Contro il buddismo

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  1. in cammino
     
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    Un caro saluto a tutti.
    E' il mio primo post in questo forum, nel quale mi sono appena iscritto. Da qualche mese mi sono avvicinato, tramite la lettura, al buddhismo e ne ho tratto preziose indicazioni per una maggiore fioritura della mia vita.
    Con questa discussione vorrei segnalarvi l'uscita di un libro che, con toni fortemente violenti e denigratori, si scaglia pesantemente contro il buddhismo in generale. Si tratta di " Contro il buddismo ", di Roberto Dal Bosco, edito da Fede & Cultura.
    Lo sto leggendo proprio in questi giorni. La mia impressione è fortemente negativa. I motivi, insieme ad alcuni stralci del volume, li potete trovare negli interventi in una discussione da me iniziata nel gruppo Buddhisti del sito di Anobii.
    Siccome non mi prende il link, ve li riporto qui di seguito.

    1)Vorrei segnalarvi che è appena uscito dalle edizioni " Fede e Cultura " un volume di un certo Roberto Dal Bosco.
    Questa è la presentazione ripresa dalla quarta di copertina:
    " Un libro senza precedenti, che sfata l’aura di bontà attorno al culto del Budda, oggi più che mai penetrato nelle nostre città con i suoi sacerdoti e i suoi riti. Vi si narrano fatti oscuri e raccapriccianti, ignoti al grande pubblico sempre più abituato a pensare al buddismo come alla religione della pace e del bene. Vi sono testi pervertiti del buddismo tibetano che teorizzano lo stupro e la pedofilia; la figura ambigua del Dalai Lama e i suoi progetti di buddistizzazione del pianeta; i massacri in Sri Lanka ad opera di un esercito buddista; gli attentati al gas nervino ed i piani di annientamento globale del santone giapponese Shoko Asahara; l’interminabile martirio nei secoli dei cattolici in Oriente; i calcoli propagandistici dei bonzi vietnamiti che contribuirono all’escalation della guerra in Vietnam; i corposi scambi tra il buddismo e l’estrema destra europea; le persecuzioni dei cristiani in Tibet; la controversa conversione al buddismo dei divi di Hollywood; la geopolitica mondiale che passa attraverso le decisioni di “oracoli” posseduti dagli spiriti... Ma oltre alle cronache, odierne o antiche che siano, è la radice filosofica - profondamente nichilista e maligna - su cui si basa l’intera dottrina buddista a portare l’umanità verso un desolante panorama di distruzione. Documentato e puntuale, è un libro necessario anche per comprendere l’ora presente, in cui l’Asia proietta la sua ombra sul mondo intero, e nuovi demòni si agitano sulla scena della Storia."
    Siccome le accuse sono piuttosto pesanti, mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi, nel caso l'abbia letto o ne conosca le argomentazioni, possa offrire elementi utili o considerazioni per valutare quanto ci sia di fondato e quanto invece sia frutto di fantasia, ignoranza o, eventualmente, addirittura malafede.

    2) Ho iniziato a leggere il libro. La prima considerazione che vorrei fare riguarda lo stupore per il tono fortemente violento e denigratorio utilizzato fin dalle prime pagine dall'autore, le cui uniche indicazioni biografiche riportate in quarta di copertina sono che è nato nel 1978, vive e lavora a Milano e si occupa di audiovisivi.
    Intanto l'immagine in copertina. Ultimamente si è fatto gran rumore, da parte cattolica, per gesti ritenuti blasfemi contro una riproduzione del volto di Cristo utilizzata in uno spettacolo teatrale. Qui, invece, non ci si preoccupa minimamente di portare perlomeno un po' di rispetto nei confronti della sensibilità di chi segue le indicazioni di Buddha perchè le ritiene fondamentali per la propria realizzazione spirituale ed umana.
    Riporto poi alcune affermazioni contenute nella premessa: " Abbiamo cercato il lato oscuro dell'illuminazione....non può essere trascurata la necessità di rivoltarsi verso questo che sembra un grande inganno. Non si può tacere per sempre, subire la menzogna violenta del politicamente corretto globale......molti inconsciamente confidano nella possessione del Budda, e lavorano perchè essa avvenga....l'abbraccio di Budda che promette pace e serenità senza fine ma invece strangola, elimina, disintegra. L'iluminazione è distruzione. Il buddismo tutto, sin nella sua prima radice filosofica, è votato alla rovina, alla devastazione, all'annichilimento. La luce dell'illuminazione brucia, incendia, cauterizza. E' contraria alla vita, al cosmo, all'uomo. A Dio. Il buddismo è distruzione. Questa parola riecheggerà in ogni capitolo....Il nirvana è morte, è violenza, è suicidio, è massacro...Queste pagine vogliono sottrarre il più largo spazio possibile all'avanzata di questo nulla infernale. " Che dire? Oltre allo sbigottimento, mi rimane il dubbio sull'attendibilità delle parole di un autore che, come lui stesso afferma " chi scrive non è un orientalista, nè un buddologo...ammette qui la sua ignoranza davanti alla vastità dello scibile buddista. "

