Buddhismo Italia Forum

Posts written by HenryMiller

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    benvenue madame
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    CITAZIONE (swami chandraramabubu sfigananda @ 30/6/2023, 16:22) 
    CITAZIONE (HenryMiller @ 6/30/2023, 03:57 PM) 
    Io, a parte te, vorrei conoscere altre persone che riescono ad avere la forza sovraumana (ironizzo) di resistere a un desiderio sessuale, culinario, culturale, olfattivo, o di qualsiasi altra forma, semplicemente pensando "devo resistere".
    Giuro, che se lo trovo, gli offo un caffé.
    Ma non deve essere un maestro o un bodhisattva.

    Penso che potresti fare un salto al Santacittarama e offrire tre o quattro caffè. Per quanto posso ricordare, le storie personali di alcuni dei monaci rientrerebbero nella fattispecie. Non sono maestri - anche se per esseri come noi lo sono - e sono abbastanza sicuro che tutti quelli che non sono diventati monaci da bambini abbiano fatto sforzi molto grandi e tutt'ora gli costi molto resistere. Penso che sia lo stesso per millemila monaci buddhisti e anche qualcuno dei laici che ha preso i voti di upasaka. Semplicemente a furia di allenarsi sentono l'attaccamento ma riescono a neutralizzarlo all'istante.

    Ma siamo sempre lì: per un Tyson ci sono milioni di pugili dilettanti, sono eccezioni che come tali non fanno testo. Non vedo alcun motivo di dovermi confrontare con gente così, e non sto dicendo implicitamente che ce lo veda tu.

    CITAZIONE
    E' evidente che il nostro contrasto sorge dal fatto che io sostengo l'idea che si possa desiderare senza attaccarsi ed eccedere

    Onestamente non credo sia possibile. E' il refrain giapponese dell'essere che ha superato l'attaccamento e può fare tutto. Nel momento in cui desideriamo, che otteniamo o no, l'attaccamento c'è. Ma come forse saprai che la penso, non è un problema per l'esempio che facevo del braccialetto. Quello che importa è che ci sia un trend "migliorativo" e abbastanza graduale da non peggiorare la vita. Il Dharma la dovrebbe migliorare o almeno si spera. Personalmente anni fa mi ponevo gli stessi problemi. Ora non me ne frega assolutamente niente, chi sa quanti giri tortuosi aspettano ciascuno di noi prima di non rinascere sempre ammesso che si rinasca. So che desiderio e attaccamento sono inseparabili e se il Dharma è vero gradualmente e in modo non forzato diminuiranno e finiranno. Non necessariamente nella vita presente.

    Ho detto maestri ma in realtà volevo intendere monaci. Ovvio che chi fa una scelta esistenziale del genere, è già preparato al cammino che dovrà percorrere. Non per altro, non sono molti a farlo.
    Detto cio', nel tuo precedente post hai detto una cosa interessante, che almeno a me affascina parecchio:
    CITAZIONE
    "Certamente (sempre ammesso che la rinascita esista) chiunque è stato un individuo che ammazzava per prendersi un braccialetto, e a un certo punto della catena di rinascite l'individuo che è stato ha pensato che forse era meglio non ammazzare per un braccialetto. A noi sembra ovvio ma se accettiamo questa prospettiva è accaduto. E dopo altre vite eccoci tutti qui sul forum a ipotizzare un'azione che manco passerebbe per la testa a nessun utente."

    credo che questa forma mentis entri difficilmente nella testa di molti praticanti del dharma.
    L'errore (a mio parere) che vedo fare spesso a Non.Io è quello di totalizzare tutto nel percorso di questa vita.
    Per cui "DEVO" rinunciare assolutamente per trarne un beneficio nel qui e ora.
    Invece, il tuo discorso, che mi sembra più possibilistà e realistico, cambia di parecchio la prospettiva e diventa: "ho coscienza che in questa vita metto il mio primo mattoncino nel percorso del dharma e accetto un cambiamento relativo e progressivo".
    O dico minchiate?
    E dunque, vedendo la cosa da questa prospettiva magari avere l'ansia per qualsiasi "sgarrata" che si fa, avrebbe poco senso.
    C'è anche poi un aspetto diversificante: a volte ho citato l'esempio di Jack Kerouac che, certo, non era un grande esempio di praticante, ma che scelse di vivere in un certo modo. Probabilmente non si è mai posto il problema karmico o cose del genere.

