non credere nelle tradizioni, sperimenta e credi in cio´ che vuoi, personalizzare il buddismo

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    Ciao,
    ho girato un po. Pare che sia molto in voga prendere la frase:
    CITAZIONE
    Non credere a nulla, semplicemente per sentito dire, non importa dove l'hai letta o chi l'ha detto, neppure se l'ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso.
    Non credere nelle tradizioni, perché sono state tramandate per molte generazioni.
    Non credere in niente, solo perché se ne parla tanto, o è sostenuto dalla stragrande maggioranza degli uomini.
    Non credere semplicemente perché è scritto nei tuoi libri religiosi.
    Non credere solo per l’autorità dei tuoi insegnanti e degli anziani.
    Ma se dopo l’osservazione e l’analisi personale, scopri che è d’accordo con la ragione, ed è favorevole al bene e beneficio di tutti, allora accettala e vivi per essa. (BUDDHA)

    E derivarne che, dato che l´importante e´ l´esperienza e che Buddha ha detto quanto sopra, non ci sta nulla di male nel credere che l´illuminazione e´ come diventare Dio o l´acquisire una mente Divina.
    Qui su questo forum abbiamo voluto fare una distinzione tra visione personale (ad esempio Dio=Buddha) e visione buddhista secondo i testi sacri (Dio non uguale a Buddha). Certi pero´ noto pensano che fare una distinzione, porre delle regole e delle limitazioni vada contro il principio sopra affermato da Buddha perche´ "irrigidisce la visione". Certi dicono che l´illuminazione puo´ essere raggiunta dappertutto pure in religioni diverse dal buddhismo. L´insieme di queste cose giustifica la tesi: l´unica cosa importante e´ la pratica di meditazione poi la gente puo´ credere cio´ che vuole e farsi una propria visione personalizzata di buddhismo. Per loro pure la meditazione puo´ essere personalizzata perche´ no?
    Vorrei una vostra opinione se secondo voi questa cosa che sta accadendo in certi ambienti sia salutare o meno. In ambienti piu´ faziosi dei nostri accade di liberalizzare tutto e di appiattire tutto e di dire che faccia bene e che porti comunque all´illuminazione, tanto la meditazione e´ il mezzo che importa, per essere buddhisti puoi pure credere che lo scopo sia diventare divini.. Se tutti sono contenti perche´ mettere trincee della rigorosa tradizione che vorrebbe chiuderci in delle gabbie?? Tanto per l´illuminazione bisogna liberarsene e da questa gente mi fu citato http://en.wikipedia.org/wiki/Jack_Kornfield anche se non capisco il perche´.

    Ricordo Davide su queste questioni mostro´ disappunto, pure io l´ho mostrato con loro ma mi sembravano piu´ interessati al fatto che avessi disappunto e un po di rabbia che ad andarsi a rivedere i testi buddhisti e magari correggere l´operato di certi loro insegnamenti. Sara´ la globalizzazione, non so che dire..

    Vorrei inoltre delle interpretazioni tradizionali di quella frase.

    grazie.
     
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  2. pepper_sauce
     
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    Io leggo questa citazione in questo modo.
    Non credere a tutto quello che senti dal maestro o leggi da un libro, a priori.
    Ma sforzati tu stesso di sperimentare e valutare se quello che hai ascoltato/letto realmente "funziona" oppure no.

    Insomma di non prendere gli insegnamenti come oro colato ma verificarli con la propria esperienza, altra cosa è inventarsene di nuovi. A mio parere è una posizione che non può avere fondamento su questa citazione..
     
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  3. warmbeer
     
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    CITAZIONE (pepper_sauce @ 8/4/2010, 09:05)
    Insomma di non prendere gli insegnamenti come oro colato ma verificarli con la propria esperienza, altra cosa è inventarsene di nuovi. A mio parere è una posizione che non può avere fondamento su questa citazione..

    Anche secondo me. Non solo si può leggere come un invito a sperimentare per verificare, ma anche ribadisce l'importanza dell'esperienza diretta a fianco dello studio rispetto ai concetti ed alle credenze. Ma la mia è solo un opinione personale, sicuramemte lacunosa. e/o errata.

    In ogni caso, a prescindere se riteniamo la citazione corretta o no, è una posizione quella espressa da Yoga che vale la pena discutere.
     
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  4. Mauro1971
     
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    Credo questa discussione abbia però poco a che vedere con Dialogo col Cristianesimo, é in effetti più "cosa nostra".

    Unsa sezione quale "Discussioni Generali sul Buddhismo" credo sarebbe più indicata.
     
