TUTTO E' CREATO DALLA MENTE

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  1. dorjepizza
     
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    CITAZIONE (SandrinoBS @ 20/3/2011, 18:46) 
    :worthy*: :worthy*: :worthy*: :worthy*: bellissimo post attendo con ansia la seconda parte !

    Grazie con questi brani tratti da Insegnamenti di Lopon Tenzin namdak concludo di delineare le due dottrine e stasera o domani porrò in evidenza le differenze tra i due modi d'intendere che la mente crea nella tradizione.Leggendo si dovrebbe aver intuito che in entrambi i casi si dice che la mente è creatore ma in modo differente .

    Adesso vi posto gli insisegnamenti di Lopon


    Il Punto di Vista della Madyamika



    Dentro il punto di vista del Mahayana sia nel Bon che nel Buddismo noi ci troviamo in due differenti sistemi di Filosofia .Il primo è la Madyamaka chiamato Umapa(dbu-ma-pa) in Tibetano significa la via di mezzo .La seconda è lo Yogachara o Cittamatra chiamato in Tibetano Semtsamapa che significa mente soltanto sebbene non sia ben conosciuto la tradizione Bonpo possiede la sua Prajnaparamita sutra e i punti di vista filosofici e metodi esposti in questi Sutra sono conosciuti come madyamaka

    Generalmente secondo i Tibetani la Madyamika rappresenta il punto di vista filosofico più elevato e la Sunyata ,trovato nella Madyamika ,è il più alto punto di vista

    L’obbiettivo finale è giungere alla comprensione della Shunyata o vacuità di tutti i fenomeni .Questo è dove i Sutra ci portano.Questo è anche vero per i Bonpo .Sebbene la tradizione Bonpo non possiede alcun testo dello Yogachara come quelli tradotti dal Sanscrito nella tradizione Buddista ,il punto di vista dello Yogachara chiamato Cittamatra è bene conosciuto ed anche il suo rifiuto da parte della Madyamika è ben conosciuto ..

    Comunque il punto di vista della tradizione Bonpo non considera la Madyamika come il modo di vedere più elevato.Secondo il punto di vista del madyamika perfino nello stato di illuminazione c’è qualcosa di presente che è percepito o attaccato (dzinpa)dall’intelleto e questa situazione perciò involve nella dualità.Ma c’è un punto di vista che va oltre l’intelleto e oltre la dualità.

    Questo è il punto di vista dello Dzogchen e così nel sistema Bon è lo Dzogchen e non il Madyamika che è considerato come il più alto degli insegnamenti .

    Questo non significa che sia la Madyamika sia il Tantra non siano stati insegnati da Buddha e non siano perfette in se stessi.

    Furono insegnati da Buddha a certi studenti per specifici ragioni e ad ognuno di questi insegnò secondo le proprie capacità e livelli di sviluppo .

    Così all’interno del proprio specifico contesto ogni sistema è completo e perfetto in se stesso

    Tutto dipende dalle capacità degli Studenti e così non dobbiamo andare in giro a trovare falle negli altri sistemi semplicemente perché non gli pratichiamo .

    Ma è necessario avere una chiara comprensione dei punti di vista fondamentali degli altri sistemi .Se non lo facciamo non avremo una chiara comprensione del giusto punto di vista allora non c’è modo di quanta pratica facciamo la nostra pratica sarà sbagliata.

    Nel Mahayana generalmente sia che nel madhyamika che nello Yogachara noi parliamo delle due verità .

    La verità assoluta (dam-don bden-pa) e la verità relativa (kun rdzop bden-pa).Infatti nel sistema sutra e nel sistema Tantra noi riconosciamo queste due verità come essere la causa per la realizzazione rispettivamente del Dharmakaya e del Rupakaya .Il Dharmakaya come realtà ultima non ha forma è vuoto.

    Ma per realizzare un frutto prima bisogna avere una causa .E’ così per realizzare il Dharmakaya dobbiamo avere la causa che è la comprensione della verità Assoluta .E verità Assoluta significa la totale comprensione della Vacuità o Shunyata.

