espiazione del Karma negativo derivante da pensieri negativi - domanda

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    Mi presento. Sono un ricercatore sulla via dello Spirito, interessato alle filosofie orientali e alla filosofia in generale, ma devo ancora approfondire molte cose e ho delle forti lacune sul “karma”.
    Potrebbe qualcuno di voi aiutarmi a comprendere meglio alcune cose relative al karma? Mi spiego; nel corso della mia vita ho molto sofferto a causa di un disturbo ossessivo-compulsivo (ricorrenti pensieri intrusivi negativi e distruttivi di vario genere). Non ero io a volere questi pensieri ma ne ero una vittima perché venivano in continuazione al di là della mia volontà e ho sempre sofferto di questa situazione. La domanda che vorrei porvi è la seguente: alla luce della dottrina buddhista, non essendoci stata una mia volontà in questi pensieri, dovrei ritenere che essi abbiano comunque appesantito notevolmente il mio karma? Cioè vorrei capire se la negatività e distruttività di questi pensieri, e ce ne sono stati a migliaia e migliaia, possano aver creato ulteriore karma negativo che si manifesterà in questa o altre vite, pur non essendoci stata una mia volontà in essi e avendoli io sempre combattuti.
    Perdonatemi la domanda un pò insolita ma anche il mio disturbo lo è. Io ho sempre letto e sentito dire che non solo le azioni ma anche i semplici pensieri creano del karma, ma anche quando i nostri pensieri, come nel mio caso, non sono desiderati o voluti? Spero che qualcuno di voi possa aiutarmi a comprendere meglio. Grazie.
     
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  2. hankchinaski
     
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    Abbiamo molte cose in comune. Anche io conosco il DOC e mi ponevo le tue stesse domande. E' difficile tenere a bada i pensieri. E su questo, la psicologia si è espressa in diverse modalità. C'è chi sostiene che i pensieri li creiamo noi e chi, invece, che siano qualcosa di separato da noi. La mia opinione è che è ovvio che i pensieri li creiamo noi, ma è altrettanto vero che non possono essere tutti controllabili. comunque, attendiamo le parole di chi ne sa di più.
     
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    QUOTE (ricercatore @ 3/27/2023, 02:56 PM) 
    La domanda che vorrei porvi è la seguente: alla luce della dottrina buddhista, non essendoci stata una mia volontà in questi pensieri, dovrei ritenere che essi abbiano comunque appesantito notevolmente il mio karma? Cioè vorrei capire se la negatività e distruttività di questi pensieri, e ce ne sono stati a migliaia e migliaia, possano aver creato ulteriore karma negativo che si manifesterà in questa o altre vite, pur non essendoci stata una mia volontà in essi e avendoli io sempre combattuti.
    Perdonatemi la domanda un pò insolita ma anche il mio disturbo lo è. Io ho sempre letto e sentito dire che non solo le azioni ma anche i semplici pensieri creano del karma, ma anche quando i nostri pensieri, come nel mio caso, non sono desiderati o voluti? Spero che qualcuno di voi possa aiutarmi a comprendere meglio. Grazie.

    La risposta sarebbe un po' articolata e la sintesi non è il mio forte ma provo a inquadrare la cosa. Anzitutto non tutte le scuole buddhiste interpretano la realtà in termini di karma. Di quelle che lo fanno posso darti la sola prospettiva di quella che conosco meno peggio, quella tibetana. Ho però buona fiducia che un Theravada non la troverebbe fuori dal mondo. E' importante tenere sempre presente che non tutto il Buddhismo attribuisce al karma un ruolo centrale.

    L'azione del karma è molto dipendente dalla volontà deliberata. Esiste una valenza del pensiero e dell'azione in sé ma una serie di condizioni possono alterarla di molto. Si parla di "percorso karmico completo" in presenza di certe condizioni (non mi ricordo l'ordine esatto ma si può controllare) di cui parlo qui sotto.

    1) Identificazione non ambigua dell'oggetto dell'azione (es. voglio ammazzare QUELLA zanzara in salotto che mi sta rompendo le scatole. Non quella più lontana sul tavolo ma QUELLA, che ho più vicina).

    2) Volontà deliberata (la VOGLIO ammazzare. VOGLIO).

    3) Compimento dell'azione (non l'ho solo tramortita, ma adesso che è tramortita è più facile che non mi sfugga, non la lascio andare, difatti non mi sfugge, colpisco, è MORTA).

    4) Soddisfazione del risultato (ahhhhhhhhhhhh è schiattata, GODOOOO).

