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Salve, ho cercato su google ma non ho trovato granché.
Potete darmi indicazioni su apranita?
Cosa sapete e se ci sono testi di riferimento.
Grazie🙏. -
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«The third concentration is aimlessness, apranihita. Without worry, without anxiety we are free to enjoy each moment of our lives. Not trying, not making great efforts, just being. What a joy! This seems to contradict our normal mode of operation. We are trying so hard to attain happiness, to struggle for peace. But perhaps our efforts, our struggles, our goals are the very obstacle to our attaining happiness, to our fostering peace. We have all had the experience of searching for an answer and then when we completely let go and relax the answer arises, effortlessly.
That is aimlessness. We enjoy our breathing, drinking tea, smiling in mindfulness, walking in mindfulness and the insights come, the understanding shows up naturally. Aimlessness is a wonderful practice. It is so pleasant, so refreshing. I believe scientists need this practice as much as meditators, to unclench their minds, to open up to the possibilities that are beyond their imagination. Many scientific discoveries have happened on the ground of aimlessness, because when you are not set on your destination you have more opportunity to arrive at a new, unexpected insight».
From Nhât Hanh, Thích, "Buddha Mind, Buddha Body", Chapter 7 § Aimlessness
Per approfondire puoi usare questa ricerca ->
https://duckduckgo.com/?q=aimlessness+buddhism
Se hai problemi con l'inglese aiutati con un traduttore, p.es. uno di questi ->
www.deepl.com/translator
https://translate.yandex.com. -
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ciao CR, buon giorno
come gia' ho scritto in tag, ma qui e' ovviamente assai piu' utile perche' rimane fintanto che i server rimangono (anche se i server sono impermanenti pure loro lol ) e puo' essere che qualcuno incappi in queste poche parole che, forse, sono in grado di offrire qualche spunto di riflessione e, forse, di azione
non so nulla di apranihita, ma a mio personale avviso proverei a stare nel presente (detto niente.. e' una faticaccia assurda ). stare nel presente significa secondo me osservare per vedere ed accettare qualunque cosa venga vista del proprio sistema percettivo / immaginativo. e, stando nel presente, agire. a questo punto l'azione non ha scopo per lo meno, non in un senso che alimenta il giochino dell' "io"
questo, secondo me, squisitamente a intuito e terra-terra di uno zoticone ignorante, corrisponde a 'apranihita' di cui non so una ceppola
aggiungo una nota 'pratica' secondo me del tutto rilevante anche se e', del pari, assolutamente soggettiva e indipendente dalla lettura dei Maestri che conosco poco e/o in maniera del tutto maldestra
penso che questa sia la parte, forse, piu utile di questo messaggio
empiricamente, a mio soggettivo e sicuramente sindacabile avviso, risulta utile spostare l'attenzione attorno alla sommita' della testa, magari anche un 5/10 centimetri sopra e risiedere li, osservare, per tutto il tempo che uno se la sente
che la sede dell'attenzione, che l'identificazione con la nostra persona sia il cervello o piu' in generale la testa e' secondo me solo una convenzione a cui siamo semplicemente abituati. l'identificazione, secondo me, puo' essere ovunque ma e' facile che ci siano dei punti che meritano piu' di altri
e nell'osservare ci possono essere momenti in cui diventa importante la pancia, il torace o la fronte o una bolla molto ampia di percezione che viene turbata da qualunque suono. non importa
importa ritornare gentilmente alla sommita' della testa e risiedere li per la maggior parte del tempo, secondo me
dopo di che, cambiando un poco argomento, rimango sinceramente sorpreso (dev'essere deviazione professionale ) dall'amico che ha commentato sopra con parole nel merito sicuramente significative e profonde ma che ha accuratamente evitato qualunque riferimento a google, per lo meno questo e' quanto mi e' saltato all'occhio
probabilmente, sta girando di nuovo la ruota e' anche questa impermanenza. -
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@*Francesco
> rimango sinceramente sorpreso (dev'essere deviazione professionale ) dall'amico che [...] ha accuratamente evitato qualunque riferimento a google
Anche io, Francesco, sono costantemente sorpreso che le persone usino i servizi di Alphabet/Google (così come di altre multinazionali IT, specialmente quelle che l'Unione Europea in tempi recenti definisce gatekeepers), il cui modello di business è -esprimendosi eufemisticamente- disdicevole; tanto più che sono presenti servizi alternativi funzionali e più rispettosi dell'utente o quanto meno con minori possibilità di profilazione.
Se mi accade di dare un suggerimento, preferisco promuovere quegli altri servizi.. -
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Magari poter vedere il crollo di questo perverso oligopolio. Accadrà ma non ci sarò ad assistere.
Comunque mi hai dato un'idea eccellente, mi dovesse ricapitare di linkare un URL di ricerca sarà col paperotto.. -
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@swami chandraramabubu sfigananda
> Magari poter vedere il crollo di questo perverso oligopolio. Accadrà ma non ci sarò ad assistere.
Probabilmente non ci sarò neanch'io, né molte altre persone attualmente in vita. Ma non crucciamoci troppo per questo. Per rimanere, sia pure di sponda, in topic, pensiamo di agire senza interesse per il risultato e per la sua fruizione da parte nostra; come, che so, una serie di gocce d'acqua che impersonalmente lentamente dilava la roccia fino a renderla liscia o frantumarla.. -
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pensavo proprio alla stessa forma di attinenza! . -
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Šonahah È proprio quello che ho trovato con il motore di ricerca, mi riferisco al testo che hai citato, ma ora conosco la fonte, grazie.