    La verità relativa è la causa per realizzare il Rupakaya .Unendo queste rispettive cause ed effetti avremo queste due accumulazioni.

    L’accumulazione della saggezza significa la comprensione della vacuità e la non sostanzialità di tutti i fenomeni interni come pure esterni e l’accumulazione dei meriti significa la pratica delle dieci perfezioni

    Qualchevolta vienedata una lista di sei perfezioni ma nei Sutra Bonpo sono dieci perfezioni



    1. La Generosità(sbyam gtan)

    2. La Moralità(tshul-khrism)

    3. La Pazienza(bzopa)

    4. Il Vigore (btson-‘grus)

    5. La Meditazione(bsam-gtan)

    6. La Capacità(stobs)

    7. La Compassione(snying-rje)

    8. L’aspirazione(smo lam)

    9. La dedizione(bsngo-ba)

    10. La saggezza (Shes-rab)





    Perciò abbiamo due basi o cause ,due metodi e due risultati distinti



    1. La verità assoluta –accumulazione –il Dharmakaya

    2. La verità relativa l’accumulazione dei meriti il Rupakaya.





    Queste due verità sono necessarie proprio come due ali sono necessari all’uccello per volare .

    Noi pratichiamo secondo l’assoluta verità (tutte le cose sono vuote) e noi pratichiamo seconda la verità relativa(le cause virtuose conducono a buoni risultati) ma dobbiamo praticare allora in modo equo perché altrimenti non realizzeremo lo Stato di Buddha .Questo perché lo Stato di Buddha significa sia del Dharmakaya e Rupakaya .Il Rupakaya o forma del corpo (gzug sku) ha due distinte manifestazioni il Sambhogakaya e il Nirmanakaya. Così noi dobbiamo completare le due accumulazioni per realizzarle.

    La preparazione per realizzare il Dharmakaya è la pratica della prajna o la saggezza discriminante(shes-rab) .

    Questa saggezza discriminante comporta un tipo di analisi filosofica di tutte le nostre esperienze e alla fine scopriamo che essi sono vuoti essi mancano di ogni sostanza e di ogni inerente esistenza..L’essenza del Dharmakaya è proprio questa la vacuità o Shunyata.Noi pratichiamo le altre perfezioni per realizzare il Sambhogakaya e il Nirmanakaya.Questi tre aspetti dello Stato di Buddha conosciuto come Trikaya o tre corpi dei Buddha (sku gsum).I praticanti dell’Hinayana non riconoscono l’esistenza di questo Trikaya .

    Essi riconoscono lo storico Buddha Shakyamuni che scomparve molto tempo fa e non c’è più.

    Essi riconoscono soltanto l’esistenza degli Arhat o perfetti Santi che hanno eliminato tutti i loro Klesha(passioni o emozioni negative) e che perciò non nasceranno più nei bassi regni del Samara

    Il principale punto di vista del madyamaka è la Shunyata il punto di vista della Vacuità .Il madhyamika asserisce che tutti i fenomeni(tutti i dharma i momentanei eventi fisici e psichici) mancano di esistenza inerente.Questo è il significato del Shunyata.Se qualcosa esistesse indipendetentemente avrebbe una sua inerente esistenza e niente altro potrebbe aver effetto o cambiarlo .Né le cause karmike potrebbero sorgere perché la sua inerente natura sarebbe immutabile ed incambiabile.Se ogni cosa avesse una inerente esistenza niente cambierebbe in un’altra cosa e tutta la casualità sarebbe impossibile.Tutti i cambiamenti sarebbero impossibili perché una cosa sarebbe semplicemente la sua natura inerente e non qualche altra cosa.Tutto sarebbe bloccato in questa natura e non potrebbe cambiare in qualche altra cosa.

    Ma la nostra esperienza ci dice che tutte le cose cambiano tutto il tempo e così ogni cosa deve mancare di esistenza inerente.

