Tra Luce e Oscurità

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    CITAZIONE (Cane Randagio @ 20/3/2018, 10:25) 
    vorrei fare una riflessione.
    senza la luce non esisterebbero le ombre, sarebbe solo tutta oscurita' mentre grazie alla luce le forme delle ombre si manifestano.
    una precisazione:se ci sono piu' punti di luce, soprattutto se opposti, l'ombra tende a sparire.
    in alcuni contesti la nostra personalita' viene chiamata ombra.

    Sisì, in tempi molto passati dell'umanità vi era una grande passione per le ombre, vedi in area Indonesiana il teatro delle ombre. Anche qui culti animistici e di divinità floreali. Una cosa che voglio sottolineare, perchè mi piace esteticamente, è il fatto che le ombre venissero fatte danzare e che la musica fosse ritmica e a fiato come in Tibet. Anche il fatto che la loro Divinità principale avesse un aspetto allegro e birichino ma anche terribile mi piace molto. Ricorda le danze Tibetane, molto corrolate ma con maschere terribili con ossa varie.
    www.lastampa.it/2015/02/06/societa/...DzN/pagina.html
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Wayang_Kulit
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Teatro_d%27ombre
     
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 20/3/2018, 08:10) 
    L'Oscurità è legata alla Morte e alla Distruzione, e sono queste ultime che permettono di ascendere verso stadi superiori dell'essere. Non c'è elevazione senza morte. E anche nell'Alchimia infatti si parla della prima fase dell'opera come di Opera al Nero, che implica un morire a se stessi. A ciò è da ricollegarsi il pregnante immaginario di morte tipico del Tantra hindu e buddhista.
    [...] Comunque è pur vero che benché al di qua del velo di Maya l'Oscurità sia probabilmente inferiore alla Luminosità, al di là del velo di Maya l'Oscurità - a livello cosmologico - si condensa in realtà, mondi, forme (e spiriti!) spesso estremamente negativi e ostacolanti per il percorso spirituale. Fanno anch'essi parte dell'ordine cosmico, in qualche maniera (Shiva infatti è il protettore degli Asura, ed i suoi Gana sono esseri tutt'altro che raccomandabili), ma se non si hanno le realizzazioni sufficienti per averci a che fare possono essere molto dannosi.

    A ogni modo è indubbio che il Tantra sia un percorso non-duale che è caratterizzato da un forte immaginario oscuro, dove la morte viene integrata nel sentiero e la stessa impurità viene affrontata e superata sulla base della propria realizzazione personale.

    Sono d'accordo. (Comunque comprendo pure ciò che vuol dire M.S.).
    Dalle tue parole , indirettamente, si chiarisce anche il pregiudizio (antropologico) che ho sottolineato: nel senso comune la luce è vista con fiducia mentre l'oscurità con sospetto.


    Tra i contemporanei occidentali un ordine magico che fa dell'oscurità la sua via è il Dragon Rouge (www.dragonrouge.net/english/general.html):

    «The Draconian initiation is based on 1+9+1 levels that together constitutes 11 steps that corresponds to the Qliphoth and the 11 demon rulers who act as the nightside and antitheses of creation. The first step is where the uninitiated begins. An opening of the gate to the dark side. The following 9 steps represents the 9 levels of the night side or the underworld that Odin passes through on his initiation in the secrets of the runes. These steps brings the adept to the heart of darkness and transforms man into a god (like promised by the serpent in Genesis 3:5 when man begins the initiation by eating of the fruits of knowledge). The last step is beyond the limits of creation.»