    Comunque, c'è anche il discorso che un conto è parlare di un uomo che vuole praticare concretamente solo la via del Dharma, un altro è quello di cui vuole abbeverarsene e guardare anche altrove, come ho scritto in tag.
    Teniamo conto che il concetto di rinascita non è presente solo nel buddhismo, ma in molte altre vie spirituali ed esoteriche.
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    La mia opinione oramai la conoscete tutti.

    Mi preme solo rispondere a questo breve passaggio: "Come dice obi rivolgendosi a Henry in tag se mi piacciono le torte e non posso mangiarla che faccio soffro? No, semplicemente distolgo l'idea del volermi mangiare una torta quindi non la desidero"

    Io, a parte te, vorrei conoscere altre persone che riescono ad avere la forza sovraumana (ironizzo) di resistere a un desiderio sessuale, culinario, culturale, olfattivo, o di qualsiasi altra forma, semplicemente pensando "devo resistere".
    Giuro, che se lo trovo, gli offo un caffé.
    Ma non deve essere un maestro o un bodhisattva.

    Aggiungo che,certo, un individuo che affronta un periodo di passività o è depresso può non avere un desiderio fisico. Ma è un'eccezione.
    Vorrei vedere un qualsiasi ragazzo di 20/25 anni o anche 30, nel pieno delle sue energie ormonali, se riuscirebbe a farlo.

    Poi, concludo la diatriba che va avanti da un bel po' di tempo dicendo una cosa abbastanza "definitiva". E' evidente che il nostro contrasto sorge dal fatto che io sostengo l'idea che si possa desiderare senza attaccarsi ed eccedere. Tu sostieni, invece, che è proprio sbagliato il desiderare in sé (che per me è un'assurdità, a prescindere dalla filosofia che si segue).
    E' qui che è importante avere l'opinione anche di altri forumisti, anche più esperti in tema.
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    beh io sono pienamente d'accordo con Denomico. Noi non è che possiamo crearci un buddhismo "fai da te", ma certamente la tua visione la trovo coerente in molti aspetti. Poi, forse, come diceva Ruhan, dipende anche se l'obiettivo di un laico è illuminarsi. Se non lo è, anche il rapporto con la mondanità cambia di prospettiva (forse)
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    Tutto vero e affascinante cioè che dici Francesco. Ma spero solo di non rinascere con problematiche fisiche perché sarebbe una gran rottura un'altra vita così 😁

    Cio' detto, ieri sera ho avuto una piccola riprova che Ruhan e gli altri hanno ragione e che sia importante calmare la mente da certi pensieri perché a volte possono divenire fonte di sofferenze e frustrazioni
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    E quindi finché produci cause che protraggono la sofferenza rinascerai.
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    Ma un buddhista può pensare di non avere come fine primario la fine del ciclo delle rinascite (senza venir meno a un principio di coerenza)? Per lo meno in questa vita.
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    Perfetto.

    Ma le azioni che producono karma in questa vita potrebbero creare situazioni analoghe nelle future rinascite? (Es: se sono fissato col sesso adesso, lo sarò anche nella prossima vita)
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    CITAZIONE (Ruhan @ 18/6/2023, 22:46) 
    CITAZIONE (HenryMiller @ 18/6/2023, 22:40) 
    Grazie del contributo Ruahn. Ma, allora, il laico che ha una condotta sessuale (a prescindere dal contenuto) ha più ostacoli a raggiungere l'illuminazione.