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  5. Jaylyn
     
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    Io parto da un'osservazione. Una persona che sostiene quanto citato da YogaChakra, in effetti sostiene che basti la ragione umana per discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, ciò che può essere considerato un percorso spirituale da ciò che non lo è, ecc. Dopo aver fatto quest'affermazione che senso ha citare a proprio favore Buddha, Cristo o Maometto? È una contraddizione. Se io dico che basta la mia ragione di essere umano per poter fare ciò che è giusto e benefico, non dovrei aver bisogno di citare fonti "illuminate" per confermare questa tesi. Non so se notate anche voi la sottile contraddizione di fondo.
    Le parole dette dal Buddha, tra l'altro non proprio in quei termini credo, vanno peraltro collocate (come più volte ha scritto Davidesar) nell'ambito del suo tempo storico. Shakyamuni è stato un rivoluzionario spirituale dei suoi tempi e doveva confrontarsi con il rigore estremo della religione induista, con i suoi sistemi di potere e di controllo strutturati nei secoli. Prendere le sue parole e farne un hippy degli anni '70 è un'interpretazione molto soggettiva, secondo me :)

    Detto ciò, a me non crea alcun problema che qualcuno possa mischiare più religioni o filosofie secondo il proprio sentire, tuttavia per questo tipo di persone ci sono due rischi:
    - il primo, di cui più volte si è parlato sul forum, è quello di crearsi una religione/filosofia/morale a proprio uso e consumo, cosa che non credo porti grande beneficio a livello di miglioramento personale;
    - il secondo è quello di diventare ancora più intransigenti degli "ortodossi". Mi è capitato più volte infatti di parlare con persone che hanno adottato questa tecnica di "fritto misto" religioso e di sentirmi giudicare limitata e di ristrette vedute per il mio inquadramento spirituale, come se essere Buddhista e basta, piuttosto che Buddhicristislamica, fosse un mio tragico limite evolutivo.

    Dal momento che questo è un libero mondo, va bene che ognuno faccia come crede e sente. L'importante è che nessuno dica mai: ho ragione solo io.
    Molto più intelligente dire: questo è quello che va bene per me... ^_^
     
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  6. flambeau
     
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    Credere a ciò che si vuole=Pastone New Age

    Credere a cose fondate sulla ragione e sull'esperienza=Scienza (o anche per chi la pensa come me= BUddhismo)
     
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    CITAZIONE (flambeau @ 8/4/2010, 15:42)
    Credere a ciò che si vuole=Pastone New Age

    Credere a cose fondate sulla ragione e sull'esperienza=Scienza (o anche per chi la pensa come me= BUddhismo)

    Esseri come Dio non sono verificabili secondo la scienza quindi un buddhismo scientifico non prevederebbe che Buddha=Dio e non si sarebbe in antitesi con le scritture pali.
    In generale mi pare la visione scientifica evita che si possano fare pastoni new age.
     
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    "never underestimate donkeys" ajahn brahm :lol:
     
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  9. warmbeer
     
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    sposterei in "Discussioni Generali sul Buddhismo", ok?
     
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    CITAZIONE (warmbeer @ 8/4/2010, 17:49)
    sposterei in "Discussioni Generali sul Buddhismo", ok?

    si
     
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    CITAZIONE (YogaChakra @ 8/4/2010, 01:00)
    Ciao,
    ho girato un po. Pare che sia molto in voga prendere la frase:
    CITAZIONE
    Non credere a nulla, semplicemente per sentito dire, non importa dove l'hai letta o chi l'ha detto, neppure se l'ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso.
    Non credere nelle tradizioni, perché sono state tramandate per molte generazioni.
    Non credere in niente, solo perché se ne parla tanto, o è sostenuto dalla stragrande maggioranza degli uomini.
    Non credere semplicemente perché è scritto nei tuoi libri religiosi.
    Non credere solo per l’autorità dei tuoi insegnanti e degli anziani.
    Ma se dopo l’osservazione e l’analisi personale, scopri che è d’accordo con la ragione, ed è favorevole al bene e beneficio di tutti, allora accettala e vivi per essa. (BUDDHA)

    E derivarne che, dato che l´importante e´ l´esperienza e che Buddha ha detto quanto sopra, non ci sta nulla di male nel credere che l´illuminazione e´ come diventare Dio o l´acquisire una mente Divina.
    Qui su questo forum abbiamo voluto fare una distinzione tra visione personale (ad esempio Dio=Buddha) e visione buddhista secondo i testi sacri (Dio non uguale a Buddha). Certi pero´ noto pensano che fare una distinzione, porre delle regole e delle limitazioni vada contro il principio sopra affermato da Buddha perche´ "irrigidisce la visione". Certi dicono che l´illuminazione puo´ essere raggiunta dappertutto pure in religioni diverse dal buddhismo. L´insieme di queste cose giustifica la tesi: l´unica cosa importante e´ la pratica di meditazione poi la gente puo´ credere cio´ che vuole e farsi una propria visione personalizzata di buddhismo. Per loro pure la meditazione puo´ essere personalizzata perche´ no?
    Vorrei una vostra opinione se secondo voi questa cosa che sta accadendo in certi ambienti sia salutare o meno. In ambienti piu´ faziosi dei nostri accade di liberalizzare tutto e di appiattire tutto e di dire che faccia bene e che porti comunque all´illuminazione, tanto la meditazione e´ il mezzo che importa, per essere buddhisti puoi pure credere che lo scopo sia diventare divini.. Se tutti sono contenti perche´ mettere trincee della rigorosa tradizione che vorrebbe chiuderci in delle gabbie?? Tanto per l´illuminazione bisogna liberarsene e da questa gente mi fu citato http://en.wikipedia.org/wiki/Jack_Kornfield anche se non capisco il perche´.

