Buddhismo e Dio

interpretazione fatale degli insegnamenti del Buddha

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  1. Vincentissimo
     
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    Molti hanno travisato gli insegnamenti del buddha il quale non ha mai affermato che Dio non esiste e neanche che esiste.
    Molti per comodità preferiscono pensare che Dio non esiste celebrando l'uomo come il più alto principio esistente legato al non-essere.
    In realtà lui non ne ha voluto mai parlare per non creare l'assolutismo filosofico , in quanto la via di mezzo da lui professata dall'ottuplice sentiero è un cammino che libera l'uomo dalla sofferenza e indica una strada affinchè sia lui a scoprire cosa c'è di assoluto. Infatti a uno che gli chiese se Dio esistesse lui rispose di Si ad un altro che gli chiese se è vero che Dio non esiste lui rispose di no. Un terzo gli domandò il perchè di queste due risposte contraddittorie , lui rispose che disse ad ognuno di loro ciò che essi volevano sentirsi dire.
    Dire che Dio esiste per Buddha sarebbe come imporre un idea mentre la sua filosofia indica che tu uomo devi attraverso la meditazione scoprire la tua realtà liberandoti prima dagli attaccamenti e quindi dalla sofferenza. Anche perchè essendo il suo fine liberarsi dalla sofferenza lui capendo che credere o non credere non liberava dalla sofferenza quindi non era importante credere perchè credere è sempre un processo mentale che alimenta l'illusione, mentre lui sviluppò una strada di mezzo che porta all'illuminazione alla conoscenza diretta della verità uscendo quindi fuori dalle apparenze , metodo che poi molti hanno travisato e trasformato in ateismo . Perchè parlare di Dio a un non risvegliato si creano alimentano i dogmi e i processi mentali che portano alla sofferenza che non servono al fine di liberare l'uomo dalla sofferenza ma la creano.

    Quindi affermare con forza che Dio non esiste non è buddismo ma suo personale ateismo e non l'espressione filosofica degli insegnamenti di Buddha. Quindi non doveva esporli nel contesto del corso per etica, e se proprio non ne poteva fare a meno di esprimere i suoi personali convincimenti in proposito di Dio , doveva consentire nel pieno rispetto dell'uomo di permettere a me di esporre un parere contrario al suo senza essere aggredito.
    Se uno dopo 30 anni di meditazione non ha trovato la divinità che è in lui vuol dire che non è uscito dalle apparenze ma questo è un mio personale pensiero. E comunque chi fa un corso non deve entrare in speculazioni filosofiche tanto più che Buddha si è sempre rifiutato di parlarne , perchè sapeva che se avesse detto che Dio esiste avrebbe creato il culto , altrettanto sapeva che dicendo che Dio non esiste avrebbe creato l'ateismo e comunque avrebbe alimentato il gioco dell'io e della mente. Questo sempre per la stessa ragione che l'uomo non risvegliato vivendo di attaccamenti si sarebbe attaccato come una cozza a all'una o all'altra credenza , mentre lui non dicendo nulla stimolava nei suoi seguaci di seguire l'ottuplice sentiero e di scoprire essi stessi cosa esiste e cosa non esiste. Perchè capii che quello che tu scopri dentro di te è vero per te, mentre credere la fede in generale è solo un processo dogmatico e avrebbe impedito ai suoi seguaci di percorrere il sentiero creando in luogo dell'interesse verso il percorrere il sentiero che porta alla liberazione un altro culto che sarebbe diventato religione.
    E nonostante tutto questo in molte scuole di seguaci si crearono vari culti del Buddha .
    Quindi secondo me uno che si definisce Buddista come ideologia deve solo professare la ricerca e non parlare mai di esistenza di Dio ne a favore ne a sfavore ma insegnare solo la via che porta alla liberazione della sofferenza, questo non porta a discutere su filosofie quindi a disquisizioni filosofiche o credenze e quindi a non alimentare i processi mentali che nutrono l'ego , ma solo a proporre a gli altri di toccare con mano le cose e poi che ognuno di noi possa scoprirla da solo la verità , che poi è la sua verità o una verità universale non importa, sarà sempre più completa una verità che nasce dall'esperienza fatta che da una credenza un culto un dogma.
    Spero di ricevere risposte da questo pensiero .
    Cosa ne pensate voi?