    P.S. Questi miei commentini sono solo un contributo estemporaneo ed e-centrico al topic. Non ho nessuna voglia di dare o togliere patenti più o meno realizzative :lol:

    Edited by Epi - 22/3/2018, 14:08
     
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  3. Matteo Salvino
     
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    Nella sua introduzione allo Shiva Sutra, Jaydeva Singh sintetizza perfettamente quanto ho goffamente cercato di esprimere:

    Ultimate Reality is cit or Parasamvit. It is non-relational
    consciousness. It is the changeless principle of all changes.
    In it, there is no distinction of subject and object, of I and This.
    It is the Supreme Self surveying Itself. In the words of Pratya-
    bhijna Sastra, it is prakasa-vimarsamaya. Prakasa is the Eternal
    Light without which nothing can appear. It is Siva. Vimarsa
    is Sakti, the svabhava of Siva. It is, so to speak, the mirror in
    which Siva realizes His own grandeur, power and beauty.
    Vimarsa is the Kartrtva Sakti (the power of doership) of Siva.
     
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    CITAZIONE (Matteo Salvino @ 20/3/2018, 12:43) 
    Nella sua introduzione allo Shiva Sutra, Jaydeva Singh [...]:

    [...]... Prakasa is the Eternal Light without which nothing can appear. It is Siva.

    Prendo spunto da questa citazione per ricordare che sulla "metafisica della luce" c'è un'abbondante letteratura. Riporto l'incipit di un scritto di E. Albrile, Splendori ribelli:

    « La Luce è l’informe spazio ipercosmico, soglia verso il trascendente: alla meta, nella Luce, giunge chi è dalla Luce, cioè chi è Luce. Così sostiene il Corpus Hermeticum (I, 17), in una similitudine che più tardi sarà fatta propria dal Credo Niceno («Luce da Luce»). Nella dialettica gnostica l’illuminazione è il risveglio della “scintilla” (spinther oppure pneuma) di Luce incatenata nelle Tenebre, cioè nella hylē, la Materia, ed è al medesimo tempo un rivestirsi della sostanza luminosa e spirituale (l’Abito di Luce). I testi gnostici affabulano spesso di un «Uomo di Luce», un Anthrōpos phōteinos, manifestazione di una realtà divina, pleromatica, che si disvela nel mondo somatico. Da un punto di vista morfologico l’epifania dell’Uomo di Luce è rintracciabile in svariati contesti religiosi, dal buddhismo, al sufismo, ambiti questi fortemente influenzati dall’universo simbolico della gnosi iranica [cfr. L'uomo di Luce nel Sufismo Iraniano di Henry Corbin]. L’Uomo di Luce è l’Uomo interiore o sostanziale degli scritti ermetici, l’Uomo pneumatico o luminoso dell’alchimista Zosimo, secondo il quale la figura avrebbe un corrispettivo linguistico ed etimologico nelle locuzioni greche ho phōs, “Uomo”, e to phōs, “Luce”. È significativo però come un intricato trattato gnostico, la Pistis Sophia, presenti l’epifania dell’Uomo di Luce unita alla figura di Maria Maddalena, probabilmente la medesima depositaria della tradizione segreta affidatale - secondo i Naasseni - da «Giacomo, fratello del Signore», e riferita da un non meno complesso trattato Sull’Anthrōpos confutato da Ippolito di Roma. Descritta quale compagna del Salvatore, la Maddalena ostenta poteri paranormali. Dopo aver levitato e fluttuato nell’aria pe rore, tornata in sé, così favella: «Mio Signore, il mio Uomo di Luce ha orecchie e io percepisco con la mia forza d iLuce. E mi ha destato (nēphein) il tuo spirito (pneuma) che è con me» (PS 33 [Schmidt, Macdermot, p. 32, 11 ss.]). Tale processo di trasformazione implica una divinizzazione dell’uomo, il quale riscopre in sé la propria vera essenza. [...] »
     
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    Sono in viaggio oggi. Quando potrò interverro'
     
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    Grz del tuo apporto Salviano. Non ti preoccupare, Destiny è molto appassionato. Il sesso degli angeli non deve limitare il tuo modus operandi.
     
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  7. Matteo Salvino
     
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 20/3/2018, 08:10) 
    Shiva, Kali, Bhairav e molte altre divinità sono legate al concetto di Tamas. Tamas infatti può rappresentare anche una qualità di pura oscurità, distruttiva, annichilente o dissolvente, e non necessariamente deve essere intesa come comunemente il termine viene utilizzato, ovvero quale sinonimo di ignoranza, indolenza o impurità (che ne rappresenta l'aspetto degenerato).

