L'auge repentina del M5S... (varie ed eventuali su geopolitica, etnos, eredità ancestrale)

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  1. Rinchen Dorje
     
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    Epi hai colto nel segno
     
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    CITAZIONE (Epi @ 22/6/2018, 13:19) 
    CITAZIONE (Rinchen Dorje @ 22/6/2018, 08:31) 
    Si dovrebbe riflettere anche sulla “teoria delle masse” e relativo “comportamento del gregge”

    Il "comportamente del gregge" ha a che fare un po' con tutti gli infatuamenti politico-religiosi.
    Nel 1895 Gustave Le Bon pubblicava "Psicologia delle folle", libro molto apprezzato da Benito Mussolini che amava ricordare un famoso aforisma dell'antropologo francese: "Una credenza religiosa e politica si fonda sulla fede, ma senza i riti e i simboli la fede non potrebbe durare".

    Correttissimo, i simboli e i riti sono la struttura fisica e simbolica su cui si basa una credenza. Senza di questi abbiamo semplici pratiche individuali.
    Tramite il rito e il simbolo si incide sugli eggregori collettivi, si parla alla mente delle masse. Stalin, Mussolini e Hitler furono attentissimi a questi aspetti.

    Si pensi invece alla modifica simbolica rituale apportata dal Concilio Vaticano II e alle successive grandi modifiche avute nella fede cattolica in termini di pratica, credenze, numero di fedeli, numero di vocazioni.
     
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    Un grazie ad Urtica per gli estratti del libro.

    Urtica, e tu cosa vedi nella sfera del mago che tu stessa hai citato?
     
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    CITAZIONE (urtica @ 22/6/2018, 11:46) 
    «Wasteland è il nome dato dai Celti alla terra senza vita, piena di desolazione che divenne per un certo periodo l'Inghilterra al tempo di Re Artù. La Britannia sembrava preda di un sortilegio. Merlino convinse Artù che per sciogliere l'incantesimo doveva trovare il Graal. [...]»
    Tratto dal libro Il web è morto, viva il web, di Gianroberto Casaleggio.

    Casaleggio cercava il Graal... e ha trovato il Grillo :lol:
     
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    Al di là delle battute, i tratti fisiognomici di Casaleggio erano quelli dello stregone/cercatore visionario. Si può essere d'accordo o meno con il suo punto di vista ma è notevole quello a cui è riuscito a dar forma (grazie alla perfetta azione simbiotica proprio con Grillo, il front-man mesmerizzante del movimento).
     
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  6. urtica
     
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    CITAZIONE (Mjölnir @ 22/6/2018, 14:15) 
    Un grazie ad Urtica per gli estratti del libro.

    Urtica, e tu cosa vedi nella sfera del mago che tu stessa hai citato?

    548px-Jheronimus_Bosch_011

    Hyeronimus Bosch, La nave dei folli

     
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    Quest'articolo (www.lintellettualedissidente.it/est...ight-americana/) offre materiale che indirettamente riguarda anche l'argomento del topic. Viene citato pure Steve Bannon (conosciuto soprattutto per essere stato lo stratega della campagna elettorale di Trump) che ha manifestato particolare apprezzamento per il governo "populista" italiano (poi bisogna vedere se ha capito davvero di che si tratta... ma anche i complimenti a piene mani fatti da Trump a Conte sono un indice...).
    L'articolo mette sul tavolo parecchi elementi che andrebbero approfonditi ma trovo molto interessante questo commento che arricchisce ancor di più il piatto:

    "Ho diverse perplessitá rispetto alla spocchia dell'articolo. Premetto che viste le capacitá dimostrate da Bannon penso che non si possa sostenere che non sia intelligente e capace di comprendere geostrategia e geoeconomia; quanto invece come sia geniale. Su Richard Spencer poi spezzerei infinite lance a suo favore sotto il profilo intellettuale: in primo luogo é amico personale di De Benoist e di Dugin, in secondo luogo sua moglie é la traduttrice statunitense di Dugin, in terzo luogo ho ascoltato podcast di Spencer in cui egli affascinato e in modo colto e consapevole spiegava Gramsci (con un punto di vista medio tra Fusaro e De Benoist sulle teorie dell'autore) e credo che questo ben poco si armonizzi con l'articolo; d'altra parte aggiungerei che é proprio grazie alle conferenze del think tank National Policy Institute - a cui partecipa Spencer, ma anche altri come Jared Taylor - che io abbia scoperto il pensiero di De Benoist (loro collaboratore); infine Spencer ha due PhDs e suo padre e suo nonno erano ufficiali dei servizi statunitensi."
     