    Ricordo Davide su queste questioni mostro´ disappunto, pure io l´ho mostrato con loro ma mi sembravano piu´ interessati al fatto che avessi disappunto e un po di rabbia che ad andarsi a rivedere i testi buddhisti e magari correggere l´operato di certi loro insegnamenti. Sara´ la globalizzazione, non so che dire..

    Vorrei inoltre delle interpretazioni tradizionali di quella frase.

    grazie.

    Non penso che questi insegnamenti siano stati dati a neofiti, principianti o a gente di scarso acume intellettivo, perché sarebbero stati travisati.
    Penso invece che siano stati dati ai discepoli migliori, con l'intento di liberarli anche dall'attaccamento al Dharma, per portarli oltre il materialismo spirituale!
     
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  12. Aquilapicco
     
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    L'insegnamento ai Kalama credo sia uno dei vertici piu' alti dell'insegnamento Buddista, qui è riportato in una versione molto contratta, che forse non rende completamente il pensiero del Budda. In realta' credo che voglia essere un invito a sperimentare in prima persona per chi è scettico o molto legato alle tradizioni. Ciao Folle. ;)

    Qui ho trovato una discreta traduzione, mi pare.

    http://www.bodhidharma.info/insegnamenti/s...alama_sutta.htm

    Sono quello della so(r)ka.
     
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  13. dorje e gabbana
     
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    CITAZIONE
    Non penso che questi insegnamenti siano stati dati a neofiti, principianti o a gente di scarso acume intellettivo, perché sarebbero stati travisati.
    Penso invece che siano stati dati ai discepoli migliori, con l'intento di liberarli anche dall'attaccamento al Dharma, per portarli oltre il materialismo spirituale!

    Esatto. Non tutto è adatto a tutti.......al contrario di quello che oggi per motivi di democrazia spirituale e politically correctness, viene invece spacciato come vero verissimo sine mendacio.....
     
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  14. advaya
     
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    solo uno sciocco compra l'oro senza verificare che sia davvero oro. ...con tanti ladri che ci sono in giro .... anche gli insegnamenti, che sono più preziosi dell'oro, vanno verificati di persona e non presi per conformismo. anche perchè non è detto che siano i più adatti alla nostra situazione. si dice infatti che ogni malato necessita della sua medicina. tuttavia, se la medicina non è quella giusta, non migliorerà. quindi? quindi sarà l' "ossevazione e l'analisi personale" dei risultati a confermarci o meno la validità. a patto ovviamente di essere intellettualmente onesti e coerenti con la logica, dalle premesse fino alle conclusioni
     
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  15. Roberto_C
     
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    mi sono appena iscritto e becco questo post (vecchiotto in effetti :P ) che era esattamente il motivo per cui sono giunto!

    Ho viaggiato molto, metaforicamente parlando, alla ricerca di una tradizione che mi appartenesse, fino ad incontrare quasi per caso quello che è divenuto mio maestro e che mi ha insegnato parte di quel che so.
    La frase del buddha a mio avviso, oltre a dover essere contestualizzata al suo tempo ed a tutti gli altri suoi insegnamenti, rappresenta il senso dell'insegnamento di Siddharta: ricercare la verità, mettere tutto in dubbio, sperimentare e comprendere. Questo non significa che sia un tacito consenso a scardinare la tradizione a cui si è aderito o abbandonare gli insegnamenti del proprio maestro, ma a comprenderli, magari evolverli, adattarli al tempo ed al luogo, altrimenti saremmo ancora fermi al buddhismo di 2500 anni fa.

    Se ci si pensa bene, l'accettazione de dogmi (anche all'interno delle varie sette buddhiste, delle varie scuole, ma anche in diverse religioni) è ciò che ha causato più guerre in assoluto, mentre noi dovremmo essere dei ricercatori della verità.
    Dal canto mio ho sempre percepito le numerose "verità" insegnate dalle varie scuole come parte ed evoluzione degli insegnamenti del Buddha, insegnamenti per il 90% inapplicabili all'attuale epoca.

    In sostanza: questo particolare insegnamento del buddha non ci permette di prendere solo ciò che vogliamo e farne una religione new age personalizzata, ma ci IMPONE di sperimentare i suoi insegnamenti finanche a metterli in dubbio, provarli sulla nostra pelle e comprendere se sono ancora buoni.
     
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38 replies since 8/4/2010, 00:00   4125 views
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