    Ma, ancor di più, in tutto cio', la mia curiosità è : (sessualità a parte) se l'obiettivo nel buddhismo è il raggiungimento dell'illuminazione e un praticante non segue un percorso karmico (come gli esempi appena fatti) che glielo facilità, sta venendo meno di coerenza con la scelta della pratica del buddhismo? o può considerarsi comunque un buddhista "coerente"?

    Se l'obiettivo è la illuminazione e tale illuminazione è un obiettivo raggiungibile anche in svariate vite, allora, il praticante laico sta (semplicemente e coerentemente) accumulando meriti in conformità con le sue possibilità karmiche odierne, in modo da poter migliorare le sue future rinascite e, magari, rinascere — un giorno — come monaco in grado di liberarsi.

    Quindi, sei perfettamente coerente come laico. Solo, stai percorrendo un segmento più lontano del percorso rispetto al monaco. Ma il percorso è lo stesso.

    Ergo, di base, avere una condotta sessuale lecita genera karma ma non allontana dall'obiettivo dell'illuminazione.
    Ovvero, ti fa semplicemente rinascere.
    Però, se l'obiettivo del buddhismo, è estinguere il ciclo di rinascite, non sei nella piena conformità di quell'obiettivo (non soltanto in relazione alla condotta sessuale, ma a qualunque azione generatrice di karma)?
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    Grazie del contributo Ruahn. Ma, allora, il laico che ha una condotta sessuale (a prescindere dal contenuto) ha più ostacoli a raggiungere l'illuminazione.

    Ma, ancor di più, in tutto cio', la mia curiosità è : a (a parte l'eros) se l'obiettivo nel buddhismo è il raggiungimento dell'illuminazione e un praticante non segue un percorso karmico (come gli esempi appena fatti) che glielo facilità, sta venendo meno di coerenza con la scelta della pratica del buddhismo? o può considerarsi comunque un buddhista "coerente"?
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    Cari amici...
    come anticipato nella Tag vorrei rilanciare la discussione che abbiamo cominciato e portarla in un topic, in maniera che si possa evolvere e da essa possa nascere un confronto interessante.

