Buddismo, Veganismo, Vegetarianismo

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  1. MastroMatteo
     
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    Dai non prendiamo per il culo i vegani e i vegetariani, che seguono diete alimentari e codici etici di tutto rispetto.
    Il problema non sono loro, il problema sono quelli come Aize :jumpy:
     
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  2. coyote.mistico
     
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    E io ti dico di più... La il problema non è neanche Aize,
    il problema sono le contaminazioni che si insinuano in una mente distratta!
     
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  3. SandrinoBS
     
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    CITAZIONE (MastroMatteo @ 7/2/2012, 18:26) 
    CITAZIONE (SandrinoBS @ 7/2/2012, 17:48) 
    mangiate tutte le verdure o la carne che volete ma se non praticate col piffero che vi liberate......meno parole più fatti!

    Scusami se te lo faccio notare Sandrino ma con questo tuo intervento te ne sei uscito un po' come una scorreggia :lol:
    Non si stava parlando di questo.

    già...ma si stava per andare avanti sul binario che porta inevitabilmente alla chiusura del thread......e sinceramente ogni volta che si parte con queste discussioni si finisce sempre sul discorso " la mia dieta è più buddhista della tua".
     
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  4. AIZE
     
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    Prima del sostentamento della vita c'è il valore della vita.
    Se vogliamo che la nostra vita sia una celebrazione, una festa, e non un lutto, prima dobbiamo pensarla, poi impegnarla.
    E pensare la vita significa ripensarla, superare l'utilitarismo, l'abitudine a valutare tutto in rapporto al nostro particolare: L'antropocentrismo.
    Ci sono infinite forme di vite, infiniti mondi, infinità di galassie e, probabilmente, infiniti universi, sarebbe follia il pensarsi come unità di misura per tutte le cose, l'immaginare che ogni cosa esiste per il bisogno umano. Solo da una mente profondamente sconvolta può partorire una siffatta concezione. La vita dell'uomo è sacra ma lo è anche quella degli altri esseri senzienti. Noi non siamo una specie nettamente distinta dalle altre, un unicum. Con gli scimpanzè condividiamo il 98% del Dna. Appena l'1,2 su cento impedisce all'uomo di essere scimpanzè e viceversa.
    Fino a un secolo addietro qualcuno supponeva che gli animali fossero una specie di macchine prive di sensazioni e sugli animali si praticavano, e si praticano ancora, esperimenti crudelissimi. Ora sappiamo che molte specie di primati sono interessate da conflitti e riappacificazioni e una loro cultura, intendendo con quest'ultima espressione tutto ciò che non è genetico, che viene appreso guardando quello che fanno gli altri (abitudini, conoscenze, esperienze). Così gli storni italiani e quelli inglesi non cantano allo stesso modo, proprio come le persone non parlano la stessa lingua da luogo a luogo. La consapevolezza, in quanto percezione di sè in movimento, è un attributo condiviso sicuramente da scimpanzè e delfini, ma probabilmente anche da molti altri, seppur non ancora scientificamente dimostrato. Nemmeno l'altruismo e la collaborazione sono esclusive della nostra specie.
    Frans Dw Waal, uno dei più noti primatologi, docente e direttore del Living Links Center della Emory University di Atlanta, giudica del tutto immaturo il rapporto dell'uomo con gli animali: "Ricordiamoci che la cultura giudaico cristiana separa rigidamente il mondo animale da quello degli umani. E un modo per tenere gli animali lontani è ridicolizzarli, prenderli in giro. Ma non sempre funziona: allo zoo di Londra organizzano ogni pomeriggio una scenetta. Un gruppo di scimpanzè, nella gabbia, prendeva il classico tè delle cinque. Quello che non si poteva immaginare era che sarebbero diventati subito molto bravi: così il divertimento (tazze rotte, parapiglia) finì subito." Tutti gli esseri senzienti sono insieme a noi compagni di viaggio, come noi figli della comune madre, la Terra, o Gea, come preferivano chiamarla con maggiore sapienza i nostri progenitori. Tutti gli esseri senzienti meritano quel rispetto e quella considerazione che la sola idea di doversi sostenere dando loro morte e mostrosuose sofferenze (caccia, vivisezione, allevamenti intensivi, macellazione), dovrebbe dare i brividi. Purtroppo non è ancora così.
    Secoli di inconsapevolezza, milioni e milioni di impronte negative, una morale da trogloditi, lasciano il segno. Molti non mostrano alcuna sensibilità, nessun senso di colpa nel far soldi sacrificando animali, nel modo più redditizio, quindi più crudele, secondo le leggi del mercato. Sembra terribilmente lontana quella coscienza umana che non limitata all'uomo, che non trovava un limite insuperabile nello stretto giro della propria specie, la coscienza degli Orfeo, Pythagora, Platone, Lucrezio, quella stessa richiamata con accenti profetici dal Bruno.
    "Verrà il giorno in cui l'uccisione di un animale sarà considerata alla stessa stregua dell'uccisione di un uomo", ammonisce Leonardo da Vinci.
    Dostoevskij fa dire allo starec Zosima del Fratelli Karamazov: "Uomo, non innalzarti sugli animali".
