Buddismo, Veganismo, Vegetarianismo

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  1. SteveLotus
     
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    Nel Mahāyāna Mahāparinirvāṇasūtra dice "Chi mangia carne uccide il seme della grande compassione".
     
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    Una riflessione filosofico-antropologica sul vegetarianismo

    https://axismundi.blog/2018/05/03/riflessi...vegetarianismo/
     
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  3. SteveLotus
     
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    Allora il bodhisattva Kasyapa disse al Buddha: "Se è molto importante sostenere la non-liceità di mangiare carne, allora non è forse una cosa sbagliata offrire la carne a coloro che non vogliono la carne?" Il Buddha lodò Kasyapa e disse: "Eccellente, nobile figlio, eccellente! Tu hai ben capito la mia intenzione. Uno che protegge il Dharma autentico non dovrebbe mai fare quello. Nobile figlio, d'ora in avanti io non permetterò più ai miei sravaka di mangiar carne. Ho detto che bisognerebbe vedere l'elemosina del cibo come la carne di un proprio figlio". Il bodhisattva Kasyapa disse ancora al Buddha: O Onorato dal Mondo! È per ciò che il Tathagata non permette di prendere carne?" "O buon uomo! Chi mangia carne uccide il seme della grande compassione.

    (Buddha Sákyamuni, Mahāyāna Mahāparinirvāṇasūtra, Capitolo VII)

    Questo è l'unico passo in cui il Buddha predica il vegetarianismo.
     
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  4. urtica
     
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    Quella dell'alimentazione è questione sulla quale ho riflettuto un po' nel corso degli anni.
    Premetto che non condivido le prescrizioni normative, tipo: non mangiare carne perché è peccato oppure produce karma negativo. Se una persona desidera mangiare carne non sarà certo la repressione di questo desiderio a risolverlo, in quanto è di tutta evidenza che mettere il coperchio su una pentola in ebollizione conduce inevitabilmente alla sua esplosione.
    Se è vero, però, che siamo ciò che mangiamo nel senso che i veicoli corporei sono costituiti dal cibo di cui si nutrono, intendendo per cibo anche le impressioni più o meno sottili, la faccenda merita attenzione.
    Nella mia esperienza il vegetarianesimo, lungi dall'essere un obbligo rituale, filosofico, religioso, è una possibilità che insorge man mano che si progredisce nella pratica.
    Provo un disgusto sempre più marcato nel cibarmi di carne, una sensazione di nausea fisica e potente, disgusto e nausea che non ho cercato nè voluto, ma che sono e stanno accadendo. Il che significa che ne mangio solo se non ne posso fare a meno, ovvero se mi viene offerta o se ci sono rimasugli che andrebbero buttati se non li mangiassi.
    Ultimamente ho osservato che il disgusto comincia ad insorgere anche nei confronti del pesce, di cui precedentemente mi cibavo senza problemi.
    Ma non è solo disgusto, c'è anche una sorta di dolore soprattutto quando l'animale è ancora vivo, come accade ad esempio per i frutti di mare.
    In tutto ciò non hanno alcun valore le considerazioni scientifiche sulla presenza o meno di un sistema nervoso, mi limito a descrivere quel che si muove interiormente, a prescindere da qualsiasi intervento della mente razionale che è sempre molto brava a cercare e trovare alibi.

    Per quanto riguarda le piante e i loro derivati, ovviamente me ne nutro, ma tento di ricordare di farlo con rispetto, con cura, con gratitudine.
    So, senza possibilità di dubbio perché lo sperimento, che le piante vivono, sentono, gioiscono e soffrono nel loro modo vegetale che, in una certa sensibilità, può essere percepito e condiviso.
    La gioia luminosa di una rosa che sboccia esposta al sole tenero della primavera è indescrivibile a parole, ma risuona interiormente come il riso di un bambino che rallegra il cuore senza un perché.
    Così la sofferenza di una pianta che chiede acqua, seccando lentamente, è un richiamo cui non si può resistere.
    O, ancora, la lotta per la sopravvivenza, violenta, senza esclusione di colpi, delle piante di una foresta che s'innalzano calpestando le altre per esporsi al sole, mostrando silenziosamente come la vita sia anche questo.
    Ma le piante si offrono anche, generosamente, perché è nella loro natura, forse anche perché l'offrirsi come cibo per altri senzienti agevola la loro riproduzione e dunque la sopravvivenza della specie.
    Ma questo è già un ragionamento.

    In tutto questo non c'è alcun merito, nè demerito.
    Nè penso di convincere altri o peggio ancora di costringere.
    È solo effetto di un percorso che, in un certo senso, non dipende da me.

    Edited by urtica - 12/5/2018, 12:07
     
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    CITAZIONE (urtica @ 12/5/2018, 11:46) 
    Provo un disgusto sempre più marcato nel cibarmi di carne ...
    Ultimamente ho osservato che il disgusto comincia ad insorgere anche nei confronti del pesce ...
    Ma non è solo disgusto, c'è anche una sorta di dolore soprattutto quando l'animale è ancora vivo, come accade ad esempio per i frutti di mare.
    In tutto ciò non hanno alcun valore le considerazioni scientifiche sulla presenza o meno di un sistema nervoso, mi limito a descrivere quel che si muove interiormente

    Sì.