    Mi è venuta in mente una figura dell'immaginario tantrico che rappresenta alla perfezione ciò di cui parli: Dhumavati, una delle Mahavidyas, che probabilmente conoscerai bene.

    https://en.wikipedia.org/wiki/Dhumavati

    330px-Goddess_Dhumavati%2C_One_of_the_Mahavidya_-_Vintage_Print_b
     
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    non si puo' stare in stato perenne in tamas, dopo la morte c'è la rinascita
     
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    CITAZIONE (Matteo Salvino @ 21/3/2018, 18:59) 
    CITAZIONE (**Destiny** @ 20/3/2018, 08:10) 
    Shiva, Kali, Bhairav e molte altre divinità sono legate al concetto di Tamas. Tamas infatti può rappresentare anche una qualità di pura oscurità, distruttiva, annichilente o dissolvente, e non necessariamente deve essere intesa come comunemente il termine viene utilizzato, ovvero quale sinonimo di ignoranza, indolenza o impurità (che ne rappresenta l'aspetto degenerato).

    Mi è venuta in mente una figura dell'immaginario tantrico che rappresenta alla perfezione ciò di cui parli: Dhumavati, una delle Mahavidyas, che probabilmente conoscerai bene.

    https://en.wikipedia.org/wiki/Dhumavati

    (IMG:https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...age_Print_b.jpg)

    Cavalca un corvo. Ci sta uno stormo di corvi da tre kg l'uno che ha preso casa sui terrazzi della mia dimora. :alienff:
     
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    CITAZIONE (Matteo Salvino @ 21/3/2018, 18:59) 
    CITAZIONE (**Destiny** @ 20/3/2018, 08:10) 
    Tamas ... una qualità di pura oscurità, distruttiva, annichilente o dissolvente, e non necessariamente ... sinonimo di ignoranza, indolenza o impurità (che ne rappresenta l'aspetto degenerato).

    Mi è venuta in mente una figura dell'immaginario tantrico che rappresenta alla perfezione ciò di cui parli: Dhumavati, una delle Mahavidyas

    https://en.wikipedia.org/wiki/Dhumavati

    Quello del lato Oscuro della Forza :rolleyes: è un aspetto interessante ma, in genere, trattato a tranci stereotipati.
    Prima ho accennato al Dragon Rouge perché al di là delle reali qualità di questa via coloro che ne portano avanti la fiaccola hanno una buona preparazione intellettuale. Thomas Karlsson, il fondatore, ha ottenuto la prima cattedra universitaria di Esoterismo Occidentale (!?). A. Brandi un adepto italiano ha un dottorato in filosofia.

    Edited by Epi - 24/3/2018, 11:26
     
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  11. Matteo Salvino
     
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    CITAZIONE (Epi @ 21/3/2018, 22:13) 
    CITAZIONE (Matteo Salvino @ 21/3/2018, 18:59) 
    Mi è venuta in mente una figura dell'immaginario tantrico che rappresenta alla perfezione ciò di cui parli: Dhumavati, una delle Mahavidyas

    https://en.wikipedia.org/wiki/Dhumavati

    Quello del lato Oscuro della Forza :rolleyes: è un aspetto interessante ma, in genere, trattato a tranci stereotipati.
    Prima ho accennato al Dragon Rouge perché al di là delle reali qualità di questa via coloro che ne portano avanti la fiaccola hanno una buona preparazione intellettuale. Ad esempio A. Brandi ha un dottorato in filosofia ed è professore a contratto all'Università. Il suo libro dà un buon quadro di quest'approccio.

    Non riesco a cogliere il nesso tra quanto ho scritto e la tua risposta... me lo spieghi? :) ;)

    Quanto a Brandi e al DR, personalmente non è proprio il mio genere...
     