    Ghiacci polari rossi di sangue e cumuli di foche scorticate per uno stok di pregiate pellicce. Pecore appese per le zampe a una corda scorrevole di metallo, una dopo l'altra, tremanti, verso la camera di macellazione. Grandi occhi senza palpebre nella testa mozzata di un bue, trafitta da un uncino di ferro, vicino a una macelleria. Una crudeltà straziante, sconfinata, ingiusta, inflitta senza pietà a esseri indifesi. Agli animali, a quasi tutti gli animali si guarda come carne da macello, come commestibili, e questo sembra normale, perfettamente normale, nessuno sembra meravigliarsene. Nessuno sembra far caso che il nostro organismo non è adatto al consumo di carne, che i nostri remoti antenati erano vegetariani e si sono adattati a una dieta onnivora solo in seguito alla scomparsa di gran parte della vegetazione all'epoca delle grandi glaciazioni. Il nostro intestino è molto lungo, come quello di tutti i vegetariani, per i tempi maggiori richiesti dall'assimilazione delle fibre vegetali, mentre l'intestino dei carnivori è molto breve per la rapida evacuazione della carne masticata. Come si può non riflettere alle conseguenze della putrefazione della carne nell'intestino dei vegetariani, sopratutto dopo aver visto i terribili effetti sugli erbivori?
    Dei frutti della terra si può vivere bene e meglio. Con Pythagora tornò a farlo quasi tutta la Magna Grecia. Dimenticato Pythagora si è tornati alle vecchie abitudini, ma difficilmente riusciremo ad elevarci al santo vivere dei padri finchè i brani di carne nel piatto non susciteranno l'invincibile orrore descritto nel De Rerum Natura di Lucrezio.
    Di alimentarci non possiamo fare a meno. Solo gli esseri non senzienti, le piante, ricevono direttamente tutta l'energia che loro necessita dal sole, noi la deriviamo invece dai vegetali e dagli animali per l'energia accumulata a loro volta dai vegetali. Il fatto è che dell'energia presente nei vegetali, ad ogni passaggio della catena alimentare, resta in circolo nella specie che si nutre di un'altra, solo il dieci per cento. Il resto si disperde in forma di calore o non viene assimilata durante la digestione. Se l'uomo mangiasse esclusivamente frumento, per esempio, riceverebbe molte più proteine che nutrendosi soltanto con la carne prodotta usando quel grano come mangime per gli animali. Un ettaro di cereali produce 5 volte più proteine dei bovini nutriti con la produzione di quell'ettaro. Il grano cioè, è molto più nutriente della carne perchè si trova all'inizio della catena alimentare.
    L'uomo, prima si pone infinitamente al di sopra degli animali, poi si comporta infinitamente peggio, come se l'evoluzione corrispondesse a un imbarbarimento piuttosto che a una crescita spirituale, e continua a far guerra, a risolvere i conflitti di interesse con la violenza, allo stesso modo di quanto avviene nelle specie animali meno evolute. Il diritto internazionale, cioè il privilegio, la posizione di vantaggio di un popolo a danno di altri, è stabilito dal potenziale bellico.
    Gruppi di animali della stessa specie possono farsi guerra tra loro, le tribù primitive si facevano guerra tra loro, ma per la penuria di beni, per ragioni di sopravvivenza. Quando tra due soggetti, tra due gruppi c'è possibilità di sopravvivenza solo per uno, la violenza è la regola.
    Ma a che serve la violenza a uno stadio di evoluzione che consente nutrimento e benessere per un numero infinitamente maggiore degli attuali abitanti del pianeta?
    Non ci sarà pace finchè non si riuscirà a sradicare il principio responsabile della rovina del mondo, prevalso in Occidente a partire dall'era volgare e dall'occidente imposto quasi ovunque: la concezione dualistica, il vedere opposizione, divisione ove invece è integrazione, inscindibilità.
    Ci sono specie che si nutrono di esseri della stessa specie, anche gli uomini primitivi l'hanno fatto e perfino nei tempi moderni si sono scoperte, isolate in grandi foreste, tribù primitive di cannibali, ma il cannibalismo è stato completamente superato dalle società evolute. Se un uomo civile si nutre di un suo simile, e a volte accade, la circostanza è considerata una dimostrazione certa di squilibrio mentale e si assicura l'antropofago in un manicomio criminale. Il problema si pone negli stessi termini per la caccia, la macellazione, la costruzione, il commercio di armi. Che queste attività si siano praticate fin dai tempi remoti non vuol dire niente, le circostanze cambiano. Folle è il cannibale ma anche il cacciatore che spara a specie in estinzione, il solerte boia di esseri innocenti, i fabbricanti di armi.
    Ci sarebbe forse meno inconsapevolezza se si meditasse che ognuno sceglie la condizione della sua vita, attuale e successiva alla morte.
    I grandi tiranni dell'oggi, i grandi strateghi di guerra, rinasceranno magari nelle stesse regioni povere nelle quali inviano truppe d'assalto a compiere massacri, chi vive di caccia rinascerà come essere cacciabile, chi macella conoscerà il dramma dell'essere macellato.
    L'endemica povertà, gli stermini dell'oggi sono l'inevitabile risultato di azioni svolte nel passato. Milioni su milioni sono i dannati della Terra, perchè milioni sono stati i costruttori di morte. I vari Bush perderebbero molta della loro boria se potessero vedere nel loro futuro prossimo.

