Severino: riflessioni, pareri, giochi di parole - cenere e legna - e paralleli

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  1. Ruhan
     
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    mi stai forse dicendo che anche i loro contemporanei pensavano proprio come che sparassero solo delle gran cazzate? :lol: :lol: :lol:

    Provo a spiegarmi nel particolare, senza volerti fare cambiare idea; anche io non amo troppo i tagli nelle tele e altre di queste corbellerie dell'arte contemporanea, e nessuno - pur con buoni argomenti - mi convincerà del contrario perché quel tipo di arte si prefigge finalità che a me semplicemente non interessano, come a te non interesseranno quelle della filosofia. Sono cazzate(lo so che sei un abile provocatore lol) SOLO se lette senza contesto(per il quale quei sistemi sono nati e grazie al quale - per via di situazioni che nella storia sono comuni e per via di alcune costanti potenziali eterne della natura umana - quei sistemi riescono a dire qualcosa di vero almeno finché l'uomo camminerà sulla terra), come sono banalità fesse quelle di Parmenide se lette senza il contesto storico e sociale di Elea :D

    Mi riferivo al fatto che Kant scrisse in maniera talmente oscura la Critica della Ragion Pura che per renderla comprensibile ci vollero i dizionari Kant-Tedesco/Tedesco-Kant(ovviamente scherzo, erano vocabolari con i vari termini kantiani spiegati) scritti dai suoi epigoni e quando lui prima aveva tentato di spiegarsi meglio con aggiunte nella seconda edizione, fece ancora più casini :lol:

    Hegel invece scriveva in modo comprensibilissimo per gli accademici dell'epoca. Tuttavia di passaggi oscuri ce ne sono e non pochi. Ma il cuore del sistema hegeliano è cristallino per fortuna come d'altronde anche quello kantiano.

    Il fine(non solo conoscere, ma soprattutto valutare la totalità) che si prefigge la filosofia non può certo piacere a tutti; l'importante è non attribuirle finalità estranee o non si capisce nulla. E purtroppo i manuali sono gnoseologico-centrici(colpa del neokantismo e di certa storiografia alla Abbagnano e di Kant in primis che legge l'intera storia della filosofia proprio in modo gnoseologico-centrico) ovvero affibbiano alla filosofia un fine(dare una teoria della conoscenza depurata da ogni altro elemento) che storicamente non si è mai data. Se lo saranno dati i neokantiani, non gli altri filosofi. È come leggere il buddhismo come un sistema di valutazione della qualità degli yogurt e dire "eh ma cacchio non si capisce nulla, come faccio a valutare la qualità degli yogurt? Che cazzate questo buddhismo!" :lol:
    Risultato: non si capisce niente e tutti quei filosofi che non hanno avuto finalità esclusivamente gnoseologiche non si capisce cosa ci facciano in quei manuali e sono proprio quelli più odiati se ci fai caso. Meno sono gnoseologicocentrici e più sono odiati(questo accade specie con quelli moderni).:D


    Certo che Lucrezio era un filosofo, ma era prima di tutto il più abile poeta latino mai esistito. E Virgilio gli fregó pure alcuni versi :lol:

    CITAZIONE
    fossero già stati svelati, mostrati, illuminati da quattro secoli di romanzo

    Chi lo sa? Può darsi o forse no. Forse è il contrario. Ognuno ha a cuore la propria corporazione. :lol:

    Edited by Ruhan - 22/1/2020, 22:53
     
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156 replies since 22/1/2020, 03:22   3188 views
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