Quanto è importante il maestro? E´ indispensabile? - seguire varie scuole buddiste?

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  1. sugar ray
     
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    Ciao a tutti :), avrei due domande da farvi, sicuramente ne avete già parlato ma non riesco a trovare i topic giusti..

    Volevo chiedervi, quanto è importante avere come punto di riferimento un vero maestro? Non avendo la possibilità di confrontarsi settimanalmente con un vero insegnante ma solo con i praticanti più esperti non c'è il rischio di perdersi/interpretare male qualcosa?

    In secondo luogo, per un principiante è sconsigliabile seguire diverse scuole oppure si può fare senza creare confusione?

     
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    CITAZIONE (sugar ray @ 19/2/2010, 13:25)
    Ciao a tutti :), avrei due domande da farvi, sicuramente ne avete già parlato ma non riesco a trovare i topic giusti..

    Volevo chiedervi, quanto è importante avere come punto di riferimento un vero maestro? Non avendo la possibilità di confrontarsi settimanalmente con un vero insegnante ma solo con i praticanti più esperti non c'è il rischio di perdersi/interpretare male qualcosa?

    In secondo luogo, per un principiante è sconsigliabile seguire diverse scuole oppure si può fare senza creare confusione?

    1. C´e´ il rischio con i praticanti come c´e´ pure il rischio che un maestro non sia realizzato abbastanza e introduca alla natura della mente in maniera errata. L´abito non fa il monaco, sono poi alla fine tutti praticanti anche se in generale un monaco dovrebbe essere piu´ realizzato di un laico, avendo piu´ tempo da dedicare alla pratica. La quantita´ di tempo dedicata non e´ rilevante quanto la qualita´ del come e´ impiegato lo stesso.
    2. e´ sconsigliabile se non si parte dalle basi comuni alle varie tradizioni, quindi shamata vipassana (o shine lhaktong), metta o compassione e paramita (theravada o mahayana). E´ sconsigliabile se non si sono maturate le pratiche base, il mahayana procede diversamente dal theravada riguardo il metodo (esempio come e´ intesa la saggezza e la vacuita´, vedi varie scuole filosofiche mahayana come prasangika, svatantrika ecc..) e allora bisogna decidersi per uno dei due metodi: o mahayana o theravada. Io stesso, ma sono ancora agli inizi, mi rendo conto che dovro´ compiere una scelta, quando saro´ abbastanza maturo. Per ultimo ci sara´ da scegliere la sottoscuola: mahayana tibetano o zen? Quale scuola tibetana? Quale scuola zen? Theravada thailandese, senegalese o birmano?
    La scelta dipende anche dalla disponibilita´ economica, la distanza dal centro o gruppo.. Non ha solo caratteri di affinita´ con il modo di pensare. Sicuro e´ che al giorno d´oggi si parla tanto e si conclude poco, padmasambava disse a suo tempo che sarebbero arrivati tempi in cui saremmo stati piu´ ciechi e con veleni mentali piu´ forti. Se non si procede con la pratica e diventa ferrati nelle paramita e negli jhana non vedo dove si potrebbe arrivare, con qualunque buddhismo.

    scusa ho fatto delle integrazioni.
     
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  3. sugar ray
     
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    CITAZIONE (YogaChakra @ 19/2/2010, 13:38)
    CITAZIONE (sugar ray @ 19/2/2010, 13:25)
    Ciao a tutti :), avrei due domande da farvi, sicuramente ne avete già parlato ma non riesco a trovare i topic giusti..

    Volevo chiedervi, quanto è importante avere come punto di riferimento un vero maestro? Non avendo la possibilità di confrontarsi settimanalmente con un vero insegnante ma solo con i praticanti più esperti non c'è il rischio di perdersi/interpretare male qualcosa?

    In secondo luogo, per un principiante è sconsigliabile seguire diverse scuole oppure si può fare senza creare confusione?