    Edited by AIZE - 17/2/2012, 06:22
     
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  5. Aquilapicco
     
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    CITAZIONE
    L'uomo, prima si pone infinitamente al di sopra degli animali, poi si comporta infinitamente peggio, come se l'evoluzione corrispondesse a un imbarbarimento piuttosto che a una crescita spirituale, e continua a far guerra, a risolvere i conflitti di interesse con la violenza, allo stesso modo di quanto avviene nelle specie animali meno evolute. Il diritto internazionale, cioè il privilegio, la posizione di vantaggio di un popolo a danno di altri, è stabilito dal potenziale bellico.

    Questo è molto condivisibile.
     
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  6. BUDDHAFAN 1
     
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    Bel post di Aize . Alla fine è una scelta personale :applauso*: Poveri gli animali uccisi non per necessità .Ancor più coloro che li uccidono :byesich*:
     
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  7. MastroMatteo
     
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    Ma il pensiero di Aize è tutto altamente condivisibile fin quando non se ne esce con la storia dell'uomo frugivoro e altre amenità simili, ed è quello che ho cercato di fargli capire sin dall'inizio.
    Personalmente non mangio carne per compassione nei riguardi degli animali, non perché va di moda o perché così mi sento più "spirituale" o per motivi di salute (benché la scelta vegetariana possa davvero essere altamente salutare se fatta in un certo modo).

    Edited by MastroMatteo - 18/2/2012, 13:29
     
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    Non so se in questo lunghissimo post sia gia' stata citata la seguente storia (non ho letto tutti i messaggi e aize non ha il dono della sintesi, diciamo) - chiedo scusa se ripeto considerazioni gia' precedentemente espresse e discusse.

    Riporto una traduzione veloce di uno stralcio di un discorso sul Dhamma fatto da Thanissaro Bhikkhu, riguardante il corretto rapporto con il cibo secondo il Buddha storico (perlomeno secondo quanto riportato nel Canone Pali).

    [...]
    Perché, ancora una volta, il fatto che si sta nascendo e' un onere che grava su altri esseri, e' un onere per il mondo.
    [...]
    Come il Buddha disse, quando ci alimenta, si pensi alla storia della coppia che stava attraversando il deserto con il loro unico figlio.
    Attraversarono oltre la meta' del deserto e rimasero senza cibo.
    Si resero conto che se non avessero mangiato nulla, sarebbero morti tutti e tre.
    Così i genitori decisero di uccidere il loro bambino e di mangiarselo.
    In questo modo almeno due di loro sarebbe sopravvissuti ed avrebbero potuto creare una nuova famiglia, una volta attraversato il deserto.
    Ora, disse il Buddha, quale sarebbe il loro atteggiamento verso il cibo, mentre lo stavano mangiando?
    Lo avrebbero mangiato con divertimento?
    No, lo avrebbero mangiato pensando con dolore a ciò che avevano dovuto fare in quella terribile circostanza.
    Questo, disse il Buddha , è come si dovrebbe considerare il cibo: non qualcosa che si mangia con gioia o per il gusto, ma semplicemente per continuare a vivere, rendendosi conto che il nostro dover mangiare genera sofferenza, provoca dolore.
    Questa è una contemplazione dura - uno delle tante dure contemplazioni insegnate dal Buddha.
    [...]