    Perciò noi facciamo esperienza dei fenomeni come impermanenti e insostanziali.

    E soltanto il nostro pensare che i fenomeni siano in qualche modo solidi e permanenti e reali ad essere un punto di vista sbagliato.

    Noi usiamo il processo dell’analisi o Prajna(shes-rab) come metodo per correggere questo modo sbagliato di vedere le cose.

    Per esempio se noi prendiamo un fiore e cominciamo a toglierli i petali .Dove troveremo il fiore?

    Dove giace l’ essenza o la natura inerente di questo fiore? Togliendoli tutti i petali noi troviamo che niente del fiore viene lasciato indietro. Noi cerchiamo il fiore e non troviamo niente soltanto una pila di petali –Ma dove è il fiore? Ogni petalo che noi abbiamo tolto non è il fiore I petali appartengono al fiore ma il fiore in se stesso non è niente è soltanto la somma delle sue parti.Non ha esistenza indipendente perciò è vuoto .Così dal punto di vista della verità assoluta non diciamo che è vuoto e il fiore è soltanto un nome un concetto non è qualcosa di ultimamente reale .Quello che noi nominiamo e concettualizziamo è chiamata verità relativa .Noi in maniera esaustiva analizziamo la realtà fenomenica e alla fine scopriamo che non c’è niente di reale .Non c’è essenza o inerente esistenza del fiore.C’è soltanto un nome e un concetto nella nostra vita .Questo è il livello della verità assoluta ma naturalmente nei termini relativi della vita di ogni giorno il fiore esiste perché lo compriamo sentiamo il suo profumo.Questo è il livello della verità relativa.

    Così noi vediamo e ci occupiamo di ogni cosa da queste due prospettive differenti l’assoluta e la relativa.

    Ogni cosa nel nostro mondo è conosciuto attraverso i nostri pensieri e giungiamo a questa conoscenza applicando nomi.E’ questo processo che fa sorgere le cause karmike

    Secondo il Madyamika Shunyata significa nessuna esistenza inerente.

    L’esempio è il fiore e i petali dati precedentemente.

    Il concetto del fiore è creato dalla nostra mente.

    In questo concetto i tre tempi sono uniti insieme,noi abbiamo la memoria del fiore nel passato e noi anticipiamo i fiori che stiamo vedendo nel futuri.Ma questi oggetti non hanno una esistenza inerente.

    Noi troviamo soltanto una collezione di aggregati di parti-una pila di petali ma non il fiore.Lo stesso quando esaminiamo il nostro corpo la nostra mente.Troviamo un aggregato di parti,gli skandhas ma non troviamo nessun possessore..Non c’è alcun se o sostanza.Se c’è una persona ed è nostro nemico allora la sua natura come nemico sarebbe immutabile.Lo vedremmo come nemico non potremmo vederlo come amico,Ma questo non è il caso Ogni cosa è creato dai pensieri e niente esiste inerentemente. Diventando consapevoli di questo il potere delle tracce Karmike che ci configurano diventano sempre meno.Soltanto i nomi esistono ma non esistono come oggetti reali e indipendenti .Ancora noi siamo attaccati e più coinvolti con questi oggetti fittizi e giriamo nel Samara.

    Il madhyamaka insegna che non c’è esistenza inerente(rang-bzhin med) che gli oggetti esistono interdipendentemente (rten brel) e che inverro è il significato della vacuità.Ma senza la mente senza i pensieri noi non possiamo capire questa Shunyata,questa non sostanzialità e interdipendenza di tutti i fenomeni.Nella comprensione della nostra esperienza .E’ sempre necessario attaccarci (dzin pa) ed esaminare giudicare i pensieri e le cose con la mente.E’ attraverso l’operazione della mente in particolare,attraverso l’operazione della più alta funzione chiamata prajna che perveniamo alla comprensione della vacuità di tutti i fenomeni esterni e interni .