    Ora veniamo a te. Come puoi vedere tutte queste componenti sono (nel caso più sfavorevole) molto deboli. Al massimo puoi identificare un soggetto per un tuo pensiero disfunzionale ma resta un pensiero. L'elemento 2) è quasi assente perché se no dal pensiero passeresti all'azione. Per lo stesso motivo 3) l'azione non viene compiuta e quindi 4) al massimo sì puoi essere soddisfatto di immaginare che il tuo pensiero si sia realizzato nell'immaginazione. Ma ancora una volta non hai agito. Non hai alzato le mani o cose simili.

    Un qualche effetto karmico forse c'è. Ma intanto è probabilmente minimo perché detta in breve non sei passato all'azione e soprattutto quei pensieri sono risultato di qualcosa che sorge indipendentemente dalla tua volontà; secondo poi se mai si creasse del karma questo va visto all'incirca come si vedrebbe un ventilatore che stia sparando robaccia e a cui venga tolta la spina. Per un po' va avanti ma è destinato a fermarsi. In una lettura buddhista del tuo post la spina l'hai staccata nel momento in cui hai sviluppato dei dubbi sulle conseguenze dei tuoi pensieri. Sempre in prospettiva buddhista la lettura dei testi e la riflessione su di essi ha lo stesso effetto di inserire un bastone tra le pale ancora in moto. Magari la metafora non è perfetta: il ventilatore non si bloccherebbe all'istante di qui a un secondo. Questi miglioramenti prendono tempo ma uno dei punti fondanti del Dharma è che i fenomeni, compreso il tuo problema, cambiano; man mano che si esauriscono gli effetti delle cause che li hanno prodotti "muoiono lì".

    Per completezza, il ventilatore non l'hai messo in moto tu, ma un essere prima di te. Non sei responsabile delle sue azioni anche se ne sperimenti il risultato. E' roba passata della quale il "tu" di ora non ha alcuna colpa. Restando in metafora, tu hai "ereditato" non si sa da chi un ventilatore in moto a cui adesso hai staccato la spina. Non si ferma immediatamente ma si dovrà fermare.

    Edited by swami chandraramabubu sfigananda - 3/28/2023, 08:44 AM
     
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    Ho sistemato qualche cosetta, spero di essere arrivato a una versione leggibile :D
     
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    grazie. mi hai dato degli utili spunti di riflessione.
     
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    ciao Ricercatore

    ti offro il mio punto di vista che non e' nulla se non qualche bit scritto all'interno di altri bit. certamente non qualcosa che si possa lontanamente avvicinare alle scritture buddhiste ortodosse che conosco poco e a tratti per quanto letto qui sul forum grazie agli amici che le riportano e a cui sono profondamente grato

    sara' la mia personalita' ma tendo a stare volutamente un passetto distante dalle 'spiegazioni'. le leggo per carita' e cerco di capire per vedere se trovano una qualche risonanza positiva dentro di me e spesso, a dire il vero, la incontro. ma sto volutamente un poco indietro perche' a me appaiono come 'elaborazioni della mente' non troppo lontane dai pensieri a cui fai accenno. le trovo solo, per un certo verso, meno invadenti

    non affermo che non siano valide, ci mancherebbe. mi considero l'ultimo dei granelli di sabbia adagiato nel letto del fiume del divenire e nelle scritture sono condensati millenni di vite, di fatiche, di speranze e di esperienze di migliaia di esseri umani. una cosa che mi appare enorme

    ma le vedo, diciamo, come un 'mezzo abile'. vale a dire che tra di noi, per scambiarci esperienze dobbiamo necessariamente comunicare e comunicare significa, coi limiti delle parole che incapsulano esperienze, definire e cristallizzare usando anche il bilancino e il non detto quando si cerca di evitare equivoci

    spesso, dati i presupposti, va a finire che a mio personale avviso si batte su un chiodo che e' una tendenza tipica di ciascuno di noi a sistematizzare, organizzare con il fine implicito di giustificare e spesso il benefit inconscio di consolare

    ad una prima occhiata tutto sommato va anche bene cosi' se fa star bene. anzi avercene. il risultato da un punto di vista pragmatico viene indubitabilmente prima di tutto. rinfranca. come una tazza di the' caldo in un giorno freddo (o di the freddo in un giorno caldo d'estate :D )

    ma ad una seconda occhiata, secondo me, si potrebbe anche provare a guardare il karma, i sensi di colpa sottesi e le paure per il futuro come se si fosse comodamente seduti al cinema. con pop corn e cocacola per gustarsi lo show dei ricordi e delle paure vs il presente. sullo schermo gigante con lo stereo dolby sourround ed il soobwoofer

    il che probabilmente condurrebbe, come accade spesso dopo essere stati al cinema, dopo la sublimazione di un conflitto appassionato, ad una passeggiata divertita e disarmata a guardare, senza voler comprare assolutamente nulla, in centro, le vetrine
     
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    A mio parere la cosa più importante è vivere il presente.il passato o l'eventuale espiazione del karma in un futuro che non conosciamo contano poco.Quando vengono pensieri negativi credo non bisogna fissarsi su di essi ma semplicemente lasciarli andare. Sicuramente non è un processo facile, ma non conosco altri metodi. Avendo una formazione da praticante zen mi viene da pensarla così. Non ho una formazione accademica, sono semplici conclusioni a cui sono arrivato solo con la pratica.
     
