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Davide S. C..
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Questo è proprio quello che mi impedisce di sposare il Buddhismo (pur nello sconfinato amore che “gli” porto).
È quietismo, apatia…non fa per me.. -
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Secondo te, che cosa bisogna assolutamente fare nella vita? . -
.Questo è proprio quello che mi impedisce di sposare il Buddhismo (pur nello sconfinato amore che “gli” porto).
È quietismo, apatia…non fa per me.
Guarda che se vuoi illuminarti spiritualmente, anche nel cristianesimo devi essere pronto ad abbandonare ogni tuo avere materiale e lasciare gli affetti, proprio per elevarti spiritualmente. Se non sei pronto stai perdendo il tuo tempo e stiamo parlando di patatatine.. -
.Questo è proprio quello che mi impedisce di sposare il Buddhismo (pur nello sconfinato amore che “gli” porto).
È quietismo, apatia…non fa per me.
Non è come un lavoro che dici non fa per me è non lo fai, è la realizzazione spirituale che ti chiede cose fuori dal normale, se non sei pronto rimarrai su di un piano inferiore.. -
Davide S. C..
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Penso che per ognuno la risposta sia diversa…io credo di dover ricercare un assoluto, ma non credo di poterlo imporre o dimostrare ad altri. Per me il valore predominante, che include gli altri, può essere definito “compassione”.. -
Davide S. C..
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Questo è proprio quello che mi impedisce di sposare il Buddhismo (pur nello sconfinato amore che “gli” porto).
È quietismo, apatia…non fa per me.
Non è come un lavoro che dici non fa per me è non lo fai, è la realizzazione spirituale che ti chiede cose fuori dal normale, se non sei pronto rimarrai su di un piano inferiore.
Io non voglio assolutamente mettere in crisi le convinzioni di un buddhista. A volte esprimo il mio pensiero, ma sia chiaro che è solo il mio pensiero, non rappresenta alcuna scuola. Nel buddhismo però, per fortuna, a differenza di altre religioni, il dibattito anche su questioni di fondo è ben accolto, e ritenuto positivo.. -
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Penso che per ognuno la risposta sia diversa…io credo di dover ricercare un assoluto, ma non credo di poterlo imporre o dimostrare ad altri. Per me il valore predominante, che include gli altri, può essere definito “compassione”.
La compassione è una parola, niente a che vedere con il tirarsi su le maniche e darsi da fare per gli altri.
Edited by Non. Io - 12/4/2022, 21:06. -
.Non è come un lavoro che dici non fa per me è non lo fai, è la realizzazione spirituale che ti chiede cose fuori dal normale, se non sei pronto rimarrai su di un piano inferiore.
Io non voglio assolutamente mettere in crisi le convinzioni di un buddhista. A volte esprimo il mio pensiero, ma sia chiaro che è solo il mio pensiero, non rappresenta alcuna scuola. Nel buddhismo però, per fortuna, a differenza di altre religioni, il dibattito anche su questioni di fondo è ben accolto, e ritenuto positivo.
Si, ma se vogliamo dialogare va bene. Ma se vogliamo mettere le basi per elevarsi spiritualmente i sacrifici li devi fare figlio mio. Non puoi pretendere di fare la tua vita da occidentale con tutte le tue comodità e ricongiungersi con l'universo, allora i padri del deserto erano dei fessi.. -
Davide S. C..
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Questione un po’ complessa, mi sa che rischiamo di dilungarci troppo . -
.Questione un po’ complessa, mi sa che rischiamo di dilungarci troppo
Non sai che dire, altro che ci dilunghiamo un po', molla il lavoro, la famiglia e vai a meditare nel deserto per ricongiungerti con l'universo.. -
Davide S. C..
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🤔 ti faccio sapere . -
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Penso che per ognuno la risposta sia diversa…io credo di dover ricercare un assoluto, ma non credo di poterlo imporre o dimostrare ad altri. Per me il valore predominante, che include gli altri, può essere definito “compassione”.
Anche per me ❤. Se dovessi morire oggi, vorrei aver fatto due cose:
essere stata presente
aver amato.
