Definizione di verità

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    la verità rigorosamente contrapposta all'errore, per cui semplicemente l'«essere è», e il «non-essere non è».
     
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  2. Davide S. C.
     
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    Io non so darti al momento la definizione di verità…ma so che Essa esiste.
     
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    Cosa è vero? Ciò che tu pensi?
     
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  4. Davide S. C.
     
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    Se una persona ha un forte senso morale è impossibile che non creda in una Verità.
    Ci si rende conto di questo quando agire per gli altri costa molta fatica.
    È in quel momento che il “diavoletto” arriva e suggerisce: “Ma perché sbattersi così? Dove sta scritto che sia giusto? Esiste forse una verità unica per tutti?”
    In quel momento se sei uno che non crede nella Verità, darai retta al diavoletto e ti rifugerai in un piacevole ozio immorale…
     
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    Se esiste verità esisterà anche l'errore, se esiste l'errore esisterà anche la verità. Quindi quando io dico "verità" implicitamente ammetto "errore", quando dico "errore" implicitamente ammetto "verità". Quindi se dico "errore" dico "verità", se dico "verità" dico "errore". Quando dico "errore" o dico "verità" sto dicendo la stessa identica cosa che non è né "errore" né "verità". Questa è la verità, l'unica, così come spiegato nel Sutra del Cuore ma soprattutto del Lankavatara Sutra, testo zen complesso ma molto profondo, dove il tetralemma viene esposto abbastanza bene per una mente preparata a riceverlo, comprenderlo e farlo proprio.
     
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    Esistono numerose verità
     
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  7. Davide S. C.
     
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    CITAZIONE (Pasquale F. @ 4/10/2022, 16:38) 
    Se esiste verità esisterà anche l'errore, se esiste l'errore esisterà anche la verità. Quindi quando io dico "verità" implicitamente ammetto "errore", quando dico "errore" implicitamente ammetto "verità". Quindi se dico "errore" dico "verità", se dico "verità" dico "errore". Quando dico "errore" o dico "verità" sto dicendo la stessa identica cosa che non è né "errore" né "verità". Questa è la verità, l'unica, così come spiegato nel Sutra del Cuore ma soprattutto del Lankavatara Sutra, testo zen complesso ma molto profondo, dove il tetralemma viene esposto abbastanza bene per una mente preparata a riceverlo, comprenderlo e farlo proprio.

    È interessante Pasquale, e può andare bene per un monaco o per una persona in fin di vita. Per una persona attiva nel mondo dubitare continuamente blocca l’azione. E l’azione (Karma-yoga) è importante…
     
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    Mi rendo conto che è difficile da capire, io stesso ci ho impiegato anni di studio ed addestramento, ma adesso mi risulta tutto (o quasi) chiaro. È il cuore dell'insegnamento buddhista, l'essenza dello zen. L'errore che si commette è proprio quello di scindere l'errore dalla verità. Quando si ammette l'errore si contempla la verità, unica. Quando si parla di non se dei dharma e non se dell'ego, che sono due facce della stessa medaglia, si intende proprio questo. Tutto è mente e niente altro. Difficile da capire ma non impossibile.
     
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  9. Davide S. C.
     
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    Come applicarla alla quotidianità? Riesci a farmi un piccolo esempio?
     
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    Quotidianamente commettiamo un sacco di errori, il primo fra tutti di considerare una cosa vera e il suo contrario falsa. È una distinzione fuorviante e di per sé errata che alla lunga ha delle conseguenze negative. A me piace fare un esempio che se ben compreso può portare ad atteggiamenti che possono portare solo soddisfazione e felicità. Per spiegare l'irrealtà dell'ego ci viene in aiuto la lingua italiana, per esempio per descrivere la realtà di questo preciso istante, del fatto che adesso io sto scrivendo, è corretto dire "io sto scrivendo" oppure in forma impersonale, come si dice nel dialetto toscano, "si sta scrivendo"? La forma corretta è la seconda in quando non sto scrivendo solo io adesso ma in tutto il mondo ci sarà o ci potrebbe essere benissimo qualcun altro che scriva. Se invece io adesso devo descrivere la realtà di qualcosa che non sto facendo, se io non sto mangiando, è corretto dire "io sto mangiando" oppure, sempre alla toscana, "si sta mangiando"? Sempre la seconda forma è corretta in quanto il fatto che io adesso non stia mangiando non significa che altrove nel mondo non ci sia qualcun altro che mangi o possa mangiare. Spero sia chiaro. Fatta questa premessa, immaginiamo che al mondo siano rimasti soltanto due persone, io e un altro tizio. Per descrivere correttamente la realtà, se io ho un bicchiere d'acqua e l'altro tizio no, è corretto dire "io ho un bicchiere d'acqua" oppure "si ha un bicchiere d'acqua"? È sempre e solamente la seconda forma quella corretta, perché il fatto che il tizio non abbia un bicchiere d'acqua non significa che non possa averlo. Quindi, alla luce della forma corretta, cosa devo fare io affinché la ragione dei fatti sia mia, visto che, come stanno le cose, ho torto? Devo prendere questo bicchiere d'acqua e metà me lo devo tenere io e l'altra metà la devo dare al tizio, in questo modo sono conforme alla realtà e non contrario ad essa. Quotidianamente è così che ci si deve comportare, cioè trattare il mondo con tutte le sue cose ed i suoi abitanti come se stessi. È questo l'atteggiamento corretto da tenere altrimenti, come abbiamo visto, a rigor di logica avremo torto. E come si sa, quando uno ha torto, prima o poi ne paga le conseguenze. Spero sia chiaro.

    Edited by Pasquale F. - 6/10/2022, 19:55
     
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  11. Davide S. C.
     
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    Lo trovo poetico, ma non applicabile in tutti i casi.
    Un elettricista deve sapere se passa la corrente o meno da un cavo. Per lui e i suoi clienti non è indifferente se il passaggio della corrente sia vero o falso.
    “Si ha corrente” “Ma va’, non passa!” “Ma io intendevo si ha in generale corrente in questa città”🙂
     
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    Mi rendo conto che è difficile da spiegare, così, a parole, non ci è riuscito il Buddha in 40 e passa di predicazione, non ci potrei sicuramente riuscire io. Se tu sei l'elettricista e non hai corrente nei tuoi fili, quale frase descrive la realtà "io non ho la corrente" oppure "non si ha la corrente"? La seconda, perché non sei l'unico al mondo a non averla. Il fatto che esista la possibilità di avere o meno la corrente, l'una realtà presuppone l'altra e viceversa, non potrai mai dire "esisterà sempre l'una e mai l'altra" perché pecchi di presunzione e non sei capace di capire che il mondo è grande. Sono concetti che non fanno proprio parte del nostro comune modo di ragionare, io stesso ci ho impiegato anni di studio per arrivare a comprenderne, anche solo in parte, il reale significato.
     
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  13. Davide S. C.
     
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    È suggestivo ma temo di essere troppo pragmatico per capire…ci penserò.
     
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    Da cosa deduci che c'è elettricità?
     
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  15. Davide S. C.
     
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    Perché me lo dice l’amperometro, oppure perché si accende la lampadina…
     
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26 replies since 1/5/2022, 15:20   352 views
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