    1. C´e´ il rischio con i praticanti come c´e´ pure il rischio che un maestro non sia realizzato abbastanza e introduca alla natura della mente in maniera errata. L´abito non fa il monaco, sono poi alla fine tutti praticanti anche se in generale un monaco dovrebbe essere piu´ realizzato di un laico, avendo piu´ tempo da dedicare alla pratica. La quantita´ di tempo dedicata non e´ rilevante quanto la qualita´ del come e´ impiegato lo stesso.
    2. e´ sconsigliabile se non si parte dalle basi comuni alle varie tradizioni, quindi shamata vipassana (o shine lhaktong), metta o compassione e paramita (theravada o mahayana). E´ sconsigliabile dopo che si sono maturate le pratiche base, il mahayana procede diversamente dal theravada riguardo il metodo (esempio come e´ intesa la saggezza e la vacuita´, vedi varie scuole filosofiche mahayana come prasangika, svatantrika ecc..).

    Grazie Yoga :) ... Lo chiedevo perchè ho letto più volte qui sul forum e altrove l'importanza di aver un buon maestro come insegnante.. ma sicuramente ho interpretato male io il senso.. Per quanto riguarda le tradizioni, io ho iniziato con quella più vicina a me appunto perchè sono convinto che la cosa più importante sia praticare.. Però credo anche che una scuola/tradizione può andare meglio per alcuni che per altri.. Quindi magari una pratica piuttosto che un altra può fare la differenza in termini di, come dire, efficienza.. sbaglio?

    PS. ho visto che hai modificato ora leggo...
     
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  4. Mauro1971
     
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    No Maestro no party.
     
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    puo´ essere efficiente come no, chi lo giudica? il maestro? forse. Dice giusto il maestro? Sono sicuro solo di una cosa: si ascolta tanto ma si verifica pure sulla nostra pelle. Sono deluso dalla politica, il potere e l´ego che spesso viaggiano pure a livello del sistema monastico tra i lama che molti pensano essere "detentori vivi del lignaggio". Meglio un monaco straccione e di campagna che un monaco con anelli d´oro con smeraldi.

    Sicuramente siamo fatti per pratiche differenti e quindi per sottoscuole differenti. Alcuni ad esempio saranno piu´ adatti al metodo theravada birmano, altri a quello thailandese, stessa cosa per le scuole tibetane, zen ecc..
    E´ comunque ovvio che si parte da una conoscenza generale teorica e pratica che poi va approfondendosi portandoci a seguire uno specifico metodo di una sottoscuola. E´ pure ovvio che nel tempo si approfondisce la pratica a tal punto che si puo´ cambiare scuola per cercare qualcosa di ancora piu´ profondo.
    E´ utile specificare che il vajrayana non e´ questo che si vede nei centri tibetani occidentali ma quello degli yogi, delle pratiche con i sogni lucidi, del tummo e pratiche avanzate con le energie. Mi pare abbastanza logico che insegnamenti come "tutto e´ fatto di una sostanza di sogno, tutto proviene dalla mente, tutto e´ vuoto di esistenza intrinseca" propri del vajrayana non siano fatti per persone impreparate e con una mente senza calma e stabilita´. La pratica e´ vissuto e realizzazione non seghe mentali.
    Lascio comunque la parola ai theravada, la mia conclusione e´ che non si possono appiattire le tradizioni per intravedere un buddhismo di unico veicolo e non si puo´ togliere a nessun buddhismo il primato di migliore buddhismo.
    Molti monaci theravada occidentali sono meglio di tanti altri monaci tibetani interessati solo alla politica e al potere. Le persone si misurano dal come rispondono alle domande, dalla psicologia della comunicazione non verbale e quindi dalla loro calma, saggezza e semplicita´.
     
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  6. warmbeer
     
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    Secondo me una guida è necessaria. Anche Daido Strumia, l'insegnante del cerchio vuoto, ha un maestro a sua volta.
    Ma nessuno può vivere la vita di un altro. Nessuno può fare zazen al posto mio.
    Jiso Forzani ha detto, grossomodo, che nel buddhismo c'è sia il rischio dell'auto-referenzialità sia quello del gregarismo.
    Ovviamente è una riflessione la cui profondità rimane al di fuori della mia portata, ma penso sia vera anche nella mia superficialità.

    Monaci migliori, peggiori ... di "cosa"? ;)
     
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  7. sugar ray
     
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    CITAZIONE (Mauro1971 @ 19/2/2010, 14:12)
    No Maestro no party.