    Tutti i fenomeni hanno due aspetti la verità assoluta e quella relativa.Essi vengono sempre insieme;essi ci appiano essere reali e solidi ,essi appaiano essere realmente di fuori laggiù ma quando noi esaminiamo ed analizziamo facendoli a pezzi per trovare la loro essenza noi troviamo che non hanno inerente natura .Da un lato ogni cosa è senza un’inerente esistenza ma d’altro lato ogni cosa ha una causa.Senza una causa un fenomeno non esiste ; questo perché è dipendenti da altri eventi antecedenti e di per se stesso non ha una inerente natura. L’apparenza dei fenomeni dipende da nomi e cause ; questo è il significato di verità relativa.

    Secondo la Madhhyamaka la comprensione della Shunyata è la più importante comprensione non è come essere un vaso vuoto che non ha niente all’interno.Ma piuttosto è il culmine di un processo dove noi esaminiamo alcuni fenomeni per vedere se esistono inerentemente o no.Ma se scopriamo che questo fenomeno è non vuoto ,se lo esaminiamo e scopriamo e se scopriamo che questa ha una precisa ed inerente Natura allora non può cambiare.

    Se la natura è proprio come è e non qualche altra cosa .Rimane proprio come è e non può cambiare in qualche altra cosa :questa inerente esistenza dei fenomeni è fissata ed immutabile.Perciò i fenomeni sono fissi e immutabili e non possono mutare in altra cosa.

    Così i metodo della Madhyamika è fare un’analisi esaustiva per scoprire se essi hanno o non hanno una esistenza inerente .Soltanto facendo questo con costanza e per un tempo sufficiente noi giungiamo alla convinzione che i fenomeni mancano di esistenza inerente.

    L’esistenza inerente di qualcosa come la sua immutabile essenza è infatti qualcosa che non esiste.Non può essere trovato nei fenomeni neanche in un singolo caso.Anzi in ogni caso ci troviamo che ci sono queste due verità .Nell’esempio di un fiore, il fiore è la verità relativa la vacuità la sua verità assoluta..Secondo il madhyamika questa mancanza di ogni natura inerente (rang-bzhin med-pa) significa vacuità(stong-pa nyid).In questo senso tutti i fenomeni sono vuoti. Shunyata non significa che non esite proprio nulla piuttosto che le cose sono contingenti e interdipendenti.Ciò rende tutto mutevole e rende possibile la trasformazione da una cosa ad un’altra .Altrimenti il mondo sarebbe statico e morto mancando di tutto il cambiamento e crescita.

    Prendiamo ad esempio il tavolo .Noi vediamo il tavolo e lo conosciamo come è .Noi diciamo che è realmente da quelle parti .Ma se lo analizziamo nelle sue parti dove è i tavolo? Qualunque cos a puntiamo con il nostro dito quello non è il tavolo.Nello stesso modo la mia testa non è me.Mio e Me sono differenti.Se noi sottraiamo tutte queste cose che sono mie dove è il me? Noi possiamo dire e pensare Io sono qui ed esso è laggiù.Noi pensiamo sempre che da qualche parte nel mondo sia solido e reale .Ognuno di noi ha questo pensatore o processo di pensiero.Ma questo modo di pensare per il Madhyamaka questo pensiero questo processo cognitivo rappresenta l’ignoranza.E’ il pensare che le cose abbiano una realtà sostanziale.Noi siamo abituati a questa pratica e ci crediamo implicitamente.Noi dipendiamo da questo modo di pensare e siamo inconsapevoli in realtà che lo stiamo facendo.Ma non c’è affatto realtà dietro questo processo.E’ tutta una fabbricazione fatta dalla nostra mente.Noi solo presumiamo che ogni cosa là fuori sia solida e reale.Noi implicitamente abbiamo fiducia in questo modo di pensare.Ma perché illusorio questo modo di pensare?Noi ci attacchiamo a qualcosa la fuori .Noi pensiamo reale e solido ma quando lo esaminiamo cosa troviamo?Allo stesso modo quando noi esaminiamo noi stessi in ogni pezzo troviamo è mio come tale è il mio pensierosa mia idea il mio sentimento la mia percezione e così via ma dove troviamo un me?Il nostro modo convenzionale modo di pensare giace su di noi esso falsifica la realtà.Quando noi esaminiamo sia che esso sia un oggetto esterno sia noi stessi noi troviamo che non c’è nulla di solido e sostanziale lasciato dietro a cui aggrapparci e trattenerci .Questa è la Shunyata è la verità assoluta per noi.Noi cerchiamo noi stessi e non troviamo nessuno.Ma ancora io non posso dire che io non esisto e che questo tavolo non esistono :Entrambi esistono in senso relativo ma quando cerchiamo nella loro essenza noi non troviamo niente.Tutto ciò che viene lasciato è un nome.Per esempio se abbiamo mal di testa il capo non è noi il male non è noi ancora diciamo ho mal di testa.Il dolore c’è come esperienza ma dove è l’io.