    Edited by Vincentissimo - 20/6/2011, 23:12
     
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  2. Bekins
     
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    Mi trovo piuttosto daccordo.
    Il fatto di definire un Dio per tutti potrebbe essere un attaccamento. Esistono tanti esseri che potrebbero essere considerati divinità dagli uomini, ma la maggior parte di questi limiterebbe l'evoluzione dell'uomo al suo livello. L'unico vero Dio è un Dio che si identifica con il Tutto (o con il Nulla). E' però difficile concepire un Dio del genere senza poi, immaginandolo, farlo concretizzare a un livello più basso.
    Dunque la questione è personale: Dio esiste o non esiste? Non importa, è uguale, è solo una definizione.
    Trovo che Buddha abbia parlato poco di tante cose proprio per non complicare la vita a chi segue la sua via..ha cercato di ridurre tutto all'essenziale :)
     
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  3. Morgoth333
     
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    Se non spieghi cosa intendi per dio è difficile dire se esiste o meno.
     
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  4. Vincentissimo
     
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    Da quello che so io è giusto non parlare di Dio e Buddha aveva ragione a non farlo , perchè ognuno lo ha nel cuore dentro di se ed è importante per ognuno di noi quel Dio che hai nel cuore senza dilugarci in disquisizioni filosofiche.
    Io penso fermamente che fino a quando non si arriva all'illuminazione non si conosce la realtà.
    Ho letto molte biografie dei Santi dei mistici e ho capito che quando poi si ha un esperienza mistica di estasi si fa un esperienza della quale poco si riesce a trasmettere con le parole ecco perchè non è importante parlare di filosofie religiose di Dio etc.. secondo me è meglio parlare di cose che possono portarci al raggiungimento della vera illuminazione è meglio. Poi ognuno di noi è libero di essere musulmano buddhista cattolico protestante ebreo etc...
     
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  5. pabletto76
     
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    Vincen benvenuto. in generale concordo con te! :)
     
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  6. Buddhamurti
     
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    «Quando una persona si esercita nella concentrazione sul respiro, diventa molto tranquilla, lucida di mente e di corpo. Dopo essersi esercitata per un determinato periodo, può venire il momento in cui si rende conto che questo corpo, apparentemente solido, è sostenuto solo dal respiro e che perisce quando il respiro cessa. Allora realizza pienamente l'impermanenza. Laddove c'è un cambiamento, non può esserci un sé permanente o un'anima immortale» Anapanasati Sutta

    Quando si parla di un’anima, di un io, di un ego o — anche — quando si fa uso della parola sanscrita atman, generalmente s’intende che nell’uomo c’è un che di permanente ed eterno, un’immutevole sostanza che sta dietro il sempre mutevole mondo fenomenico. Le religioni monoteistiche affermano che nell’uomo c’è un’anima individuale e autonoma, creata da Dio che, dopo la morte, vivrà in eterno, in paradiso o all’inferno a seconda del giudizio inappellabile del suo creatore. Altre religioni, per lo più orientali, affermano che l’anima deve sottostare a una lunga trasmigrazione, purificandosi via via per fondersi, infine, con Dio, il Brahman o la Superanima dell’universo.

    In questo scenario il buddismo spicca in quanto nega l’esistenza di un’anima del genere.Il Buddha disse che l’idea di un’anima non solo è immaginaria — una falsa convinzione che non corrisponde a nulla di «reale» — ma che è anche, a sua volta, l’origine delle dannose convinzioni sull’ «io» e sul «mio», cui fanno seguito l’egoismo, l’avidità, l’avversione, l’attaccamento, l’odio, la malevolenza, l’orgoglio, la supponenza e tutti gli altri mali che avvelenano la coscienza e sono causa di tanti problemi. Insomma, l’origine di tutti i mali del mondo sarebbe proprio la credenza nella personalità.

    Secondo il Buddha, nell’uomo ci sono due bisogni psicologici profondamente radicati:
    l’autoprotezione e l’autoconservazione. Dal bisogno di protezione nasce l’idea di Dio, di un buon papà cui si possa ricorrere per esserne protetti, rassicurati e guidati. Dal bisogno di autoconservazione nasce invece l’idea di un’anima immortale, o atman, che viva in eterno. È per ignoranza, paura, debolezza e desiderio che l’uomo ha bisogno di queste due convinzioni, per rassicurarsi. Perciò vi s’aggrappa con tenacia e fanatismo.

