Buddhismo Italia Forum

Posts written by Mjölnir

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    CITAZIONE (Sun Yun @ 4/4/2021, 09:24) 
    In realtà il Vajrayana sarebbe posteriore, anche se le aree geografiche sono sempre le stesse.

    Io non mi ero espresso su quale scuola sia anteriore o posteriore. Avevo solo detto che anche il Vajrayana ha influssi euroasiatici.
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    Riferita alla sola alchimia esterna, la mia scuola è una fratellanza passata da bocca a orecchio.
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    CITAZIONE (Stong Stong @ 4/4/2021, 03:55) 
    Per curiosità, quale è la tua scuola?

    Chiedi in generale o relativamente alla alchimia esterna?
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    A mio avviso lo zen può avere punti di contatto con la pratica del trekchöd dello Dzogchen ma ci sono grandi differenze invece con il Thögal dello Dzogchen.
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 2/4/2021, 23:39) 
    Sono consapevole anche delle pratiche fatte al buio; esistono anche nella tradizione induista (per la precisione in ambito alchemico, il ritiro alchemico di palingenesi chiamato Kaya Kalpa viene fatto spesso al buio). Ma a mio avviso queste pratiche, ben prima dello Dzogchen o dell'Induismo moderno, venivano fatte dai nostri primi progenitori delle grotte. O almeno così ho visto.

    Pratiche basate sulla luce e sul buio esistono in varie tradizioni e sono connaturate all’umanità. Sono un fascio di potere e conoscenza che si è manifestato in vari modi e in vari tempi, pur con le peculiarità culturali specifiche, con un substrato archetipale simile. Un po’ emerge da fatti storici, un po’ dai miti e un altro po’ lo si deve vedere e apprendere.

    Tornato all’elemento principale del Tantra, ritengo il rito sia un elemento fondamentale ma non l’unico, il Tantra si basa su rito e lavoro di manipolazione consapevole e fattiva delle energie. Ritengo che questi due elementi uniti tra loro diano il Tantra, perché il mero rito è un elemento comune a tantissime tradizioni non tantriche, anzi, il rito è elemento comune alle varie forme religiose (pur con le differenze culturali e religiose).

    Infine i riti tantrici riprendono i riti vedici su cui innestano anche proprie specificità. Si pensi alla centralità della Puja del fuoco sia nel buddhismo che nel hinduismo e a come il culto del fuoco fosse un elemento rilevante nella religiosità indoeuropea.

    Anche l’ydam Hayagriva può essere legato alle pratiche rituali indoeuropee.

    È una successione, con adattamenti, modifiche ed innesti dalla religiosità indoeuropea a quella vedica a quella tantrica.
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    CITAZIONE (**Destiny** @ 30/3/2021, 18:01) 
    CITAZIONE (Mjölnir @ 30/3/2021, 17:52) 
    D’altronde anche la rugiada alchemica è legata per alcuni aspetti alle pratiche fotiche. Si pensi ad alcune tavole, come quella del Mutus Liber, o altre similari dove si vede la raccolta della rugiada con dei raggi che scendono dal cielo.

    In gran parte, l'Alchimia Esterna è un modo per creare, indurre o procurare dei catalizzatori del potere della Luce del Sole. Questo è uno dei Misteri dell'Alchimia. Guardate quel che succede al mercurio solidificato se lo si espone alla luce solare: trasforma il suo colore che diventa come quello dell'oro.

    La Rugiada (se intendiamo quella comunemente intesa come tale, perché in senso lato con il termine rugiada si possono indicare materie diverse) è particolarmente sensibile alla luce solare, quindi si crede che non vada esposta alla stessa. La distillazione della rugiada molti alchimisti la fanno addirittura al buio, per quel che si riesce. Però, paradossalmente, proprio per questo è un catalizzatore solare. Come è possibile? Perché la rugiada è quel vapore che si condensa la notte: durante il giorno è stato in alto nel Cielo, e lì ha assorbito il potere del Sole. Condensandosi, porta questo potere sulla Terra con il suo Spiritus Mundi. Per questo va raccolta prima dell'Alba, con il Sole scappa via.

