L'importanza dello Yidam/Mantra e pure i realizzati lo praticano ogni giorno

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    CITAZIONE (Y. Chakra @ 21/9/2022, 15:04) 
    When we consider all the great masters of the Indian and Tibetan traditions, we find that in every case, their accomplishment came about through their practice of a yidam.

    They chose a deity and guarded that practice like their very life force, and on the basis of that complete commitment to the path of deity yoga, they practised the stage of generation, the stage of completion, and integrated these arriving at their final realisation of complete accomplishment and enlightenment.


    But nowadays there are people who say, “Oh, what a lot of bother! Deities and mantra, I hate all that. I’m just going to meditate.”

    And they sit there, and close their eyes, and that’s what they call practice.

    They say, “I just want to do effortless meditation.”

    But as Dilgo Khyentse Rinpoche said, “Although there are people like that, I’ve not seen them gaining any sign of attainment.”


    In one of the texts of Ratna Lingpa’s cycle of Vajrakilaya practice, there is a passage which recounts how on one occasion Yeshe Tsogyal asked Guru Rinpoche about the nature of kyérim practice.

    “Do we really need a yidam deity?”, she questioned. Guru Rinpoche replied, “If there is no yidam, where is the source of siddhis? Without siddhi, how could there be enlightenment?”


    In fact, if we look at the great masters of the Indian and Tibetan traditions of Vajrayana practice, we find there is no-one who did not meditate upon a yidam deity.

    In the Nyingmapa school, all the great vidyadharas have had a main yidam deity which they practiced. If their practice was of a peaceful deity, it was almost always Vajrasattva.

    If it was a wrathful deity, it was almost always Vajrakilaya. Guru Rinpoche and Vimalamitra themselves attested to the fact that Vajrakilaya was their yidam deity.


    Nowadays however, the Nyingmapas are perhaps the worst when it comes to practising a yidam on a daily basis.

    When Jamyang Khyentse Chökyi Lodrö was giving the Rinchen Terdzö empowerment, he scolded us as Nyingmapa practitioners and said,

    “You Nyingmapas don’t do any kind of regular daily practice.

    You don’t even say the Sampa Lhundrupma prayer; you just lie around all day!

    We Sakyapas must do the path empowerment practice of Hevajra every day , which takes about two or three hours.

    You don’t do anything. You just lie around. You don’t do any kind of regular practice.”


    He said to us, “If you want yidam deities, you Nyingmapas have more than anybody.”

    He showed us all the texts of the Rinchen Terdzö, which consists of dozens and dozens of volumes, and said,

    “This is filled with sadhanas of the three roots—lama, yidam and dakini—but none of you practises any of them.”


    What he said was true. Perhaps the reason is that so many of us in the Nyingma tradition place great emphasis on the Dzogchen tradition and its effortlessness.

    Often we make the mistake of just paying lip service to effortlessness, while really just being kind of lazy.


    Look at someone like Kyabje Dilgo Khyentse Rinpoche.

    No-one would question that his realisation was higher than anyone’s, and yet day and night he would recite prayers and mantras and do his practice.

    And he was inseparable from Vimalamitra!

    Look at the kind of effort that he put into his practice.


    Then there are others who just don’t do very much of that at all.

    They just sit there with their mouths open.


    On one occasion, I asked Dilgo Khyentse Rinpoche, “Is it necessary for someone with realization to recite prayers and mantras?”

    And he replied,

    “Someone who has that kind of realisation is like space.

    What harm could recitation possibly do to space?”And he continued,

    “To recite even a single mani mantra, or to recite the Vajra Guru mantra a few times, is only going to help. It’s not going to hurt, is it?”

    http://tibetanbuddhistencyclopedia.com/en/...php?title=Yidam

    Edited by Y. Chakra - 21/9/2022, 15:55
     
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    QUOTE (**Destiny** @ 9/21/2022, 10:24 PM) 
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    Ma anche ai gelug avanzatissimi ma tanto avanzatissimi. Come sempre mi sono pescato la tradizione più "cautelativa" in cui lo yidam è previsto ma non per tutti e sicuramente in uno stadio avanzato del percorso. Personalmente se la rinascita è vera e quindi come minimo tra una quarantina di vite quando si porrà l'eventuale problema dello yidam dell'essere che "sarò"... ebbene spero di non averlo mai e che il maestro mi dica che per il me che sarò non è (o sarà) indicato. Perché vorrà dire che ce la "potrò" fare con le mie forze, che è un tema che sento molto e mi tocca molto. Ho sempre ammirato i grandi artisti e i grandi in qualsiasi campo che alla fine sono bastati sempre a loro stessi. Ovviamente non mi faccio alcun problema a chiedere aiuto se mi serve e da questo punto di vista penso di essere completamente privo di forme malate di orgoglio. Ma comunque sperò di essere qualcosa di simile a quello che è stato Wagner nella musica, completamente autodidatta.
     
