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La filosofia del Buddhismo Zen
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grazie Rhuan
utilissimo per chiarirmi le idee. di tutto quanto ho ascoltato e letto, incluso questo video, sono al 90% assolutamente in linea con l'approccio Zen (inclusa l'insofferenza spontanea, istintiva e probabilmente sciocca per le letture che per altro verso, in realta', nel profondo, avverto per lo meno nei tratti essenziali, del tutto fondanti e necessarie)
se vogliamo l'unica cosa che non mi torna dell'approccio est asiatico, per il mio modo di essere molto franco, comprensivo ed aperto, e' quel tratto tra il formale e il distaccato che percepisco come radicato nella loro cultura e che pero' e' tipico di tutta la gran parte del modo di essere orientale, quasi barocco, cucina inclusa
cioe' non sono quasi mai, come dire, 'burloni' mentre a me piace esserlo. ridere delle cose della vita, belle e brutte. ironia, che forse e' una forma di compassione (giochiamocela cosi' che ci conviene ). forse in occidente siamo culturalmente piu inclini a buttarla in caciara a tarallucci e vino di quanto non lo siano gli orientali che sono piu seri
per questo e sempre a livello di letture / video trovo un 10% di consonanza in piu con quanto ho visto e letto dei Maestri Dzog.Chen che spesso sono molto ironici. ma si tratta, appunto, di frattaglie. per un verso. per un altro, per quello che solo accennano sempre fumosamente senza mai scendere nel merito circa il lavoro sulle energie, puo' essere assolutamente che mi sbaglio perche' io non so nulla, ma intuisco di no
ad ogni modo sono solo sensazioni dall'esterno e da parte di un ignorante. probabilmente entrando fisicamente in un centro Zen o Dzog.Chen e facendo qualche esperienza pratica, interagendo coi Maestri, uno vede con chiarezza che cosa puo' essere piu' consono a propiziare una direzione se si sente di voler percorrerla
grazie ancora per il video. ottimi spunti. -
.cioe' non sono quasi mai, come dire, 'burloni' mentre a me piace esserlo. ridere delle cose della vita, belle e brutte. ironia, che forse e' una forma di compassione (giochiamocela cosi' che ci conviene ). forse in occidente siamo culturalmente piu inclini a buttarla in caciara a tarallucci e vino di quanto non lo siano gli orientali che sono piu seri
Mmmh forse dipende...avevo visto in TV una sorta di documentario girato presso un tempio Zen molto famoso in Giappone, sai...di quelli bellissimi per ambiente e struttura, legno e giardino di ghiaia etc.
C'era un monaco, forse lo stesso "abate", che rideva dall'inizio alla fine, sembrava ubriaco o altro, ma in realtà semplicemente consapevole di quanto fugace sia la vita e di quanto si deve riderne.
Mi aveva scioccato.. -
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grazie Rhuan
utilissimo per chiarirmi le idee. di tutto quanto ho ascoltato e letto, incluso questo video, sono al 90% assolutamente in linea con l'approccio Zen (inclusa l'insofferenza spontanea, istintiva e probabilmente sciocca per le letture che per altro verso, in realta', nel profondo, avverto per lo meno nei tratti essenziali, del tutto fondanti e necessarie)
se vogliamo l'unica cosa che non mi torna dell'approccio est asiatico, per il mio modo di essere molto franco, comprensivo ed aperto, e' quel tratto tra il formale e il distaccato che percepisco come radicato nella loro cultura e che pero' e' tipico di tutta la gran parte del modo di essere orientale, quasi barocco, cucina inclusa
cioe' non sono quasi mai, come dire, 'burloni' mentre a me piace esserlo. ridere delle cose della vita, belle e brutte. ironia, che forse e' una forma di compassione (giochiamocela cosi' che ci conviene ). forse in occidente siamo culturalmente piu inclini a buttarla in caciara a tarallucci e vino di quanto non lo siano gli orientali che sono piu seri
per questo e sempre a livello di letture / video trovo un 10% di consonanza in piu con quanto ho visto e letto dei Maestri Dzog.Chen che spesso sono molto ironici. ma si tratta, appunto, di frattaglie. per un verso. per un altro, per quello che solo accennano sempre fumosamente senza mai scendere nel merito circa il lavoro sulle energie, puo' essere assolutamente che mi sbaglio perche' io non so nulla, ma intuisco di no
ad ogni modo sono solo sensazioni dall'esterno e da parte di un ignorante. probabilmente entrando fisicamente in un centro Zen o Dzog.Chen e facendo qualche esperienza pratica, interagendo coi Maestri, uno vede con chiarezza che cosa puo' essere piu' consono a propiziare una direzione se si sente di voler percorrerla
grazie ancora per il video. ottimi spunti
Sinceramente, non mi torna questa tua descrizione. Il Ch'an e lo Zen sono costellati di episodi al limite del no-sense e anche oltre il no-sense, oltre che di maestri burloni (a volte, pure cattivi nei loro "scherzi"). Basti pensare a quell'episodio legato al giovane Linji:Lin-chi ha raggiunto la piena illuminazione, è tornato nel monastero e il maestro (vedendo che l'illuminazione era reale) gli aveva permesso di andare nella stanza Ch'an, quella riservata solo ad alcuni monaci. Lin-chi entra, si mette disteso su uno dei posti riservati allo zuochan, e s'addormenta russando. Il maestro entra e vede che, accanto a Lin-chi addormentato, c'è un monaco in posa zuochan perfetta. Gli si avvicina e lo colpisce dicendogli: "Non vedi Lin-chi come sta meditando con dedizione? Prendi esempio!"