    Il Buddha non intese dare alcun sostegno né alimento all’ignoranza, alla debolezza, alla paura e al desiderio, bensì volle rendere l’uomo libero da tutte queste limitazioni, rimuovendole e distruggendole, colpendole alla stessa radice. Perciò insegnò che le nostre idee di Dio e dell’anima sono false e vuote. Anche se organizzate in teorie complicate e sofisticate, esse si rivelano sempre e comunque come proiezioni mentali, ammantate di una complicata terminologia metafisica. Ma queste idee sono talmente radicate nelle persone, e le persone si identificano con esse al punto che, nella maggior parte dei casi, non vogliono, non dico capire, ma nemmeno ascoltare una qualunque critica ad esse. Il Buddha era ben cosciente di questo fatto. Perciò affermò più volte che il suo Dhamma andava controcorrente, cioè contro la tendenza autoreferente dell’essere umano.

    Secondo il Buddha, però, se è sbagliato aggrapparsi alla convinzione di avere un’anima, è altrettanto sbagliato aggrapparsi all’idea di non averla. Perché è sempre e comunque sbagliato aggrapparsi a un credo. Perciò la posizione corretta nei confronti della dottrina dell’anatman è di non aggrapparsi ad alcuna teoria, credo o convinzione, ma cercare, invece, di vedere le cose così come sono, senza proiezioni mentali, per poter riconoscere che ciò che chiamiamo «io» o «personalità» o «sé» è solo una combinazione di elementi fisici e mentali temporaneamente aggregati, che cooperano sinergicamente e in modo interdipendente in un flusso di istantaneo cambiamento, soggetti a causa ed effetto, e che non c’è nulla di permanente, durevole, immutabile ed eterno nell’intera esistenza.

    [Basato su «What the Buddha taught» di Walpola Rahula, London, 1959]
     
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    Beccati questa e fatti n'esame di coscienza su Dio: « Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. » Esodo 20:2-17

    Il buddha non ha detto canonicamente nel canone pali (negli altri sutra si) che esiste dio o non esiste, semplicemente esiste ma non come lo intendono i cristiani e se leggi quello che ho citato sopra Il Signore degli eserciti (tramite sue parole) ti rivela la sua vera natura.

    ^_^



    il nostro vizio è quello di divulgare quello che abbiamo scoperto e cercare di trovare conferme negli altri è un bruttissimo vizio che non porta al Nibbana ^_^

    ah benvenuto!
     
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    Shankar Kulanath

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    Il buddha non ha detto canonicamente nel canone pali (negli altri sutra si) che esiste dio o non esiste, semplicemente esiste ma non come lo intendono i cristiani e se leggi quello che ho citato sopra Il Signore degli eserciti (tramite sue parole) ti rivela la sua vera natura.

    Non leggo il canone pali da una vita ma ricordo che tra le idee che lui sosteneva essere errate c'era quella dell'esistenza di una Causa prima assoluta e incausata. Tuttavia esistono gli Dèi, quali Brahma e gli altri..
     
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    certo il sutra della famosa spina

    mi sono espresso male chiedo scusa comunque vedetelo come un ricollegamento alla corrente che afferma "il silenzio del buddha su Dio" e ho marcato il fatto che lui vede le divinità si, ma non come creatrici ma come entità di molto potere come hai detto tu (e qui mi fermo perché ho gia' parlato troppo in giro di sti fatti :D) ma alla fine ha importanza?

    La loro bibbia parla molto piu chiaramente sulla natura di Dio ahhahah, affermando che esistono altre divinità (implicitamente ammette che forse han pure piu potere di lui!)

    Troppe seghe mentali Vincentissimo non portano mai a nulla solo alla depressione e all'alcolismo forzato dalla noia, magari diventiamo tutti dei piccoli Balzac :D
     
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  10. Laviadellaspada2
     
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    CITAZIONE (Buddhamurti @ 19/6/2011, 17:37) 
    Secondo il Buddha, nell’uomo ci sono due bisogni psicologici profondamente radicati:
    l’autoprotezione e l’autoconservazione. Dal bisogno di protezione nasce l’idea di Dio, di un buon papà cui si possa ricorrere per esserne protetti, rassicurati e guidati.