    Il Mercurio scappa via con il potere del Sole, questo vale sia per il mercurio metallico, che per il mercurio vegetale (l'alcol) che per il mercurio del regno delle acque (la rugiada appunto): evaporano tutti facilmente

    La Rugiada nella mia conoscenza e pratica alchemica è una materia sacra a Vishnu, e contiene i misteri della generazione della vita sulla Terra.

    La rugiada esterna, quella di cui è permesso parlare un po’, raccoglie l’energia solare in quanto, come affermi, rimane tutto il giorno nell’aria esposta al sole e si condensa di notte, prendendo anche la luce della luna mentre nasce. Unisce in se i quattro elementi, l’aria, dove si trova prima di condensarsi, l’acqua, dato che è tale, il fuoco/energia che assorbe da sole e luna, e la terra, su cui si posa (si posa su piante e prati che sono esserci viventi strettamente connessi alla terra). Nella ma scuola, la di raccoglie proprio all’alba quando viene irrorata dai primi raggi, e non prima dell’alba. La rugiada ha più energia di quanto si creda.
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    CITAZIONE (Epi @ 2/4/2021, 22:02) 
    Bön as a multifaceted phenomenon.
    Looking beyond Tibet to the Cultural and Religious Traditions of Eurasia.


    Dmitry Ermakov

    (2011)

    https://muse.ai/v/gHJ4xX1-BjY8dkmp4?fbclid...oYjQtTJOgyG768U

    Non solo il Bön, ma anche il Vajrayana in generale affonda le sue radici nell’Eurasia.
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    CITAZIONE (Ruhan @ 30/3/2021, 21:58) 
    [
    Quanto alla mia trattazione dei temi filosofici, l'ho fatto in passato, ma più che altro mostrando come spesso i contenuti filosofici abbiano un contesto sociale e politico preciso, ovvero: ogni asserzione apparentemente solo astratta, in realtà ha anche - sottotraccia - dei motivi sociali e politici.

    Marxista!
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    D’altronde anche la rugiada alchemica è legata per alcuni aspetti alle pratiche fotiche. Si pensi ad alcune tavole, come quella del Mutus Liber, o altre similari dove si vede la raccolta della rugiada con dei raggi che scendono dal cielo.
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    Concordo sulla centralità del rito e dell’utilizzo delle energie nel tantra. Questi potrebbero essere i due elementi di discrimine.
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    Le pratiche fotiche, ossia basate sulla luce, emergono da un flusso archetipale e ciclicamente si manifestano in varie tradizioni.

    Lo Dzogchen è una di queste.
    Nell’Antico Egitto si raggiunsero vette altissime con varie pratiche legate a varie luci. Dal culto solare di Ra, e al suo nome che è un mantra, al decisamente esplicito Sedrab della Piramide di Djoser, alle immagini dei sacerdoti che fissano i raggi che gli entrano negli occhi.

    Non dimentichiamo gli allineamenti dei recinti sacri indoeuropei o di Stonehenge o di Gibelki Tepe. Chissà che pratiche erano fatte, sicuramente legate al calendario solare e lunare con incroci ad equinozi e solstizi con gli astri che sorgevano e calavano all’orizzonte in determinati punti. E dagli indoeuropei torniamo all’inizio del discorso e ci ricolleghiamo ai veda.

    D’altronde, lo dice anche il detto

    SATOR
    AREPO
    TENET
    OPERA
    ROTAS
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    CITAZIONE (Heruka @ 29/3/2021, 00:38) 
    CITAZIONE (Mjölnir @ 29/3/2021, 00:35) 
    Visto il tuo link, mi sembra in linea con quanto da me espresso.