    Il nostro atto d pensare diventa prigioniero del nostro linguaggio.La verità relativa è questo processo di etichettare o dare nomi alle cose come s e avessero una concreta ed indipendente realtà fossero cose separate o entità indipendenti da noi stessi o dal nostro conoscere.Quando noi proferiamo il nome capo ciò che c’è è soltanto un nome ed un concetto e questa è la verità relativa.Tutto questo si sviluppa sul lato dei nomi come le cause karmike ma non c’è niente di reale o sostanziale qui.La casualità Karmika esiste solo dal lato relativo.Non è l’assoluta verità.Secondo il Madyamika niente è solido o sostanziale da qualche parte e così ogni cosa è vuota :Ogni cosa è Shunyata e questa è la verità assoluta

    Il Punto di vista del Chittamatra





    Il punto di vista del Madhyamaka è che ogni cosa è insotanzilale(bdag-med) e manca di ogni esistenza inerente(rang-bzhin med-pa).Ogni Se o sostanza (bdag) manca di inerente esistenza e non esiste indipendentemente.Ogni cosa è condizionata da cause e continuamente in cambiamento.Perciò ogni cosa è vuota .Se non esiste una inerente natura allora le cause non potrebbero diventare il risultato che è differente di esso. Può soltanto rimanere ciò che era originariamente e non potrebbe in assoluto cambiare.Ma il Cittamatra asserisce che la mente (sems) il lato del soggetto ha una esistenza inerente(rang-bzhin gyi yod –pa) comunque le apparenze esterne i fenomeni non esistono indipendentemente .Ogni cosa c’è il risultato delle cause Karmike .Un se indipendente (bdag) non esiste,ma esiste in termini relativi in una condizione di dipendenza:Il Kunzhi Namshe è questo se.Ciò che esiste inerentemente è il Kunzhi Namshe (kunzhi rnamshe)la base della coscienza e questa è il reale io,il principio che trasmigra da vita a vita .Ogni essere senziente ha la sua base di coscienza è individuale ;noi non siamo tutti un’unica mente .Questo è il punto di vista Cittamatra.ma il madhyamaka asserisce che questo se(bdag) è soltanto un nome.Assolutamente nulla esiste se dipendente o indipendentemente è semplicemente un nome,una causa Karmica e le loro conseguenze sono soltanto nomi .Il Sistema Madhyamika non riconosce un Kuntzhi Namshe .Ci sono soltanto le sei coscienza e nessun magazzino per le tracce Karmike.Non c’è alcun posto per raccogliere ed immagazzinarle.Il madhyamaka sostieneche non vi è un particolare posto per metterli.Ma in qualsiasi evento questo possessore è soltanto un nome.La scuola Madhyamaka insegna che ogni cosa è senza inerente esistenza(rang-bzhin gyi med-pa) ma secondo il Citamatra questo punto di vista non è sufficiente.Il Cittamattra asserisce che una inerente natura deve esistere (rang-bzhin gyi yod-pa) perché altrimenti non ci sarebbe base per l’esistenza delle cause Karmike.Noi diciamo che le cause karmike sono solo cause e concetti.Non producerebbero effetti.Noi possiamo dire che abbiamo un corno nella nostra testa ma non significa che esista .Noi possiamo dire che esiste quasi ogni cosa ma non significa che ciò che noi diciamo esiste..Perciò ci deve essere qualcosa che abbia una natura inerente.