    (E il "sì" convinto lo dice uno che si gode le mega grigliate di carne e pesce quando invitato da amici :rolleyes: tenendo presente, inoltre, che tutto il cibo può diventare ganapuja)
     
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  6. urtica
     
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    CITAZIONE (Epi @ 12/5/2018, 12:00) 
    CITAZIONE (urtica @ 12/5/2018, 11:46) 
    Provo un disgusto sempre più marcato nel cibarmi di carne ...
    Ultimamente ho osservato che il disgusto comincia ad insorgere anche nei confronti del pesce ...
    Ma non è solo disgusto, c'è anche una sorta di dolore soprattutto quando l'animale è ancora vivo, come accade ad esempio per i frutti di mare.
    In tutto ciò non hanno alcun valore le considerazioni scientifiche sulla presenza o meno di un sistema nervoso, mi limito a descrivere quel che si muove interiormente

    Sì.

    (E il "sì" convinto lo dice uno che si gode le mega grigliate di carne e pesce quando invitato da amici :rolleyes: tenendo presente, inoltre, che tutto il cibo può diventare ganapuja)

    Mi è tornato alla mente un episodio di alcuni anni fa quando avevo deciso di astenermi dalla carne per un periodo di disintossicazione.
    Dopo alcuni mesi di dieta rigorosamente vegetariana (e tanto desiderio represso) capitò di trovarsi in un posto in cui c'erano alcune capre con i loro caprettini saltellanti.
    Invece di provare la solita tenerezza superficiale per quelle fragili creature, osservai sorgere in me un istinto feroce, avevo letteralmente l'acquolina in bocca, per poco non sbavavo. I caprettini, per me, in quel momento erano una preda.
    Penso di aver sperimentato in quella circostanza l'istinto che muove la belva carnivora.
    Più tardi mi cibai con gioia selvaggia delle loro tenere carni ben cucinate.
    Questo mi provocò un certo sgomento e la mente cominciò, come suo solito, a giudicare.

    Poi incontrai, certamente non per caso, questa storia che mi aiutò a comprendere:


    Si narra che la dama Li-li, donna di leggeri costumi, dopo esser stata violentemente insolentita dal conte di Hui-p'eng per la sua condizione di cortigiana, decise un giorno di cambiare vita.
    Domandò dunque ad una delle sue ancelle di recarsi da Ch'ong Tzu per esporgli accuratamente la sua triste situazione e supplicarlo di volerla ricevere in udienza per impartirle insegnamenti utili a mettere in pratica il suo virtuoso proposito.
    Il maestro, interpellato dall'ancella della dama Li-li, si rifiutò ed essa ne rimase profondamente amareggiata. Dopo qualche giorno, tuttavia, la dama Li-li ricevette un rotolo scritto con calligrafia irreprensibile da maestro Ch'ong. Nel rotolo era narrata una fiaba:

    "Ai tempi del santo re Wenn, una tigre stabilì di non cacciare più selvaggina (come è costume ordinario per le tigri) desiderando per contro diventare erbivora al pari d'un mansueto agnellino. L'agnello, pensava, è animale mite ed assai amato dagli uomini. Le tigri, invece, incutono timore a tutti e per questo motivo chiunque reclama con convinzione il proprio diritto di dar loro una caccia spietata.
    "La signora tigre andò quindi da Shangdi, signore della terra e del cielo, e gli espose diligentemente i suoi desideri ed i suoi (virtuosi) progetti, supplicando la Sua altissima divinità di provvedere di conseguenza.
    "Da quell'istante, ogni selvaggina smise di farsi acciuffare dalla signora tigre, che, dopo poco tempo, provò una fame così devastante da doversi gettare con inaudita avidità su un mucchietto di fieno per riempirsi le fauci.
    "Ma il suo autentico desiderio era di carne, ed il fieno le pareva cibo orribilmente insapore ed impossibile a gustarsi.
    "La tigre fece allora ritorno alla presenza del signore Shangdi ed umilmente Lo pregò di restituirla alla sua precedente condizione, ciò che il sovrano della terra e del cielo fece con divina gioia e pronta risoluzione.
    "Sfamata che si fu, la signora tigre desiderò assaggiare un ciuffetto d'erba verde il cui colore le era apparso all'improvviso delizioso a vedersi ed invitante per il palato. Ella trovò il gusto dell'insalatina talmente squisito che da allora non ne volle più saperne di cibarsi di carne.
    "Poco le importava che gli uomini continuassero a temerla per la sua mole imponente e per la sua dentatura irta di schegge taglienti.
    "Il sapore delle erbette fragranti era così straordinario che non avvertiva più il minimo bisogno di cibarsi d'altro, poiché in esso era tutto il profumo del Regno degli Immortali." (Cento Primavere, 1 - 3)

    La preziosa ghirlanda
    Tchi Ch'ong Tzu


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    La forma più "naturale" di alimentazione sarebbe il chudlen dharmakaya... ma se arrivi lì la tua carcassa umana ha già virato da un bel pezzo verso la trasfigurazione ;)
     
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    piccolo haijin

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    La preziosa ghirlanda
    Tchi Ch'ong Tzu

    che meraviglia quegli scritti! :wub:

    ...ch'ong tzu abbassò gli occhi sul libro dei sonetti di li bai e lesse ad alta voce:

    "presto: versiamo insieme
    trenta tazze di vino prelibato!
    alza la tua coppa e brinda con me!
    se la verità è sublime,
    quella bella fanciulla dai capelli neri
    e dalle guance rosate
    è indiscutibilmente vera.
    quando essa acconsentisse, infatti,
    potresti amabilmente toccarla con le tue mani !"


    grazie, urtica :)

    p.s. io divoro carne e pesce senza farmi troppi problemi.
    e sempre con 30 tazze di vino, naturalmente! :lol:
     
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442 replies since 3/12/2011, 19:10   11528 views
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