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Davide S. C..
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L’International Association for the Study of Pain (IASP) definisce così il dolore: “un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata a un danno reale o potenziale del tessuto, o descritta con riferimento a tale danno”
Tale definizione da un punto di vista filosofico ha un difetto: la circolarità. Dire “spiacevole” e dire “dolorosa” è dire più o meno la stessa cosa. Cosa rende il dolore “spiacevole”? E cosa significa “spiacevole”?
Anche la definizione di Tiengo contiene (meglio celata) una circolarità: Il dolore è lo stato mentale associato all’attivazione dei circuiti della nocicezione cosciente (Tiengo, 2006). Laddove “nocicezione” non significa altro che “percezione del dolore”.
Io propongo piuttosto questa definizione:
Il dolore è una sensazione corporea associata a un pensiero volitivo evitante.
Qualunque sensazione corporea associata al pensiero “questa sensazione deve essere eliminata” è una sensazione dolorosa.
Come si vede quindi, essendo formato da questi due “atomi mentali” (sensazione corporea e pensiero), il dolore è un sottoinsieme delle emozioni.. -
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Il dolore è intrinseco alla vita, anche per il buddha con migliaia di sudditi inconsci. Il padre di famiglia soffre per i figli, ma dimentica se stesso. . -
Davide S. C..
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Davide S. C..
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