Per quanto riguarda la papera, l'ho usato anche io qualche volta, ma sinceramente non me ne frega niente che g. tracci le mie preferenze, anzi a volte mi fa piacere perché mi consiglia pagine fb da seguire e altro. Tanto per il momento si tratta solo di questo.. -
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Volevo integrare il racconto di alcune esperienze fondate sull' apranita o qualcosa che ci assomiglia.
Quando studiavo web developing, spesso mi capitava di arrovellarmi su un problema, come risolvere una questione di implementazione o un bug nel codice, o altro, potevo perdere mezz'ore o addirittura un'ora, qualche volta anche mezze giornate a cercare una soluzione inutilmente.
Quindi, dopo aver perso molto tempo, andavo a farmi una doccia, o al bagno, o semplicemente a prendermi un caffè, e magicamente, mentre non facevo niente per risolvere quel problema, arrivava la soluzione, si accendeva la lampadina.
Sicuramente a*Francesco gli è successa, almeno una volta, la stessa cosa.
Mentre stavo scrivendo il mio primo romanzo, ho avuto la stessa esperienza, più e più volte, perdendo molto tempo a trovare una soluzione per descrivere una scena o il comportamento di un personaggio, per renderlo il più possibile reale, la soluzione non mi arrivava stando lì difronte al monitor, ma bensì non facendo nulla per trovarla, mi stendevo sul letto per riposare gli occhi, prendevo un caffè, o andavo al bagno, stesse situazioni descritte prima.
Ora non so se questo sia apranita vera e propria, ma sicuramente è qualcosa che ci si avvicina molto.. -
.Sicuramente a*Francesco gli è successa, almeno una volta, la stessa cosa.
almeno una volta...????
piu' volte al giorno e tutti i santi giorni. sabati e domeniche inclusi. dalle 9.00 alle 23.00
e quando mi blocco, credo di aver menzionato in senso non propriamente 'benevolo' in maniera assolutamente ecumenica e didascalica tutto il pantheon delle divinita' babilonesi, egizie, greche, etrusche, romane, cristiane, sia nella versione cattolica che in quella ortodossa con fughe in salita sui pendii impervi dell'agnosticismo
infatti per me il buddhismo e' l'unica speranza di salvezza. causa / effetto. tutto il resto delle ipotesi varie ed eventuali me lo sono bruciato
scherzi a parte (ma mica poi troppo..), assolutamente concordo che spesso interrompere 'l'accanimento' porti all'emergere di soluzioni a volte inconscie o, a volte, conscie e semplicemente sepolte sotto la coltre dall'accanimento in una direzione univoca
staccare, fare una pausa, pensare ad altro, nella nostra 'normale' identificazione spesso e' un toccasana
il senso ultimo di 'staccare' da un certo punto di vista credo personalmente sia vicino a quello di 'apranita' (sempre che ci abbia capito qualche cosa): non interferire, lasciare che sia o per lo meno mettere in stand by. un vero e proprio balsamo psicologico
partire dal presupposto che tutto e' perfetto cosi' com'e'. che va bene cosi. accettare e smettere di buttare nel cesso l'energia in una contrapposizione finalizzata alla definizione di un io idealizzato e con in mano il giocattolo dell'ultima ora quando, in realta', l'io stesso e' solo un prodotto costosissimo prestato all'adattamento della specie
per le poche parole riportate che ho letto del Maestro Thích Nhât Hanh, mi sembra che con il termine 'apranita' faccia pero' riferimento a qualche cosa di vicino ma al tempo stesso diverso
e mi appare del tutto identico a quanto scrive il Maestro Lama Urgyen (tradizione Dzog Chen) in as it is, uno dei pochi libri che ho letto
per 'staccare' e' necessario uno sforzo finalizzato consciamente ad indirizzare l'attenzione su qualche cosa di diverso da x, dal desiderata, e spostarla su y in modo tale da dare all'inconscio il tempo e lo spazio per lavorare per noi in background
al che l'inconscio, preso atto del fatto che x e' per noi importante, elabora un insieme di strategie e seleziona quella che sembra migliore al fine di conseguire lo scopo
e l'inconscio, secondo me, ha molta piu' birra del conscio nell'elaborare soluzioni. in rapporto 10 a 1. probabilmente attinge a risorse a cui non abbiamo accesso normalmente, in condizioni ordinarie
per 'apranita', sempre che ho capito giusto il messaggio del Maestro, l'attenzione viene semplicemente indirizzata in primis verso "l'accanimento" stesso e a seguire verso qualunque altra cosa emerga dal sistema percettivo / immaginativo
creando una sorta di separazione, di dissociazione, in cui cio' che accade, vale a dire quello che consideriamo il vissuto e cio' che e' il desiderata x, e' in un certo senso inevitabile rimanendo presenti a entrambi ma senza interferire. entrambi si rivelano come semplici cause ed effetti all'opera
ma a questo punto e' meglio che mi fermo qui perche' mi rendo chiaramente conto che mi sto ingarbugliando in quanto non ho affatto alcuna padronanza del tema
e' meglio che torno sui gomiti a programmare e, all'occorrenza ma accade abbastanza spesso, non appena un boolean mi da 'false' quando sono assolutamente certo al 110% che devrebbe dare 'true', a sacramentare e ululare alla luna. -
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*Francesco ne ero sicuro che hai avuto anche tu queste esperienze, ma ho detto "almeno una volta" per gioco, sapevo che i programmatori hanno questo "vizio" lol .