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    ciao Francesco,
    grazie anche a te per la risposta. Penso di capire quello che vuoi dire. Io credo profondamente che esistano delle leggi intrinseche all'universo e alla realtà tutta. Una di queste io credo sia il Karma. Non parlo di opinioni ma di Leggi, di Scienza. Il fatto è che avendo ad oggi letto e studiato poco sul Buddhismo mi mancano proprio alcuni nozioni di base che voi qui potete darmi. Io, purtroppo, non sono una persona che si consola facilmente. Non ho mai cercato visioni edulcorate della realtà. Penso che se qualcuno riesce a farsi consolare da una mezza verità o da una falsità è un affare suo ma che non c'entra con la verità. Cerco solo la Verità e preferisco una verità non consolante, per quanto dura, a una mezza verità consolante. Io non penso ad esempio che la legge del Karma sia consolante ma è una delle poche spiegazioni sulla realtà che riesce a convincermi. E ho bisogno di approfondirla per farmene una visione oggettiva fondata sugli insegnamenti e sui testi e non su una mia visione personale. Penso anche che il modo migliore per sconfiggere il karma negativo sia dimenticarsi sempre più di sé stessi e far crescere in noi sinceri sentimenti di compassione per gli altri. E anche questa per me è una legge universale.
    Agamennone ha ragione ad aggiungere che bisogna vivere il presente e cercare di lasciar andare i pensieri negativi
     
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  10. hankchinaski
     
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    CITAZIONE (ricercatore @ 28/3/2023, 12:15) 
    ciao Francesco,
    grazie anche a te per la risposta. Penso di capire quello che vuoi dire. Io credo profondamente che esistano delle leggi intrinseche all'universo e alla realtà tutta. Una di queste io credo sia il Karma. Non parlo di opinioni ma di Leggi, di Scienza. Il fatto è che avendo ad oggi letto e studiato poco sul Buddhismo mi mancano proprio alcuni nozioni di base che voi qui potete darmi. Io, purtroppo, non sono una persona che si consola facilmente. Non ho mai cercato visioni edulcorate della realtà. Penso che se qualcuno riesce a farsi consolare da una mezza verità o da una falsità è un affare suo ma che non c'entra con la verità. Cerco solo la Verità e preferisco una verità non consolante, per quanto dura, a una mezza verità consolante. Io non penso ad esempio che la legge del Karma sia consolante ma è una delle poche spiegazioni sulla realtà che riesce a convincermi. E ho bisogno di approfondirla per farmene una visione oggettiva fondata sugli insegnamenti e sui testi e non su una mia visione personale. Penso anche che il modo migliore per sconfiggere il karma negativo sia dimenticarsi sempre più di sé stessi e far crescere in noi sinceri sentimenti di compassione per gli altri. E anche questa per me è una legge universale.
    Agamennone ha ragione ad aggiungere che bisogna vivere il presente e cercare di lasciar andare i pensieri negativi

    Anche io non mi considero uno facile da consolare, motivo per cui sono diventato agnostico dopo l'adolescenza e per molti anni non mi sono interessato alle religioni. Non che ora abbia avuto la folgorazione sulla via di Damasco, intendiamoci, mi considero un umile e semplice studioso per il momento. Però, praticare ho notato che mi aiuta e mi fa stare bene. Che poi esistano karma, rinascita ecc. questo è ovviamente personale e soggettivo crederci. Io sto a metà. Infatti, da qualche tempo, pur praticando (in modo incompleto) alcuni aspetti del Mahayana, sto anche studiando il buddhismo modernista, che da molti è visto con sospetto, perché più centrato su aspetti come la meditazione mindfulness e meno sugli aspetti spirituali del dharma.
    Io penso che alla fine ognuno di noi debba andare alla ricerca di quello che sente più calzante per sé stesso, ma anche più affine alla propria natura/personalità.
    E' chiaro che se ti senti poco avvezzo (dico, tu "generale") a concetti come fede, spiritualità, preghiera forse correnti come il tibetano, la terra pura ecc. non sono le più indicate. Se ti senti un pò piu' "materialista" è meglio uno zen. Ma non sono un grande esperto e qui preferisco si esprimano coloro che ne sanno di più.
     
