Non attaccamento al sé e psicometria

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    Ecco qua, hanno elaborato una scala psicometrica del non attaccamento al sé, usando proprio concetti presi dal buddhismo Mahayana.
    Che la consapevolezza e i suoi deficit sono il punto centrale di molti disturbi psicologici è noto penso a tutti. Chi ha un problema psicologico non pensa che sia dentro di sé, ma negli altri, nel mondo, per quanto ovvio sia il fatto che la sua visione non è condivisa da chi gli è intorno.
    La mindfulness di Kabat Zinn è ora la terapia di elezione per alcuni disturbi e consigliata praticamente in tutti. Però qui si va oltre, al cuore...
    Il non attaccamento al sé sembrerebbe la cura della sofferenza psichica...il che è uno degli scopi principali del buddhismo, no?
    Allora perché non definire i progressi nel non attaccamento al sé con una scala psicometrica, come si fa ad esempio con la consapevolezza di sé? Le voci di questa scala non sono pubblicate nella presentazione che ho letto, per ovvi motivi.
    Penso che in psicologia sia obbligatorio avere un indice preciso dei risultati da ottenere. Vedete come si confonde la mindfulness con una tecnica di rilassamento come lo yoga è ora identificato con gli asana per "dimagrire e tonificare" 😱😱😱. Come quello che va al ristorante, prende il menu, paga e esce senza mangiare.
     
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  2. Davide S. C.
     
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    Credo che il problema dal punto di vista scientifico sia definire il sè. Non attaccarsi al sè cosa significa? Per esempio: se mi prendo cura della mia salute sto attaccandomi troppo al sè ?
     
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    Sicuramente uno che si affida agli eventi non curandosi è meno attaccato al sé.
     
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  4. Davide S. C.
     
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    Appunto: dubito che un medico possa approvare come indice di maggior salute mentale un parametro che porti a danneggiare la propria salute.
     
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    Beh, diciamo che la psichiatria ci azzecca poco con il buddhismo. Di sicuro uno psichiatra ti fa internare se decidi di regalare la casa perché ti vuoi liberare di ogni bene per non esserne attaccato..
    Bisognerebbe aprire un topic e chiedere se il buddhismo è compatibile con la scelta dei valori occidentali o si viene presi per matti in questa società così come è strutturata.
     
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    QUOTE (Davide S. C. @ 4/11/2022, 01:56 PM) 
    Credo che il problema dal punto di vista scientifico sia definire il sè. Non attaccarsi al sè cosa significa? Per esempio: se mi prendo cura della mia salute sto attaccandomi troppo al sè ?

    personalmente non credo che prendersi cura della propria salute sia una forma di eccessivo attaccamento al se

    di certo se mi pongo dal punto di vista dello specchio che riflette cio' che ha dinnanzi, percepisco che il sottile piacere, il sollievo e forse l'aumento dell'incuranza tipicamente associata al momento in cui constato che le cose migliorano o, viceversa, la preoccupazione, la frustrazione, la paura e forse la rabbia nel caso in cui le cose peggiorino sono tutte parti del 'meccanismo'

    in termini un filo piu' astratti (ma occidentali) non sento poi cosi' importante il 'dove' e il 'cosa' (anche se hanno imho una loro rilevanza perche essendo cause, generano degli effetti), quanto piuttosto il 'come', il 'perche' e il 'chi'

    (by the way, definire il se' da un punto di vista scientifico la vedo durissima. probabilmente nemmeno quando l'intelligenza artificiale tra venti o trent'anni avra' mappato l'intero cervello)
     
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    CITAZIONE (Non. Io @ 12/4/2022, 04:02) 
    Beh, diciamo che la psichiatria ci azzecca poco con il buddhismo. Di sicuro uno psichiatra ti fa internare se decidi di regalare la casa perché ti vuoi liberare di ogni bene per non esserne attaccato..
    Bisognerebbe aprire un topic e chiedere se il buddhismo è compatibile con la scelta dei valori occidentali o si viene presi per matti in questa società così come è strutturata.

    Le persone donano le loro case continuamente, la Chiesa è piena di immobili donati! Ti ricoverano se sei in uno stato alterato, anzi, molto alterato, niente a che vedere con un monaco buddhista che ci sta con la testa forse più degli altri. I donatori di case sono tutti fuori...
     
