Quando gli antichi romani erano buddhisti

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  1. Fulgur
     
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    Quando gli antichi romani erano buddisti:
    scavi dimostrano gli scambi tra Roma e l'India

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    Un bassorilievo realizzato tra il II e il III sec. d. C.

    di Emilio Laguardia
    ROMA (7 luglio) - L’antica Roma e l’India: due culture, due popoli, due mondi così distanti fra loro eppure così determinati a comunicare. E’quanto emerge da recenti scavi archeologici (ad Arikamedu e Muziris) che hanno individuato, sulle coste meridionali dell’India, l’esistenza di numerosi porti di attracco per le navi mercantili della Città Eterna. Anfore, vasellame (tra cui una coppa col marchio di una fabbrica di Arezzo), vetri dipinti, monete d’oro: tutto materiale di scavo di origine Romana incontestabilmente datato fra l’età di Augusto e quella di Caracalla: circa duecento anni di commercio! Gli autori latini si affannano a testimoniare le frequenti ambascerie di Indiani (sia i Kushana del Nord, sia i Tamil del Sud) presso la corte imperiale di Roma. E indicano anche il percorso delle rotte marittime che, traversato l’Oceano Indiano, toccavano l’Etiopia, risalivano per il Mar Rosso e, giunte al Sinai, continuavano il viaggio verso il Mediterraneo attraverso gli stretti canali artificiali (non ancora insabbiati) che secoli dopo diverranno il Canale di Suez.

    Dall’India Roma importava soprattutto il pepe, condimento fondamentale di tutta la cucina Romana antica, ma anche avorio, perle, gemme, cotone, e tigri e leoni per il Colosseo. Pare invece che gli Indiani andassero pazzi per il vino campano, amassero le terracotte, i vasi di vetro dipinto e le sculture della tradizione Ellenistico-Romana. E poi gli schiavi: ragazzi e ragazze dalla pelle bianca che diventavano graziosi ornamenti per gli harem e le corti dei principi d’Oriente. Ma non solo. I Kushana cominciano a raffigurare il Buddha vestito con qualcosa di molto simile ad una toga Romana (e, nella storia del buddismo, è la prima volta che il dio viene rappresentato in forma umana), mentre gli antichi testi Tamil riferiscono dei “Yavanas” (gli “Occidentali”), molto richiesti in India per la loro abilità tecnica, come carpentieri, fabbri, costruttori e soprattutto come guardie del corpo dei sovrani.

    Numerosi archeologi e studiosi Indiani ritengono anche che i famosi bassorilievi dello “Stupa” buddista di Amaravati (II-III secolo d.C.) siano stati eseguiti, in parte, da scultori Romani, o realizzati sotto la supervisione di artisti venuti da Roma, come dimostrano, ad esempio, le figure di cavalli che incedono, tipiche dell’arte Romana. Senza contare poi la gran quantità di occidentali raffigurati sugli stessi rilievi, riconoscibili per i capelli corti e le tuniche sopra il ginocchio.

    D’altra parte la forte presenza commerciale di Roma autorizza ad immaginare che piccole comunità di occidentali si fossero stabilite lungo le coste dell’India. Emigrati di lusso che in parte conservavano la cultura della “madre patria” (come dimostrato dalla individuazione della località Templum Augusti vicino agli scavi di Muziris) e in parte, come succede a tutte le comunità oltremare, assimilavano gli usi e i costumi del nuovo paese. E forse anche la religione.
    Molto, dei rapporti tra Roma e l’India, potrebbe raccontare un enigmatico busto di marmo conservato alla Galleria Borghese, poco visto e conosciuto perchè sistemato nella stessa stanza dove splende il corpo nudo di Paolina Bonaparte. L’uomo, che veste la caratteristica corazza del generale Romano, ha una corta barba riccioluta, un’espressione pensosa e quasi meditativa, mentre i lunghi e lisci capelli sono separati da una scrima centrale e annodati in una nocca alla sommità del capo. E’ la tipica pettinatura dei Buddha del Gandhara, il regno dei principi Kushana del nord dell’India, grandi ammiratori della cultura Romana e principali esportatori di beni di lusso verso Roma. «Potrebbe trattarsi proprio di un ambasciatore del re kushana Kadphises presso la corte di Traiano» suggeriscono gli storici dell’arte Paolo Moreno e Antonietta Viacava, autori del catalogo I marmi antichi della Galleria Borghese. Ma la presenza della barba farebbe escludere l’identificazione con un Indiano, in quanto gli uomini kushana amavano radersi il viso lasciandosi crescere solo i lunghi baffi all’insù.