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    Shankar Kulanath

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    Quella del Dragon Rouge è chiaramente una via oscura ma non la considero certo una via di illuminazione. Proprio come ci sono vie legate al principio luminoso ma non di realizzazione. E comunque, se proprio bisogna scegliere tra due vie di non-illuminazione, allora si va più sul sicuro a puntare su quelle di luce.

    Quel che io ho affermato è che sia l'Oscurità che la Luce presentano sia dimensioni superiori e vicine al Principio che inferiori. E che vie di Oscurità che portano alla realizzazione ultima ci sono, quale quella Aghora e parte consistente del Tantrismo. Divinità oscure ci sono, quali Bhairav e Kali. La mia sensibilità comprende entrambi i principi. Non sono uno, come gli aghori nudi e puri, che si focalizza completamente sull'oscurità.
     
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    CITAZIONE (Matteo Salvino @ 21/3/2018, 22:45) 
    Non riesco a cogliere il nesso tra quanto ho scritto e la tua risposta... me lo spieghi? :) ;)

    Quanto a Brandi e al DR, personalmente non è proprio il mio genere...

    Non è neanche il mio genere, ma visto che come ho scritto non sono qui per entrare (troppo) nel merito... :rolleyes: faccio commentini e porto contributini tangenziali su elementi reietti o messi da parte, generalmente, con sufficienza ma che in qualche modo hanno a che fare con l'argomento del topic.
    Cogliere il nesso? Per andare sul sicuro (?) dovrei citarti alcuni passaggi dal libro di Brandi o da quello del suo capo... magari più avanti. Comunque il nesso sta forse solo in una (fragile ?) intelaiatura d'insieme, per tutto il resto ci sarebbe da discuterne. E visto che io son pigro mentre tu sembri più propenso alla scrittura, ti ritorno la palla: potresti essere tu a spiegarci perché non è il tuo genere... ;)
     
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 21/3/2018, 23:02) 
    Quella del Dragon Rouge è chiaramente una via oscura ma non la considero certo una via di illuminazione. ...

    Ecco. Il senso del mio contributino era rivolto anche a chiarire quest'aspetto. ;)

    CITAZIONE
    Quel che io ho affermato è che sia l'Oscurità che la Luce presentano sia dimensioni superiori e vicine al Principio che inferiori.

    D'altronde l'avevi detto:
    CITAZIONE (**Destiny** @ 18/3/2018, 22:36) 
    Per quel che mi riguarda non mi focalizzo né sulla Luce né sull'Oscurità. Ho scelto di danzare tra di esse. Il tipo di messaggio che ho deciso di portare avanti le prevede entrambe e ne attribuisce eguale dignità.

    ma visti i tanti lettori più o meno digiuni dell'argomento è sempre bene fornire qualche elemento in più :rolleyes:
     
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  15. Matteo Salvino
     
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    CITAZIONE (Epi @ 21/3/2018, 23:03) 
    Non è neanche il mio genere, ma visto che come ho scritto non sono qui per entrare (troppo) nel merito... :rolleyes: faccio commentini e porto contributini tangenziali su elementi reietti o messi da parte, generalmente, con sufficienza ma che in qualche modo hanno a che fare con l'argomento del topic.
    Cogliere il nesso? Per andare sul sicuro (?) dovrei citarti alcuni passaggi dal libro di Brandi o da quello del suo capo... magari più avanti. Comunque il nesso sta forse solo in una (fragile ?) intelaiatura d'insieme, per tutto il resto ci sarebbe da discuterne. E visto che io son pigro mentre tu sembri più propenso alla scrittura, ti ritorno la palla: potresti essere tu a spiegarci perché non è il tuo genere... ;)

    Non mi sono mai interessato seriamente di esoterismo occidentale, e in particolare quello darkeggiante alla DR mi pare un po' una pagliacciata... ma questo è un pregiudizio.

    Di Brandi avevo visto le due conferenzine che ci sono su youtube e non mi ha fatto l'impressione di avere chissà che preparazione... una delle due era sul "tantra" e ricordo grossolani errori di pronuncia del sanscrito...
     
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31 replies since 18/3/2018, 22:36   934 views
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