    Ciao. Mi potresti dire dove il Buddha dice questa cosa? A me sembra un'idea a mezza via tra Marx e lo psicologo di Woody Allen :( .

    Ciao!

    Andrea
     
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  11. Vincentissimo
     
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    Finchè noi parleremo di cosa dice una religione e cosa dice l'altra saremo sempre divisi . Mi piace il discorso di S.N Goenka che dice che fondamentalmente le religioni nella scorza esterna ci separano con filosofie credenze diverse tra religioni e religioni, mentre nella parte interna tutte professano amore compassione e altruismo, di liberarci dagli attaccamenti etc... Questa parte è comune in tutte le religioni e noi dobbiamo parlare solo di quello che ci permette di raggiungere questi stadi di superare gli attaccamenti e gli egoimi personali e portarci verso l'amore fraterno verso tutti gli esseri e la compassione . Allora avremmo un mondo bello sul quale vivere Quindi secondo il mio modesto parere che ben venga un musulmano che ci insegna l'amore fraterno un buddhista un cristiano etc.....

    Potremmo invece parlare di ciò che ci divide e su cui non abbiamo alcun controllo , quindi parlare dell'esodo 20:2-17 , potremmo parlare se la Madonna era vergine quando ha fatto Gesù, se Gesù era un profeta o il messia etc........alla fine disquisiremmo con cose che non hanno nessuna importanza al fine della nostra crescita e non arriveremmo mai a una risposta definitiva in merito ma litigheremmo come è già avvenuto a me in un centro Maitreya. Dio esiste ? Non esiste? Chi se ne frega? Perchè?
    Perchè sia se esiste sia se non esiste e io sono qui a soffrire a rabattarmi per qualche centesimo a vivere di egoismo e di attaccamenti , ma sai che vantaggio ho dal fatto di ammettere o meno la sua esistenza!!!!!
    Le risposte dobbiamo cercarle dentro di noi e solo per noi e diventare migliori. E allora se abbandoneremo gli attaccamenti umani i nostri personali egoismi e proveremo amore e compassione riusciremo a vedere in ognuno di noi (musulmano ebreo cristiano buddhista etc...) un fratello allora si che avremmo raggiunto la quintessenza dell'esssere umano.

    Io pratico Kriya yoga da diversi anni e mi ha dato tanto qualche settimana fa sono capitato in questo sito che voglio condividere con voi e ho cominciato anche a interessarmi di vipassana ecco il link : http://quantico-appunti.blogspot.com/2008/...on-la-luce.html
    Non sapevo nulla di vipassana e nella mia ricerca ho scoperto che esiste un centro quello di Lutirano che la insegna non a scopo di lucro e questo mi ha fatto accendere una lampadina perchè mi sono detto che se lo fanno non a scopo di lucro non a fini commerciali allora c'è sostanza nel metodo . Perchè nel Kriya yoga che è pure un metodo eccellente perchè l'ho sperimentato, però non viene praticato con metodo monastico in centri senza fini di lucro, e allora mi sono detto se un metodo non è intriso di commercio sicuramente qualcosa di buono ce l'ha da insegnare.
     
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  12. dorje e gabbana
     
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    CITAZIONE
    Il buddha non ha detto canonicamente nel canone pali (negli altri sutra si) che esiste dio o non esiste, semplicemente esiste ma non come lo intendono i cristiani e se leggi quello che ho citato sopra Il Signore degli eserciti (tramite sue parole) ti rivela la sua vera natura.

    Aho ma che c'avete contro il signore degli eserciti? E' tanto bravo! :P

    e poi stateve attenti che quello ve incenerisce senza manco pensacce due volte, se je gira storto.......