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    Epi, cosa ne pensi di De Benoist e di Dugin?
     
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    CITAZIONE (Mjölnir @ 22/6/2018, 23:00) 
    Epi, cosa ne pensi di De Benoist e di Dugin?

    E io che volevo solo lanciare il sasso e nascondere la mano... :lol:
    Dai scrivi qualcosa pure tu e dimmi cosa ti convince e cosa no del duo... poi io contesto oppure confermo :P :D
     
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    Sono presissimo in questo momento. Purtroppo non riesco. Più avanti si vedrà.

    Invece conosco meno Spencer Richard.

    Per quanto concerne Dugin mi limito a dire che trovo spunti interessanti nella pars destruens mentre mi sembra vaga e confusa la pars costruendo. In particolare mi sembra poco "quarta teoria" ma più una declinazione della "terza teoria basata su una forma di destra identitaria inserita nel pensiero nazionalista e specifico russo.

    In De Benoist rivedo alcune idee di Miglio, politologo della lega e trovo spunti di riflessione sulla critica alla Unione Europea per come oggi impostata e una preferenza per un nazionalismo europeo basato su una unione dei popoli europei, il cui collante a suo dire dovrebbe essere un comune sentire basato sulle specificità e centralità della storia e cultura europee.

    Ovviamente questa è una mia estrema e imprecisa sintesi del suo pensiero.

    Eppure vorrei renderlo ancora più estremo, sintetico, forse impreciso e molti più provocatorio: l'Europa politica o sarà fascista o non sarà.

    Fascista inteso come nazionalista, populista, identitario e con una azione basata su volontà e orgoglio di essere ciò che si è.

    Non vorrei essere tacciato di apologia, chi mi conosce sa che la mia storia politica è particolare e non certo nata nella succitata cultura politica. Come detto uso questo termine con una accezione provocatoria (vista la discussione su Evola) e per quello che questo termine potrebbe rappresentare per il futuro e non per ciò che rappresentò nel passato.

    Mon cher Epì, touchè.
    La palla torna a Voi.
     
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    Sì, condivido il senso generale del tuo post.
    Per farla ancor più semplice, Dugin e De Benoist: eurasiatismo e paradigma differenzialista (aborrito dai cosmopoliti) che vanno a braccetto, uniti dal concetto di impero! :woot:

    Che dire? Apparentemente la loro visione geo-politico-religiosa (se vogliamo vederla come un unicum) è molto molto difficile da realizzare ma guardando le cose in una prospettiva più ampia e tenendo conto di varie e sorprendenti azioni politiche occulte messe in atto in questi tempi (e pure noi in un'altra discussione ci siamo finiti in mezzo...) direi che c'è da stare con le orecchie aperte :rolleyes: :lol:
     
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    Epi, lo scriviamo un bel manifesto per la rinascita di un paganesimo dei popoli europei basato su un concetto di sacralizzazione della vita in un senso ampio e oanteista?

    Daaaaaaai

    Poi mettiamo un po di neoplatomismo plotiniano, pensiero ermetico alessandrino, un po di ricostruzionismo e simbolismo greco romano celtico ed etenico, dei pizzico di operatività sciamanica, meditativa (se vogliamo esagerare anche tantrica o pseudo tantrica) e un substrato vagamente ripreso dal Buddhismo (così accumuliamo meriti perche con ampio uso di mezzi abili veicoleremmo un messaggio buddhista tramite altri involucri e altre forme).

    Daaaaaaai

    Edited by Mjölnir - 23/6/2018, 00:57
     
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    CITAZIONE (Epi @ 23/6/2018, 00:15) 
    Sì, condivido il senso generale del tuo post.
    Per farla ancor più semplice, Dugin e De Benoist: eurasiatismo e paradigma differenzialista (aborrito dai cosmopoliti) che vanno a braccetto, uniti dal concetto di impero! :woot:

    Che dire? Apparentemente la loro visione geo-politico-religiosa (se vogliamo vederla come un unicum) è molto molto difficile da realizzare ma guardando le cose in una prospettiva più ampia e tenendo conto di varie e sorprendenti azioni politiche occulte messe in atto in questi tempi (e pure noi in un'altra discussione ci siamo finiti in mezzo...) direi che c'è da stare con le orecchie aperte :rolleyes: :lol:

    Giusto, e ricordiamolo sto Sacro Romano Impero!

