Schola Italica

Amedeo R. Armentano, A. Reghini, G. Parise

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  1. dorje e gabbana
     
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    Ti ringrazio della giusta precisazione da parte tua, ma non mi sentivo sminuito neanche IO :lol:

    CITAZIONE
    ciò che ai fini pratici non crea alla mia persona alcun problema, atteso che sono per così dire 'agli inizi' e reputo, pertanto, adeguate alcune indicazioni di base contenute negli scritti citati, così come reputo eccellente, per questioni di con-sonanza, quello che potremmo definire l'atteggiamento di fronte al Sacro e l'approccio 'secco' proposto dalla realtà iniziatica in oggetto

    Un purtroppo un "approccio" secco da solo non basta a contraddistinguere una via come effettivamente transumanante, perchè non esiste checchè se ne dica una Via Secca a cui appartiene una specifica tecnologia operativa, ma Vie basate su specifiche tecnologie operative che possono mostrare caratteri secchi e non umidi.
    La sfumatura non è secondaria

    All'inizio va bene leggere tutto e tutti gli autori cosiddetti tradizionalisti quali Armentano (quel poco che ha lasciato dietro di sè) Reghini, Evola.
    Ma poi ci si deve interrogare profondamente dove potevano condurre queste vie innanzitutto in evi antichi nella loro dimensione storica naturale. Se si scoprisse che il loro limite cosmologico fosse legato alle forze e le potenze heimarmeniche di questo sistema solare e che non possedevano alcun carattere realmente transumanante, oltre questa barriera solar-planetaria. Se ciò si scoprisse, visto che Pitagora si abbeverava ai suoi tempi all'Egitto già corrotto e decadente spiritualmente delle ultime dinastie, che aveva perduto tali caretteri propri invece all'egitto predinastico i cui echi si riscontrano al massimo fino alla VI dinastia, la risposta sarebbe facile.

    Quell'insegnamento ieri era già parziale, e non era in grado di condurre il praticante verso la liberazione dai cicli del condizionamento ontologico del sistema di forze e potenza a cui siamo sottoposti in questa sfere, divinità Numi, inclusi. Pertanto figuriamoci dove puo' condurre, se riesumato oggi in tempi moderni.

    Mi rendo conto che procedendo in questo modo si fa tabula rase di tantissime vie ammantate di mistero e il cui solo pronunciarne il nome provoca commozione e far tremar le gambe a molti tradizionalisti.

    Ma il ricercatore della conoscenza primordiale (e dico conoscenza e non tradizione volutamente) delle Vie Celesti deve essere, spietato e privo di attaccamento alle cose che studia ed analizza alla luce di specifici parametri gnoseologici che costituiscono la griglia ermetica di lavoro teorico ed operativo di Vie di 100 secoli piu' antiche di Pitagora......ed intervenire chirurgicamente e con decisione per separare il loglio dal grano, in tempi in cui tutti, anche i palati apparentemente piu' sopraffini, comprano il loglio considerandolo grano a tutti gli effetti.

    Questo non vuol dire certo sminuire, ma analizzare la struttura ontologica di una via e le sue potenzialità realizzative in modo obiettivo, cosi' come analizzo le differenze di visione ed operative del Charia Tantra in tibet rispetto al mahanuttara yoga tantra e se concludo, come fanno i testi ed i commentatori piu' sagaci che il Charia Tantra per natura e prassi operativa puo' condurre a risultati di reintegrazione in potesta e virtu' ontologiche ben inferiori al mahanuttara tantra, nessuno si sente sminuito, perchè sanno perchè è cosi.

    Ma per parlare di cio' che è inferiore bisogno ben conoscere cio che è superiore e perchè dal punto di vista tecnico ed operativo, all'interno di una scienza del sacro.

    Altrimenti è un discorso senza senso dove qualcuno che non ha altri punti effettivi di riferimento piu' alti puo' sentirsi a torto sminuito. E non mi riferiscon ovviamente a nessuno in particolare e mi limito al generale

    Edited by dorje e gabbana - 5/10/2012, 13:03
     
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118 replies since 4/10/2012, 22:29   4498 views
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