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    Nel buddhismo si hanno pensieri di aspirazione positiva, vi è un etica.
    Che c'entra il presente?
     
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    CITAZIONE (Y. Chakra @ 28/3/2023, 21:04) 
    Nel buddhismo si hanno pensieri di aspirazione positiva, vi è un etica.
    Che c'entra il presente?

    Forse non ho capito bene io...ma cosa c'è oltre al presente? Il passato,in quanto tale, non possiamo governarlo. Il futuro, non abbiamo possibilità di conoscerlo. Possiamo solo essere "centrati" sul qui e ora,il presente.
     
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    ciao Ricercatore. oggi mi tocca correre svelto. quindi perdonami se rispondo a pillole

    QUOTE (ricercatore @ 28/3/2023, 12:15) 
    ciao Francesco,
    grazie anche a te per la risposta. Penso di capire quello che vuoi dire. Io credo profondamente che esistano delle leggi intrinseche all'universo e alla realtà tutta. Una di queste io credo sia il Karma.

    concordo, se non fosse per altro per la semplice legge di causa-effetto di newtoniana memoria. e' una conferma empirica evidente ad ogni istante

    QUOTE (ricercatore @ 28/3/2023, 12:15) 
    mi mancano proprio alcuni nozioni di base che voi qui potete darmi.

    si, credo che ci siano persone preparatissime sul forum che sono in grado di darti indicazioni assolutamente valide

    QUOTE (ricercatore @ 28/3/2023, 12:15) 
    Penso anche che il modo migliore per sconfiggere il karma negativo sia dimenticarsi sempre più di sé stessi

    qui personalmente scricchiolo un poco. ma e' un opinione mia, del tutto individuale. a mio avviso per sconfiggere, ammesso e non concesso che ci sia qualche cosa da sconfiggere, il 'karma negativo' e' necessario essere sempre piu' presenti a se stessi con una attenzione del tutto nuda al presente dell'esperire

    il 'presente' (o l'attenzione) secondo me, e per quanto complicato perche' non siamo abituati, ha l'insolita qualita' (un poco beffarda :lol: ) di non offrire alcuna via di uscita, ma proprio nessuna. qualunque via di uscita si rivela come un semplice, banale pensiero tra i tanti che nasce, troneggia per i suoi 30 secondi di gloria e muore sostituito dal seguente in un ciclo che non si ferma mai (e che nel frattempo ciuccia pero' una valanga di energia psichica sotto banco, ma proprio a livelli che nemmeno uno s'immagina)

    una delle tante nuvole che attraversano un cielo azzurro

    QUOTE (ricercatore @ 28/3/2023, 12:15) 
    e far crescere in noi sinceri sentimenti di compassione per gli altri.

    anche qui, sempre come opinione personale, scricchiolo un poco. va da se che se posso aiutare una persona che sta annegando calcolo in un nano-secondo mentalmente se e' piu utile in termini di tempo togliermi i vestiti per nuotare piu' agile o e' piu urgente buttarsi in acqua alla velocita' della luce e andare a bracciate a tutto fiato a tentare di ripescarlo. non credo arriverei al mezzo secondo di pensiero

    pero' personalmente trovo che 'far crescere' (e magari e' soltanto che ti e' venuto cosi' il verbo per voler esprimere un concetto in maniera prosaica) sia un qualcosa di assolutamente valido per un certo verso

    ma, per la mia personalita', e' un filo troppo 'procedurale' . mi viene piu' istintivo, quando riesco ovviamente (e accade assai di rado, sono un vero e proprio ciuccio cocciuto :D ), non coltivare nulla e provare a vedere invece cio' che accade in me, osservare il meccanismo automatico. perche' cio che accade in me e' assimilabile molto probabilmente a cio' che accade in altre persone e questo, forse, conduce alla compassione verso me stesso e, attraverso me stesso, verso l'inevitabile

    (pero' penso sia solo un inquadratura personale, probabilmente vicina ad alcune tradizioni tra le diverse, che sono a mio avviso altrettanto valide)
     
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    CITAZIONE (agamennone @ 29/3/2023, 10:00) 
    CITAZIONE (Y. Chakra @ 28/3/2023, 21:04) 
    Nel buddhismo si hanno pensieri di aspirazione positiva, vi è un etica.
    Che c'entra il presente?

    Forse non ho capito bene io...ma cosa c'è oltre al presente? Il passato,in quanto tale, non possiamo governarlo. Il futuro, non abbiamo possibilità di conoscerlo. Possiamo solo essere "centrati" sul qui e ora,il presente.

    Per il futuro ci sta la divinazione.
    E sul presente a poco serve se non si sente nulla la saggezza.
     
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