Il resto non è sotto il mio controllo.. -
.Io non voglio assolutamente mettere in crisi le convinzioni di un buddhista. A volte esprimo il mio pensiero, ma sia chiaro che è solo il mio pensiero, non rappresenta alcuna scuola. Nel buddhismo però, per fortuna, a differenza di altre religioni, il dibattito anche su questioni di fondo è ben accolto, e ritenuto positivo.
Si, ma se vogliamo dialogare va bene. Ma se vogliamo mettere le basi per elevarsi spiritualmente i sacrifici li devi fare figlio mio. Non puoi pretendere di fare la tua vita da occidentale con tutte le tue comodità e ricongiungersi con l'universo, allora i padri del deserto erano dei fessi.
La via ascetica è proprio la via che Buddha Shakyamuni, ritenendola inesaustiva, ha indicato di non intraprendere, a favore della "via di mezzo" dove alla rinuncia si preferisce l'equilibrio.
Nonostante ciò esistono ancora sentieri all' interno della via buddhista che danno enfasi alla rinuncia, è vero.
Ma in realtà esistono 3 approcci. Identificati gli oggetti di avversione e desiderio che portano a sviluppare "qualità" negative e impediscono lo sviluppo di quelle positive si può:
1- allontanarsi da essi in modo da eliminare gli ostacoli (sentiero ascetico)
2- convivere con essi allenando la capacità di avere un approccio sano-neutrale ad essi.(sentiero di accettazione)
3- riconoscere la natura dei desideri e della avversione (si riconosce che in realtà ciò che si desidera è la felicità e la cessazione della sofferenza e non gli oggetti) e si indirizzano, desiderio verso ciò che è positivo e avversione verso ciò che è negativo.(sentiero di trasformazione)
Questi 3 aspetti esistono a prescindere dalla religione - filosofia - dharma a cui si fa' riferimento.
Alcuni sentieri prevedono per loro tradizione un solo approccio, ma non è il caso nè del Buddhismo nè del Sanatana Dharma in generale, dove questi aspetti coesistono anche se sviluppati spesso in scuole differenti.. -
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Shankar Kulanath
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Si, ma se vogliamo dialogare va bene. Ma se vogliamo mettere le basi per elevarsi spiritualmente i sacrifici li devi fare figlio mio. Non puoi pretendere di fare la tua vita da occidentale con tutte le tue comodità e ricongiungersi con l'universo, allora i padri del deserto erano dei fessi.
La via ascetica è proprio la via che Buddha Shakyamuni, ritenendola inesaustiva, ha indicato di non intraprendere, a favore della "via di mezzo" dove alla rinuncia si preferisce l'equilibrio.
Nonostante ciò esistono ancora sentieri all' interno della via buddhista che danno enfasi alla rinuncia, è vero.
Ma in realtà esistono 3 approcci. Identificati gli oggetti di avversione e desiderio che portano a sviluppare "qualità" negative e impediscono lo sviluppo di quelle positive si può:
1- allontanarsi da essi in modo da eliminare gli ostacoli (sentiero ascetico)
2- convivere con essi allenando la capacità di avere un approccio sano-neutrale ad essi.(sentiero di accettazione)
3- riconoscere la natura dei desideri e della avversione (si riconosce che in realtà ciò che si desidera è la felicità e la cessazione della sofferenza e non gli oggetti) e si indirizzano, desiderio verso ciò che è positivo e avversione verso ciò che è negativo.(sentiero di trasformazione)
Questi 3 aspetti esistono a prescindere dalla religione - filosofia - dharma a cui si fa' riferimento.
Alcuni sentieri prevedono per loro tradizione un solo approccio, ma non è il caso nè del Buddhismo nè del Sanatana Dharma in generale, dove questi aspetti coesistono anche se sviluppati spesso in scuole differenti.
In realtà quello che nel mito Siddharta avrebbe rifiutato non è l'ascetismo in generale, ma l'ascetismo estremo, quello costituito dalle penitenze corporali. La Via di Mezzo del Buddha è comunque una via di rinuncia (quindi una via ascetica), essendo una via monastica che prevede il celibato, il fatto di non poter mangiare dopo mezzogiorno, etc etc.. -
Animale Da Foresta (reload).
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ma se non c'è un sè, dove sta il problema? Quando gli attori hanno recitato la loro parte, ognuno ritorna alla propria casa. .
Non attaccamento al sé e psicometria |