    Io lo conosco bene.......se poi ve ritrovate che siete un mucchietto di cenere, ricordateve: Io ve l'avevo detto.... :lol: :lol: :lol:

    Miscredenti! :vecchio:
     
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  13. Vincentissimo
     
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    Rispondo anche a Buddhamurti.
    Senza voler entrare troppo in disquisizioni filosofiche , oggi grazie al fatto che si può morire e ritornare alla vita : (vedi NDE near death experiences) è stato possibile scoprire che noi sopravviviamo alla morte fisica e questo oggi è innegabile per le numerose esperienze di premorte avvenute, che in ogni dove nel mondo parlano della stessa cosa e se leggete l'esperienza di un fratello di Vipassana che ho lincato sopra anche lui ha fatto tale esperienza. Ora questa cosa che sopravvive alla morte fisica chiamala come vuoi: anima atman batman Se, Io immortale etc...però con tante prove nel mondo non possiamo negare che esista o dobbiamo pensare alla Margherita Hack?
    Buddha secondo me non ha voluto parlare di questo perchè non si può dire che esiste una anima immortale senza entrare in filosofie circa cosa accade dopo la morte etc... Invece lui in tutti i suoi discorsi e per non creare un culto ha voluto dire l'essenziale . Probabilmente quando lui ha iniziato a meditare il suo scopo era solamente questo : uscire dalla sofferenza perchè aveva scoperto che la sofferenza è parte della vita dalla nascita alla morte : si soffre nascendo , si soffre morendo , c'è la malattia, la perdita dei nostri cari . Quindi il suo scopo secondo me era trovare un metodo per uscire fuori da questa soffernza . Di quello che è accaduto nella sua illuminazione non ne parla almeno io non ne ho trovato traccia , secondo me perchè non è importante di parlare di cose che non possono essere spiegate a tutti e da tutti condivise anche perchè credo che l'illuminazione è soggettiva , mentre secondo me , lui ha voluto rimanere nell'essenziale senza cadere nelle trappole filosofiche mentali.
    Se esiste un dopo morte , sia che ci crediamo sia che non ci crediamo esisterà lo stesso altrettanto se non esiste , quindi che serve credere se esiste Roma? Piuttosto ti dico la strada per arrivarci poi tu arrivi a Roma e la vedi con i tuoi occhi. Non è meglio?
     
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  14. Buddhamurti
     
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    Il testo inviato è di Walpola Rahula (en.wikipedia.org/wiki/Walpola_Rahula), un monaco molto noto e rispettato in tutto il mondo buddhista per la sua conoscenza delle scritture e del Dharma, autore di numerosi indiscussi libri di divulgazione del Dharma, ta i quali «L'insegnamento del Buddha» da cui è tratto questo brano. Non si tratta quindi dello psicologo di Woody Allen. Ciò che esprime, se non lo si vuole considerare il punto di vista del Buddha Gotama, è sicuramente il punto di vista del Theravada. L'ho postato perché mi sembra utile informarsi su che cosa abbia veramente detto il Buddha prima di criticarlo o, peggio, fargli dire quel che non ha mai detto solo perché si crede che tutti gli altri non abbiano capito.
     
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  15. Vincentissimo
     
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    Caro Buddhamurti perchè per te è così importante far rilevare a tutti noi il pensiero della non esistenza di Dio e dell'anima parlando della corrente di pensiero dei Theravada che si sono autonominati i depositari del pensiero di Buddha ma da nessuna parte si parla che Buddha abbia detto che non esiste l'anima o Dio. Perchè per te è così importante parlare della non esistenza di Dio?
    Parlaci di come raggiungere il nirvana come illuminarci noi stessi e conoscere cosa sta oltre il velo dei Maya , sempre con le filosofie che tra l'altro neanche lui (Buddha) ha mai detto ma quello che tu esprimi è il concetto che hanno i Theravada che si sono autonominati, sono concetti loro e non del Buddha. A questo punto i Cattolici potrebbero reclamare e dire che la loro è una religione universale come lo indica la parola stessa "Cattolica" perchè anche loro si sono autonominati Gesù non voleva neanche la chiesa lui venne a parlare a tutte le religioni per far conoscere Dio e non per formare una Chiesa . Però con questi discorsi entriamo in filosofie inutili e facciamo il gioco della mente quello che stesso Buddha voleva evitare (anche se non c'è riuscito) .

    Secondo me quello che ci arricchiesce a noi comuni esseri mortali è sapere e parlare di come è possibile raggiungere il nirvana e se tu lo hai già raggiunto sperimentato parlaci di come lo hai raggiunto i benefici che hai ottenuto etc... saremmo tutto orecchi . Naturalmente si fa per dire saremmo tutt'occhi.
     
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55 replies since 18/6/2011, 08:23   1916 views
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