    Il Sacro Romano Impero MjölnirEpiCo!

    Riformulo

    L'Europa o sarà Impero o non sarà
     
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    CITAZIONE (Mjölnir @ 23/6/2018, 00:16) 
    ... mettiamo un po di neoplatomismo plotiniano, pensiero ermetico alessandrino, un po di ricostruzionismo e simbolismo greco romano celtico ed etenico, dei pizzico di operatività sciamanica, meditatova (se vogliamo esagerare anche tantrica o pseudo tantrica) e un substrato vagamente ripreso dal Buddhismo ...

    Specificando però che bisogna cuocere a fuoco lento! :lol:
     
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    CITAZIONE (Mjölnir @ 23/6/2018, 00:19) 
    CITAZIONE (Epi @ 23/6/2018, 00:15) 
    Per farla ancor più semplice, Dugin e De Benoist: eurasiatismo e paradigma differenzialista (aborrito dai cosmopoliti) che vanno a braccetto, uniti dal concetto di impero! :woot:

    L'Europa o sarà Impero o non sarà

    Un articolo interessante:
    http://www.4pt.su/it/content/alain-de-beno...grande-politica

    Un assemblaggio di alcuni passaggi dell'articolo:

    Eurasia, Vladimir Putin e la grande politica (2014). Coautori Alain De Benoist e Aleksandr Dugin che in forma d’intervista esaminano le questioni che ruotano attorno all’idea-forza di “Eurasia”.
    Dugin pensa che la Russia, dopo il 1453, sia l’erede della “missione bizantina”, la quale aveva incarnato la funzione del katechon, ovvero di “colui che trattiene” lo scatenamento delle forze anticristiche e parodistiche dei “tempi ultimi”. Per quanto riguarda i confini dell’Eurasia propriamente detta, però, ad Occidente Dugin esclude che ne possano far parte le popolazioni che costituiscono lo zoccolo duro dell’Unione Europea, la quale rappresenta, nel quadro di un mondo multipolare, “un polo geopolitico a sé” che però per estrinsecare tutte le sue potenzialità deve smarcarsi dal giogo dell’atlantismo. Vladimir Putin, in questa specifica fase, sebbene non sia un eurasiatista al 100%, secondo Dugin ha fatte proprie alcune delle suggestioni principali del pensiero eurasiatista, anche se ancora indugia in certe illusioni del “libero mercato” che Dugin vedrebbe volentieri sacrificate a favore di un’economia e di una società più solidarista improntata ai valori della cosiddetta “Rivoluzione Conservatrice” che, guarda caso, ebbe i suoi massimi esponenti in Germania.
    Proprio al rapporto tra Russia e Germania, sottoposto dai nemici dell’Eurasia (e dell’Europa) a continue provocazioni, la conversazione tra De Benoist e Dugin dedica alcune pagine chiarificatrici: “L’alleanza russo-tedesca è dal punto di vista eurasiatista un imperativo strategico essenziale”. E poiché la Germania rappresenta una sorta di Heartland dell’Europa, allo scopo di ostacolare le mene dei nemici della pax eurasiatica Dugin si dichiara “un sostenitore convinto dell’Europa”.
    De Benoist trova poi un altro punto d’incontro importante col politologo russo: il concetto d’Impero, al quale il francese, nel 1995, ha dedicato un denso saggio (L’impero interiore, trad. it. 1996). L’Eurasia non può che essere imperiale, poiché non ci si può contrapporre agli Stati Uniti – novella Cartagine – con le deboli risorse (sotto qualsiasi aspetto) di uno Stato-nazione.
    Quanto alla “grande politica”, in accordo con l’interlocutore francese, Dugin auspica per qualsiasi entità che intendesse stabilire una sua propria sovranità in uno spazio imperiale una politica improntata a valori “di destra” ed un’economia “di sinistra” *. Egli concepisce persino una forma di “democrazia” che tuttavia non può andar disgiunta dal principio di sovranità, pena la trasformazione in una plutocrazia o oligarchia del denaro.

    * Fatte le debite proporzioni e giocando un po' con le maschere... mi viene da pensare all'attuale situazione italiana con l'alleanza Lega-M5S... :rolleyes:
     
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