    il discorso "Right Livelihood" si trova al seguente indirizzo: www.accesstoinsight.org/lib/authors...ditations4.html

    Un saluto a tutti.

    Edited by leddar9947 - 18/2/2012, 19:52
     
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  9. coyote.mistico
     
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    Bella condivisione leddar.
    Se mi concetedete il giudizio un po macabra, ma azzeccata.

    Chissà se farai scoppiare un putiferio, di tuoni e tempeste al tofu e alle alghe?
     
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    CITAZIONE (AIZE @ 17/2/2012, 05:22) 
    [...] L'uomo, prima si pone infinitamente al di sopra degli animali, poi si comporta infinitamente peggio, come se l'evoluzione corrispondesse a un imbarbarimento piuttosto che a una crescita spirituale [...]

    Condivido la diffusione di una dieta tendenzialmente ovo-latto-vegetariana principalmente per ragioni di sostenibilita' ambientale.
    Mi sa che l'evoluzione sul pianeta terra, se ha una direzione/finalita', e' quella di consentire lo sviluppo e la crescita di organismi che sono sempre piu' efficienti nel distruggere l'exergia del sistema sole-terra - la spiritualita' e' forse una delle manifestazioni di sistemi termodinamici 'aperti' sempre piu' complessi?
    chiedo perdono, sto leggendo un libro su termodinamica e sviluppo della biosfera, che sta un po' incasinando le mie convinzioni.... :lol:

    Un saluto

    CITAZIONE (coyote.mistico @ 18/2/2012, 19:57) 
    Bella condivisione leddar.
    Se mi concetedete il giudizio un po macabra, ma azzeccata.
    Chissà se farai scoppiare un putiferio, di tuoni e tempeste al tofu e alle alghe?

    :lol: :lol: :lol:
    alcune meditazioni e contemplazioni insegnate dal buddha storico sono volutamente 'dure' e 'macabre' e - se praticate male - possono essere veramente destabilizzanti e dannose; ricordati del suicidio di massa praticato da parecchi suoi discepoli a seguito della pratica non equilibrata della meditazione sul corpo e sui suoi elementi piu' 'schifosi'...

    Edited by leddar9947 - 18/2/2012, 20:18
     
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  11. MastroMatteo
     
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    Leddar, è quello che ho cercato di dire più e più volte.
    La stessa esistenza umana è di per sé dannosa e ingiusta nei confronti di un'infinità di altri esseri.
     
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  12. ohbardakoh
     
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    CITAZIONE (MastroMatteo @ 18/2/2012, 20:11) 
    Leddar, è quello che ho cercato di dire più e più volte.
    La stessa esistenza umana è di per sé dannosa e ingiusta nei confronti di un'infinità di altri esseri.

    pienamente d'accordo, senza contare che poi i poveri semini della frutta tanto amata dai frugivori sono alberi che non nasceranno mai perchè dubito che la gente si prenda la briga di piantarli dopo che ha mangiato il frutto...vai a toglierli al kiwi lol xD
     
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  13. OttupliceSte
     
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    lasciatemi mangiareeeee... con la forchetta in manoooo.. lasciatemi mangiare.. una bistecca piano pianoooo...
     
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    CITAZIONE (OttupliceSte @ 19/2/2012, 16:25) 
    lasciatemi mangiareeeee... con la forchetta in manoooo.. lasciatemi mangiare.. una bistecca piano pianoooo...

    :lol:
     
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  15. ohbardakoh
     
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    CITAZIONE (OttupliceSte @ 19/2/2012, 16:25) 
    lasciatemi mangiareeeee... con la forchetta in manoooo.. lasciatemi mangiare.. una bistecca piano pianoooo...

    noooo così rovini quel capolavoro di pubblicità :lol: :lol: :lol:
     
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442 replies since 3/12/2011, 19:10   11528 views
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