    Ciao Mauro :) , ora che mi viene in mente eri tu uno di quelli che mi avevi raccomandato l'importanza di un buon insegnante.. Premetto che col Sangha che frequento mi trovo bene però questa è una cosa che mi sono chiesto fin dall'inizio, cioè se non fosse necessario per me che non so nulla di avere una guida importante, non per forza rinomata, famosa..
     
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  8. Mauro1971
     
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    Credo lo sia per tutti, ed i blasoni non c'entrano nulla. L'importnte è che sia o un buon insegnante o un buon maestro.
    Questo lo vedi bene dopo un po' di tempo, almeno qualche mese.
    Se insegnaemtni e pratihe ti sono idonee la vita inizia a mutare, immancabilmente. O forse é il modo di viverla... vabbeh.

    In caso contrario o non si é nel posto giusto (ed il che non significa che il Maestro non sia valido, ma magari che non é il tipo di scuola adatta) oppure non ci si lascia andare davvero e si pratica un po' alla borghesotta.

    Eventuale fama o meno del Maestro non è in alcun modo metro di valutazione, a mio avviso. Insomma, personalmente trovo andare alla San Tommaso... :D
     
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  9. pabletto76
     
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    1a bè sapresti trovare la strada in un luogo che non conosci?

    la guida è utile, molto utile.

    poi se uno vuole perdersi è libero! ;)

    2a lo sconsiglio, viene fuori un risotto che non aiuta. a meno che un Maestro prende da più Scuole ma è diverso.

    ciau ciau ^_^



     
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  10. DAVIDESAR
     
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    Nel sistema theravada ci sono i Kaliyana mitta, gli amici spirituali, e non i guru o maestri.
    L'accento è sempre sul Dhamma, mai sulla persona, fino a tempi recentissimi.
    L'amico spirituale è importantissimo per la crescita dell'apprendista, ma la sua importanza sta nel fatto che egli ha fatto esperienza viva della pratica e la può comunicare.
    Non c'è quindi alcun invito al culto della personalità dell'insegnante.
    Lo scopo del maestro è di diventare inutile diceva qualcuno.
    Il Buddha disse: chi vede il Dhamma vede il Buddha, chi vede l'originazione dipendente vede il Dhamma.

    Metta,
    Da.

     
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    CITAZIONE (DAVIDESAR @ 19/2/2010, 19:55)
    Nel sistema theravada ci sono i Kaliyana mitta, gli amici spirituali, e non i guru o maestri.
    L'accento è sempre sul Dhamma, mai sulla persona, fino a tempi recentissimi.
    L'amico spirituale è importantissimo per la crescita dell'apprendista, ma la sua importanza sta nel fatto che egli ha fatto esperienza viva della pratica e la può comunicare.
    Non c'è quindi alcun invito al culto della personalità dell'insegnante.
    Lo scopo del maestro è di diventare inutile diceva qualcuno.
    Il Buddha disse: chi vede il Dhamma vede il Buddha, chi vede l'originazione dipendente vede il Dhamma.

    Metta,
    Da.

    io ricordo che pure un karmapa parlava di "amico spirituale".

    CITAZIONE (warmbeer @ 19/2/2010, 14:37)
    Monaci migliori, peggiori ... di "cosa"? ;)

    ci sono sicuramente monaci che manifestano ira e culto della personalita´. Una teocrazia celata. Credo che la domanda sia piuttosto: come verificare se colui che seguo e´ un bravo praticante?

     
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  12. yudo
     
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    QUOTE (DAVIDESAR @ 19/2/2010, 19:55)
    Nel sistema theravada ci sono i Kaliyana mitta, gli amici spirituali, e non i guru o maestri.
    L'accento è sempre sul Dhamma, mai sulla persona, fino a tempi recentissimi.
    L'amico spirituale è importantissimo per la crescita dell'apprendista, ma la sua importanza sta nel fatto che egli ha fatto esperienza viva della pratica e la può comunicare.
    Non c'è quindi alcun invito al culto della personalità dell'insegnante.
    Lo scopo del maestro è di diventare inutile diceva qualcuno.
    Il Buddha disse: chi vede il Dhamma vede il Buddha, chi vede l'originazione dipendente vede il Dhamma.

    Metta,
    Da.

    Ma questo lo dice anche il Sesto Patriarca dello Zen, Huineng. Ci vuole un buon "amico nel bene".