    Come dicevo di là, tra le varie cose, alcuni miei dubbi che stanno frenando una adesione piena alla pratica sono quelli relativi ai discorsi su desideri, passioni e mondanità.
    Sapete qual è la mia posizione, dato che arrivo da una formazione epicureo-agnostica e che per mia natura ritengo che una rinuncia totale al desiderio non sia impossibile, ma difficile da praticare. Individuavo delle difficoltà naturali e/o caratteriali in tale scelta. Ritenevo (e ritengo) che fondamentalmente, per quanto io abbia capito del Buddhismo, il problema non sia precisamente nel desiderio in sé, ma nella brama, ovvero nell'attaccamento...al desiderio. Se, quindi, soddisfare un desiderio apre le porte all'ossessione di avere sempre più e quindi di essere legati indissolubilmente al bisogno di soddisfare i desideri, cioè è negativo. Se le cose stanno così,a mio parere, non c'è nulla di sbagliato. D'altronde, è sufficiente vivere per spere che gli attaccamenti (come le dipendenze) sono sbagliati e generano sofferenza. Dato che il nucleo di base del Dharma è che la vita è piena di sofferenza, occorre evitarla evitando quindi l'attaccamento.
    Abbiamo poi parlato nello specifico della sessualità e delle sue implicazioni nel quadro del desiderio ossessivo. Se si pensa continuamente al sesso h24, si cambiano continuamente partner, si vive in modo bulimico è sbagliato. Ma avere una vita sessual regolare, non credo sia considerato negativo dal Buddhismo. L'ottuplice sentiero dice che non si deve avere una condotta sessuale scorretta e non che non si debba avere una condotta sessuale.
    Probailmente alcune mie considerazioni sono state fraintese.
    Tra l'orgia e l'astinenza, c'è la via di mezzo.
    E credo che lo stesso valga anche per altri piaceri mondani e per le passioni.
    Se è vero, da una parte, che il fine del buddhismo è la liberazione e l'illuminazione che conduca a concludere il ciclo delle rinascite, è anche vero che finché siamo nel samsara in qualche modo dobbiamo viverla la vita. E viverla di rinunce, stando dal mattino alla sera a meditare guardando un muro, è certo che generi felicità? Ho qualche dubbio.
    Per contro, è anche vero quando si afferma che la vita mondana potrebbe non essere la vera vita. E che, forse, queste cose sono più forme di illusione prodotte dalla nostra mente che bisogni reali.
    Ma occorre anche capira che s'intenda per mondanità.
    Uscire tutti i giorni e far baldoria? Avere sempre qualcosa da fare? Credere che non si sia felici se non si faccia sempre vita edonistica? Si, è sbagliato.
    Ma anche qui, non ce lo dice solo il Dharma, ma l'esistenza stessa (e volendo, anche la psicologia).
    Per cui, la mia personale opinione è che la verità sia nel mezzo come in ogni cosa.
    Abbiamo l'obiettivo di superare la sofferenza? Come farlo? Se qualcuno ha delle difficoltà a realizzare pienamente il percorso che parte dall'ottuplice sentiero, ha delle vie alternative?
    Io penso di sì.
    Ma aspetto anche la vostra opinione.
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    Comprendo il tuo ragionamento Destiny, ma non è a quello che mi riferivo. Naturalmente, la meditazione ha il suo perché e le sue modalità. Mi riferivo alla pratica intesa anche come recitazione di mantra o altre pratiche affini. Non sto ne' dicendo che sia una banalità ne' che vadano approcciate con superficialità. Dico solo che per una persona che è ancora in una fase in cui cerca di trovare la sua strada, magari l'approccio è differente da chi invece pratica e convintamente da tempo.
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    Certo. Ma dipende anche dalla pratica che si fa. Intendevo riferirmi (facendo l'esempio di Pascal e swami sa a che cosa mi riferisco) a un praticante che sceglie una via quasi "agnostica", più scarna di rituali e più portata a meditazioni e affini.
    Io sono ancora tanto ignorante sulla pratica buddhista e me ne rendo conto. Ritengo però che non sia indispensabile avere l'atteggiamento di chi si aspetta qualcosa da una religione o da una pratica.
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    Bel post del grande Swami. Il suo contenuto mi da ancora più la conferma della sua teoria sulla scommessa di Pascal (che per qualcuno era eresia).
    Praticare al limite non costa nulla, ma mai attaccarsi all'aspettativa che cambi qualcosa.
    Poi credo dipenda anche dalle scuole e dai loro contenuti.
    Personalmente non mi aspetto nulla da nessuna religione, prima di tutto perché non ho affinità con le religioni.. Non per altro - parafrasando Batchelor - non vedo il buddhismo come una religione ma come un'insieme di insegnamenti volti a creare i presupposti per un benessere spirituale, fisico e morale.
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    Mi vedo molto vicino a Levaier. Coltivo le stesse opinioni. Considero le filosofie orientali e il buddhismo molto affascinanti ma difficili da mettere in pratica per quello che è il mio carattere. Non so se per Levaier sia lo stesso, ma al di là degli aspetti più spirituali o di "richieste" le difficoltà sono nel riuscire a mettere in pratica comportamenti e modi di pensare che magari non sono naturali per un certo tipo di carattere.
    Ho creduto o credo che si possa compiere uno sforzo nel cambiare certi aspetti ma altre volte penso sia difficile.

    Comunque levaier, ti disturba se ti mandassi degli mp per confrontarci?
28 replies since 6/4/2023
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