    «E’ un antico Romano convertitosi al Buddismo» assicura il professor Raoul McLaughlin dell’Università di Belfast, studioso delle rotte commerciali tra Roma, l’India e la Cina, «forse proprio uno di quei Yavanas di cui tanto parlano gli antichi testi Tamil». E difatti i busti Romani con l’ acconciatura indiana sono più d’uno: alla Galleria Corsini, a Villa Albani, al Museo Nazionale Romano, senza dimenticare quelli di Madrid e di Copenaghen. «Troppi, in verità» finisce per ammettere Antonietta Viacava «per essere solo degli ambasciatori stranieri in visita nella capitale dell’Impero».

    link http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/HIGH/2...ipboard03ok.jpg
     
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  2. Sumanah
     
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    Interessantissimo articolo, grazie!
    A proposito mi sovviene anche un rimando, citato nel testo stesso: l'arte del Gandhara. Vi consiglio vivamente di cercare qualcosa su internet, ed oltre al tipico Buddha digiuno di quest'area, troverete un omone identico ad Alessandro Magno, ma che in realtà è Buddha :)
     
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  3. Morgoth333
     
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    Tutto vero. In realtà queste cose si sanno già da un po' non è una novità assoluta.
    Gli scambi però erano gestiti per la maggior parte non direttamente dai romani (non nel senso di abitanti dell'impero ma proprio di gente di orgine italia) ma dai greci che risiedevano ad alessandria d'egitto.

    Le navi scendevano lungo il mar rosso e poi puntavano verso l'india (gujarat/sind o kerala)

    Erano presenti anche scambi via terra ma sempre intermediati dai parti.

    I greci erano in contatto con gli indiani dal tempo di alessandro magno e i regni ellenistici successivi hanno avuto un discreto scambio commerciale e culturale con l'india che in quei secoli viveva in un periodo di relativo splendore.

    Passando a fonti non certe alcuni studiosi sostengono che parte del pensiero greco sia stato influnezato da scambi con l'india.
     
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  4. Sumanah
     
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    Questo è chiaro: pensiamo solo ad alcune forme di misticismo greco recente, o al Mitraismo stesso :)
     
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  5. mondodiamante
     
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    E' un argomento sul quale ci sarà da dire molto: da tanto tempo gran parte della storiografia si è limitata a citare come "stranezza" Apollonio di Tiana e i riferimenti in epoca romana ai saggi indiani... In India esiste un discreto interesse sugli scambi con l'impero romano mentre qui da noi sono in molti a voler dimenticare la storia ("karma"?) del passato recente e remoto.
     
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    CITAZIONE (Fulgur @ 4/8/2008, 14:15) 
    E poi gli schiavi: ragazzi e ragazze dalla pelle bianca che diventavano graziosi ornamenti per gli harem e le corti dei principi d’Oriente.

    Be' visti i gusti, non penso andassero tanto per il sottile, probabilmente anche un Alvaro Vitali al femminile avrebbe fatto furore. :D

    Naser al-Din Shah Qajar and His 84 Wives: Rare Photographs and the Story of the Iranian Shah and His Harem
    www.vintag.es/2017/01/naser-al-din-...and-his-84.html

    La favorita... :rolleyes:




    Con tutto il rispetto, gli harem dei principi ce li immaginavamo... come dire... un po' diversi :huh:.
    Però si sa... l'abbigliamento aiuta! :lol:
     
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    CITAZIONE (mondodiamante @ 7/8/2008, 19:59) 
    E' un argomento sul quale ci sarà da dire molto: da tanto tempo gran parte della storiografia si è limitata a citare come "stranezza" Apollonio di Tiana e i riferimenti in epoca romana ai saggi indiani... In India esiste un discreto interesse sugli scambi con l'impero romano mentre qui da noi sono in molti a voler dimenticare la storia ("karma"?) del passato recente e remoto.

    Un nome tutto un programma.
     
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    Interessante, lessi anche che esiste un centro urbano chiamato Romakapura. Alcuni studiosi dicono che l'etimologia corretta sia romaka-pura. Ma io non credo, secondo me è proprio Roma-kapura
    Aggiungo che guardando le foto di templi come Kedarnath, si veda proprio una architettura che rimanda al mitico Pantheon romano. Il campanile è in stile indu, ma la parte frontale, con il tetto a 2 falde, chiaramente di origine mediterranea. Ha un fascino tutto particolare
    Però, scusate, a questo punto mi viene da pensare che il culto di Shiva sia effettivamente di origine romana, visto che abbiamo anche le analogie Siva-Dioniso, come dice per esempio Danielou. (che secondo me non è un pirla). TRa l'altro libro interessantissimo
    Da ateo, scavo scavo...e se non finisco nella fossa che sto aprendo, :D :D ne troverò qualcosa di interessante

    Però dire che gli antichi romani erano buddisti, mi sembra che stiate giocando un pò sporco :D :D . Visti gli scambi, ovviamente qualcuno (anche tanti secondo me) avranno abbracciato il culto buddista, ma non dimentichiamo che l'impero romano era un tantino differente dal culto buddista, soprattutto anche perchè era un culto matriarcale, mentre il buddismo non lo è mai stato
     
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    forse seguendo San Tommaso qualcosa si trova
     
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    se ci sta una cosa comune sono gli axis mundi, chissa se esistono mappe dove vengono individuati quelli in oriente, in genere comunque mete di pellegrinaggio
     