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    Neanche ci sta tutta sta enfasi sui mantra nei centri, una Cs che nn capirò mai a che servano le due girate di mala. Sarà che vogliono la sessione di Avalokitesvara abbastanza breve che ognuno possa tornare a casa, che siamo tutti così impegnati.
     
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    CITAZIONE (swami chandraramabubu sfigananda @ 21/9/2022, 23:50) 
    CITAZIONE (**Destiny** @ 9/21/2022, 10:24 PM) 
    Dedicato a tutti i seguaci della non-via non-duale

    Ma anche ai gelug avanzatissimi ma tanto avanzatissimi. Come sempre mi sono pescato la tradizione più "cautelativa" in cui lo yidam è previsto ma non per tutti e sicuramente in uno stadio avanzato del percorso. Personalmente se la rinascita è vera e quindi come minimo tra una quarantina di vite quando si porrà l'eventuale problema dello yidam dell'essere che "sarò"... ebbene spero di non averlo mai e che il maestro mi dica che per il me che sarò non è (o sarà) indicato. Perché vorrà dire che ce la "potrò" fare con le mie forze, che è un tema che sento molto e mi tocca molto. Ho sempre ammirato i grandi artisti e i grandi in qualsiasi campo che alla fine sono bastati sempre a loro stessi. Ovviamente non mi faccio alcun problema a chiedere aiuto se mi serve e da questo punto di vista penso di essere completamente privo di forme malate di orgoglio. Ma comunque sperò di essere qualcosa di simile a quello che è stato Wagner nella musica, completamente autodidatta.

    Non ho capito, tu vuoi farcela con le tue forze senza uno yidam?
     
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    QUOTE (Y. Chakra @ 9/22/2022, 04:46 PM) 
    Non ho capito, tu vuoi farcela con le tue forze senza uno yidam?

    Sì, sarebbe la mia aspirazione. In parte deriva da una mia inclinazione caratteriale e in parte deriva dal "sottobosco" di cose sentite accadute a praticanti che hanno fatto il passo più lungo della gamba. Su quest'ultimo punto non posso dire ho conosciuto il praticante X a cui è successo Y per aver praticato lo yidam in modo scorretto. Però questa è l'impressione che traggo da questo tipo di pratiche.

    Non è detto che tutti i praticanti del Buddhismo tibetano e delle altre scuole che prevedono la divinità tutelare la debbano avere comunque. Per meccanismi karmici alcuni praticanti progrediscono meglio con lo yidam, ma non tutti. Anzi diciamola tutta, a pochi praticanti è di aiuto la divinità tutelare.

    Ecco, per me queste pratiche pur perfettamente legittime, e ben incastrate nella tradizione, iniziano a rientrare nelle stranezze. Non sono nemmeno sicuro che lo yidam venga "assegnato" dal maestro persino nello stadio di generazione del Tantra (e non sono sicuro a cominciare dal fatto che ci sono cicli tantrici e lignaggi in cui i due stadi progrediscono assieme) ma sono sicuro che è roba per praticanti molto avanzati che si svegliano la mattina preoccupati di tutto il dolore del mondo e sentono un profondo senso di urgenza per essere d'aiuto. Io ne conosco due o tre, forse avranno pure lo yidam ma vale il "don't ask, don't tell" versione dharmica :D

    Per me lo yidam sono figure come i donatori di sangue, i bravi volontari della protezione civile e cose così. In un certo senso ispirano e se si è ispirati si è al riparo da almeno alcune negatività. Indirettamente proteggono la mente dalle sbandate e a me sono utili figure così.

    Poi ovviamente i fenomeni mancano di natura propria quindi possono cambiare senza limiti. Magari nella prossima vita a 15 anni di età "partirò" in quarta col Buddhismo e maturerà il karma di incontrare un maestro la cui foto "avrò" visto 1000 vite prima, e lui "mi" dirà che senza lo yidam non "potrò" progredire. Ma dubito molto di questo scenario; mi vedo (anzi mi sogno) più come uno bravo nella logica e nel dibattito che è semplicemente una diversa forma di meditazione altrettanto benefica :D

    Last but not least lo so che è questione di scuole. Quando sopra vale per i gelug.pa, suppongo che nella nying.ma non esista praticante senza yidam!
     
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    Ma perchè se vai ad un ritiro di Chenrezig da Lama Zopa ti pare che fanno!?
     
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    CITAZIONE (swami chandraramabubu sfigananda @ 22/9/2022, 17:08) 
    CITAZIONE (Y. Chakra @ 9/22/2022, 04:46 PM) 
    Non ho capito, tu vuoi farcela con le tue forze senza uno yidam?

    Sì, sarebbe la mia aspirazione. In parte deriva da una mia inclinazione caratteriale e in parte deriva dal "sottobosco" di cose sentite accadute a praticanti che hanno fatto il passo più lungo della gamba. Su quest'ultimo punto non posso dire ho conosciuto il praticante X a cui è successo Y per aver praticato lo yidam in modo scorretto. Però questa è l'impressione che traggo da questo tipo di pratiche.