    Altro punto: è un'operazione intellettualmente e metodologicamente scorretta, oltrechè meschina, quella di giudicare ( e invitare i lettori a farlo ) una dottrina, religione, filosofia, condotta di vita, sistema di pensiero prendendo come metro di giudizio nefandezze, atti criminosi, obbrobri o quant'altro compiuti da ( presunti ) suoi seguaci. Questo equivarrebbe, per esempio, al bollare il cristianesimo come religione violenta e nichilista partendo, nella formulazione del giudizio, dallo sterminio di 77 persone compiuto in Norvegia da Anders Breivik solo perchè questi si è sempre dichiarato cristiano. Naturalmente i riferimenti che si potrebbero portare ulteriormente sono innumerevoli.

    Continuando nella lettura troviamo altri passi: " Il buddismo se ne infischia del creatore e, quel che è davvero pericoloso, nulla gli importa nemmeno della creatura, che alla fine non è che un vago e microscopico accidente cosmico. E come tale vale poco, anzi nulla. Nel cosmo di Budda , noi non siamo persone ma...il peto del nulla dentro uno spazio vuoto lanciato verso il niente....non può accordare autonomia ad un essere umano: egli altro non è cha la risultante di un milione di concause diverse...L'uomo buddista è solo. Ma neanche questo lo può preoccupare, perchè nemmeno è un uomo, egli è solo un'evanescente escrescenza del nulla. Il buddismo uccidendo il Creatore può permettere tutto. Ogni sorte di abiezione, umana, filosofica, militare o sessuale può essere giustificata dal dharma e dai suoi sgherri. Non stiamo parlando di dottrine, stiamo parlando di cose concrete...Disintegrati sia Dio che l'uomo, restano solo frattaglie....Questa condizione di cieca carneficina è certo il sogno di chiunque abbia per nemico l'umanità. .....Un essere fatto di aggregati transitori gode della libertà di un burattino: è la grande marea dell'Essere che lo muove, e come non può essere responsabile dei suoi delitti, egli non può essere il soggetto dei suoi pensieri e delle sue decisioni."
    Ora: io non sono buddista, e men che meno esperto in tale materia. Ma dalle poche letture sull'argomento effettuate in questi ultimi mesi, mi pare di poter dire che in queste righe di Dal Bosco ci siano talmente tanti errori e strafalcioni concettuali, logici e di ragionamento da far sensatamente dubitare riguardo la serietà della restante parte del suo lavoro....E siamo solo a pag 12!

    3)Ho continuato la lettura di altri due capitoli. Non ho parole! Troppe sarebbero le osservazioni da riportare! Solo due esempi:
    1) Trattando dell'atteggiamento buddhista, Dal Bosco afferma che lo scopo principale è " recidere ogni attaccamento. Mai più sentimenti verso cose o persone , mai più sentimenti tout court " E già qui ci sarebbe molto da dire riguardo l' (in)esattezza dell'affermazione. Ma, successivamente, si produce in questi arditi accostamenti: " Esempi di questa umanità priva di qualsivoglia emozione sono tuttora in circolazione....Parliamo degli assassini seriali...incapaci di provare non solo rimorso per quanto hanno fatto, ma addirittura qualsiasi tipo di emozione. I serial killer vivono, a modo loro, uno stato di distaccamento." Prosegue poi il nostro: " Alcuni studiosi hanno dimostrato come questa condizione di distaccamento dalle proprie emozioni fosse stata acquisita da moltissimi tedeschi che lavoravano nei campi di concentramento. Il Terzo Reich come prima fucina dell'uomo illuminato, l'uomo che si distacca dal dolore del mondo." Quindi attenzione praticanti buddhisti: potreste diventare i novelli dottor Mengele!!!!
    2) In un altro capitolo Dal Bosco parla del test atomico deciso dal governo indiano nel 1974 e denominato Sorriso di Buddha: " A colpire è anche l'ubicazione dell'ordigno sperimentale, posto sotto terra a 107 metri. E' risaputo che 108 è un numero sacro in Oriente soprattutto per il Buddismo." Wow!!! Incredibile ed assolutamente inequivocabile: ecco il legame tra Buddhismo e violenza, devastazione, volontà di annientamento totale! E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, sentiamo come conclude l'autore: " Budda e la bomba: difficile non notare la logica familiarità che si stabilisce tra la distruzione atomica e il dio del nulla. Avevano semplicemente ragione i missionari, a pensare al buddismo in relazione all'opera del demonio. " E qui, il pendolare che viaggiava accanto a me nel treno regionale che mi riportava a casa dopo la giornata di lavoro, ha sussultato per la sorpresa dovuta alla mia improvvisa risata!

    Scusate la lunghezza. A questo punto mi piacerebbe conoscere la vostra opinione in merito.
     
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435 replies since 28/4/2012, 13:36   16288 views
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