    Io sono assolutamente del parere che credere nel mito del maestro perfettamente realizzato è un modo sicuro per farsi truffare. Non sta a dire che mestri realizzati non ce ne siano. Io parlo del mito, non della realtà. Anche un maestro realizzato rimane un essere umano, ma certo non nel mito.

    Bisogna iniziare coll'essere buon allievo. Cosi', eventualmente s'incontra il maestro idoneo.
     
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  13. sugar ray
     
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    CITAZIONE (pabletto76 @ 19/2/2010, 19:50)
    1a bè sapresti trovare la strada in un luogo che non conosci?

    Bè magari per chi ha un buon senso dell'orientamento può essere più facile andare nella direzione giusta.. Comunque non è sicuramente il mio caso dato che mi perdo anche dentro casa mia :lol:

    A parte gli scherzi, penso anch io ci voglia una buona guida e ci vuole anche un pò di tempo per valutare se la guida che si sta seguendo è valida o no..


    CITAZIONE (yudo @ 19/2/2010, 22:51)
    Bisogna iniziare coll'essere buon allievo. Cosi', eventualmente s'incontra il maestro idoneo.

    Bellissima questa frase!
     
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  14. anirvana
     
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    CITAZIONE (YogaChakra @ 19/2/2010, 13:51)
    CITAZIONE (sugar ray @ 19/2/2010, 13:25)
    Ciao a tutti :), avrei due domande da farvi, sicuramente ne avete già parlato ma non riesco a trovare i topic giusti..

    Volevo chiedervi, quanto è importante avere come punto di riferimento un vero maestro? Non avendo la possibilità di confrontarsi settimanalmente con un vero insegnante ma solo con i praticanti più esperti non c'è il rischio di perdersi/interpretare male qualcosa?

    In secondo luogo, per un principiante è sconsigliabile seguire diverse scuole oppure si può fare senza creare confusione?

    1. C´e´ il rischio con i praticanti come c´e´ pure il rischio che un maestro non sia realizzato abbastanza e introduca alla natura della mente in maniera errata. L´abito non fa il monaco, sono poi alla fine tutti praticanti anche se in generale un monaco dovrebbe essere piu´ realizzato di un laico, avendo piu´ tempo da dedicare alla pratica. La quantita´ di tempo dedicata non e´ rilevante quanto la qualita´ del come e´ impiegato lo stesso.
    2. e´ sconsigliabile se non si parte dalle basi comuni alle varie tradizioni, quindi shamata vipassana (o shine lhaktong), metta o compassione e paramita (theravada o mahayana). E´ sconsigliabile se non si sono maturate le pratiche base, il mahayana procede diversamente dal theravada riguardo il metodo (esempio come e´ intesa la saggezza e la vacuita´, vedi varie scuole filosofiche mahayana come prasangika, svatantrika ecc..) e allora bisogna decidersi per uno dei due metodi: o mahayana o theravada. Io stesso, ma sono ancora agli inizi, mi rendo conto che dovro´ compiere una scelta, quando saro´ abbastanza maturo. Per ultimo ci sara´ da scegliere la sottoscuola: mahayana tibetano o zen? Quale scuola tibetana? Quale scuola zen? Theravada thailandese, senegalese o birmano?
    La scelta dipende anche dalla disponibilita´ economica, la distanza dal centro o gruppo.. Non ha solo caratteri di affinita´ con il modo di pensare. Sicuro e´ che al giorno d´oggi si parla tanto e si conclude poco, padmasambava disse a suo tempo che sarebbero arrivati tempi in cui saremmo stati piu´ ciechi e con veleni mentali piu´ forti. Se non si procede con la pratica e diventa ferrati nelle paramita e negli jhana non vedo dove si potrebbe arrivare, con qualunque buddhismo.

    scusa ho fatto delle integrazioni.

    diciamo che la scelta dipende anche, credo, dal Karma individuale......a Palermo c'è l'unico centro mahayana tibetano gelupa del sud italia.....ho avuto un buon Karma !!! :ohmanipemehung*:

     
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  15. warmbeer
     
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    CITAZIONE (yudo @ 19/2/2010, 22:51)
    Bisogna iniziare coll'essere buon allievo. Cosi', eventualmente s'incontra il maestro idoneo.

    :bow*:
     
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