    Non è detto che tutti i praticanti del Buddhismo tibetano e delle altre scuole che prevedono la divinità tutelare la debbano avere comunque. Per meccanismi karmici alcuni praticanti progrediscono meglio con lo yidam, ma non tutti. Anzi diciamola tutta, a pochi praticanti è di aiuto la divinità tutelare.

    Ecco, per me queste pratiche pur perfettamente legittime, e ben incastrate nella tradizione, iniziano a rientrare nelle stranezze. Non sono nemmeno sicuro che lo yidam venga "assegnato" dal maestro persino nello stadio di generazione del Tantra (e non sono sicuro a cominciare dal fatto che ci sono cicli tantrici e lignaggi in cui i due stadi progrediscono assieme) ma sono sicuro che è roba per praticanti molto avanzati che si svegliano la mattina preoccupati di tutto il dolore del mondo e sentono un profondo senso di urgenza per essere d'aiuto. Io ne conosco due o tre, forse avranno pure lo yidam ma vale il "don't ask, don't tell" versione dharmica :D

    Per me lo yidam sono figure come i donatori di sangue, i bravi volontari della protezione civile e cose così. In un certo senso ispirano e se si è ispirati si è al riparo da almeno alcune negatività. Indirettamente proteggono la mente dalle sbandate e a me sono utili figure così.

    Poi ovviamente i fenomeni mancano di natura propria quindi possono cambiare senza limiti. Magari nella prossima vita a 15 anni di età "partirò" in quarta col Buddhismo e maturerà il karma di incontrare un maestro la cui foto "avrò" visto 1000 vite prima, e lui "mi" dirà che senza lo yidam non "potrò" progredire. Ma dubito molto di questo scenario; mi vedo (anzi mi sogno) più come uno bravo nella logica e nel dibattito che è semplicemente una diversa forma di meditazione altrettanto benefica :D

    Last but not least lo so che è questione di scuole. Quando sopra vale per i gelug.pa, suppongo che nella nying.ma non esista praticante senza yidam!

    A mio avviso allora faresti meglio a praticare il Buddhismo Mahayana o Theravada

    Considerata la leggerezza con cui nelle comunità tibetane si fanno mantra, sadhane e si ricevono iniziazioni anche importanti come semplici benedizioni dal Rinpoche di turno, se le tue preoccupazioni avessero fondamento dovrebbero essere tutti morti.
     
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    Lui parlava di occidentali non Tibetani mi pare.
     
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    QUOTE (Y. Chakra @ 9/22/2022, 07:22 PM) 
    Lui parlava di occidentali non Tibetani mi pare.

    Io parlavo in realtà dei protettori; può benissimo essere che per yidam si intenda quella o quelle divinità di cui si è avuta anche la semplice benedizione. Ovviamente in questo secondo caso nulla da dire. Non sono molto addentro nella vita attiva delle comunità.
     
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    CITAZIONE (swami chandraramabubu sfigananda @ 22/9/2022, 20:11) 
    CITAZIONE (Y. Chakra @ 9/22/2022, 07:22 PM) 
    Lui parlava di occidentali non Tibetani mi pare.

    Io parlavo in realtà dei protettori; può benissimo essere che per yidam si intenda quella o quelle divinità di cui si è avuta anche la semplice benedizione. Ovviamente in questo secondo caso nulla da dire. Non sono molto addentro nella vita attiva delle comunità.

    Io penso nel testo si riferissero a normali yidam non a dei protettori e che si meditasse soltanto perchè "senza sforzo" e nn si facesse alcuno yidam non dei protettori.

    Ma quindi tu non fai yidam non protettori?
     
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    QUOTE (Y. Chakra @ 9/22/2022, 08:20 PM) 
    Ma quindi tu non fai yidam non protettori?

    No nulla, non pratico non medito, eccetera :) Sono un emplice curioso intellettuale.
     
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    CITAZIONE (swami chandraramabubu sfigananda @ 22/9/2022, 20:49) 
    CITAZIONE (Y. Chakra @ 9/22/2022, 08:20 PM) 
    Ma quindi tu non fai yidam non protettori?

    No nulla, non pratico non medito, eccetera :) Sono un emplice curioso intellettuale.

    Ma se avevi detto che hai maestri?
     
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    Ma dove vai, se l’Ydam non ce l’hai?
     
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    Ma poi diciamocelo, quanto sono belli i riti di iniziazione tantrici ad un Ydam, con tutta la simbologia, la durata interminabile di ore che la messa solenne della notte Pasquale con pure le sette letture in confronto è una passeggiata di salute, le cantilene ripetute ad abundantiam, le molteplici offerte, la musica fatta con strumenti improbabili, mangiare e bere da calici anche qui decisamente improbabili…

    Praticare un Ydam è bello, anche da un punto di vista estetico. Altro che la pratica senza forme e appoggi, che per i più non è altro che un mero rilassamento a volte un po’ sonnacchioso e molto new age, dove non si trascende la propria mente discorsiva, ma la si rilassa solo un po’.

    Viva gli Ydam
    Viva le Dakini
     
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