Ma potrei citare anche altro:Il Maestro chiese a Hsing-shan: "Cos’è il bue bianco sul terreno spoglio?". "Muu, muu!", disse Hsing-shan.
"Un muto, eh?", disse il Maestro.
"E tu, venerabile signore?", disse Hsing-shan.
"Bestia!", disse il Maestro.
Insomma, non so con quale Ch'an/Zen tu sia venuto in contatto. Forse quello Soto che è effettivamente quello più diffuso in Europa/Italia e anche quello più "serioso" (se confrontato con il Rinzai, nel quale il paradosso è usato di continuo). Probabile che sia stato il Soto a darti questa idea di "serietà" e non-burloneria ahah. -
.cioe' non sono quasi mai, come dire, 'burloni' mentre a me piace esserlo. ridere delle cose della vita, belle e brutte. ironia, che forse e' una forma di compassione (giochiamocela cosi' che ci conviene ). forse in occidente siamo culturalmente piu inclini a buttarla in caciara a tarallucci e vino di quanto non lo siano gli orientali che sono piu seri
Mmmh forse dipende...avevo visto in TV una sorta di documentario girato presso un tempio Zen molto famoso in Giappone, sai...di quelli bellissimi per ambiente e struttura, legno e giardino di ghiaia etc.
C'era un monaco, forse lo stesso "abate", che rideva dall'inizio alla fine, sembrava ubriaco o altro, ma in realtà semplicemente consapevole di quanto fugace sia la vita e di quanto si deve riderne.
Mi aveva scioccato.
Non sapresti ritrovarlo, vero?
Sarebbe bello vederlo.. -
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Mah...sarà stato 15-20 anni fa, sul satellitare.
Se mi capitasse di ritrovarlo, lo posto volentieri.. -
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Il Maestro chiese a Hsing-shan: "Cos’è il bue bianco sul terreno spoglio?". "Muu, muu!", disse Hsing-shan.
"Un muto, eh?", disse il Maestro.
"E tu, venerabile signore?", disse Hsing-shan.
"Bestia!", disse il Maestro.
magistrale.
descrizione -> percezione -> negazione della percezione -> provocazione -> descrizione
a dire.. andare a spasso nel vuoto
(e magari non ho nemmeno capito una cippa che sarebbe addirittura un cadeau ). -
.CITAZIONEInsomma, non so con quale Ch'an/Zen tu sia venuto in contatto. Forse quello Soto che è effettivamente quello più diffuso in Europa/Italia e anche quello più "serioso" (se confrontato con il Rinzai, nel quale il paradosso è usato di continuo). Probabile che sia stato il Soto a darti questa idea di "serietà" e non-burloneria ahah
vero, per quanto esista anche certo Rinzai assai piu' serioso del Soto...
forse il ch'an/zen più burlone - padri fondatori come il grande linji a parte - e' proprio quello di chi nel corso della storia e' abilmente e allegramente riuscito a sfuggire ai dettami di qualsiasi scuola, magari pur partendo da essa:
quando panshan stava per morire, disse ai suoi allievi: "c'è qualcuno tra voi che saprebbe farmi un ritratto?"
molti fecero disegni per panshan, ma nessuno fu di suo gradimento.
allora puhua fece un passo avanti e disse: "io so farlo".
"e allora perché non me lo mostri?", disse panshan.
al che puhua fece una capriola e se ne ando'.
ridendo di gusto panshan esclamò!: "un giorno quel tipo insegnerà agli altri in modo folle!"
uno dei tanti. zhenzhou puhua, non a caso il simpatico compagno di merende di Linji....