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    Gli immobili alla chiesa li donano dopo che sono morti però, non quando sono ancora in vita.
     
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    Purtroppo i donatori di case in vita sono alquanto rari...tu hai esperienza diretta di qualcuno che l'ha fatto?
    Tornando al topic, adesso si usano i protocolli di mindfulness per tutto, per l'infarto, la cefalea e via dicendo. Mi pareva bello che facessero un passo avanti e proponessero anche delle tecniche per ridurre l'attaccamento al Sé, visto che è fonte di grandissime sofferenze. È una rivoluzione rispetto alla psicologia classica, Freud considerava sano un Io forte, corazzato contro la realtà grazie a difese potentissime. La nevrosi era lo stato naturale dell'essere umano civilizzato.
     
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    Penso che a meno che ti ritrovi in tempio buddhista, se pratichi il non attaccamento in questa società ti considerano un disadattato.. esperienza personale.
     
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    Siamo educati ad attaccarci il più possibile, ma non solo qui. Società in cui il buddhismo è di casa, come l'India o la Cina, hanno comunque le loro forme di attaccamento. L'attaccamento al Sè è subdolo, esce dalla porta come interesse per il denaro e rientra dalla finestra come attaccamento ad un'idea di sé ascetica e pura. E quando qualcosa la mette in discussione, ecco la sofferenza. La pratica del non attaccamento non finisce mai, continuamente bisogna lasciare, lasciare, lasciare. Tanto bisogna lasciare comunque, puoi farlo volontariamente oppure compiere mille atti disperati per trattenere l'oggetto della tua brama o respingere l'oggetto della tua avversione. Dovrai comunque sottostare all'evidenza che le cose cambiano.
     
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  12. Davide S. C.
     
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    Personalmente non credo che tutti gli attaccamenti siano negativi e neppure tutte le forme di attaccamento al Sè. Sono negative solo quelle che sono in conflitto con la lealtà verso gli altri e con il proprio benessere a lungo termine.
     
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    CITAZIONE (Davide S. C. @ 12/4/2022, 13:19) 
    Personalmente non credo che tutti gli attaccamenti siano negativi e neppure tutte le forme di attaccamento al Sè. Sono negative solo quelle che sono in conflitto con la lealtà verso gli altri e con il proprio benessere a lungo termine.

    Come può il non attaccamento al sé entrare in conflitto con la lealtà verso gli altri e contro il proprio benessere?
     
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  14. Davide S. C.
     
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    Per esempio, appunto, se trascuro la mia salute faccio del male non solo a me, ma anche ai miei cari eccetera…
    Ecco come un non-attaccamento può fare del male.
     
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    CITAZIONE (Davide S. C. @ 12/4/2022, 13:19) 
    Personalmente non credo che tutti gli attaccamenti siano negativi e neppure tutte le forme di attaccamento al Sè. Sono negative solo quelle che sono in conflitto con la lealtà verso gli altri e con il proprio benessere a lungo termine.

    Negativo è un giudizio morale. In questa società è negativo ad esempio essere attaccati all'aspetto ricorrendo alla chirurgia estetica e positivo essere attaccati all'incolumità dei bambini ucraini. Da un punto di vista pragmatico però entrambi gli attaccamenti fanno soffrire. Lo scopo del Buddha era superare la sofferenza e promuovere una visione realistica di ciò che c'è e in questa visione realistica non c'è separazione tra me, te, Putin, la donna rifatta, i bambini ucraini, il soldato uccisore di bambini e i vermi che mangeranno tutti noi. Ad ogni respiro tu cambi, ad ogni passo tu cambi, dopo una settimana la materia di cui sei composto non è praticamente più quella. Il tuo (e mio) "Sé" è tutto nella tua (e mia) memoria fragile e cangiante, e nella convenzione che cristallizza come "te/me" alcuni aspetti sempre molto magmatici e cangianti. Cercare di contenere questo continuo cambiamento è come tentare di portare l'acqua in un cesto. È una frustrazione continua, una strada lastricata di tristezza, preoccupazione, stanchezza, paura... Se ci si incarica di percorrerla bisogna sapere a cosa si va incontro e perché. Scusa la lunghezza del post!
     
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54 replies since 10/4/2022, 05:12   678 views
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