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    CITAZIONE (The Atheist @ 29/1/2022, 19:06) 
    Interessante, lessi anche che esiste un centro urbano chiamato Romakapura. Alcuni studiosi dicono che l'etimologia corretta sia romaka-pura. Ma io non credo, secondo me è proprio Roma-kapura
    Aggiungo che guardando le foto di templi come Kedarnath, si veda proprio una architettura che rimanda al mitico Pantheon romano. Il campanile è in stile indu, ma la parte frontale, con il tetto a 2 falde, chiaramente di origine mediterranea. Ha un fascino tutto particolare
    Però, scusate, a questo punto mi viene da pensare che il culto di Shiva sia effettivamente di origine romana, visto che abbiamo anche le analogie Siva-Dioniso, come dice per esempio Danielou. (che secondo me non è un pirla). TRa l'altro libro interessantissimo
    Da ateo, scavo scavo...e se non finisco nella fossa che sto aprendo, :D :D ne troverò qualcosa di interessante

    Però dire che gli antichi romani erano buddisti, mi sembra che stiate giocando un pò sporco :D :D . Visti gli scambi, ovviamente qualcuno (anche tanti secondo me) avranno abbracciato il culto buddista, ma non dimentichiamo che l'impero romano era un tantino differente dal culto buddista, soprattutto anche perchè era un culto matriarcale, mentre il buddismo non lo è mai stato

    L'etimologia corretta è Romaka-pura. "Pura" significa fortezza, castello, città ecc. mentre "romaka" è riferito a Roma o ai romani, ma ha anche significati diversi quali "tipo di terreno salino" ad esempio. La parola "kapura" non esiste neppure

    Sulle influenze vere e proprie, si possono vedere gli studi che analizzano il periodo storico dei regni greco-battriani/indo-greci ecc. più che in quelli di epoca romana. Lì i contatti erano reali e anche i riferimenti testuali e le influenze artistiche (la famosa arte del Gandhara).

    Il culto di Shiva di origine addirittura romana direi che è un'idea completamente fuori da ogni fondamento storico. Le analogie Shiva e Dioniso ci sono come ci sono fortissime differenze. Le influenze reciproche tra Grecia e India si possono riscontrare, vado a memoria, nell'astrologia e in qualche filosofia, ma ora non ricordo con precisione

    L'impero romano era un culto matriarcale? Ma che vuol dire? Ad ogni modo, i contatti commerciali ci furono, e rimando ad un bel video di Nova Lectio sul tema. Ma contatti commerciali da soli non vogliono dire nulla, tutti commerciavano con tutti, ma da qui a parlare di romani buddhisti e influenze vere e proprie ce ne passa... discorso diverso appunto quelli dei Greci, che sono stati lì a governare, hanno scritto e descritto, e trovi reperti artistici che testimoniano un tentativo di sincretismo (almeno nell'arte)

    www.youtube.com/watch?v=yBxDfxbWBeI
     
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    Da Dioniso a Hermes-Mercurio e da lì Shiva?
     
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    CITAZIONE (Y. Chakra @ 2/2/2022, 22:17) 
    Da Dioniso a Hermes-Mercurio e da lì Shiva?

    Che intendi?
     
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    CITAZIONE (Parvatah @ 1/2/2022, 11:23) 
    CITAZIONE (The Atheist @ 29/1/2022, 19:06) 
    Interessante, lessi anche che esiste un centro urbano chiamato Romakapura. Alcuni studiosi dicono che l'etimologia corretta sia romaka-pura. Ma io non credo, secondo me è proprio Roma-kapura
    Aggiungo che guardando le foto di templi come Kedarnath, si veda proprio una architettura che rimanda al mitico Pantheon romano. Il campanile è in stile indu, ma la parte frontale, con il tetto a 2 falde, chiaramente di origine mediterranea. Ha un fascino tutto particolare
    Però, scusate, a questo punto mi viene da pensare che il culto di Shiva sia effettivamente di origine romana, visto che abbiamo anche le analogie Siva-Dioniso, come dice per esempio Danielou. (che secondo me non è un pirla). TRa l'altro libro interessantissimo
    Da ateo, scavo scavo...e se non finisco nella fossa che sto aprendo, :D :D ne troverò qualcosa di interessante

    Però dire che gli antichi romani erano buddisti, mi sembra che stiate giocando un pò sporco :D :D . Visti gli scambi, ovviamente qualcuno (anche tanti secondo me) avranno abbracciato il culto buddista, ma non dimentichiamo che l'impero romano era un tantino differente dal culto buddista, soprattutto anche perchè era un culto matriarcale, mentre il buddismo non lo è mai stato

    L'etimologia corretta è Romaka-pura. "Pura" significa fortezza, castello, città ecc. mentre "romaka" è riferito a Roma o ai romani, ma ha anche significati diversi quali "tipo di terreno salino" ad esempio. La parola "kapura" non esiste neppure


    www.youtube.com/watch?v=yBxDfxbWBeI

    Sicuro?

    https://www.google.it/maps/place/Kapura,+G...73.369396?hl=it

    https://india.places-in-the-world.com/1055...ace-kapura.html

    Per essere una parola inesistente, direi che questi indiani sono proprio ignoranti :D, oppure, cosa probabile, hanno aggiunto un termine al dizionario, proprio in questi giorni
     
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