    Il Cittamatra riconosce la Shunyata ma ciò che significa qui è differente dalla Shunyata della Madhyamika .Secondo il Chittamatravi è una singola causa Karmika che fa sorgere i due lati di soggetto e oggetto.Ma ci sono due che sono inseparabili e questa inseparabilità rappresenta la vacuità.Comunque questa inseparabilità rappresenta la loro vacuità .Comunque questo non è lo stesso di dire che non c’è nulla affatto .Per esempio quando vediamo il colore Blue del cielo.Noi siamo consapevoli di questo colore blue attraverso la coscienza dell’occhio. Così abbiamo due cose qui :il colore Blue e la nostra coscienza individuale.Ma queste due cose sono inseparabili perché sorgono da una singola causa karmika.C’è una singola causa ma due effetti l’oggetto e una coscienza.Si può provare a separarli (soggetto e oggetto) ma è come provare a tagliare un uovo. a metà.Noi proviamo a tagliarlo in due ma c’è soltanto un unico uovo.Soggetto e oggetto sono inseparabili.

    La Shunyata del Cittamatra significa non dualità di oggetto e soggetto che è la loro indipendenza.Il colore Blue(l’oggetto) e l’occhio della coscienza(il soggetto) sono non duali ed indipendenti.Essi vengono sempre insieme.Se la nostra coscienza non è presente non vi sarà colore blue la fuori.Il colore Blue esiste nell’ nostro atto di perceprilo Non ha una esistenza indipendente.Entrambe sorgono da una singola causa karmika.Le coscienze e gli oggetti di percezione sono inseparabile..Ma il colore Blue non esiste finchè la nostra coscienza non è presente per percepirlo-Quando chiudiamo gli occhi il colore Blue non esiste piùperchè non c’è entità indipendentemente separate essi sono indipendenti e sorgono da cause.Questo non esitere indipendentemente è ciò che Significa Sunyata.Il blu e la nostra coscienza dell’occhio sono semplicemente i due lati della stessa moneta Secondo il Cittamatra soggetto e oggetto sono inseparabili ancorché essi siano distinti .Questo è vero per tutte le coscienza,poi c’è un auto consapevolezza o una consapevolezza di essere consapevoli.In questo caso la coscienza (rnam.shes)è il lato dell’ oggetto e l’autoconsapevolezza (rang-rig) è il lato del soggetto.Questa auto consapevolezza o Rang Ring è un sé che conosce o un sé che vede:In questa parola tibetana rang significa se o se stessi e rig significa conoscere o essere consapevoli.Così è una consapevolezza che è consapevole di se stessa.Per esempio la fiamma di una lampada di burro illumina una stanza buia ma illumina se stessa che è chiara e luminosa.Perciò ha due funzioni esternamente per rimuovere l’oscurità nella stanza e internamente per illuminare se stessa.Queste due funzioni sono inseparabili in ogni momento di coscienza.Noi siamo consapevoli dell’oggetto(gzhan rig)e siamo consapevoli che siamo consapevoli(rangrig).Sappiamo che noi sappiamo .Questa è l’autoconsapevolezza.Così ciò che noi vediamo e conosciamo non è l’autonoma mondo esterno.Ciò che vediamo è soltanto la nostra coscienza.Ciò che vediamo è soltanto autoconsapevolezza.Ogni occasione del senso di coscienza è un momento di auto-consapevolezza(rang-rig).Proprio in quel momento il soggetto conosce se stesso senza alcun pensiero .Questo è Rang Rig .Questa è la dottrina di Svasamvedana quella coscienza. Illumina se stesso come il suo oggetto è caratteristico dei Cittamatra ed è rigettato dal madhyamaka.Il Sistema madhyamaka riconosce soltanto le sei coscienze (tshogs drug),le cinque coscienze e la coscienza della mente dove il sistema Yogachara riconosce otto coscienze(tshogs brgyad) .Tutte queste sono autoiiluminate o Rang-Rig.L’esempio precedente della lampada che illumina se stesso come pure illumina gli oggetti nella stanza buia,illustra questo.Perciò le coscienze e il Rang rig sono sempre inseparabili.Oltre le cinque coscienze della vista ,l’udito ,l’odore ,il profumo ,il sapore e il tatto e la sesta la coscienza mentale o Manovijnana(Kid kyi rnam- shes) ci sono due ulteriori tipi di coscienze ;la mente contaminata o Klishtamanovijnana(nyon shes) e la base della coscienza conosciuto come Alayavijnana o Kunzhi Namshe (kun-gzhi rnamshes) .La mente corrotta significa operazione della mente (manas) si è corrotta (klinshta) e distorta dalla presenza della passioni Klesha .Perciò la nostra mente non funzione propriamente ma si vede ogni cosa in una meniera distorta,colorata dalla presenza delle passioni.