    "The term in early Vedic literature is predominantly used as an epithet for the Rishis with reference to Shrama associated with the ritualistic exertion. The term in these texts doesn't express non-Vedic connotations as it does in post-Vedic Buddhist and Jain canonical texts.[4]"

    Fino qui sì, ma dopo precisa:

    " During its later semantic development, the term came to refer to several non-Brahmanical ascetic movements parallel to but separate from the Vedic religion.[5][6][7] The Śramaṇa tradition includes Jainism,[8] Buddhism,[9] and others such as the Ājīvikas, Ajñanas and Cārvākas."

    Appunto, il termine originario è strettamente legato ai Veda. Poi nel tempo indica anche movimenti non direttamente vedici ma eterodossi. Questi movimenti però nascono come opposizione o riforma della religione basata sui veda e del brahamanesimo. Questo non c’entra e non dimostra nulla sua tua affermazione di una origine non ariana e non vedica, anzi...

    Detto questo, non c’è convergenza tra gli studiosi e difficilmente se ne verrà a capo visti i secoli di distanza
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    CITAZIONE (Heruka @ 29/3/2021, 00:10) 
    CITAZIONE (Mjölnir @ 28/3/2021, 23:10) 
    Sugli Shramana, non mi risulta che sia probabilmente di natura non ariana. È un movimento, anzi all’inizio un epiteto, dato a determinati gruppi di praticanti come i rishi (già nei rg veda se ben ricordo). Successivamente sarà usato per indicare i rinuncianti e le scuole eterogenee rispetto al brahmanesimo ma, per come è citato fin dai primi veda, non sembrerebbe essere avulso da questo ambiente culturale, o meglio diverso dal brahmanesimo ma facente parte dello stesso ambiente.

    Detto questo, probabilmente non si può dire chiaramente da dove origine. Personalmente ritengo che in generale si tratti di culti e ambiente culturale ariano influenzato poi da cultura e religiosità indiana pre ariana. Comunque non credo che se ne verrà a capo con certezza sul tema delle origini.

    Qui pare sostenere il contrario

    https://en.m.wikipedia.org/wiki/%C5...%B9%87a

    Spesso i termini cambiano significato a seconda dei contesti

    Visto il tuo link, mi sembra in linea con quanto da me espresso.
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    CITAZIONE (swami chandraramabubu sfigananda @ 28/3/2021, 15:05) 
    CITAZIONE (Mjölnir @ 28/3/2021, 14:38) 
    Viva la via di mezzo vaccinale

    E come fai? Sono alternative mutuamente esclusive, o ci si vaccina o no :D Nemmeno lo spirito di Andreotti potrebbe ideare una via di mezzo vaccinale :D Oddio, probabilmente lui sì, anzi meglio ancora un'enciclica; un genere in cui in fin troppi ambiti si dice tutto e il suo contrario.

    Anche eternalismo e nichilismo sono alternative mutuamente esclusive.
    Come la risolvi?
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    CITAZIONE (Heruka @ 28/3/2021, 17:09) 
    Diciamo che la definizione stessa di Induismo è ambigua.
    Prima di tutto nessuno prima dell'epoca moderna si è mai definito Hindù, ma ognuno seguiva semmai una propria scuola.
    Storicamente è esistito il Brahamanesimo (d'origine ariana e vedica) e il movimento degli shramanera (d'origine probabilmente non ariana e non vedica)

    Sugli Shramana, non mi risulta che sia probabilmente di natura non ariana. È un movimento, anzi all’inizio un epiteto, dato a determinati gruppi di praticanti come i rishi (già nei rg veda se ben ricordo). Successivamente sarà usato per indicare i rinuncianti e le scuole eterogenee rispetto al brahmanesimo ma, per come è citato fin dai primi veda, non sembrerebbe essere avulso da questo ambiente culturale, o meglio diverso dal brahmanesimo ma facente parte dello stesso ambiente.

    Detto questo, probabilmente non si può dire chiaramente da dove origine. Personalmente ritengo che in generale si tratti di culti e ambiente culturale ariano influenzato poi da cultura e religiosità indiana pre ariana. Comunque non credo che se ne verrà a capo con certezza sul tema delle origini.
1662 replies since 5/8/2016
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