anche l'enorme gioia che si manifesta quando si e' liberi da qualsiasi tipo di gioco o di artificiosità.

    Quando realizziamo che non c'e' alcun ego, e abbiamo sperimentato la grande gioia che la realizzazione porta, allora le qualita' che otteniamo si mostrano in modo pratico, sotto forma di diverse azioni di Bodhisattva e di attivita'.

    Quando si usa una mala si dice un mantra per ogni grano. Si gira il pollice in senso orario su ogni grano e, quando si arriva al "grano-stupa" si gira e si torna indietro per il verso opposto. Questo rende l'uso della mala più semplice perche' i grani non saranno cosi' stretti sul filo quando li si muove.

    Durante la meditazione e' meglio essere totalmente consapevoli della visualizzazione del Buddha davanti o sopra a noi. Allora si puo' usare la sensazione della mala e la ripetizione del mantra per rafforzare l'esperienza dell'essere nel campo consapevole del Buddha e nel campo di benedizione. In questa meditazione completa la mente e' con il Buddha, la parola con il mantra e il corpo con la mala. Quando a volte capita, e capita spesso, che la mente non e' focalizzata o che la parola perde qualche mantra, una parte della mente sara' ancora in meditazione grazie al movimento della mala nella mano. In questo modo la mala puo' veramente essere di beneficio.

    Ci sono diverse spiegazioni sul perche' la mala ha 108 grani. Ci sono otto diversi tipi di consapevolezza. Primo, ci sono cinque tipi di consapevolezza dei sensi: gusto, olfatto, vista, tatto e udito. Il sesto tipo e' come una "consapevolezza poliziesca" che tiene un occhio su cio' che accade. Il settimo tipo e' la "consapevolezza dell'immagazzinamento" e l'ottavo e' la consapevolezza che elabora la lingua, i simboli e gli oggetti all'interno di questo reame. Dopo aver raggiunto la Buddhita', questi otto tipi di consapevolezza sono trasformati in una nona "super consapevolezza" dove tutto e' conosciuto intuitivamente. Con questa consapevolezza le cose non sono sperimentate attraverso i sensi, ma direttamente attraverso le vibrazioni di ogni atomo del nostro corpo. Questa condizione e' possibile perche' lo spazio dentro e' di per se' consapevole. Lo spazio non e' un buco nero o un separatore, ma un collegamento con l'informazione che contiene. Quando gli otto tipi ordinari di consapevolezza diventano il nono, "la consapevolezza che conosce tutto e realizza tutto", cento Buddha si risvegliano dentro di noi in forma di 42 Buddha pacifici e 58 irati. Quindi il numero rappresenta gli otto tipi di consapevolezza prima dello stato totalmente realizzato e i cento Buddha che si manifestano grazie alla condizione illuminata della mente.

    Quando si fanno le prostrazioni, si raccomanda l'uso di una mala piu' piccola, detta "di 1/4", che ha 27 grani. Questa grandezza va bene piu' o meno per tutte le mani.

    Origine del suo impiego

    (fonte : post di Abicetta)


    Sull'origine dell'impiego del rosario buddhista ricordiamo quanto viene narrato nel sutra intitolato Sutra dell'albero di saponaria (Mu-huan-tzu-ching o Mokugenji):

    Il re di Vahisali, Haruri, mandò un giorno un messaggero a Shakyamuni con questo messaggio:
    - Il mio territorio è afflitto da epidemie, bestie feroci sono presenti notte e giorno e la popolazione è molto turbata. Ti prego, attraverso i tuoi divini poteri, di farmi sapere come può essere salvata.
    Il Buddha, pieno di compassione, rispose:
    - Messaggero, c'è una appropriata via di salvezza per la popolazione. Dovreste portare sempre con voi 108 grani dell'albero di saponaria, legati insieme, e cantare con tutta la vostra intensità mentale, i nomi di Buddha, del Dharma e del Samgha. Facendo ciò voi estinguerete i tormenti originati dai desideri mondani e otterrete i piacevoli frutti celesti. E se continuerete col vostro canto vi libererete delle 108 contaminazioni e otterrete la prova del supremo compenso.
    Così fu fatto e il popolo riconquistò la sua pace.

    Diffusosi in Giappone a partire dal'VIII sec. d.C., il rosario può essere utile, in quanto "mezzo didattico" o "mezzo abile" (skr. upaya o giapp. hoben), come segno di identità e come ausilio per purificare, col ricordo-consapevolezza, la mente e l'azione indirizzate verso la via del Buddha. Alle 108 contaminazioni corrispondono 108 caratteri e insegnamenti dell'Illuminato, di cui riportiamo, in Tab. 4, alcuni esempi (rispettivamente in col. dx e col. sn).

    tab 4. Esempi dei 108 caratteri/insegnamenti del Buddha e contaminazioni umane

    Retta fede -Mente non determinata

    Mente pura - Mente contaminata

    Mente gioiosa - Mente inquieta/turbata

    Motivazione alla verità - Contaminazioni

    Retta azione - Azione risultato di scorretti: atti fisici, parole, pensieri

    Retta parola - Menzogna, parole scorrette, rudi, ingiuriose

    Retto pensiero - Attaccamento, avversione, ignoranza

    Compunzione - Spensieratezza, impunità

    Sincerità - Falsità

    Onestà - Disonestà
     
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1 replies since 6/10/2008, 20:09   8571 views
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