    Nel Sistema Cittamatra questo Kunzhi è la base di ogni cosa cioè il contenitore delle tracce Karmike.La realzioni tra le otto funzioni delle coscienze sono spiegati attraverso un esempio.Il kunzhi namshe o Alayavijnana è come una casa di grande valore e il Manovijnana o mente di coscienza è come un Marito.I cinque sensi di coscienza sono come i servi..I servi vanno in giro per il mondo per trovare la ricchezza e portarle al loro Maestro.E il Klisthamanas è come la moglie colei che tiene e gode di tutte le ricchezze di suo marito raccolte dai servi.Il Kunzhi è la base per raccogliere e preservare le tracce karmike ma quando l’individuo raggiunge il Nirvana il Kunzhi Namshe è dissolto perché non ci sono più tracce Karmike che rimangono e nessuna viene accumulata.La sua funzione cessa .Fino a quando ogni individuo possiede il proprio individuale kunzhi .E’ la base della nostra individualità .E’ la base della nostra individualità.

    E ognuna di queste otto coscienze sono Rang –rig;autoconoscente auto-chiare.Coscienza e rang Rig sono sempre inseparabili.

    Il Khunzhi Namshe serve come mezzo per la trasmissione delle tracce karmike o Varsana(bag-chags).Ogni Azione lascerà dietro una traccia Karmika nel nostro flusso di coscienza ad un suo più profondo livello..Queste tracce o residui sono come semi che sono immagazzinati qui e quando in futuro esiste una propria configurazione di cause secondarie questi semi germineranno e vi sarà l’esperienza del frutto del nostro passato Kharma.Perché queste tracce sono immagazzinate nel Kunshi Nmashe che è anche conosciuta come coscienza deposito

    In tibetano è chiamata Kunzhi namshe dove Kun significa tutto cioè tutte le tracce buone ecattive gzhi significa base , il ricettacolo dove le tracce Karmike sono tenute rnam-shes significa coscienza..

    In conclusione possiamo dire che c’è una differenza fondamentale tra il punto di vista il Madhyamika e il punto di visto Citthamatra.Il Citthamatra possiamo usare come Rang-rig e Khunzi ma il sistema Madhyamika rigetta queste queste idee caratteristiche del Cittamatra.Il Shunyata è il più alto punto di vista .Anche il Chittamatra sostiene che sia ilSuta ma in un modo abbastanza differente del madhyamika.Noi abbiamo visto che il madhyamika nega la natura auto-consaoevole(rang-rig).Non riconosce l’esistenza del Kunzhi Nanshe o base della coscienza come magazzini delle tracce Karmike.Ci sono alcune principali differenze tra i due sistemi ed è importante capirli :perdi più lo Dzogchen parla anche del Kunzhi e del Rang rg ma la comprensione il significato di questi termini è abbastanza differente Cittamatra e Dzogchen
     
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102 replies since 20/3/2011, 16:43   3430 views
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